Roba che neanche il miglior Alighieri, che di rime “baciate” e no, nella lingua italiana, ne è stato il fautore, avrebbe quantomeno osato proporla ai posteri.
Ebbene per “loro” invece si può; il turi(sta) fa rima con ta(ssa), e i Comuni di conseguenza la “rimano”.
Mentre in molti, checchesenedica o ci vogliano far credere, c’aggiungeranno questo bel fardello; a loro importa solo fare “cassa”, che con tassa fa la rima perfetta.
Infatti al termine di un incontro con il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli, il presidente dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) e sindaco di Torino Sergio Chiamparino ha annunciato che probabilmente il decreto sul federalismo fiscale municipale darà la possibilità ai Comuni di introdurre un tributo di soggiorno “sul modello Roma” che probabilmente poi diventerà anche gabella Firenze, Venezia, e perché no, anche prototipo per Deglio Faraldi che è un piccolo e meraviglioso paesino sopra Cervo (IM).
Che già ce li vedo gli allibiti visitatori che pagheranno l’euro (se va bene) per dormire alla Locanda Ai Torki.
L’Italia (10%) ha già le aliquote Iva sul turismo più alte e solo l’Irlanda (13,5%) è messa anche peggio, mentre nella maggiore parte degli altri Paesi europei, queste variano dal 5 al 7%.
E che fine ha fatto la direttiva dell' Ecofin 77/388/CEE, sulle produttività delle varie tassazioni turistiche europee, e di cui (se non ricordo male) è stata incaricata l'Hotrec per esaminarne il rendimento migliore entro il 31/12/2010?
Data che è appena passata ma di cui nessuno parla o s’informa (ettepareva!), al seguito della quale si sarebbe dovuta varare un’aliquota Iva sul turismo uguale per tutti i paesi della comunità europea.
Chiaro (se così è) che i competitors se ne guardano bene dall’andarne a vedere le disamine; ma noi?
Noi c’aggiungiamo anche quella di soggiorno per tutti i Comuni d’Italia e tira a campà, tra la probabile ilarità dei cugini francesi, degli spagnoli, inglesi e via cantando.
Col risultato che la competitività, in cui non primeggiamo di certo (ultime posizioni dati WTO), andrà ancor peggio.
E le nostre aziende finiranno per trasformarsi in odiosi esattori nei confronti di coloro per i quali facciamo ogni sforzo per averli ospiti nei nostri alberghi, facendoci ritornare a 30 anni fa, all’atto dell’abolizione della tassa di soggiorno che fu abbattuta dopo aspre polemiche nazionali.
Oggi, con la crisi generale in atto, che si sta scaricando soprattutto sul settore dell’industria dell’ospitalità, come è pensabile proporre prezzi alberghieri competitivi se dobbiamo andare ad aggiungere nuovi balzelli?
E che fine hanno fatto quelle tesi supportate da un’attenta ricognizione storica delle entrate in Paesi come gli USA della sfida reaganiana, ma anche dalle ricerche del premio Nobel Edward C. Prescott, sull’ideologia, che poi s’è sviluppata come più produttiva per le entrate erariali?
Possibile che siano solo l’esempio per scrivere qualche testo o da elencare nei meeting, convention, riunioni o quant’altro?
Capisco che l’introduzione della tassa di soggiorno sarebbe comunque una possibilità per i Comuni, non un obbligo, ma la notizia che passerà all’estero sarà però quella che in Italia c’è la tassa di soggiorno, e i Comuni che non la applicano rischiano di essere penalizzati.
Alla fine le realtà più reticenti ad introdurre l’imposta si dovranno adeguare per non rischiare, oltre al danno, anche la beffa.
Quindi va bene (?) Roma, va bene Firenze e va bene Venezia; in tutto il pianeta ci sono delle tasse di soggiorno o altre “trovate” per le città più belle e caotiche (es.: congestion charge di Londra), ma ce la vedete a Deglio Faraldi?
... e per piacere, che si evitino nuove tasse perché oltretutto, col turista, tassa non fa proprio rima ... e se lo dice Dante.
La Brambilla e il Marzotto non dicevano che .....
