venerdì 7 gennaio 2011

Il turismo migliora se affondi una nave. Se poi ...


Se poi ci lasci la Brambilla sopra come Capitano che solitamente dovrebbe seguire il destino della nave; beh, in questo caso il turismo migliora ancora di più.
Dai che scherzo ... però ...
Mi sono sempre chiesto se sia la politica a peggiorare la burocrazia o se invece è la burocrazia a peggiorare la politica.
Chiaro che può sembrare evidente che siano i politici a farla (la burocrazia), ma provate per un attimo a pensare a quanto ci vuole, in lavoro, per toglierla (la burocrazia); e i politici non sembra che sudino molto nel loro “mestiere”.
Sarà forse perché hanno l’aria condizionata a stecca?
Comunque è una bella lotta, che finché (speriamo bene) non arriva qualcuno di veramente con gli “zebedei” giusti per togliere i “guadagni” ingiusti al “boh” di turno, fregandosene di togliere all’altro “boh” qualche “burocratico privilegio”, non se ne fa niente.
E le cose resteranno sempre così.
Bontà loro, ma anche nostra che lì “incautamente” ce li mettiamo.
Ad ogni modo la “storia” che vorrei raccontarvi inizia nel 1982 (ventotto anni fa), quando in Parlamento viene presentata una norma sull'affondamento volontario delle navi da pesca a fini di ripopolamento (art. 21 della legge n. 41/1982), che naturalmente, visto che è una buona proposta, viene abrogata dal D.Lgs. n. 154/2004.
Passano gli anni e il Deputato Giacomo Chiappori la ripresenta; questa volta è finalizzata alla predisposizione di un piano di affondamento delle navi militari radiate dai ruoli del naviglio militare.
Navi di cui la demolizione verrebbe a costarci svariati quattrini.
E questa volta la proposta di legge (A.C. 3626) è composta da un solo articolo per semplificare e autorizzare il Ministero della difesa a definire, d'intesa con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e con le regioni territorialmente competenti, l’obiettivo del caso.
Chiaro che la proposta contempli (comma 2 e 3) anche l’ asportazione di tutti gli elementi potenzialmente inquinanti e i materiali ritenuti pericolosi; quali composti sintetici, sostanze e composti non sintetici (ad esempio, metalli pesanti, idrocarburi) o radionuclidi.
Addirittura il 29 settembre 2010, la Commissione europea ha presentato una proposta di regolamento (COM(2010)494), relativa a un finanziamento di 50 milioni di euro inteso ad estendere, anche al triennio 2011-2013, il sostegno finanziario alla politica marittima integrata dell’UE, istituita nel 2007 sui limiti di sostenibilità delle attività umane che hanno un impatto sull'ambiente marino,
In diversi Paesi, avviene da tempo la pratica dello scuttling, l’affondamento intenzionale di relitti, opportunamente preparati e bonificati.
Lo scuttling genera il ripopolamento ittico e realizza barriere antistrascico che consentono di ricostruire le risorse biologiche costiere degradate da un intenso sfruttamento di pesca. Il relitto crea una barriera artificiale sommersa che ha la capacità di richiamare grandi quantità di pesci ed altri organismi marini, soprattutto offrendo appiglio alle forme sessili (quali spugne, gorgonie, ecc.) e di proporre nuovi e suggestivi scenari per la subacquea ricreativa.
Tutte le strutture poste in mare possono fungere da barriere artificiali, ma si sta sviluppando, in particolare, lo scuttling delle navi da guerra, previa operazione di bonifica e nel rispetto delle condizioni di massima sicurezza ambientale. Tra i Paesi che hanno già realizzato simili operazioni si segnalano gli Stati Uniti e l’Australia con ottimi risultati.
Nel 2006 gli Stati Uniti hanno proceduto all’affondamento intenzionale della ex portaerei della US Navy “Oriskany”, nell’ambito di un programma di costruzione di reefartificiali (barriere artificiali). La nave è il primo esempio di riconversione “ambientalista” di una nave da guerra ed è diventata il più grande reefartificiale del mondo.
La Oriskany ha una stazza di 30.000 tonnellate ed è lunga 276 metri; fu varata nel 1945 e radiata nel 1989 ed è stata affondata, tramite 230 Kg. di esplosivo, al largo di Pensacola, in Florida, il 17 maggio 2006, dopo che la Marina aveva provveduto, d’intesa con l’Agenzia per la Protezione Ambientale USA, a completare il lavoro bonifica necessario per il naufragio.
La nave si è adagiata sul fondo in posizione di navigazione ad una profondità di 41 metri (ponte di volo); dopo l’uragano Gustav (2008) la nave si è ulteriormente inabissata di 3 metri.
Nel maggio 2009 è stata affondata, allo stesso scopo, al largo dell’isola di Key West, In Florida, la nave da trasporto militare USA “Gen. Hoyt S. Vandenberg” (10.000 tonnellate), dismessa nel 1993. Le operazioni di preparazione ambientale e di bonifica per la conversione in un reef artificiale sono costate circa 8,5 milioni dollari.
L’Australia ha proceduto all’affondamento provocato della ex fregata militare HMAS Canberra da 4.100 tonnellate, vicino Barwon Heads, sulla penisola Bellarine per trasformarla in attrazione per le immersioni subacquee. La riserva marina è stata inaugurata nel dicembre 2009.
In definitiva, a parte i soliti contestatori di un tanto al chilo, l’idea è molto buona.
Resta da vedere se l’iter di questo programma seguirà la stessa via dell’82 per poi venire di nuovo abrogato.
In Italia, forse per colpa dei condizionatori in super uso, si sa che là non si suda.

