Visualizzazione post con etichetta circoli della libertà. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta circoli della libertà. Mostra tutti i post

venerdì 17 giugno 2011

Possibile che il Paolo Rubini (GM dell'Enit) s'è fatto tre anni di gazebo sotto la pioggia, il vento e anche "un mazzo tanto" per distribuire volantini e ...?

Finalmente ho capito (forse o almeno credo) il come certa gente sia andata a finire lì, lì dove la Brambilla l’ha “ME-RI-TO-CRA-TI-CA-MEN-TE” depositata.
Infatti oggi, attraverso le dichiarazioni cartacee della ministra scopro finalmente l’arcano dilemma che da tre anni (da quando lei è lì al turismo) non mi fa fare dei sogni felici, e vale a dire che: “… il militante che da tre anni mi va ai gazebo sotto il sole o a volantinare sotto la pioggia, va premiato ....”
Ma di questo poco m’importa, anzi per niente, mentre a seguito di queste parole, quello che mi sovviene è che finalmente ho forse capito (ma non ci credo) come il Paolo Rubini sia diventato il GM dell’Enit.
Vuoi vedere che per tre anni il “buon” Paolo (vedi foto a lato ma senza quei documenti che solitamente occupano i piani delle scrivanie ... per lavoro) s’è sorbito i gazebo, il sole cocente e la pioggia a dirotto durante i volantinaggi per paesi e città?
Mah, io non ce lo vedo a fare ‘sta cosa, ma con “quella là” tutto può essere.
E poi penso anche a quegl’altri che sono stati “premiati” forse per la stessa cosa e mi chiedo: “Possibile che tutte quelle belle posizioni eccetera eccetera, naturalmente “meritocratiche”, derivino dalla consegna di due o più bei depliant, dal sole o dall’acqua del cielo e dall’aver scritto il nome e cognome di alcuni passanti?”
Nell’intervista della brava Paola Setti de Il Giornale seguono quindi queste “belle” parole della ministra, e che così ci dice: “Le parole chiave cui dovrà ispirarsi la nuova struttura del partito sono tre. Democrazia, merito (ari eccolo) e apertura all’esterno”.
Beh, se allora queste sono le NUOVE parole chiave, vorrei proprio sapere quali erano quelle vecchie … forse che siano state “favoritismi”, “clientelismi” o faccio come e tutto quello che mi pare?
E adesso si cambia?
Dulcis in fundo, nell’intervista c’è scritto (è lei che lo dice), che tutti devono partecipare alle scelte del partito e all’elezione dei dirigenti …
Ma per piacere!
Tu ce lo vedi quello dei gazebo che dice “No, non mi piace” a quello o a quell’altro per l’elezione di un dirigente … e che per di più sia anche ascoltato, mentre lei, dopo il diniego di colui (al gazebo), fa dietrofront e se ne sceglie un altro?
Di sicuro, nel mucchio, ci sarà pure qualcuno che se lo crede, ma questa è un’altra storia, però non è di quelle da raccontare ai propri nipotini anche se si tratta sempre di favola; si, una favola rara, ma è molto raro crederci.
Come non sarà da raccontare, se non per farci quattro risate, la “favola” sulle concessioni degli stabilimenti balneari.
Infatti la campagna elettorale è finita e il governo fa dietrofront, cosa di cui non avevo il minimo dubbio come scritto in tempi non sospetti.
Lo spot dei 90 anni era già stato oscurato da tempo, ma non resta nulla neppure dei 20 anni annunciati successivamente al no dell'Europa, e sono stati ritirati i primi tre commi dell' art. 3 del Decreto Sviluppo.
Vale a dire la normativa prevista nel provvedimento governativo relativa alle concessioni demaniali degli stabilimenti balneari (diritto di superficie), mentre il rischio di cementificazione però resta.
Ma tempo al tempo, anche se si sa che ci sono o potrebbero esserci degli interessi che alla ministra degli albergatori, pardon del turismo… toh, proprio l’associazione del Bernabò Bocca e con cui tutti i mesi, lei dice, s’incontra.

sabato 8 gennaio 2011

Ti piace vincere facile ?

