Questa volta mi ci hanno trascinato per i capelli e per l'elegante maniera usatami da parte di Tafter Cultura è Sviluppo per richiedere un commento che ho accolto molto ben volentieri, alla seguente notizia:
È nata l’A.I.P.M.T., Associazione italiana professionisti e manager del turismo, anche questa a gratis (.) per l'occasione, e fondata per iniziativa di un gruppo di professionisti del turismo, che intende diventare un luogo di collaborazione, scambio di conoscenza, di formazione e crescita per chi lavora nel turismo sia in ambito pubblico che in quello privato.
Ma quelli delle associazioni nate prima, cos'erano e cosa sono?
Sia ben chiaro che in Italia esistono 10.000 società di varia natura che si occupano di turismo tra le cui fila si esibiscono delle personalità con elevate cariche aziendali, amministrative, universitarie e di consulenza del settore.
Queste da diversi decenni si riuniscono periodicamente e discutono come risolvere o risollevare le molteplici crisi del turismo nazionale con il risultato che, dati alla mano, nulla cambia; anzi peggiora, ma la colpa è sempre degli altri e mentre le discussioni si incentrano sulle medesime logorroiche irrisolte causali, le altre nazioni ci deridono e ci sopravanzano in introiti e qualità, dando maggiori opportunità lavorative sia all’indotto che al personale alberghiero.
Reputo che siano essenzialmente quattro i fattori di criticità che minacciano il turismo italiano: l’assenza del governo, la carenza di infrastrutture, lo scarso sviluppo della tecnologia informativa e l’esagerato numero di queste associazioni che non possono elencare nulla che un vero professionista già non conosca.
Importante contorno a queste priorità sono le tasse, trasparenza delle politiche di governo, spreco spesa pubblica, favoritismi nelle decisioni di funzionari del governo, formazione del personale, norme in materia di investimenti, pratiche di assunzione, costo del lavoro, flessibilità di determinazione del salario, simmetria tra produzione e retribuzione, possibilità di ricerca lavoro qualificato, strategie turistiche, affidamento sulla gestione professionale, fuga di cervelli, flussi di capitale, disponibilità di capitale a rischio, investimenti diretti dall’estero, volontà di delegare, collaborazione università/industria, …e qui mi fermo.
L’A.I.P.M.T, la nuova Associazione italiana professionisti e manager del turismo può risolvere questi problemi?
Questa è la numero 10.001 e arrivederci alla 10.002…sempre a gratis, per l'occasione naturalmente.
Luciano Ardoino
Fonte: http://tuttosbagliatotuttodarifare.blogspot.com/
10.003...10.004...10.005...
RispondiEliminaevvai e tutti a gratis, vero?
Prova a pensare che qualcuno (istituzioni o privati) li contatti per risolvere qualcosa; a gratis?
L'unica cosa positiva è che quando si radunano danno qualche prenotazione per gli alberghi, ristoranti o altro.
La società chiude attivo/passivo a zero tra gli iscritti e convention ma il resto?
Ciao
@Stella
RispondiEliminaLa logica della formazione di queste è appunto la cosa che hai sommariamente descritto.
Che logica avrebbe sennò?Quella di aiutare il prossimo?
Ti rendi conto che 10.000 associazioni con almeno 100 partecipanti per ognuna sono una cifra vicino al milione di persone che parlano di turismo?
RispondiEliminaE per che cosa?
E a gratis?
Qualcuno ci crede o sono solo le istituzioni, amministrazioni eccetera a volerci credere, e non dico altro sennò....
in questo periodo preelettorale vi è un fermento di visite di assessori che non si erano mai visti che girano da un banchetto all'altro dicendo sempre quele 4 cavolate per accontentare i presenti e dare le colpe agli altri , intanto,....io mangio...
RispondiEliminaPlinio
@Plinio
RispondiEliminaBuon appetito!
Io purtroppo sono a dieta.
@Plinio
RispondiEliminaCaro amico, buon appetito.
A quando il post dei 21?
RispondiEliminaBisognerebbe fare qualche ricerca sulle università e quant'altro.
Stasera comincio
Marina
@Stella di mare
RispondiEliminaCaspita, sei partita in quarta.
Aspettiamo qualche considerazione di Luciano e poi si va.
Senza scopo di lucro.
RispondiEliminaE' questa la frase più sconvolgente, strana...
Eppure ci sono persone che se la bevono.