RispondiEliminaVenerdì, 14 Gennaio 2011
Secondo il monitoraggio condotto da Federalberghi, il 2010 si è concluso per il comparto alberghiero con una doccia fredda. «L’ulteriore calo delle presenze registrato a dicembre, del 2,7% rispetto allo stesso periodo del 2009 - sostiene Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi-Confturismo - rappresenta l’ennesimo campanello d’allarme di una annata che ha visto una stagnazione complessiva del mercato per numero di arrivi e presenze, un drastico calo di lavoratori ed un preoccupante calo del giro d’affari» .L’indagine è stata svolta dal 3 al 7 gennaio, intervistando con metodologia internet 1.185 imprese ricettive. Il risultato complessivo da gennaio a dicembre (rispetto a gennaio/dicembre 2009) riporta uno +0,4% di presenze. A dicembre i lavoratori subiscono un calo del 3,9% per quelli a tempo indeterminato ed invece un +3,9% tra quelli a tempo determinato, generando da gennaio a dicembre comunque una perdita complessiva del 2,4%. «Di fronte ad uno scenario così difficile - conclude Bocca - peraltro penalizzato da un 2009 più che negativo, è impensabile l’introduzione di una tassa di soggiorno che pesi esclusivamente sulle strutture ricettive italiane, che rischierebbero il collasso di fronte a qualsiasi ogni ipotetico aggravio fiscale».
Quindi ...?
;-)
Come volevasi dimostrare, un colpo alla botte e un colpo al cerchio.
RispondiEliminaMentre "noi" ci cadiamo come pere cotte.
Della serie "CI PIGLIANO IN GIRO"
:-(
LA MINISTRA BRAMBILLA ACCUSATA DA IDV
RispondiEliminaDI ''FINANZIARE'' SUOI EX SOCI IN AFFARI
CON CAMPAGNA CONTRO ABBANDONO ANIMALI
"Il ministro Michaela Brambilla ha pensato bene di finanziare una campagna contro l'abbandono degli animali durante le vacanze spendendo 180mila euro di soldi pubblici. Lodevole iniziativa, se non fosse che la cifra è spropositata ed è per giunta finita nelle tasche dei suoi ex soci in affari: la vicenda va chiarita in Parlamento". E' quanto afferma il senatore Pancho Pardi, capogruppo Idv in Commissione Vigilanza Rai.
"Uno spot pubblicitario, costato la vergognosa cifra di 100.000 euro, è stato commissionato ad una società fondata dallo scopritore del talento da showgirl di Brambilla, oggi dirigente nel suo dicastero, mentre i restanti 80.000 euro sono andati a un'agenzia che appartiene a un consulente del ministro".
"Evidentemente l'affetto per gli 'amici a quattro zampe' non è affatto disinteressato e la vicenda conferma la gravità che il conflitto di interessi, tutto berlusconiano, causa all'efficienza dello Stato. Cosi' mentre nell'ultimo biennio l'Italia ha perso il 12% delle presenze turistiche -conclude Pardi- il ministro spende i nostri soldi per finanziare i suoi fedeli: com'è umana la Brambilla'.
Ecco l'interrogazione parlamentare di Elio Lannutti (Idv)
RispondiEliminaLegislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-04311
Atto n. 4-04311
Pubblicato il 22 dicembre 2010
Seduta n. 480
LANNUTTI - Al Ministro della salute. -
Premesso che:
in data 4 dicembre 2010 il Sottosegretario di Stato per la salute Francesca Martini ha presentato, insieme al Presidente di ANMVI (Associazione nazionale medici veterinari italiani) Carlo Scotti, il progetto Amicopets.it, la tessera sanitaria individuale per l'animale correlata ad un innovativo sistema di gestione dei dati personali e clinici dei propri pazienti, praticamente una cartella sanitaria on line per animali;
il costo della card di Amicopets è di 28 euro l'anno;
il servizio è fornito da una società, Edera Srl, a capitale totalmente privato, di proprietà di: Stefano Leonardi, Stefano Bardini, Amedeo Rovatti, Alessandro Bisetto e Filippo Quaranta;
considerato che a quanto risulta all'interrogante:
Leonardi, Bardini, Rovatti e Bisetto hanno in comune non solo Edera Srl ma anche la Multicred, società nel settore della mediazione creditizia, e un ex socio, Romano Marabelli;
Romano Marabelli è il Capo del Dipartimento per la sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza alimentare, dal 6 dicembre 2005. È stato Direttore generale dei servizi veterinari dal 1991 e dal 1995 ha diretto il Dipartimento alimenti, nutrizione e sanità pubblica veterinaria successivamente trasformato nella Direzione generale dei servizi veterinari e degli alimenti.
