blog di critiche costruttive sul turismo e sulla cultura (dal 1° gennaio 2009)
giovedì 8 aprile 2010
Raoul Bova co-Presidente dell'Enit?
Non c’è neanche da dirlo, Raoul Bova non accetterà mai di diventare co-presidente dell’Enit in coabitazione col Marzotto, primo e ultimo perchè credo sia una persona intelligente e quindi non assumerebbe delle responsabilità che non è in grado di portare avanti in modo (per gli altri) produttivo.
Ce ne sono già troppi che lì l'hanno fatto
Al massimo potrebbe accogliere di pubblicizzarne il marchio, niente di più, e naturalmente pagato.
Ma quanto può essere internazionalmente utile una scelta così o forse è meglio definirla una boutade?
Comunque in attesa di maggiori informazioni, facciamo due conti all'Enit e qualche osservazione.
Poi si vedrà.
Secondo gli studi di settore, il Belpaese spende per la promozione quanto i suoi diretti concorrenti, ma la metà del totale (che la ricerca “Il declino economico e la forza del turismo” dell’università la Sapienza di Roma, calcola in 160 milioni euro l’anno, contro i 170-180 di Spagna e Francia), se ne vanno in stipendi e consulenze delle strutture che se ne occupano.
Emblematico è il fatto che l’Ente nazionale italiano per il turismo (Enit), arrivi al suo novantesimo compleanno commissariato e con i fondi falcidiati; infatti dai 50 milioni di euro si è passati ai “soli” attuali 28 che dovrebbero addirittura ancora calare.
Probabilmente il Tremonti, che scemo non è, ha capito l’andazzo di questi e ne ha ridotto drasticamente il borsellino.
Così, a conti fatti, per avere 15mila euro di promozione targata Enit, quest’anno il contribuente italiano ne spende altri 24mila solo per far funzionare la struttura, tra gli stipendi ai 220 dipendenti circa e le 26 sedi estere, di cui 15 (Amsterdam, Bruxelles, Budapest, Francoforte, Lisbona,Londra, Madrid, Monaco, Mosca, Parigi, Praga, Stoccolma, Vienna , Zurigo e Varsavia) in dodici paesi europei e 11 (Buenos Aires, Chicago, Los Angeles, Toronto, New York, Pechino, Sidney, Tokyo, Mumbai, San Paolo e Seul).
Naturalmente senza dimenticare la Sede Centrale di Roma con: Ufficio Studi Programmazione e Marketing, Ufficio Relazioni Esterne Sviluppo e Manifestazioni, Ufficio Pubblicità e Sistemi Multimediali, Ufficio Sistemi Informatici ed Informativi, Ufficio Ragioneria, Ufficio Personale, Ufficio Pianificazione e Metodo, Ufficio Amministrazione Patrimonio ed Affari Generali e basta così.
Se non interverranno cambiamenti, la situazione diventerà addirittura paradossale negli anni successivi, quando il bilancio subirà un ulteriore dimagrimento arrivando a coprire giusto il costo dell’ente e lasciando solo briciole per l’attività.
A lanciare l’allarme è un documento interno dell’Enit: «Per il biennio 2011/2012 il margine finanziario disponibile (3.853.223 euro) risulta drammaticamente insufficiente rispetto alle esigenze, né tantomeno sufficiente a garantire un livello almeno minimo di competitività sui mercati esteri tradizionali ed emergenti».
Ci sono poi le Regioni.
È a loro, infatti, che la riforma del titolo V della Costituzione dà la titolarità del settore.
E infatti ognuna ha il suo assessore al Turismo.
La Regione Lazio, ad esempio, ha un fondo unico per il turismo che si aggira attorno ai 10milioni di euro tra promozione e interventi strutturali.
Anche i Comuni e le Province non disdegnano qualche comparsa alle fiere internazionali, malgrado il loro nome sia spesso sconosciuto all’estero.
l’Italia si presenta sui mercati esteri come una sorta di armata Brancaleone, nella quale ogni impresa, ogni destinazione, ogni realtà locale è in competizione con le altre.
Fino al caso eclatante della Regione Veneto che l’anno scorso se ne uscì con una pubblicità che raffigurava i sacchi dell’immondizia di Napoli dietro lo slogan: “Il Veneto non è la Campania”.
Personalmente penso che le costose delegazioni fisse dovrebbero essere sostituite da missioni itineranti in grado di coprire anche i mercati emergenti o addirittura trovare la soluzione di assemblarli coll’ICE (Istituto nazionale per il commercio estero), che oltretutto copre una fetta più ampia del globo.
In definitiva la Brambilla pensa più alla reclame e ai personali titoli sui giornali, anziché alla caduta libera della qualità delle acque marine (che oltretutto la Michela sponsorizza con notevole dispersione monetaria per poi ricevere migliaia di lamentele dall’estero: ved. Golfo di Napoli dove i depuratori lavorano al 5 o 10%), sovraffollamento, squilibri territoriali, forte stagionalità e scompensi qualità prezzi (dato che la vacanza in Italia ha un costo superiore), nonché la scarsa integrazione tra i diversi sistemi del trasporto con le esigenze della domanda turistica, e per migliaia di volte l’eccetera eccetera, tra cui: tasse, trasparenza delle politiche di governo, spreco spesa pubblica, favoritismi nelle decisioni di funzionari del governo, formazione del personale, norme in materia di investimenti, pratiche di assunzione, costo del lavoro, flessibilità di determinazione del salario, simmetria tra produzione e retribuzione, possibilità di ricerca lavoro qualificato, strategie turistiche, affidamento sulla gestione professionale, fuga di cervelli, flussi di capitale, disponibilità di capitale a rischio, investimenti diretti dall’estero, volontà di delegare, collaborazione università/industria, …e qui, per ora mi fermo.