Sono finalmente arrivati i dati definitivi provenienti dagli Stati Uniti che riguardano … ma ricapitoliamo.
E’ autunno (2010), e l’erede della famosa dinastia tessile, Matteo Marzotto, che da non molto è anche Presidente dell’Enit (Agenzia Nazionale del Turismo) e di cui non si conosce ancora lo stipendio (riforma Brunetta?), almeno io non lo so, lancia un proclama: “Nei primi sei mesi dell’anno in corso (2010) gli arrivi internazionali sono aumentati del 5,3%" e bla bla bla, dove tra gli altri, spiccava un bel + 35% dagli Stati Uniti rispetto allo stesso periodo del 2009.
Cavolo, questo vuol dire che in poco tempo hanno fatto proprio un gran bel lavoro, e ovviamente ne siamo tutti ben felici e contenti, se nonché …
Sarebbe inutile dire, ma lo dico, che la ministra Brambilla e il General Manager dell’ente, Paolo Rubini, quello “imprestato” al turismo dalla banca dati dei Circoli della Libertà e dal congelamento degli embrioni (cellule staminali) e di cui conosco lo stipendio (170.000 euro annuali), a seguito di questa notizia cominciavano a complimentarsi a vicenda a più non posso in un vorticoso giro di auto glorificazioni e che si protrae ancora ai nostri giorni.
Che vogliano dare un senso e un segno “positivo” al proprio lavoro?
Tra loro c’è chi sostiene che questi dati provengano dall’UNTWO (Organizzazione mondiale del turismo), c’è chi invece dice che arrivino da una ricerca presso i maggiori T. O. mondiali.
Mah?
Sarà questo, sarà quello o sarà quel che sarà, ma masticando di turismo da oltre 40anni, ho qualche dubbio.
Gli Stati Uniti non se la stanno passando per niente bene e questo è abbastanza risaputo, quindi è difficile che intraprendano "gite" all'estero con quella percentuale; disoccupazione alle stelle e via cantando. Ricordo inoltre che se da un lato la ripresa americana ha portato ad un rafforzamento del dollaro, d’altro canto l’uscita dalla crisi porta ad una massiccia vendita di dollari acquistati in questi mesi come moneta rifugio da moltissimi investitori in tutto il mondo. Infatti il dollaro ha dimostrato un’alta volatilità sull’euro e al massimo si può manifestare un incremento degli inbound, cioè visitatori che entrano e non certo quelle “bulgare” percentuali nell’outbound (uscita) accennate dal trio dell’Enit.
Quindi m’informo.
Infatti, dopo uno scambio di e-mail con chi di dovere (Responsabile Senior governativo degli Stati Uniti per queste “cosette”), ricevo quanto di seguito in forma privata (e-mail) perché ancora sul loro sito non c’è:
Partenze dagli Stati Uniti per Italia (primi 6 mesi) del 2009 …. 368,730
Partenze dagli Stati Uniti per Italia (primi 6 mesi) del 2010 …. 369,245
La “bellezza” di 515 turisti che secondo l’Enit sono un +35% rispetto all’anno precedente.
Ma per piacere; e la matematica?
Non sono calcolati quelli che vengono a nuoto, che magari servirebbero per alzare la loro (del trio) media, ma non credo siano in molti. 
Comunque, scherzi a parte, dopo aver informato la presidenza dell’Enit del loro granchio preso, ma ahimè inutilmente (nessuna risposta), decido di pubblicare tutto sul blog (ironicamente ma educatamente com’è nel mio stile) e … apriti cielo.
Quello che avviene poi tra le parti (Enit e me) ha dell’inspiegabile ma è acqua passata che non macina più, offesa ricevuta compresa (farneticante).  
Beh d'altronde basta aspettare un po’ per vedere chi aveva ragione, anche se non c’è di certo il bisogno, ma carta canta e …
… ed ecco arrivare probabilmente la conferma, vale a dire i dati dell’U.S. Department of Commerce che: “… di contro i turisti americani hanno speso solo poco più di 85.8 miliardi di usd per viaggi all'estero (+ 4,5%) (primi 10 mesi) pari a un dato positivo per la bilancia dei pagamenti, del settore, di 25.7 miliardi di usd. Questo dati sono ottenuti attraverso le ricerche dell'Office of Travel and Tourism Industries (OTTI)”.
E credetemi, quella là è una cosa seria che oltretutto non è neanche complicata da fare.
Non resta che collegarmi col sito governativo (OTTI) dove d’incanto (l’hanno appena inseriti) appaiono “finalmente” i 6 mesi in questione.
E dove sta scritto che quel + 4,5% degli outbound statunitensi sono rivolti principalmente a Asia (+ 10,1%), Oceania (+ 17,5%), Medio Oriente (+ 29,6%), Africa (+ 16,5%), eccetera eccetera; mentre per l’Europa, che per gli americani è pur sempre quasi ¼ delle loro scelte, c’è un bel – 1,1%; che se vai a vedere bene è fortemente in sintonia con quanto avevo scritto in precedenza, e che tanta acredine aveva procurato all'Enit nei miei confronti.
Se solo capissero che vorrei lavorassero meglio e quello che scrivo è per pungolarli a farlo, ma forse, vista la presunta loro presuntuosità, non c'è niente da fare.
Ma non demordo, prima o poi, anche loro, ce la faranno a capire ... spero.
O forse si vuol far credere che i dati degli altri, anche se strettamente interessati, non siano mai pertinenti (Dipartimento del Commercio USA e Ufficio Industria turistica USA), mentre i “validi” o “buoni”, sono solo e sempre quelli che danno loro (il trio)?
La conclusione è evidente com'è certo, permanendo la veridicità dei dati statunitensi, che questi “signori”  hanno fallito l’obiettivo prefissato, ma soprattutto non hanno dato quell’incremento turistico di cui l’Italia può.
Troppo facile dare dei numeri o prendere quelli che meglio t’aggrada, o addirittura farsi del vanto.

