Questi signori, Brambilla & Co., che attualmente stanno amministrando il settore turistico nazionale, hanno più volte affermato che nei decenni passati il compartimento ha riscontrato notevoli carenze gestionali, amministrative e progettuali; alle quali mi sono, ma non da solo, prontamente associato elencando il come questo importante distretto sia sempre più diventato il ricovero clientelare per politici trombati, raccomandati e nullafacenti che accumunavano le loro incompetenze nell’improduttività generale.
L’ennesimo cambiamento ed i ripetuti annunci dei governi che si sono succeduti nell’ultimo trentennio e più, hanno solamente contribuito alla mediocrità del nostro turismo, confermando i dilettantismi a danno degli operatori, dell’indotto e della nazione stessa; comportando al nostro indirizzo l’ilarità e lo stupore generale da parte dei veri professionisti del turismo internazionale.
Dopo le ultime elezioni dello scorso aprile 2008, l’interesse dimostrato attraverso variegati proclami da parte del nuovo direttivo aveva invero creato qualche speranza negli addetti ma i risultati dei dati pervenutici, le statistiche ed il modo, a mio parere infantile, di programmare il marketing internazionale, come la probabile inesperienza a rimediare ai problemi interni del passato, hanno mantenuto inalterata la certezza che stiamo continuando a martellarci i testicoli da soli cercando inutilmente di dimostrare al mondo che ci stiamo o ci siamo lavati e puliti ma dimenticando di cambiarci le mutande, come dal famoso detto dei nostri cari avi.
Risulta infatti evidente che la trasformazione positiva, come in qualsiasi altro settore aziendale, vada innanzi tutto avviata dal miglioramento del prodotto (qualità) e della destagionalizzazione, mentre solo a posteriori attraverso un piano di marketing mirato che diversifichi ed elenchi i risultati ottenuti.
Riprendere il passato, avviare quei miglioramenti che ci hanno sempre visto primeggiare anche dai tempi antichi ma che solo noi disponiamo; Marco Polo dovrebbe insegnarci ma purtroppo si svolge in paesi lontani.
L'Appia, la via Francigena, le invasioni Barbariche e centinania di altre cose "dimenticate" che nonostante siano nostre; beh, lasciamo perdere.
Quello recentemente proposto risulta addirittura chiaramente copiato dagli stessi errori del passato (italia.it), ripagato e riproposto, come nel recente caso delle strategie dell’Enit con il tanto decantato “To much more” e così ben descritto da Francesco nel suo blog, risalta ancor più che la quasi totalità di questi inutili e dannosi personaggi, che sono stati incautamente demandati ed eletti ad inconcludenti discussioni sul turismo, darebbero maggiori soddisfazioni se rivolti probabilmente ad un altro lavoro; diciamo agricolo.
Il danno che ne deriverà sarà presumibilmente irreversibile ed ancora una volta i giornali esteri del settore con le maggiori associazioni mondiali ci descriveranno con la solita ironia mentre il Colosseo, che rappresenta l’immagine dell’Italia nel mondo, continuerà a chiudere le visite alle 16:00; esempio unico di turismo professionale … il loro.
La storia la sappiamo e le rane che si gonfiano per apparire più grandi o della propria magnificenza dopo un po’ scoppiano, ma lasciano uno stagno pieno di brandelli e sporco, alla cui pulizia dovranno sopperire i prossimi e dopo questi altri ancora, peggiorandone di volta in volta una definitiva e chiara soluzione.
Patate, forse è meglio raccogliere patate ma senza alcuna offesa per gli utili raccoglitori dei buonissimi tuberi.
Luciano Ardoino
Fonte: http://tuttosbagliatotuttodarifare.blogspot.com/
Caro Luciano, questa volta sei andato giù duro.
RispondiEliminaCapisco benissimo lo stato in cui ti trovi per non poter influenzare eventuali miglioramenti ma non prendertela troppo, la salute è pur sempre importante.
Certo che l'agricoltura potrebbe essere una soluzione per questi "cari signori".
Infinitamente con te
Vincenzo
Ho letto il blog di Frap164 e l'ho trovato molto interessante.
RispondiEliminaMolti spunti che non conoscevo.
Bravo!
Intelligente analisi, bravo Frap!
RispondiEliminaSono daccordo con Vincenzo, Luciano questa volta è stato molto duro ma è veramente una cosa improponibile.
RispondiEliminaIl filmato è quasi uguale ma non si evince quanto sia costato.
Qualcuno sa?