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Se la Brambilla continua così va a finire che non ci saranno più soldi neanche per la BIT.
RispondiEliminaB.C.
Credo sia l'unica soluzione quella di unire l'Ice e l'Enit.
RispondiEliminaCosì com'è non ha modo d'esistere.
ICE
RispondiEliminaUna gamma completa di servizi per l'internazionalizzazione, di cui la maggior parte gratuiti, molti dei quali disponibili direttamente online. Servizi per conoscere i mercati esteri e gli strumenti necessari per entrare nel mercato prescelto. Servizi per promuovere prodotti e servizi tramite le iniziative promozionali che ICE organizza all'estero, e servizi di consulenza per sviluppare e consolidare i rapporti nei mercati.
Raoul Bova accanto al playboy Matteo Marzotto è cattiveria pura.
RispondiEliminaCi voleva minimo minimo una bellona di turno, eh.
Tolte Bellucci e Pausini, già "bruciate" con il portale italia.it precedente ("Italia... il mio paese!") chi potremmo candidare, che abbia notorietà internazionale naturalmente?
La Loren mi pare un po' datata.
Mah... mi sa che ci rimane solo la Cucinotta (ex J.Bond girl) e/o pochissime altre.
Questo e' il ballo del bla bla
RispondiEliminae la Brambi bene sa
fare solo bla bla bla
più bla bla bla...
;-)
@frap
RispondiEliminaBellucci bruciata?
Oh nooooo, mio Dio che sciagura!!!
Cosa ne dici della Cicciolina?
Eh... la quasi sessantenne di origine ungherese c'ha pure lei i suoi annetti ormai.
RispondiEliminaNo no, ci vuole un'immagine fresca, giovane, innovativa...
Purtroppo Carlà è passata al nemico...
Cavolo, ma sai che non mi viene in mente proprio nessuna?
E' da ieri sera che ci penso e mi trovo nelle stesse tue condizioni.
RispondiEliminaNon ne trovo nessuna.
:-(
Luxuria ?
RispondiEliminaNo, Emanuele Filiberto di Savoia
RispondiEliminaB.C.
@Ardoino
RispondiEliminaForse era solo una proposta d'immagine e non quella di co-presidenza.
Non credo perchè se così fosse allora il Marzotto è solo d'immagine.
RispondiEliminaLa MVB parla di affiancamento.
Vorrei ricordare che effettivamente Marzotto (e Brambi) furono presentati da Silvio a Palazzo Chigi con le seguenti parole:
RispondiEliminaEcco io credo che anche la scelta di queste due personalità, di questi due protagonisti del settore sia qualcosa che ci induce a sperare in una politica estremamente concreta e di realizzazioni immediate.
Competenze specifiche di Matteo Marzotto nel settore turismo: il nonno Gaetano aveva fondato la catena Jolly Hotels (a proposito, è tutt'ora in mano agli spagnoli?).
Che il nipote abbia da sempre lavorato nel tessile è un insignificante dettaglio, non stamo a guarda' il capello, dai.
Anzi, ora che ci penso, siccome mio nonno (mai conosciuto, pace all'anima sua) era stato capocantiere nella ditta di costruzioni edili del conte Pontello, oggi BTP, Baldassini-Tognozzi-Pontello, per lavori di costruzione tipo la Stazione Ferroviaria di Venezia (città natale di mia madre) e simili, mo' scrivo e mi propongo tranquillo e pacioso come direttore generale dei lavori di qualche lotto della Variante di Valico tra Sasso Marconi e Barberino di Mugello.
Che mi prendono sicuro sicuro. ;-)
:-D
RispondiEliminaB.C.
Uno dei principali progetti creati dal Conte Gaetano Marzotto, il quale aveva intuito come il turismo avrebbe progressivamente assunto un ruolo sempre più importante nell'economia nazionale; sotto l'amministrazione di Otello Britti, la società divenne verso la fine degli anni '70 la prima compagnia alberghiera Italiana iternazionale, con l'apertura di strutture sia in Europa che in Usa e la prima in Italia ad importare ed adattare il franchising nell'economia turistica.
RispondiEliminaNel 2006 è stata acquistata dalla catena spagnola NH Hoteles. Tutti gli hotel della compagnia stanno completando l'integrazione nella nuova società, che porterà ad un abbandono definitivo del marchio Jolly Hotels e alla sostituzione con quello NH.
Al momento della vendita la compagnia figurava al 131 posto mondiale come incassi, ed aveva un deficit accertato di notevole consistenza che andava peggiorando di anno in anno.
Ripeto 131esimo posto.
Questo spiega ampiamente il valore delle gestioni o direzioni nazionali e dei professoroni che giornalmente elargiscono suggerimenti a destra e a manca attraverso TV, quotidiani eccetera.
E parlano ancora!!!!
;-)
Mio nonno invece era generale dei Carabinieri ed il fratello lo era dei Bersaglieri.
Cosa dici posso richiedere di comandare le forze armate?
Hai dimenticato di dire che la catena Jolly Hotels era la prima come fatturato in Italia.
RispondiEliminaInfatti, pensa alle altre che occupano le posizioni oltre la 200a (una sola) e quindi oltre la 300a.
RispondiElimina