4 commenti:

  1. In questo caso ce la metteresti al comando della 'nave', nè!

    ;-)

    Ciao

    Renata

    RispondiElimina
  2. Anche l'equipaggio dovrebbe essere scelto tra i collaboratori della MVB.

    ...finchè la barca va ... ma la barca non va più!

    ;-)

    RispondiElimina
  3. Gentile Luciano

    solo poche righe per farti sapere che apprezzo la lucidità di analisi di quanto scrivi ... ma se dovessi sintetizzare una ricetta ... magari scegliendo 4 o 5 punti prioritari secondo il tuo punto di vista per una politica sul turismo efficace ed al passo con i tempi ... immaginando di indirizzarla direttamente a chi può decidere ... cosa ti sentiresti di scrivere e scegliere ? ... un caro saluto Roberto B.

    RispondiElimina
  4. Gentile Roberto,

    la tua cortese richiesta mi ricorda un po’ quelle (quando ci credevo) che ricevevo da alcuni Deputati, Senatori e altri che nel comparto ci lavorano ad alti livelli.
    Eh si, infatti “volevano” le due o tre paginette da usare in campagna elettorale o, per quanto riguarda coloro che nel settore ci lavorano, da “usare” nei meeting e via cantando.
    Inoltre il blog è, ahimè, abbastanza seguito nei piani alti delle istituzioni governative italiane e non solo, quindi è già indirizzato direttamente a chi può decidere, ma i risultati del mio scrivere e del loro leggere è quasi nullo.
    Ma non demordo, perché a forza di prendere delle “facciate” e del “ve l’avevo detto”, prima o poi lo capiranno; si spera.
    Per l’appunto molti dei commenti e dei contatti giornalieri arrivano proprio da queste/i Signore/i.
    Inoltre la tua mi arriva “quasi” anonimamente, poiché pur essendoci nome e cognome il link di riferimento non da alcun risultato.
    Comunque nel blog ci sono oltre 550 articoli che parlano solo ed esclusivamente di “critiche costruttive” sul turismo (educatamente e senza brutte parole) che sono alla “vista” di tutti, comprese quelle tue ricercate priorità per migliorare quello esistente (turismo).
    Scusa Roberto, ma veramente anche tu credi che in poche righe si possa descrivere i 4/5 punti prioritari per risolvere il 30ennale problema del turismo italiano?

    Un caro saluto

    RispondiElimina

Visualizzazioni totali