Grazie
@Cisono
RispondiEliminaCredo che sia compreso nel contratto per il portale.
Comunque indagherò anch'io.
Ciao
Caro Maestro, domattina posterò il tuo commento sui vari articoli ineternet che parlano di to much more.
RispondiEliminaAspettati nuovi arrivi nel contatore pagine.
Ciao Marina
Risultano in crescita i vacanzieri “invernali” nel primo trimestre 2009, con netta prevalenza però di chi ha scelto la soluzione “mordi e fuggi” del week end, a fronte invece di un sensibile calo dei soggiorni lunghi. Lo rivela un’indagine effettuata dall’Istituto Dinamiche, dal 20 al 27 marzo, intervistando con il sistema C.A.T.I. un campione di 3.378 italiani maggiorenni rappresentativo di oltre 47 milioni di connazionali maggiorenni.
RispondiEliminaIl dato più preoccupante riguarda la forte contrazione della spesa turistica, con una riduzione del giro d’affari complessivo del turismo invernale stimabile intorno ai 3,4 miliardi di euro (rispetto ai 4,4 miliardi dello scorso anno).
Secondo l’indagine, dei quasi 5,8 milioni di italiani maggiorenni (rispetto ai quasi 5,3 milioni del 2008) che sono stati da gennaio a marzo in località montane e sciistiche del nostro Paese, solo 2 milioni (rispetto ai quasi 2,2 milioni del 2008) hanno trascorso una settimana bianca quest’anno, mettendo a disposizione inoltre una media di 620 euro, rispetto ai 677 euro registrati nel 2008 (-8,4%).
Preferito anche quest’anno il Trentino-Alto Adige col 40,3% della domanda, seguito dalla Lombardia col 9,7%, dal Piemonte coll’8,6% e della Val d’Aosta col 7,9%. In relazione alla struttura prescelta, il 48% dei rispondenti afferma di aver optato per un soggiorno in albergo (rispetto al quasi 50% del 2008); seguono, nella graduatoria, le segnalazioni riguardanti la casa di proprietà (16,7%), l’appartamento in affitto (11%) e la casa di parenti o amici (9,8%).
Di questo 4,3% della popolazione maggiorenne (rispetto al 4,6% del 2008) che ha effettuato, fra gennaio e marzo, un periodo di vacanza superiore ai 5 giorni in località sciistiche, soltanto circa 400 mila persone si sono poi concesse almeno un altro week-end sulla neve nel medesimo periodo considerato. Un vero e proprio crollo rispetto ai 738 mila del 2008 (-46%), accompagnato da un’ulteriore riduzione della spesa pro-capite: 310 euro rispetto ai 315 dello scorso anno.
In sensibile aumento, invece, il numero degli italiani maggiorenni che hanno effettuato solo dei week end sulla neve: oltre 3,7 milioni (rispetto ai 3,1 milioni del 2008), in media 1,6 week end a persona (rispetto agli oltre 2 week end dello scorso anno), con un calo della spesa pro-capite pari al -5% (295 euro per persona rispetto ai 310 euro del 2008).
La soluzione alberghiera mantiene la propria leadership, raccogliendo il 49% delle segnalazioni (rispetto al 51% del 2008), segue la casa di parenti o amici (17% contro il 12% del 2008), la casa di proprietà (12%), e l’appartamento in affitto (6%).
Il vero dramma è che oltre al turismo la signora B. rischia di cominciare a produrre danni ulteriori e ben peggiori anche altrove (sic!)
RispondiEliminaLady Cultura
Più che con le patate, pare che la Crudelia Salmon di Calolziocorte (cit. da L’Unità del 23.8.2007 - Uliwood Party di Marco Travaglio) avesse fatto cose egregie nel mercato del pesce surgelato. Con l'aiutino del padre, noto industriale brianzolo del settore siderurgico, ma che c'entra. I maligni sostengono che il genitore le avesse affidato la Sal Sea food (http://www.salseafood.it/) per diversificare l'attività, ma soprattutto per evitare che la rossa focosa animalista facesse danni inenarrabili nell'azienda di famiglia. E invece la Brambi... voilà, sorpresone, col salmone surgelato è assurta in brevissimo tempo nell'empireo dei giovani imprenditori di Confindustria.
Ecco, se tornasse ad occuparsi di branzini, spigole e calamari congelati, io credo che sarebbe un bene per lei e per tutta la Nazione. Che ciascuna/o ha la sua vocazione, e perchè tradirla così, senza un vero motivo e solo per un po' di vana gloria ed un magro e dis-onorevole titolo. No?