Altro che belle parole o numeri presi così.

venerdì 17 settembre 2010





Michela Vittoria Brambilla, sarà il prossimo Presidente del Consiglio ?

Per piacere, non scherziamo su queste cose perchè è già difficile “vederla” come Ministro del turismo, diciamo un po’ come un’infermiera che non parla la lingua dei suoi malati; che assistenza potrà mai dare?
Infatti quella del turismo non è sicuramente negli idiomi conosciuti dalla “Sciura”, e i risultati dell’assistenza fornita ai “degenti” del turismo si è vista, si vede e se ci rimane ancora in quel dicastero, ahimè, si vedrà ancora per un bel po’.
E sarà ancora più dura recuperare sui competitors, che con validi, seri e veramente disinteressati professionisti ci distaccano anche quando loro sono fermi agli stop oppure nei parcheggi.
Comunque amen, lì c’è e ce la dobbiamo sorbire, sperando che faccia il meno danno possibile.
Ma il “vederla” futuro Presidente del Consiglio come da alcune parti si vocifera, beh, che dire; ma siamo matti?
Alcuni dicono che si può sempre imparare ma se calcoliamo quello che la ministra ha addotrinato in due e passa anni sul turismo ... nulla, niente, nisba; anzi, peggio.
Ve lo immaginate accogliere nel Paese, che so, Barack Obama, la Merkel o Wen Jiabao e pensare che lei possa discutere di Financial Stability Review, Globalization o Board, Global Warming o la fame nel mondo
, con loro?
Mah?
Al massimo la vedo circondata degli amati quadrupedi, cani, gatti, conigli o bipedi come le galline, senza dimenticare però gli asini.
Un momento e per carità, mi riferisco agli “asini” animali e non certo agli umanoidi di cui si è circondata, anche se di questi in giro … vabbè, lasciamo perdere.
Ognuno si circonda di quello che può e di quello che merita, quindi preferisco ed è meglio non offendere nessuno; soprattutto o eventualmente gli animali.
Tanto meno, vedo questi statisti discutere con la “Rossa” di quello che a lei riesce meglio; vale a dire di fantomatiche
balle sulle statistiche del turismo; Circoli della Libertà di cui non si conosce ancora adesso l’ubicazione e del dove fossero; improponibili piani di marketing per risollevare le sorti nazionali, numeri dettati un tanto al chilo, eccetera eccetera.
Una montagna di str … anezze che di certo non sarebbero ben accolte da coloro che decidono le sorti dell'intero pianeta.
A quel punto, se fosse possibile scegliere, preferirei fosse eletto il mio amico Lino Pittaluga.; si quello che gioca con me alla domenica nella bocciofila di Sturla a Genova.
Anche lui di Governare e turismo non ne capisce una benemerita mazza, ma almeno è simpatico a tutti, e nel confronto tra i due ci si
guadagnerebbe di certo.

