Lo dicono tutti e ne sono convinti pure i dirigenti dell'Enit...
Infatti se vai sul sito, quello famoso (di cui è meglio non dire) di italia.it, ecco che tra le 6 lingue più quella italiana trovi anche ZH (il codice alpha della lingua cinese)... vedi immagine a lato.
Però prova a cliccarci sopra e ti apparirà un bel... niente!... vedi immagine sotto.
Come a dire che non esiste più
Ora è più bello, no?
Design pulito, essenziale, niente fronzoli ma soprattutto davvero incisivo nel messaggio al turista... e quindi ottimo per quel mercato turistico particolare e in grande crescita come il mercato cinese, no?
... e il sito Enit cinese (http://visitaly.cn)
praticamente non c'è più... forse perché lo hanno uniformato alle
nuove tendenze di design della Software
User Experience
del minimalismo puro??? (ved.
qui)
o vedi immagine sotto.
... pertanto questa schermata è il nostro sito cinese del marketing turistico italiano...
Poi per
leggere Registrare Organization potete chiedere aiuto a Google
Translate (ma già ve lo dico... Enit non
compare).
Sicuramente
avranno smesso di pagare l'hosting in Cina... (d'altronde era
un'iniziativa della sede in Cina di Enit)... e probabilmente come a
dire che adesso non serve più e che avranno altre cose più
importanti da fare.
E se verificate i nomi dei server di italia.it sul medesimo servizio Whois, beh; vedrete di certo che sono diversi (ved. qui).
E se verificate i nomi dei server di italia.it sul medesimo servizio Whois, beh; vedrete di certo che sono diversi (ved. qui).
E
meno male che il link al sito delle Vie Blu c'è
soltanto sulla versione italiana (almeno a questo ci sono
arrivati...)
Conclusione
Paghiamo
(eh già, perché a ben vedere li paghiamo con i nostri soldini) fior fiore di
stipendi (si parte da quasi 200.000 euro all'anno per il DG) a questa
gente che non fa che dire che le cose stanno andando bene e che
presto (lo dicono da sempre) saranno tutte a posto.
Eccome
no, basta crederci ed il gioco è bello che fatto... però solo per
loro.
E questa
è l'Enit, ed è solo un piccolissimo esempio del nostro ente del marketing turistico internazionale.
Che schifo....
RispondiEliminae vado sul sito Enit nella sezione Studi e Ricerche e mi appare un bel report con i dati del 2015!!! Ma non siamo quasi nel 2018?
Si legge "A cura della Direzione Centrale Programmazione e Comunicazione"...ma che direzione è? Forse risale a qualche anno fa?
Provare per credere... http://enit.it/it/studi.html
Vabbeh, presto ci sarà un nuovo/a direttrice digitale del marketing e allora sì che le cose andranno... boh?
RispondiElimina;)
P.S.: Un ente così non serve nemmeno più per far ridere la gente.
Ma poi il pavillion Italia su Alibabà lo hanno fatto ?
RispondiElimina@Anonimo-2
RispondiEliminaSì, se provi a cercare sul Alitrip dovresti riuscire a trovare le pagine di ENIT.
Tempo addietro le vidi e... sembrava di leggere un sussidiario. :-)
Bravi davvero, comunque.
RispondiEliminaE' il secondo sito in lingua cinese italiano pubblicato e poi fatto sparire all'improvviso.
Il primo lo fecero per Expo Shanghai 2010 ed era semplicemente ver-go-gno-so per quanto era costato (€ 320.000).
@Anonimo-1
RispondiEliminaPer studi e ricerche devi andare sul sito dell'Osservatorio Nazionale del Turismo che è gestito da Enit.
http://www.ontit.it
Ma se ti aspetti dati freschi ed ggiornati, ahimè temo che rimarrai ugualmente deluso.
En passant, per la cronaca, su visitaly.cn scrissi qualcosina nel settembre 2015:
RispondiEliminaitalia.it: la bufala cinese
Venne pubblicato poco prima dell'insediamento del nuovo CdA e così era rimasto da allora. Sino a scomparire del tutto (quando?). A fine gennaio 2017 era ancora certamente online.
italia.it: B2B
Quindi è sicuramente decisione degli ultimi mesi, quello di chiuderlo.
Non che si sia perso granché, intendiamoci...