Imho, naturalmente.
@Frap1964
RispondiEliminaOttimo!
Nel turismo la Brambilla comincia a puzzare e quindi ecco scoperto il perchè.
@Luciano, posso suggerirti un chiarificante post sulla base del pesce e del ritorno alle origini?
Con infinita stima
Mi correggo, non era Confindustria ma Confcommercio. E dimenticavo che fra gli interessi giovanili di Brambi, oltre a pianoforte e danza, c'era anche l’esoterismo.
RispondiEliminaBrambi 2004
"Vudù, Condomblé, Makumba. È incredibile assistere a un rito Vudù, vedere persone che raggiungono la perdita di coscienza e mettono in bocca carboni ardenti".
Ecco, una Makumba per togliercela di torno potrebbe essere un'eventualità da considerare... :)
Ciao Luciano,
RispondiEliminaquesta mattina sono stato ad una riunione abbastanza importante con provenienze da tutto il mondo. Molti ti salutano. Credo che la tua presenza avrebbe dato una migliore chance per la riuscita.
Ho più volte fatto il tuo nome come esempio e devo dire che non ho mai avuto così tanto successo in queste convention. Mi farebbe veramente piacere che tu potessi riprenderne la partecipazione.
Aspetto tue notizie.
Mi associo alla richiesta di Anyway.
RispondiEliminaMarina
Rifacendomi al post di Luciano che evidenzia il fatto che il marketing non dovrebbe antecedere al rinnovamento ma tutt'altro.. mi viene da riflettere su di una cosa e cioè; tutte queste persone che risultano essere anche dei tecnici è mai possibile che non conoscano queste elementari nozioni e che se la pubblicità parte prima del rinnovamento la stessa risulta compromessa e contropromettente? Non ci credo e penso che siano altre le spiegazioni che personalmente non sono in grado di dare.
RispondiEliminaBeh, chi più di Roberta Milano può dare delle spigazioni?
RispondiElimina@Cisono
RispondiEliminaScusami ma cosa c'entra la Roberta Milano?
E' sicuramente molto brava nel suo ma non ha compiti programmatici, almeno credo.
@Vincenzo
RispondiEliminaBeh più di me ne sa di sicuro!
Ciao
Altra chicca da parte dei sapientoni....
RispondiElimina....In un momento in cui la salvaguardia delle imprese è posta tra le priorità dell’agenda politica del Governo, le Federazioni di categoria del settore turistico della balneazione prendono atto che la tutela del sistema balneare italiano, composto da oltre 14.000 imprese e che occupa oltre 100.000 addetti, non rientra tra queste.
La mancata convalida, a costo zero, di un provvedimento, già approvato all’unanimità dalla Commissione Finanze e Attività Produttive della Camera dei Deputati con il parere favorevole del Governo, che spostava a fine settembre di quest’anno l’applicazione di una norma sui canoni demaniali in attesa di approvarne uno nuovo che, nell’affrontare le complesse tematiche del comparto, risultasse più equilibrato garantendo maggior gettito per lo Stato, e che era già stato sottoscritto con il dipartimento del Turismo e tutte le Regioni, contraddice gli impegni assunti dallo stesso Governo e mette in seria difficoltà un settore, senza ombra di dubbio, determinante nell’ambito del fenomeno turistico del Paese.
E’ evidente, anche all’opinione pubblica, la contraddittorietà di questo atteggiamento con le dichiarazioni e gli impegni che il Governo ha più volte dichiarato di voler assumere per favorire la crescita delle imprese, lo sviluppo degli investimenti ed il mantenimento dell’occupazione in un momento così delicato per l’economia italiana.
Alla luce di questa inaspettata situazione, la Fiba-Confesercenti ed il Sib-Confcommercio confermano lo stato di agitazione della categoria e all’unanimità hanno deliberato di:
a) sospendere a partire da oggi l’attuazione degli impegni assunti con il Dipartimento del Turismo e le Regioni per quanto riguarda il Protocollo d’Intesa firmato il 25 novembre scorso inerente la riforma dei criteri di calcolo dei canoni;
b) sospendere a partire da oggi l’attuazione del Protocollo d’intesa sulla trasparenza sui prezzi ed i servizi offerti dagli stabilimenti balneari sottoscritto con il Ministero dello Sviluppo Economico e la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo;
c) revocare le comunicazioni inviate agli associati finalizzate a garantire l’utilità del blocco dei prezzi nel corso della stagione estiva 2009;
d) convocare entro il 20 di aprile le assemblee regionali della categoria per denunciare la crisi del settore ed organizzare una prima iniziativa di protesta come la chiusura di tutti gli stabilimenti balneari nella giornata del 1° maggio.