lunedì 23 agosto 2010

Brambilla due di bastoni o asso di coppe ?

Checchesenedica e se ne parli nell’ambito turistico, la Brambilla, si sa, ha la fiducia di Silvio Berlusconi.
Non si spiegherebbe, altrimenti, il come possa mantenere la carica di ministro con dei risultati così, e di quelli a venire, vista l’inesistenza di una futura produttiva programmazione.
E poco le varrà “inventarsi”, con l’ausilio di “collaborazioni forzate”, di dati e statistiche che ci narreranno le solite “favole” del tutto va bene; anzi, anche meglio.
Oramai non ci casca più nessuno, si spera.
E allora butto la mia idea; non che sia originale, per carità, ma si sa mai che qualcuno leggendomi non glielo vada a dire al Presidente, che magari sotto sotto ci ripensi e ce la tolga dai piedi.
Naturalmente intendo dal turismo.
A lei il Premier ha sempre riconosciuto una eccezionale capacità organizzativa e una fedeltà totale «alla causa».
In più, negli ultimi tempi si è anche conquistata la fiducia di larghi strati del partito.
Fiducia che all'inizio non aveva; anzi, in molti all'interno di Forza Italia prima e del PDL poi, le hanno fatto la guerra, innervositi dall'«intrusa» che piano piano scalava posizioni nell'entourage del Cavaliere.
E la paura delle “bizze” del Capo unite al suo amore per la “rossa”, hanno fatto si che molti cambiassero opinione nei confronti della Michela, e dalla reputazione di due di bastoni è passata all’asso di coppe.
Almeno fino a che il Re manterrà il suo Regno; poi per la ministra saranno di certo “augelli acidi”, e probabilmente un mesto ritorno al passato.
Ora la Brambilla è tornata a essere la possibile candidata alla guida dei vari Circoli che si organizzano sul territorio.
Incarico che nella sostanza già aveva, essendo la responsabile dell'ala «movimentista» del partito, ma che ora potrebbe avere una ufficializzazione definitiva.
Magari anche in coppia con Mario Valducci, deputato e presidente dei Club della Libertà o in qualsivoglia altra maniera.
L’importante è che ce la tolga di torno.
Nessuno discute questa sua qualità, né tantomeno lo faccio io.
Intanto ieri, quando le agenzie avevano appena iniziato a diffondere il testo del messaggio di Berlusconi, l'efficiente Brambilla aveva già pronta la lettera per i suoi Promotori della Libertà con la quale annunciava la riorganizzazione dei Circoli.
Visto?
Neanche detto ma subito fatto!
Quindi perdiana, che ritorni all’antico, dove può dare il meglio di se e dei nostri amici quadrupedi, alati, palmipedi, pinnidi e via dicendo.
E al turismo?
Qualsiasi, che tanto di più (peggio) non si può.
Basta che il Silvio non peschi nella cerchia dei “professionisti” nazionali che … vabbè, lasciamo perdere che è meglio.

Visualizzazioni totali