In Italia pare improvvisamente scoppiata la moda della meritocrazia, ne parlano tutti, oramai persino qualche sindacalista illuminato.
Il Brunetta la definisce come base imprescindibile; la nuova Presidentessa dei giovani di Confindustria Federica Guidi nel Suo primo discorso a S. Margherita ha menzionato questa qualità ben oltre le venti volte mentre la Mercegaglia ricorre quasi giornalmente ad elencarla (televisione e quotidiani) come necessaria ed irrinunciabile virtù e per finire i nostri politici, che senza distinzione di colore, la elencano come punto cardine del futuro e quindi come una necessità inevitabile per uno stato moderno che sappia avvalersi dei propri talenti e delle proprie risorse umane, e poi scienziati, docenti, giornalisti e chi più ne ha più ne metta.
Per non parlare poi di come e quanto venga elencata nel mio settore e cioè il turismo, che essendo in fase di stagnazione o addirittura in quella di declino per alcune regioni italiane e quindi più bisognoso dei ‘meritevoli’, si arrivi ad aggregarla anche a discorsi turistico/sociali e di aiuto umanitario; indicando l’inevitabilità d’esserlo per apparire brava gente.
Mi risulta esattamente l’opposto; la brava gente è per forza degna e in particolare chi ha raggiunto meritocratamente notevoli posizioni in settori, anche se non prettamente politici, è chiaramente apprezzabile e quindi si suppone debba essere considerato.
Personalmente, non potrei essere maggiormente d'accordo, se considero che questa è stata una delle ragioni della mia passata fuga dall'Italia; ma qui da noi?
Nel nostro paese, permettetemi di dirlo cari amici, si tende soprattutto ad eliminare ed allontanare quelli che vengono considerati o solo ritenuti meritevoli poiché un domani potrebbero toglierti il ‘careghino’, senza calcolare che è fonte di grande intelligenza e anche benessere personale il saper individuare i soggetti migliori e probabilmente questo avviene veramente ai massimi livelli, ma scendendo nella piramide organizzativa è sempre così ricercata la meritocrazia?
Ma si sta veramente inseguendo, in verità, il modello di una società-governo migliore come descritto da Platone con la sua giusta e saggia meritocrazia, o forse sta diventando addirittura una parola abusata, irritante, retorica?
Il successo, il prestigio, il potere si conseguono sempre ed esclusivamente in virtù delle doti, delle capacità, del curriculum e dei meriti personali?
Già perché, poniamo il caso che la parola meritocrazia venga erroneamente usata per descrivere che il proprio stato sociale è raggiunto attraverso la competizione, e dove quindi il criterio di "merito" può di fatto sparire a fronte della furbizia (qualsiasi persona scaltra vive infatti molto meglio, si erge ed è più ascoltato di un forse più meritevole cittadino, ma non certo per pregio, solo per competizione); quindi forse è meglio essere scaltri o concorrenziali che meritevoli…e questo era facilmente comprensibile anche perché la cultura italiana è nel complesso scarsamente orientata alla meritocrazia e l’efficacia nella cultura cattolica tende ad essere posta più sui valori di comunità e di solidarietà che su quelli di individualità e di merito, che sono più vicini alla mentalità, ispirata dalla religiosità protestante, del mondo anglosassone.
Ritengo che la questione del merito e della meritocrazia venga troppo spesso menzionata, elencata e affrontata con superficialità e soprattutto se applicata nella vita di tutti i giorni, che per quello che riguarda la mia breve esperienza in Italia e quella politica attuale, è una brutta parola che è meglio non dire.
Non ne abbiano a male coloro i quali si intravedono arrivati, nella scalata o in prossimità della meta perché certe considerazioni spettano al popolo della base, senza la quale niente si assesta stabilmente; è un loro diritto migliorativo.
Non ne abbiano a male quelli che si ritengono sprecati, inascoltati e a volte persino inutili o derisi, perché come spessissimo accade, la storia insegna e nel caso specifico ci tramanda che Winston Churchill fu un ottimo sostenitore della vera meritocrazia e così pure Ronald Reagan, presidente rimpianto da ogni buon repubblicano, fu di certo protagonista di questa svolta ideologica, e Galilei, Marconi… La compagnia è molto buona, ottima direi!
Anche loro ebbero non poche difficoltà a valorizzarne il concetto ma tennero duro e al fin della licenza solitamente si tocca…la storia la sappiamo!
Tutto questo unicamente per mia esperienza aziendale; a Voi quella politica!
Caro Luciano come mai l'hai riproposta?
RispondiEliminaCapisco che sia sempre attuale e sempre lo sarà ma c'è uno scopo ben preciso?
Fammi sapere, grazie.
Vincenzo
Stavo per commentare la stessa cosa di Vincenzo.
RispondiEliminaEh si, come mai?