RispondiEliminaÈ stato veterinario della carriera direttiva, presso il Ministero della sanità, ed ha ricoperto varie cariche come quella di primo Segretario del Ministero degli affari esteri, per le questioni sanitarie, presso la Rappresentanza permanente d'Italia presso la Comunità economica europea a Bruxelles; primo dirigente veterinario del Ministero della sanità; Vice Consigliere del Ministero della sanità; Consigliere del Ministero degli affari esteri per le questioni sanitarie, alla stessa Rappresentanza;
come si legge sul sito dell'agenzia "Mezzogiorno e dintorni": «il 1/4/2010, Romano Marabelli cede le sue quote di MULTICRED a Bardini Stefano. Sempre nella stessa data, il 1/4/2010, sempre le stesse persone - tranne Romano Marabelli - costituiscono EDERA Srl, società che possiede il progetto AMICOPETS, e che presto prenderà il supporto, sia in termini di patrocinio che in termini di comunicazione, del Ministero della Salute. Sia MULTICRED che EDERA hanno stranamente la sede legale in Via Benvenuto Cellini 2/b a Milano. In EDERA S.r.l. Romano Marabelli non compare e Stefano Bardini ha il doppio delle quote degli altri soci, a questo punto, la ripartizione della società, in termini di quote, risulta molto simile a quella di MULTICRED dopo la cessione delle quote di Romano Marabelli a Stefano Bardini»;
RispondiEliminase gli animali domestici sono circa 14.000.000 tra cani, gatti e conigli (escludendo uccelli, rettili, criceti, eccetera) e se il costo della card di Amicopets è di solo 2,33 euro al mese pari a 28 euro all'anno, si arriva ad un potenziale di 392.000.000 euro annui;
si legge ancora nel sito richiamato: «se a questo ci aggiungiamo i vari sponsor (cibo per animali, medicinali per animali - tra l'altro Romano Marabelli è molto vicino alle case farmaceutiche per animali e produttori di cibo per animali in quanto è lui che decide se i prodotti vanno bene o no - per non parlare dell'ANMVI) che se ci aggiungiamo il valore dei contatti, degli iscritti», la somma moltiplica «garantendo un valore quote societarie molto alto»,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e se, al riguardo, siano stati effettuati i dovuti controlli alla luce del passaggio di quote in Multicredit e della costituzione di una società, Edera Srl, che opererà nel settore dove Romano Marabelli è considerato uno dei massimi esperti, costituita dalle stesse persone, nello stesso giorno, con la medesima sede, visto che il Ministero ha sostenuto l'iniziativa, lanciandola con il proprio patrocinio, dando ad Edera Srl e ai suoi soci un enorme vantaggio, considerando che è una società a capitale totalmente privato.
8 gennaio 2011
@anonimo
RispondiEliminaCos'è, una campagna politica a favore dell'IDV?
Ma per piacere
@anonimo
RispondiEliminaTentativo fallito e irripetibile su queste pagine!!!
;-)
Questa tabella non mi risulta aggiornata, per esperienza personale posso dirvi che:
RispondiElimina- Ungheria IVA nazionale 25%,e IVA per servizi turistici 18% + City Tax Budapest 3%
- Estonia IVA nazionale 20%,
IVA per servizi turistici 9%
- Lettona IVA nazionale 21%,
IVA servizi turistici (dovrebbe essere stata diminuita al 10-12%).
- Lituania IVA nazionale e per i servizi turistici: 21% (ma nel 2011 dovrebbe essere ridotta al 9%).
Insomma, l'Italia non è l'unico paese ad imporre tasse elevate ai turisti.
@Baie
RispondiEliminaHai ragione il valore normale in Estonia è del 20% (non come ho scritto io del 18%) (sic!) mentre il ridotto è appunto del 9%.
In Lettonia è del 22% e la ridotta varia dallo 0 al 12%.
In Lituania è del 21% e la ridotta varia dal 5 al 9%.
Comunque le trovi tutte qui (http://it.wikipedia.org/wiki/Imposta_sul_valore_aggiunto)
;-)