Però se notate vi sono dei nomi in comune con i 21 della Brambilla.
RispondiEliminaFateci caso
Questo secondo te cosa vuol dire?
RispondiEliminaMolte persone di queste partecipano e sono nei consigli di innumerevoli società. Dove trovino il tempo questo è incomprensibile come incomprensibile è come possano svolgere bene tanti lavori.
Si appunto, come fanno?
RispondiEliminaNiente, la risposta è niente.
RispondiEliminaRicorrono alle frasi fatte e stradette, dopodichè si prendono il gettone di presneza e, tira a campà, guagliò.
@Luciano
RispondiElimina1 Armando Peres
2 Alberto Abruzzese
3 Francesco Adamo
4 Magda Antonioli Corigliano
5 Patrizia Battimani
6 Pia Benci
7 Nicola Boccella
8 Angelo Giuseppe Candido
9 Elio Carfagna
10 Manuela De Carlo
11 Aurelio Di Matteo
12 Gaetano Di Pietro
13 Antonella Galdi
14 Fosca Gennari
15 Roberto Lavarini
16 Mara Manente
17 Mariagrazia Margarito
18 Vittorio Paravia
19 Ugo Piccarelli
20 Massimiliano Valvassori
21 Ferruccio Zanchi
Urge un tuo giudizio su queste persone di chiara fama. Sei l'unico che li può dare. Per piacere, grazie
@Marina
RispondiEliminaAlcuni li conosco per ever letto delle loro considerazioni nel settore turistico che giudico non idonee ed elencate probabilmente per riempire qualche pagina di testo o le mezzore delle convention. Probabilmente sono bravi a raccontarla a chi non conosce questo mestiere o a chi ha convenienza a crederci.
Ciao
A presto
Caspita Luciano.
RispondiEliminaE' facile evincere che dopo aver letto i nominativi ti sia scattata la molla dell'incazzamento.
Sbaglio?
@Vincenzo
RispondiEliminaHai ragione caro Vincenzo.
Alcune cose di questi signori non le ricordavo e quindi ho passato gran parte della giornata a ripassare. Più di una volta ho gettato gli incartamenti, testi e ritagli per terra; come gesti di rabbia e sconforto.
Non mi resta che terminare la lista ma o tutt'ora non intravedo nessuno in questa che possa tirare le redini al cavallo pazzo; il turismo.
Vabbé, continuiamo a studiare.
Ciao
Beh, allora mi aspetto qualcosa di pungente. Una cosa vorrei chiedervi; siamo gli unici a pensarla così o alle persone che vivono di turismo non frega niente?
RispondiElimina@Stella di mare
RispondiElimina"La società chiude attivo/passivo a zero tra gli iscritti e convention ma il resto?"
Cosa vuoi dire?
@Nicolò
RispondiEliminaLe convention, affitto, depliants, ecc. vengono pagate con i soldi delle iscrizioni mentre quando sei contattato dalle amministrazioni....ciao
Valvassori è lo stesso dell'AIPMT e dei 21?
RispondiEliminaSe come credo sia lo stesso tutto diventa quasi chiaro, limpido.
Stranezze!!!
E in più deve fare il suo lavoro che immagino come sia produttivo.
Il mondo va così ed in Italia è anche peggio.
RispondiEliminaMolti di questi sono in decine di consigli d'amministrazione o varie confermando che non ci saranno future soluzioni nel turismo. Già presumibilmente capiscono poco, se poi devono collaborare in tutte quest'altre...dicono a gratis!
Scusate se disturbo, ero molto indeciso se farlo o meno ma sono idealista di costituzione nonché democratico di formazione, e alla fine quindi ci provo, vincendo il fastidio del livore di molti dei commenti presenti in questo sito.
RispondiEliminaSono "uno" della lista di proscrizione riportata in questo post, mi chiamo Vavassori (senza la "l" per la precisione).
Per farla breve: l'AIPMT è un semplice luogo per scambiare esperienze con altri uomini e donne da cui imparare e a cui dare un contributo: non pesa sulle casse di nessuno se non di chi decide di versare 50 euro per iscriversi e di chi dedica i suoi week end o le sue serate a fare cose che lo appassionano. Spero ci possa essere sempre la libertà di associazione in questo Paese!
