martedì 19 maggio 2009

Faremo, faremo, faremo; ma non fa neanche Romolo

Sono 311 le volte in quasi un anno , e qualcuna mi è sicuramente scappata, che l’attuale Ministro del Turismo italiano ha elencato come priorità assoluta per la ripresa del settore la riduzione dell’Iva turistica alberghiera e vale a dire dal 10% corrente al 5, 6 o forse 7%; non si sa.
Risultato?
Si rifugiano in un ... esaminiamo ... dopodiché chiediamo all’Europa ed aspettiamo il responso (che è già arrivato) ... riesaminiamo la questione e…chissà?
Inutile elencare la quantità numerica di volte che il B. Bocca ci ha omaggiato attraverso il cartaceo, TV e quant’altro come soluzione importantissima per il contenimento dei prezzi e quindi l’incremento turistico nel nostro paese; sicuramente oltre le svariate migliaia.
Personalmente non ho una grande opinione in questo abbassamento dell’Iva turistica per quanto riguarda gli alberghi; avrei infatti preferito altre considerazioni che reputo più produttive per gli operatori e meno costose all’erario per risolvere il madornale errore europeo del passato, almeno fino al 31/12/2010, ma ben vengano tali analisi per dare l’ossigeno indispensabile all’alleviamento del dolore monetario dei nostri operatori.
La prima dichiarazione del Presidente del Consiglio in merito al sopraddetto, se non ricordo male, risale al 12 novembre 2000 con la celeberrima frase “il nostro voler essere la Florida d’Europa”, a parte che dovrebbe essere quest'ultima a voler assomigliare a noi, ma forse di tempo da allora ce ne sarebbe stato per calcolare, esaminare, sviluppare e tutto quello che occorre per decidere la comparazione con le altre nazioni europee.
Ma perché questi signori, Guru nazionali del turismo nonché inamovibili professionisti del turismo locale, avevano optato per un’Iva così alta ed improduttiva che ora rivedono?
Da chi erano stati consigliati, e i loro consiglieri sono sempre lì o forse avevano fatto da soli?
Vabbé, in Italia è così ma in altri paesi le cose si fanno seriamente, come ad esempio in Francia dove il governo ha proposto tagli all’Iva sui pasti al ristorante, trattorie, tavole calde, in cambio di una diminuzione dei prezzi e di un aumento degli investimenti nel settore.
Ma veniamo ai fatti: dal 1 luglio mangiare al ristorante in Francia costerà fino al 12% in meno per merito di un ponderato accordo tra Sarkozy ed i delegati dei ristoratori che si sono riuniti, ben 8 associazioni senza accapigliarsi e senza contraddirsi, ed hanno fatto delle proposte all’Eliseo.
Questi signori durante la Pasqua avevano considerato un calo del 3% nella ristorazione che avrebbe arrecato seri rischi di licenziamenti, fallimenti e quindi chiusura ed invece di lamentarsi, come d'uso in Italia, hanno scelto la strada della proposta e del fare squadra.
Dall’altra parte non hanno trovato uno dei nostri ma un interlocutore determinato in Sarkozy che ha subito sentenziato: l’Iva scende dal 19,6% al 5,5% ma in cambio vi impegnate ad abbassare i prezzi del 12% e a 40.000 nuove assunzioni per prossimi 3 anni.
Immediata firma e il ministro all’Economia francese Christine Lagarde ha già sottoposto l’accordo al parlamento transalpino.
Sarkozy è coerente: aveva proposto all’Unesco di riconoscere l’enogastronomia francese patrimonio dell’umanità.
Per ora non c’è ancora risposta, ma lo spazio avuto sui giornali di tutto il mondo è equivalsa a una pubblicità miliardaria; capito caro Marzotto.
Mentre in Italia si schiaccia un pisolino quotidiano ma prolungato, in Francia si parla in concreto di un taglio dell’11,8% su caffè, acqua minerale e “plat du jour” che non manca mai in nessun ristorante francese.
Insieme ai menù degustazione, sono infatti la scelta preferita per chi vuole mangiare bene senza avere le nostre sorprese nel conto.
In Francia si può mangiar bene anche nei locali di poca spesa, eppure i gestori all’unanimità hanno deciso di fare questa scelta.
Nel contempo i servizi del Ministero dell’Economia stanno già fotografando in tutto il Paese migliaia di menù di ristoranti per poter in seguito verificare la riduzione reale dei prezzi: chi a luglio sarà beccato coi prezzi non tagliati, si beccherà multe salatissime.
La scommessa di Sarkozy ha come obiettivo veder aumentare la clientela dei ristoranti in seguito a prezzi più bassi, far uscire di casa i francesi più volentieri e compensare il calo delle entrate dell’Iva con un rilancio dell’economia e dell’occupazione.
Brambilla, Berlusconi, Marzotto, Bocca e Commissioni su Commissioni, sveglia…

Luciano Ardoino
Fonte: http://tuttosbagliatotuttodarifare.blogspot.com/

26 commenti:

  1. Per la precisione riporto il commento di frap1964

    Intervenendo all'inaugurazione del nuovo Policlinico San Raffaele di Milano, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha parlato dei nuovi Ministeri, soffermandosi su quello al Turismo, affidato a Michela Vittoria Brambilla. "Il dicastero è stato istituito perché vogliamo raddoppiare l'incidenza del turismo sul Pil italiano, oggi pari all'11% - ha affermato il premier -. È questo l'obiettivo che ho dato al neoministro Brambilla"

    In quanti anni?

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  2. Ad Amsterdam si soggiorna gratis per una notte. (Iniziativa dell’Ente nazionale Olandese per il turismo)

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  3. Non siamo neanche in grado di copiare le buone idee degli altri.