Ciao Maestro
Facile dare una risposta, cari amici.
RispondiEliminaQuesta è: non poter fare niente pur sapendo fare.
Ciao
Eh già!
RispondiEliminaDue parole di Abravanel...
...La mancanza dei valori della meritocrazia è la causa del declino della nostra economia e della spaventosa mancanza di equità della nostra società, che ha un gap tra ricchi e poveri analogo agli Stati Uniti, ma non ha la mobilità sociale americana. Siamo la società sviluppata che ha il più rapido declino economico e la maggior ineguaglianza sociale. Nel saggio Meritocrazia, ho spiegato quanto il termine sia recente, creato nel 1958 dal laburista inglese Michael Young: descrive il sistema di valori che premia l'eccellenza di un individuo indipendentemente dalla sua provenienza, che in Italia significa la famiglia di origine. Mentre le altre società moderne nel secolo scorso sono riuscite a evolvere da una economia agricola a una industriale e post-industriale, con lo Stato che sostituiva la famiglia come creatore di opportunità, la società italiana è ancora preda del 'familismo amorale', che prospera grazie all'assenza di uno Stato in grado di dare fiducia ai cittadini. Senza meritocrazia non è nata quella classe dirigente eccellente che in altri paesi è stata capace di creare opportunità per tutti i cittadini. Sono quattro le proposte per far sorgere il merito nella economia e nella società italiane. Lo tsunami economico e la spaccatura sul tema della scuola degli ultimi mesi le rendono ancora più urgenti.
Chimere, semplici chimere.
RispondiEliminaCaro Maestro, Abravanel è un grande ma sta diventando troppo commerciale.
RispondiEliminaBisogna pur vivere.
Mah, a me Abravanel entusiasma ed il suo libro lìho divorato in una notte.
RispondiEliminaMi unisco nella considerazione del bravo Abravanel.
RispondiEliminaAlcuni passaggi però hanno richiesto una rilettura.
Sarà che stò invecchiando e mi rimbecillisco sempre più, comunque una gran bella lettura.
Abravanel non ha speranza e sa bene che il merito è utopia.
RispondiEliminaAnche noi non abbiamo alcuna speranza di vedere una democrazia del merito in questa nazione, troppo abituati all'esteriorità e al pirlonismo (da pirla, alla voglia di apparire a tutti i costi a scapito e danno dei veramente meritevoli che cerchiamo di affossare per non essere intralciati al nostro bene futuro.
Siamo dei caproni cari amici e, o seguiamo il gregge della rivoluzione o quello del compromesso. Sempre gregge è!
Pecore o caproni, segliete voi.
Heilà,
RispondiEliminasento del malumore nei vostri commenti che definisco improduttivo.
Possono continuare perennemente a comportarsi in questa maniera improduttiva ma non mi arrendo neanche se dovessero prendermi a cannonate.
Siamo una buona squadra e prima o poi si interesseranno al miglioramento magari prendendo qualche spunto da noi.
Franco
La scuolaaaaaaaaaa!
RispondiEliminaCaxxo, la scuola con i suoi insegnanti e dei capi servizio all'altezza!!!!!!!
Rembrandt
@Franco Caligiuri
RispondiEliminaPerchè cosa stiamo dicendo di così importante caro Franco?
Pensi veramente che le nostre parole o scritti possano influenzare anche minimamente questi grandi professionisti del turismo?
Dai, per piacere!
Abravanel vuole uno stato che sopperisco la presenza della famiglia o quanto meno che ottenga la fiducia dei cittadini.
RispondiEliminaSignori, siamo indietro di anni luce a questa teoria che è stupenda.
Fiducia nello stato: cavolo che belle parole e che grande conquista sarebbe questa.
@ Vincenzo
RispondiEliminaLe possibilità a volte sono infinite!
Io non demorderei.
Saluti
@Franco
RispondiEliminaCaro amico, per me questo posto è come il ritrovo in un bar dove tra amici si parla delle cose che più ti aggradano.
Non volgio cambiare il mondo e tantomeno cambiare l'opinione degli altri. Penso che tutti siamo, in questo blog, sulla stessa lunghezza d'onda.
Quattro parole in allegria senza strafare e soprattutto senza offendere esageratamente nessuno.
Certo che la Brambilla , Bocca e molti altri meriterebbero parole e frasi molto più dettagliate e sicuramente più scurrili ma...siamo educati.
Bentornato
Vincenzo
@Vinc
RispondiEliminaBen detto caro amico!
Io non riesco a cambiare me stessa figurati gli altri!
Marina
OK!!!
RispondiEliminaHo capito anche se però intendevo il fatto di non arrenderci.
Forse mi sono spiegato male e mi sono fatto prendere dalla foga della risposta.