Punto secondo. Il comitato promosso dal Dipartimento: il sottosegretario, o chi per Lei, ha scelto alcune persone, probabilmente non le migliori del mondo, ma ha scelto quelle. Dato che a me è arrivata una lettera di invito da parte di un'istituzione, ho pensato di provare a dare il mio apporto, come avevo fatto con Rutelli in altre circostanze, perché troppe cose non funzionano nel nostro settore e un parziale o limitato punto di vista basato sulla mia esperienza e su quella della Associazione ultracentenaria per cui lavoro, se richiesto, lo do volentieri (anche qui per inciso: ciascuno si paga le sue spese di viaggio). Per il resto, caro Rembrandt, Le garantisco che faccio anche molto altro e né la mia azienda, né la mia compagna, si sono lamentati della mia produttività. Quello che resta è la sua maleducazione nel giudicare gli altri in modo gratuito e volgare (e incomprensibile, almeno secondo la mia sensibilità). Grazie dell’ospitalità. Massimiliano Vavassori
Egregio Vavassori, premetto che non amo parlare molto ne tanto meno scrivere, ma questa volta mi userò violenza. Il mio “a gratis”, come penso quello di tutti gli altri scriventi di questo blog, non è certamente dovuto a come lei ha inteso, bensì a considerazioni che in Italia, come penso anche in molte altre nazioni mondiali, si riceve dopo aver prestato, nel caso regalato, qualsivoglia opera lavorativa, da parte delle istituzioni preposte. Intendo in un futuro. Queste possono variare da eventuali incarichi come da attestati o altro. Quindi come può ben notare non c’è alcuna offesa da parte mia. Ho sempre pensato che fare due cose contemporaneamente non è mai soddisfacente come il farne una sola; se poi una persona riesce a farne anche quattro, cinque o addirittura cento, non credo che gli vengano bene. E questo penso sia anche la sua opinione. Io ho un’attività turistica piccola con 25 dipendenti che ultimamente ho dovuto ristringere a 22 per motivi che lei può ben capire ed il tempo che mi rimane per poter affrontare la crisi e lo studio cervellotico per sopperire alle mancanze delle istituzioni, e non intendo solo questo governo, non mi da neanche la possibilità di accompagnare i piccoli a scuola o ritirarli dalla medesima all’uscita. Non capisco come altri possano trovarlo. La mia unica forma di sollievo è questo blog, per lei sarà banale, ma per me è così. 5 minuti al mattino e 5/10 alla sera: tutto qui.
RispondiEliminaLei mi conferma che troppe cose in Italia non vanno, quindi mi conceda questa domanda: crede davvero che quegli incontri con signore/i possano darci un contributo e che possiate veramente dire qualcosa di nuovo che noi non sappiamo? La prego non sia presuntuoso. Credete davvero che le istituzioni possano ascoltarvi e seguire i vostri consigli? E quelli che state dando da decenni che fine hanno fatto? O li avevate dati male o non vi hanno ascoltato, giusto!
Un’ultima domanda: se voi non siete i migliori perché vi hanno chiamato e perché avete risposto, si.
Questo blog sta ricevendo molte visite da noti personaggi governativi e aziendali, come da semplici operatori, gestori o proprietari di locazioni turistiche a dimostrazione che il nostro modo di evidenziare le cose ha forse maggior presa delle vostre associazioni. Mi creda, nessuno di noi è distruttivo ma solo critiche costruttive e nessuno di noi verrà chiamato a dare consigli, incarichi, premi o titoli, questo io intendo “a gratis”.
Il fatto che lei si sia collegato le fa onore e se si è sentito offeso me ne scuso.
In bocca al lupo!
Rembrandt
@Rembrandt
RispondiEliminaA parte il tuo italiano scritto che mi da qualche preoccupazione (scherzo naturalmente) penso che tu abbia descritto molto bene il pensiero di questo blog ma principalmente lo scopo di Luciano nell'averlo ideato.Dispiace anche a me che qualcuno si possa offendere ma non è certo la mia e credo nostra intenzione. Forse servirà a nche a questi per fare finalmente qualcosa di più costruttivo.
Costruttività!
Marina
non avevo letto il commento di Vavassori, io conoscevo un portiere, non di notte era anche bravo, se quest'uomo farà qualcosa di utile ed" a gratis " grazie e tanto di cappello se invece si riuniscono per fare qualche mangiata gradirei essere invitato
RispondiEliminaPlinio
@Plinio
RispondiEliminaPensi sempre a mangiare tu?
Buon appetito, sempre se ti invitano.
Ciao