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  4. in Italia le buone idee ci sono ma però restano confinate a chi le ha avute e nessuno si accoda perchè non intervengono le istituzioni o associazioni a controllarne la fattibilità e quindi a proporle su tutto il territorio nazionale.

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  5. Credo che il Presidente del Consiglio voglia veramente ottenere buonissimi risultati da questo settore e non penso assolutamente non sia in grado di valutarne i benefici.
    La nostra terra è indubbiamente bella e non perchè ne siamo gli abitanti e come tali ne innalziamo il valore, bensì perchè l'Italia è incredibilmente affascinante sotto tutti gli aspetti.
    Il problema sorge al di sotto di Berlusconi e vale a dire al suo Ministro, la Brambilla ed il seguito partitocratico.
    Credo inoltre che siamo destinati a riprenderci la 1a posizione in campo mondiale ma sono arcisicuro che i tempi, con questi personaggi, risulteranno doppi o addirittura tripli.
    Un cordialissimo saluto.

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  6. @Luciano

    Mi associo completamente al tuo pensiero.

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  7. Diamo l'Italia ai tedeschi e in meno di due anni diventerà prima nel turismo.
    Ma nche spagnoli, francesi, inglesi, russi, turchi, montenegrini, portoghesi, sanmarinesi, greci, keniani, australiani, americani, messicani, brasiliani, argentini, cinesi, giapponesi, svedesi, finlandesi, norvegesi, egiziani, marocchini, libici, algerini, svizzeri, austriaci, lituani, georgiani, eccetera eccetera.

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  8. Nicolò, il pianista20 maggio 2009 alle ore 13:13

    Hai mica dimenticato qualche nazionalità?

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  9. Scherzi a parte solo noi riusciamo a complicarci la vita.
    Noi, inteso come nazione e non certo come operatori del turismo.

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  10. Ieri a Padova annuncio dell'ennesima commissione (turismo termale).
    In effetti Abano e Montegrotto eran lì che proprio non sapevan come fare, si sentivano così trascurati... :-)

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  11. Beh, se ne fa ancora qualcuna di turisti non ne restano più; saranno tutti in commissioni.
    Naturalmente a gratis!

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  12. Ma quante ne mancano ancora?

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  13. Questa della Francia è proprio bella!
    Mamma mia che differenza con la nostra dicisionalità e produttività nazionale.
    Possibile che non abbiano ancora capito che i locali non sono in grado di fronteggiare quei veri professionisti?
    Forse se esaminassero la meritocrazia, quella vera, troverebbero persone che dicono già da tempo queste cose.
    Queste cose le scrivevi già un anno fa sul sito, se ricordo bene.

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  14. @Sergio

    No, non ricordi male; anche perchè le ho fatte in Egitto alla fine del 2001.
    Che dire; pazienza mi hanno rubato l'idea ma ne ho altre.

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  15. Egitto 2001?
    Cosa è successo?
    Ce lo puoi raccontare?

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  16. @Stella di mare

    Circa due anni fa con Luciano c'è stato un inizio di corrispondenza attraverso il suo sito. Il blog non esiteva ancora.
    E ricordo che aveva accennato all'opportunità, in caso di recessione, di istituire una forma di dare/avere con le associazioni per arginare la crisi.
    Credo che in Egitto fosse successa la stessa cosa o molto simile che è stata risolta con una azione pressochè uguale attraverso dei contatti diretti con altre compagnie alberghiere e il governo, sotto la sua responsabilità.
    In Egitto non credo esistano ancora grandi associazioni e grandi sindacati.
    Se poi leggi il sito di Luciano troverai che il 2002 è stato chiuso in over gain, che vuol dire oltre quello che hai stabilito nel budget che sicuramente è stato ricavato da quell'idea.
    Luciano comunque può essere più preciso.
    Ciao Marina

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  17. @frap1964
    La Commissione per il turismo termale per affrontare la destagionalizzazione non è male.
    Non mi fido invece di chi dovrà proporre incentivi e miglioramenti per ovviare al problema presenze nel periodo di scarsa affluenza.
    :-)

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  18. Certo che in quanto a fiducia non ne hai per nessuno.

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  19. La sai la storiella di: al lupo, al lupo, al lupo?
    Uguale!
    :-D

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  20. Tornando a Sarkozy ed alla Francia, queste decisioni prese su pochi contatti danno veramente un valore alla professionalità che hanno i francesi in campo turistico.
    Le cose se viste in maniera aziendale non hanno bisogno di tante parole e discorsi inutili.
    E lì il governo capisce subito.
    Bravi francesi!! Dispiace dirlo ma...

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  21. Sapessi come girano a me!!!

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  22. Nicolò, il violinista20 maggio 2009 alle ore 22:19

    TURISMO INVERNALE: CRESCITA DEI VACANZIERI MA CALO DEL GIRO D’AFFARI BOCCA: “UN IMPOVERIMENTO DELLA SPESA TURISTICA FRUTTO DELLA RECESSIONE IN ATTO E DELLE TARIFFE BASSE”.
    Questo non ha capito ancora niente.

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  23. Due modi diametralmente opposti di fare marketing perchè la Francia ha ottenuto una grandissima risonanza mediatica mentre noi, pur avendo abbassato i prezzi, nessuno o quasi ne è venuto a conoscenza, neanche all'interno dei confini.
    Questa (la loro) è professionalità. la nostra è una pagliacciata.
    Però loro restano al proprio posto mentre i dipendenti turistici devono andarsene a casa e restarci, per mancanza di altro lavoro.
    Il fatto grave è che si reputano in gamba e che nessuno li mandi a quel paese.

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  24. passo di qua, sbircio tra le pagine e ti lascio il mio commentino... interessante tutto ciò!
    Ciao

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