Una piccola considerazione di quanto in verità il governo pensi al settore alberghiero:
RispondiEliminaElena David, Presidente di Confindustria AICA e Maria Carmela Colaiacovo, Presidente di Confindustria Alberghi, guardano con preoccupazione all’esclusione delle strutture non residenziali dal piano casa, intervenuta a seguito dell’accordo tra Governo e Regioni. Secondo gli esperti oltre il 50% delle strutture alberghiere Italiane, potrebbe essere oggetto di ristrutturazioni e riqualificazioni profonde per l’adeguamento ai nuovi standard di mercato.
“Quella del piano casa poteva essere un’opportunità per il patrimonio alberghiero italiano – da sempre accusato di nanismo - con importanti e positive ricadute sul fronte occupazionale e in termini di competitività per l’intero settore.
Non va neppure dimenticata la coerenza tra gli obiettivi di risparmio energetico previsti nel provvedimento e le esigenze delle nostre imprese che guardano con favore agli investimenti in questo campo sia per gli evidenti ritorni in termini economici, sia per la sintonia con il sentire della clientela sempre di più attenta al rispetto dell’ambiente.
Al Governo ed alle Regioni chiediamo di riconsiderare questo punto nell’interesse del settore e dell’intero comparto del turismo”.
Aggiungo, se interessa, che la David appartenga a quella strettissima cerchia di persone che si intendono di turismo nel nostro paese.
Cordialità
ELENA DAVID TRA GLI “ECCELLENTI” 2007
RispondiEliminaL’Amministratore delegato UNA Hotels & Resorts riceve
il Premio Eccellenza “Lido Vanni” 2007 di Manageritalia
Milano, 16 novembre 2007
Elena David, amministratore delegato UNA Hotels & Resorts, è stata insignita da Manageritalia del Premio Eccellenza “Lido Vanni” 2007. La cerimonia di premiazione si tiene oggi, venerdì 16 novembre, presso il Teatro degli Arcimboldi a Milano con la partecipazione straordinaria del comico Antonio Albanese.
Con il Premio – intitolato a Lido Vanni – Manageritalia (Federazione nazionale dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi e terziario avanzato) intende coniugare il valore della solidarietà con il riconoscimento della competenza, del merito e della professionalità individuale e sottolinea, nel contempo, l’importanza e il peso del Terziario nell’economia italiana.
“Ricevere questo importante riconoscimento è per me - dichiara Elena David, amministratore delegato UNA Hotels & Resorts - una gratificazione professionale e personale per l’impegno dedicato a questo lavoro negli anni. Mi piace pensare a questo come ad un premio alla storia dell’azienda che oggi rappresento. Sottolineo che i risultati ottenuti sono il frutto di un lavoro d'équipe, portato avanti in questi anni da me e dai tutti i miei collaboratori. Con i quali condivido il prestigio di oggi”.
Il Premio Eccellenza, nato nel 2000 su iniziativa di Manageritalia è giunto alla quarta edizione e, a partire da quest’anno, premia oltre ai manager anche aziende e professionisti che si sono distinti per l’eccellenza nel campo professionale, culturale e sociale con atti e gesti di grande rilevanza umana. Una giuria composta da personaggi appartenenti ai mondi della cultura, dell’economia, delle professioni e dell’impegno sociale ha valutato le segnalazioni pervenute e ha stabilito, dopo una dura selezione, gli otto manager e le quattro aziende finaliste, premiati nel corso della serata.
Laureata in Economia e Commercio, Elena David inizia da subito una brillante carriera nel mondo dell’hotellerie. Nel 1990 entra in Starhotels come assistente alla direzione finanziaria per divenire nel 1998 Consigliere di Amministrazione e Direttore Generale della catena. Nel luglio del 2000, Elena David è chiamata dalla Fusi SpA che le affida il compito di riposizionare e sviluppare la catena alberghiera Bonaparte Hotel Group, oggi UNA Hotels & Resorts.
