Egregio Carlo Fidanza,
non le scrivo “caro”, come fece Lei in occasione della sua
missiva che mi inviò con preghiera di pubblicazione poi avvenuta su questo blog (ved.
Qui), poiché quell'aggettivo solitamente lo uso per la gente che
frequento e che m'è simpatica.
Mantenendo però l'educazione, come sempre m'è d'uso,
l'apostroferò con un “egregio”, spero non me ne voglia,
inserendo però anche il suo nome Carlo, e non solo il cognome come fece a suo
tempo nei miei confronti dimenticandosi (?) del Luciano, manifestando così una certa ignoranza del
“Galateo overo de' costumi” dell'arcivescovo Monsignor
Giovanni Della Casa che ben spiega che quelle cose non si dovrebbero fare per
ovviare alla mancanza di rispetto con l'interlocutore.
O forse la cosa era espressamente da Lei voluta e ricercata?
Beh, se così fosse il mio “egregio” ci basta e c'avanza.
C'è da dire che nella sua posizione, certe conoscenze di “bon
ton”, dovrebbero essere indispensabili, ma ben capisco che
mancandoLe totalmente dello specifico pregresso (ved.
qui) in quella posizione che l'è stata “omaggiata” di
commissario dell'agenzia di marketing turistico della mia Regione, la
Liguria, è presumibile che non disponga manco di quelle... (a
proposito, Lei è di San Benedetto del Tronto ed ha quasi sempre
vissuto a Milano, no!... no vabbeh, è tutto normale... ma normale
forse risulterà a Lei e a quelli del suo partito, “Fratelli d'Italia”, per essere poi “assunti” per un lavoro così tecnico e in una
Regione che non si conosce per nulla).
Ma vengo al perché di questa mia.
Innanzi tutto mi preme informarLa che ho volutamente aspettato il
mese di febbraio 2017 per inviarla (dispongo di molta ma davvero molta pazienza e so ben aspettare i momenti più opportuni), anche perché tra pochissimi
giorni sarà ormai un anno che Lei ricopre quella posizione, e che
nei primi tre mesi del suo mandato avrebbe dovuto fornire una nuova
governance regionale come da Sue/Vostre parole; parole del suo
“egregio capo” Gianni Berrino (l'assessore del turismo) nonché
dell'altro “egregio” Giovanni Toti (il presidente della
Regione)... ved.
qui.
C'è inoltre da dire che in queste pagine ci si stupì non poco di
quelle dichiarazioni... d'altronde qui il settore lo si segue
(davvero) ormai da 47 anni e si suppose l'impossibilità di
fornire in soli 60 o 90 gg. un nuovo statuto o governance, e questo
anche in presenza di grandissimi professionisti; figuriamoci con
degli... e vabbeh!... e come poi è proprio accaduto!
Lei nella Sua indirizzatami aggiunse che forse Vi sarebbe stata necessaria
qualche settimana in più e che ci sareste arrivati presto (alla
faccia... di settimane ne sono passate altre 52 ma si vede che non vi
sono bastate); che ci stavate studiando per ridisegnare l'agenzia con
l'aiuto del dialogo costante in Regione; con le categorie; con i
principali interlocutori istituzionali e chi più ne ha più ne
metta.
Solo che con tutta quella gente che s'è prestata all'allegra
“novella” da Voi/Lei annunciata, beh; siamo, anzi siete, agli
stessi punti di prima.
E della nuova governance... nulla!
Ma non avevate detto che era così importante?... e d'altronde l'è
per davvero, ma tant'è non credo che vi interessi poi molto, neh!
E a poco valgono, a chi questo settore lo conosce, le
dichiarazioni sul bene che secondo Voi state procurando a questa
Regione in ambito turistico (ved. dati sulle presenze), le quali non
raggiungono nemmeno quel + che la città di Taranto ha saputo
ottenere nel 2016... e Taranto non è così tanto turistica come la
nostra Regione, o no!
Forse che a Voi convenga che altrove avvengano degli attentati
terroristici per poter poi permetterVi di dire che siete bravi?
Suvvia, non le pare ridicola la cosa?... e non è davvero così
brutto affermarlo?
E non le pare strano che i Comuni e gli hotel rinomati che hanno
ottenuto l'incremento maggiore nel turismo regionale nel 2016 siano
andati da soli, senza quindi usufruire dei vostri spazi durante le
fiere?... ved.
qui.
Non sarà forse perché di Voi non si fidano?
Concludendo, e considerato che lei ben sa che qui si segue
attentamente il Suo/Vostro “operato”, mi preme informarla che nel
e per il turismo non siete stati in grado di fare nemmeno una cosa
che si possa definire innovativa, davvero utile, produttiva o
eccetera eccetera, seguendo oltretutto degli slogan che definir
ridicoli è ben poca cosa.
In verità una buona l'avete fatta o state cercando di produrla, ma ho
seri dubbi che la possiate svolgere nel modo dovuto, e vale a dire la
questione del sommerso nel ricettivo... solo che questa idea non è
la Vostra bensì la mia (ved.
qui), idea che oltretutto m'è stata “carpita” per via della
mia buona fede (eh già, credo ancora nell'onestà dell'altra gente,
ma... )... pertanto nemmeno quella.
P. S.: E scommettiamo che le rinnoveranno il mandato?... ma mi
consenta di aggiungere che non esistono cattivi collaboratori ma solo
ed unicamente dei pessimi capi.
Saluti
blog di critiche costruttive sul turismo e sulla cultura (dal 1° gennaio 2009)
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giovedì 2 febbraio 2017
giovedì 25 agosto 2011
Complimentoni signora Ministro Michela Brambilla, complimentoni
Prima di parlare della fotografia (rubata dal blog di frap1964 che come al solito c’ha fatto un sapientissimo post) e che capeggia nella pagine Facebook della Michela Brambilla (aggiornamento alle ore 13:30 del 26/08/2011: la foto è stata rimossa ... finalmente), un po’ di spiegazione sul galateo (Wikipedia).
In italiano il termine galateo definisce l'insieme di norme comportamentali con cui si identifica la buona educazione: è un codice che stabilisce le aspettative del comportamento sociale, la norma convenzionale.
Sinonimi sono etichetta e bon ton.
Il nome galateo deriva da Galeazzo Florimonte, vescovo di Sessa Aurunca che ispirò a monsignor Giovanni della Casa quel celebre libro del viver civile, il Galateo overo de' costumi, primo trattato sull'argomento pubblicato nel 1558.
In molti paesi il termine impiegato è connesso con l'italiano etichetta, lo spagnolo etiqueta e il francese étiquette.
È molto suggestiva, anche se non corretta, l'etimologia popolare della parola etichetta come diminutivo di etica (quel ramo della filosofia che si occupa di ciò che è buono, giusto o moralmente corretto): viene infatti spontaneo pensare che si tratti di un'etica "minore" applicata non ai grandi problemi della vita morale, ma ai semplici problemi della vita di ogni giorno.
In generale, il galateo è un codice non scritto, anche se può in alcuni casi dar luogo a codificazioni scritte.
A questo punto che dire?
Beh, forse che l’immagine che da tempo staziona nelle pagine Facebook del Ministro (Turismo) della Repubblica italiana, parli da sola.
E complimentoni alla signora Ministro, un gran bell'esempio di educazione e civiltà, anche da parte di Monsignor Giovanni della Casa.
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