Questo commento che segue l'ho “rubato” dal web, e dopo averlo letto, c'ho pensato sopra un bel po’:
Egregio sig. Direttore, premetto che sono allergico a cani e gatti con rischi di gravi attacchi d’asma. Per questo motivo sono costretto a portare con me una siringa con cortisone. Come me, sono numerose le persone con la stessa patologia.
Sono rimasto sconcertato nell’apprendere che verrà concesso a cani e gatti di entrare ovunque senza limitazioni. Potrei quindi in futuro correre gravissimi rischi per l’egoismo degli zoofili. Mi piacerebbe sapere dal ministro Brambilla se ritiene più importante avere vicino il suo animaletto o la salute di tante persone. Mi scuso per il disturbo e per lo sfogo e porgo cordiali saluti.
Vittorio Donati
Va subito detto che in Italia circa il 15% dei neonati/bambini soffre di questi disturbi che man mano, con gli anni, si vanno affievolendo per ricomparire oltre il 40esimo anno d’età.
La media nazionale si attesta quindi sul 5-10% della popolazione; diciamo una bella “fetta” di qualche milioncino di persone.
Premetto inoltre che di medicina ne so quanto la Brambilla “forse” ne capisce di turismo, praticamente nulla, e dopo una “seria” ricerca, ho capito che in molti casi l’asma può essere vinta; si, ma dopo aver fatto delle lunghe cure specifiche.
Arrivando al dunque che se “lei” fa il ministro del turismo, io potrei fare tranquillamente quello della Sanità per lo stesso motivo.
Comunque sciocchezze a parte, che tanto sciocchezze non sono (visto che “lei” ministro lo è), queste cure specifiche sopracitate, devono però essere abbinate ad una costante e ripetuta pulizia dell’animale che abbiamo scelto per la nostra compagnia.
Ora, se penso agli odori o a quello che vedo e che sento quando prendo un mezzo di locomozione urbano (per fortuna quasi mai) e non solo, mi chiedo il come possano tenere pulito il proprio animale se i “padroni” sono così, diciamo sudici.
L’olezzo che scaturisce da quelle ascelle alzate soprattutto nei mesi estivi, nel tentativo con le mani abbarbicate alle maniglie soprastanti per trattenersi in piedi sugli autobus, tram o nei metrò, la dicono già lunga; figuriamoci il bau bau o il micio micio che hanno lasciato a casa.
Stessa cosa dicasi del fatto che adesso qualcuno, che di questo disturbo ne soffre, si deve per forza curare pur non avendo in casa alcun animale, per il solo motivo che ora al “chiuso” ci possono entrare tutti, cani e porci (inteso come taluni padroni); ma quest'ultimi c'entravano, ahimé, già prima.
E giù punturine di buon cortisone; sai che bel piacere!
Allora "Federasma, la Federazione Italiana di Associazioni a Sostegno dei Malati Asmatici ed Allergici, interviene protestando con forza e determinazione contro l’ordinanza del Ministro del Turismo, Maria Vittoria Brambilla che prevede il libero accesso agli animali nei luoghi pubblici. Intervento resosi necessario già poco meno di tre anni fa a causa di un’analoga proposta di legge della regione Toscana.
L’iniziativa legislativa questa volta è ancora più grave perché è estesa a livello nazionale e vede l’adesione anche dell’ ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. In caso di malaugurata attuazione dell’ordinanza, i pazienti allergici subiranno una pesante limitazione della loro autonomia e libertà individuale. “Il Ministro Brambilla ritiene che questa iniziativa aiuti ad incrementare il turismo non tenendo conto delle esigenze dei cittadini e turisti Italiani e stranieri che hanno bisogno di avere a disposizione ambienti allergy- free”.
Come da evidenze scientifiche gli allergeni degli animali rimangono per settimane nei luoghi da loro “frequentati” ed è noto come questi allergeni siano in grado, nei soggetti predisposti, di scatenare gravi crisi d’asma anche in assenza di un contatto diretto con l’animale. Migliaia di persone che già oggi hanno difficoltà nell’organizzare periodi di ferie, viaggi, spostamenti per studio o per lavoro, avranno ancora maggiori difficoltà a trovare ambienti privi di allergeni animali e inoltre, non potranno più assolvere alle normali attività della vita quali ad esempio andare a pagare un bollettino postale.
Senza dimenticare che le medicine necessarie non rientrano in quelle che vengono definite, rimborsabili.
In poche parole la Sciura ne ha probabilmente combinata una delle sue senza per altro pensare alle conseguenze.
Cose che se fatte da me (ma sarebbe molto improbabile), chissenefrega; ma che se fatte da un ministro della Repubblica per il bene (ma è improbabile) della comunità; beh, giustamente apriti o cielo.
O forse è meglio dire; giustamente apriti o porta e fatela uscire da lì (?), accompagnandola delicatamente, per carità.
P.S.: Amo gli animali ma non detesto gli umani, anche se quest'ultimi molte volte ... vabbeh (!), quindi l’ordinanza è sicuramente da rivedere per primordiale rispetto verso i nostri simili e anche per non incorrere in qualche "pasticcio" futuro.
E pensarci un po’ prima, nisba, “simpatici” professoroni di turismo e sanità?
Ma queste cose non vengono anche discusse e decise nel Consiglio dei Ministri prima di "partorirle"?
Volpona Volpona
RispondiEliminaPerfetto come sempre. Anche o l'avevo gia denunciato qualche tempo fa sto problema pur accettando animali ( ed essendo asmatico io stesso )Quello che infastidisce è portare a livello nazionale quelle che sono preferenza e sfizi personali. E' come se il presidente del consiglio decidesse che ai "tegami" ( termine pisano )coi capelli rossi venissero applicate riduzioni di tasse o venissero offerti incentivi al sesso orale.......
RispondiElimina@NZ
RispondiEliminaHa ha ha, quella dei "tegami" è assolutamente da copiare per qualche prossimo post.
;-)