In
quasi 35 anni vissuti all'estero in almeno una quindicina di Paesi di
tutte le razze e di tutte le condizioni, non ho mai fatto molto caso
alla grande importanza della parola meritocrazia.
Là,
era, è e sicuramente sempre sarà, una “cosa” talmente ovvia come la stessa aria che si
respira.
C'è ed è una normale prerogativa dell'essere sia esso umano che pure animale.
C'è ed è una normale prerogativa dell'essere sia esso umano che pure animale.
D'altronde
se vuoi che la nazione progredisca e tu stesso lo vuoi, beh; nel caso
di appartenenza alle istituzioni, risulta normale circondarsi davvero
dei migliori anche per manlevarti da molti problemi che altrimenti...
Mentre
se hai in testa di aumentare il tuo personale stato sociale, hai ambizione oppure ciò che più ti pare, ecco che
in poche parole ti devi dare da fare nel senso giusto della parola,
cioè senza l'uso di sotterfugi o affini, poiché là, in quei Paesi,
con 'ste schifezze non si va da nessuna parte.
Però
da quando sono ritornato in Italia, non c'è giorno che quella parola
non mi faccia incazzare come una biscia.
Qui, quella "cosa" esiste in forma molto ristretta, e a volte viene usata come scusa per i propri fallimenti.
La meritocrazia è
una forma
di governo dove
le cariche amministrative, le cariche pubbliche, e qualsiasi ruolo
che richieda responsabilità nei
confronti degli altri, è affidata secondo criteri di merito, e non
di appartenenza lobbistica,
familiare (nepotismo e
in senso allargato clientelismo)
o di casta economica
(oligarchia).
E
infatti...
Fonte: Forum della Meritocrazia (Meritometro)
P. S.: Credo che nel turismo di "immeritevoli" ce ne siano più che in altri settori... anzi, ne sono sicuro.
Naturalmente inteso in senso politico
RispondiElimina:-DDD