Ciao
Non bisogna demordere, giusto, chiedere interrogare esigere risposte insistere chi non risponde dimostra la propria inconsistenza , impreparazione al ruolo. Il tutto non si fà per rompere ma per costruire.
RispondiEliminaIo purtroppo non so essere diplomatico spesso passo da ignorante ma non m'importa.
Se tutti stiamo zitti rimaniamo nell'indifferenza e non vi saranno miglioramenti
Plinio
@Vincenzo
RispondiEliminaNel post precedente ho inserito un link molto interessante che riguarda le presenze campane che anche se datate possono dare dei buoni parametri comparandoli con quelli che dovrebbero tra breve uscire.
Personalemnte non ho nessunissima intenzione di arrendermi e la risposta che hai ottenuto da Velardi dovrebbe attestarti appunto questa considerazione, caro Vincenzo.
Probabilmente Franco si è lasciato andare dallo sconforto a causa dei risultati ottenuti da questo nuovo governo in campo turistico.
Il blog come tutti sapete ha circa 100 gg. di vita e grazie al vostro immenso contributo, ho ottenuto notevolissime risposte da voi e altri nuovi graditissimi amici come da personaggi politici ed aziendali che ci hanno gratificato con delle risposte molto spesso intelligenti.
Non voglio farla lunga e approfito dell'occasione che Plinio mi fornisce con il suo intervento che approvo in maniera completa per affermarvi che intendo continuare su questa strada, con voi e con tutti i futuri amici che avranno il piacere di confrontarsi con noi.
A presto
luciano
Par-bleu monsieur lieutenant!
RispondiEliminaTouchè!
Marinà (con l'accento)
Par-bleu monsieur lieutenant!
RispondiEliminaTouché
Marinà (con l'accento sulla à)
@Luciano
RispondiEliminaOttimo caro amico, ottimo!
Caro Maestro tu hai una grande dote oltre a conoscere molto bene il turismo; sai sempre cosa dire e come dirlo.
Sia per spiegare come per toccare.
arriverderci mein Kapitän
Entiendo y estoy de acuerdo con usted
RispondiEliminaFacile usare il traduttore eh?
RispondiEliminaCredo di conoscere il prossimo post di Luciano che riguarderà la qualità o presunta tale.
Domenica abbiamo fatto oltre trenta telefonate presso altrettanti alberghi italiani 5* richiedendo la prenotazione ma parlando in russo. Ebbene nessuno...
Marina
Arrivano i primi dati e sono a macchia di leopardo.
RispondiEliminaDiscordanti e presi per statistica.
Solita italianità
Come al solito, quelli influenzati politicamente sostengono che non è andata male mentre altri hanno il segno negativo. Firenze ha perso il 5% e Venzia piange l'abbassamento dei prezzi.
RispondiEliminaAspettiamo e....
Sono curioso di sapere della campania e liguria.
RispondiEliminaGenova ha dato positività nonostante le presenze sul 65/70% mentre altri confermano un giorno ma al 90%.
Anche Torino ed il piemonte con qualche punta nelle località sciistiche sui due/tre gg.
RispondiEliminaProcida negativo.
RispondiEliminaLe camere a Venezia si vendono ormai a prezzi di saldo, dice il presidente dell'Associazione veneziana degli albergatori Claudio Scarpa, confutando le critiche sul caro prezzo degli hotel nella città.Un punto critico è il licenziamento del personale , soprattutto degli stagionali di cui almeno un migliaio non sono stati confermati.
RispondiEliminaDa Finanza e Turismo
Sono circa un milione i pasti serviti negli agriturismi che un italiano su quattro ha scelto di trascorrere nel verde delle campagne o nei parchi e riserve naturali. E' il bilancio del lungo weekend di Pasqua negli oltre 18.000 agriturismi italiani, stilato dalla Coldiretti.
RispondiElimina"L' agriturismo - sottolinea la Coldiretti - si conferma come valida alternativa al pic-nic perché consente di passare una giornata all'aria aperta senza rinunciare alla comodità e alla protezione garantita dall'ospitalità delle aziende di campagna anche nei confronti del maltempo." L'Italia, secondo la Coldiretti, "può contare su 772 parchi e aree protette che coprono il 10% del territorio nazionale, sulla leadership europea nella produzione biologica e nell'offerta di prodotti tipici con ben 174 denominazioni di origine riconosciute a livello comunitario e 4396 specialità tradizionali censite dalle regioni, mentre sono 477 i vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (316 vini Doc, 41 Docg e 120 Igt)."
"La scelta della vacanza verde - conclude la Coldiretti - avviene soprattutto attraverso internet con il passaparola informatico ma anche grazie alla disponibilità di siti come www.campagnamica.it dove è possibile individuare il posto della vacanza sulla base delle proprie esigenze anche di carattere economico."
Sempre Finanza e Turismo