Genova la bruci, la triti e la cestini, ma come d’incanto sempre ti riappare; però ogni volta che la vedi o ci torni, t'accorgi ch'è “gestita” peggio di prima.
E quando c’arrivi a La Superba; dal cielo, dal mare o da dove vuoi tu, è di una bellezza che non ha pari.
Poco poco o piano piano, è magnificente.
Mentre il maggior pregio di questa città è che con qualsiasi mezzo di locomozione c’intendi venire, in meno di 15 minuti sei già nella maggiore piazza del centro; sia con l’aereo, la nave, il treno o l’autostrada.
E da lì i “carruggi” del centro storico, la Fiera del mare per poi passare a Boccadasse dopo chilometri di passeggiata sul Golfo, e se proprio hai ancora tempo per girovagare, ecco che c’è Nervi, S. Ilario eccetera eccetera, e le sue alture da mozzafiato.
Però …
… chi non conosce la lentezza della burocrazia di Genova (?), il suo rimandare a domani e il ci penseremo tra un po’.
E se in Italia la pigrizia è già il problema di sempre, statene certi che qui è anche il doppio.
Provare per credere ma ve lo sconsiglio.
Per me il “guaio” è dovuto alla “quasi” mancanza di imprenditori che incitino la politica a muoversi un po’ (troppo il divario tra le due cose), e quei pochi che ancora ci sono, alla prima occasione portano via i “maroni” in quattro e quattrotto per altri lidi che danno maggiore fiducia … e velocità decisionale.
Genova però, come ho già detto, ha avuto (e ha) delle gestioni che “manco li cani” … ma oggi non mi interessa, perché ascoltando da tutte le parti il monotono ed inutile troppo berciare, finalmente ho ritrovato un po’ di buona speranza.
Un momento, non troppa o tanta, è solo una piccola sana fiducia, ma è pur sempre un qualcosa che è meglio di niente.
In verità me l’aspettavo e l’avevo anche già scritto in tempi non sospetti che prima o poi avrebbe rifatto capolino il Gianluigi Aponte che altro non è che (leggere qui).
Se n’era andato un anno e mezzo fa perché coinvolto (per me ingiustamente) nell’inchiesta del Porto (la milionesima credo), e l’armatore aveva lanciato l’anatema su Genova:”Cancellate quel nome, non me ne parlate mai più”, aveva detto ad Amburgo a marzo del 2010, presentando una nuova nave in quei cantieri, mica fatta qua in Fincantieri, no no, ma ahinoi là.
Ma il business is business e d’altronde vi è stato nell’ultimo anno un paziente lavoro di ricucitura da parte delle istituzioni locali.
Forse si poteva fare senz’altro prima (anzi, senza il forse), ma da come vanno sempre le cose qua, è già un gran successo così.
Aponte infatti, mercoledì prossimo incontrerà il presidente della Regione Claudio Burlando (speriamo bene), e sul “tavolo” ci sono alcune “cosette”, come la costruzione di nuove navi (300 metri di lunghezza) e presumibilmente oltre i 500 mln di euro cad. a favore di Fincantieri che, pur essendo forse la migliore del mondo per questo particolare settore navale, non sta attraversando un felice momento (agitazioni sindacali e via cantando) e la solita “burocrazia” da quattro soldi che “obbligano” le compagnie estere di navigazione ad ordinare le loro nuove navi presso altri che … ma lasciamo perdere ch’è meglio visto che il discorso è lungo e si dovrebbe parlare di tasse e ministeri vari che dovrebbero incentivare … vabbè, ho già detto che preferisco parlarne a parte, magari la prossima volta.
Ci sarà poi da discutere sul rinnovamento della flotta della Tirrenia (è rimasta la sola cordata formata da Manuel Grimaldi, Vincenzo Onorato e appunto l’Aponte) per il suo acquisto, e quindi è opportuno pensare che sarà la stessa Fincantieri a …
Si parlerà poi della possibilità di aggiudicarsi il 51% di Stazioni Marittime, conquistando così l’opportunità di gestire direttamente gli scali di navi da crociera e traghetti.
L’armatore potrebbe anche tornare in gara per acquistare la concessione di Calata Bettolo per il business dei container, e dulcis in fundo, il bando sull’aeroporto Cristoforo Colombo che, anche in questo caso potrebbe vedere un suo impegno diretto, considerando che è da mo’ che Lui lo richiede e si propone.
Diciamo che la carne sul fuoco è tanta e speriamo che il Burlando sia un buon “chef” e non la faccia bruciare.