In qualità di Direttore Generale prima e di Amministratore Delegato poi, Elena David conduce il piano di riposizionamento e sviluppo del Gruppo ottimizzando le risorse in un’ottica coordinata di “catena”. Un piano che parte dalla costituzione del management, passa dal rebranding, in virtù del quale nel luglio 2001 nasce UNA, e arriva alla trasformazione della catena da regionale, concentrata in Lombardia, a nazionale; questo attraverso un intenso programma di acquisizioni che porta UNA Hotels & Resorts a posizionarsi tra le prime catene alberghiere italiane con 26 strutture ricettive presenti su tutto il territorio nazionale, per un totale di 2577 camere.
Al fine di reinterpretare il concetto di ospitalità alberghiera, sia come servizi innovativi per il cliente che come prodotto, si è avvalsa della collaborazione dei più importanti Architetti e Studi di Architettura del panorama italiano, realizzando delle strutture di grande design e impatto emotivo, situate in location strategiche, che hanno meritato la pubblicazione sulle principali testate italiane e internazionali.
Grazie alla sua importante esperienza e in qualità di rappresentante di una delle più importanti catene alberghiere italiane, nel 2003 viene eletta membro del Consiglio direttivo di AICA. Nel 2004 viene insignita del prestigioso Premio Bellisario, dedicato alle donne nell’impresa del turismo e del tempo libero che hanno raggiunto significativi successi. Nel 2007 è stata eletta componente della nuova Giunta federale per il triennio 2007-2010 nell’ambito dell’Assemblea di Federturismo tenutasi a maggio.
Con i marchi UNA Hotels & Resorts e UNAWAY Hotels, la catena alberghiera del gruppo UNA dispone di 26 strutture, per un totale di 2.577 camere - 15 gli Hotels nelle principali città italiane che operano nel segmento “4 stelle business” e 5 i Resorts in campagna e al mare - sono invece 6 gli UNAWAY Hotels attualmente operativi - in gestione diretta o in franchising - ai quali si aggiungeranno gli 11 nuovi alberghi in costruzione su progetto di Giugiaro Architettura.
Perbacco che sprint questa bella signora.
RispondiEliminaHai proprio ragione Maestro, questa è proprio in gamba.
Elena David (AICA) le priorità per il rilancio
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Firenze, 14 lug. - Investire nella formazione dei giovani per migliorare la qualita' del servizio e 'destagionalizzare' l'offerta: queste le priorita' del settore turistico per il rilancio del settore, indicate e sottoposte all'attenzione del governo come "fondamentali", da Elena David, presidente dell'AICA (Associazione Italiana Catene Alberghiere). Al termine di una riunione che si e' svolta stamani nella sede di Confindustria a Firenze sulle priorita' di intervento nel settore da sottoporre al Governo, Elena David, presidente di AICA Confindustria e Amministratore delegato della catena UNA Hotels & Resorts, ha indicato le sue priorita'. Tra queste - ha detto - e' fondamentale che siamo investiti i fondi che il Sottosegretario con delega al Turismo Michela Brambilla ha dichiarato esistere per la formazione del personale: "Si tratta di un passo essenziale per migliorare la qualita' dell'offerta e dei servizi che possiamo offrire" La David ha poi posto l'accento sul fatto che i problemi del turismo sono sempr
e gli stessi e che per risolverli occorrono rapidamente soluzioni concrete come una nuova classificazione alberghiera che garantisca il turista sul tipo di offerta che andra' ad acquistare, l'allineamento del costo del lavoro, una aliquota IVA e la pressione fiscale come quella degli altri paesi UE in modo da rendere i prezzi delle strutture italiane piu' competitivi. Infine Elena David ha parlato della necessita' di destagionalizzazione l'offerta. "Occorre cambiare la cultura della nostra proposta turistica - ha dichiarato - perche' la domanda europea non soffre come quella italiana della limitazione del mese di agosto dove si concentra gran parte del nostro flusso turistico. Per questo motivo bisogna incentivare di piu' il turismo europeo che si muove tutto l'anno e puntare sulla cultura e il congressuale". Insieme ad Elena David il Presidente di Federturismo Daniel John Winteler ha evidenziato la forte condivisione di Confindustria Firenze del programma della sua associazione che rappresenta l'intera filie
ra del settore turistico e quindi si pone come uno tra gli interlocutori piu' importanti del Governo.
Va bé ma sono le stesse cose che va dicendo da sempre Luciano.
RispondiEliminaSe poi calcoli che la David è nel direttivo che si confronta con il governo....
Bel personaggio ma non è nuovo.
RispondiEliminaSarà anche non nuova ma ha già da tempo dimostrato che è in gamba.
RispondiEliminaI risultati non contano più o contano solo quando voui tu?
Ciao, Marina
Continua la blognovela tra voi?
RispondiEliminaOdio-amore?
Purtroppo bisognerà convivere per sempre con il nanismo.
RispondiEliminaHotels nuovi di grandi dimensioni si potranno fare solo in pochi luoghi.Nel sud d'Italia sarebbe possibile sviluppare in questa direzione se non vi fossero i problemi atavici,
Il nanismo si può superare, però riqualificare è difficilissimo oltre alle difficoltà di tipo economico( non esistono incentivi al momento in tal senso ) i cavilli regolamentari e burocratici sono infiniti.
Da noi qualcosa si è mosso (io purtroppo ho ristrutturato 2 anni fa e non vi rientro ) ma il nostro comune darà il permesso di aumentare la volumetria di 150 MQ ad albergo per servizi ai clienti.
Un'altro modo è l'accorpamento di spazi e servizi, l'utilizzo di depandance satellite da una casa madre ecc.
Non si può permettere di perdere ulteriori posti letto, riqualificare strutture e professionalità, che ultimamente si è trascurata.Da noi i giovani non pensano a lavorare negli hotel sembra loro un lavoro di seconda categoria, si è obbligati a personale straniero, ma in certi punti strategici, come la cucina non possiamo perdere la nostra eccellenza.
Saluti Plinio
@Plinio,
RispondiEliminacaro amico, hai colpito il punto dolente, la professionalità.
Come possiamo sperare che i migliori giovani si affaccino a questo meraviglioso mestiere se chi dovrebbe insegnare loro non è assolutamente in grado. Esistono forse gli albergatori, Maitre D, executive chef, house Kmng, head recpt. o i professionisti del passato?
Personalmente devo essere molto grato ai miei vecchi insegnanti e a tutti coloro che mi hanno aiutato in gioventù a capire il vero significato di questo mestiere e alla grande possibilità che ti offre. Ho girato molte scuole alberghiere in Italia solo per conoscerne lo spirito e le varie modalità di insegnamento e mai, ripeto mai, ho visto quello che nel passato c'era; la serietà e la professionalità. All'estero, credimi, è completamente differente!
Questa è la base e se poi ci mettiamo l'inconcludenza delle istituzioni, ecco che la fritatta è fatta. Servono leggi, servono persone che sappiano lavorare e far lavorare; non servono i parolieri, politici o, vabbé.
Mi sono lasciato andare ma è meglio che finisco quì perchè il discorso mi procura l'incazzamento generale, eppoi il discorso è vereamente lungo.
Un abbraccio e sono contento che tu la possa pensare così.
Luciano
Buonasera Maestro,
RispondiEliminaogni tanto vedo che ti inc....zi e questo vuol dire che sei sempre in pista, bene.
Siamo alle solite, vero?
Industria/turismo collegate dalla base e vale a dire dalle scuole alberghiere, come una volta che nonostante non fosse programmato amministrativamente dal governo manteneva questa priorità.
Cielo, sarebbe fantastico ma "essa" stà perdendo tempo a contare i turisti.
Ciao
E' quello che vorrei con tutta me stessa, ve lo giuro.
RispondiEliminaMarina
@Stella di mare
RispondiElimina?
@Anyway
RispondiElimina(?)
Ora diranno (e poi dimostreranno dati alla mano) che così si risolleva il turismo nazionale:
RispondiElimina"Mi raccomando, mettete la crema!"
Qui siamo davvero oltre ogni accettabile limite.
Bé così alzeranno le presenze turistiche in quelle regioni.
RispondiEliminaE' sconcertante ma si può ben immaginare.
Marina
@Vinc
RispondiEliminaScusami Vincenzo ma cosa poteva dire?
Pensiamo per un attimo ad un padre che ha i figli in un campo, diciamo profughi.
Cosa direbbe?
Penso che qualsiasi padre direbbe alla famiglia, soldi permettendo, di andare altrove, giusto?
Questo è quello che ha fatto Berlusconi.
In molte cose non sono daccordo col premier ma esagerare, nooooo.
Marina
Quindi tutti al mare,
RispondiEliminapreparatevi i costumi che pantalone paga.
Ah, pantalone siamo noi, se non lo sapete.
Queste frasi non sono le mie ma estrapolate dall'opinione generale sui blogs.
Personalmente non so cosa pensare perchè ho provato a mettermi nei panni degli abitanti degli Abruzzi e non trovo soluzione alcuna.