mercoledì 27 maggio 2009

L'Emilia - Romagna, il buon turismo (Vintage dal Corriere della Sera del 1992 ) la M.V. Brambilla in...ma qualcuno volò sul nido del cuculo?

La domanda di fondo è nello stabilire la linea di demarcazione che separa il mondo della normalità da quello della follia.
Nel film, la pazzia è vista come un "non luogo", come un qualcosa che il protagonista ha dentro di sé e vuole portar fuori, quasi a voler dire che in fondo una certa dose di pazzia è insita in ogni donna o uomo, anche in chi non viene ricoverato in manicomio.
Emerge quindi una visione relativista del concetto di follia, tanto che durante il film può nascere il dubbio se nel manicomio i veri malati siano proprio i pazienti, e non gli infermieri e i medici che li curano e che hanno anche loro i propri problemi psicologici, più o meno visibili.
Chissà perché ma questo film mi è riapparso nel leggere alcune considerazioni turistiche dove forse, ho inteso a torto, che in Emilia-Romagna ci si è adagiati dal boom degli anni ’60, ci siamo montati la testa e non ci siamo accorti che il mondo cambiava e la concorrenza si è fatta spietata?
Ma un momento, questo, se vero, riguarda anche l’Italia in generale ed in fondo la colpa è di tutti; bagnini, albergatori, sindaci, pizzaioli, gelatai, assessori, associazioni di varia natura, università, Ministri del turismo, sottosegretari, burocrati, etc.
Politici incompetenti prestati al turismo ma portatori di problemi peggio della mucillagine e fautori di dispendiose scampagnate per il mondo spacciate per missioni di studio nonché convinti di conquistare il mondo con i "gemellaggi" o con qualche generico spot milionario (in euro), dimenticando o volutamente scordando che le clientele si conquistano girando l’Europa ed il mondo.
Incontrare giornalisti, allacciare rapporti, capire tendenze, scovare quel quotidiano di provincia estera o nazionale in cui pubblicare a costi ragionevoli un messaggio pubblicitario mirato; no niente di tutto questo.
Alberghi bluff, tariffe demenziali, crociere alla mortadella, “generosa” distribuzione delle stelle alberghiere dove al cliente di Amburgo, in un quattro stelle, non viene cambiata tutti giorni la biancheria o dove non esiste il portiere notturno.
Dove l’albergatore corretto reinveste nel suo esercizio, svecchiandolo e adeguandolo alle nuove esigenze, ce ne sono dieci che l' hanno lasciato così com' era negli anni ruspanti quando i tedeschi si accontentavano di sole, mare e fritto misto.
I tedeschi vogliono spendere poco, si difendono i proprietari degli alberghi con materassi di crine.
Ma e' un falso alibi: vogliono spender poco perché sono abituati al poco che ricevono.
E il conto che si paga in tanti ristoranti e gelaterie è un prezzo o un "pizzo"?
E chiaro che non tutti si accontentano di guadagnare, c'è chi pretende di arricchirsi in tre o quattro estati, ma e' una filosofia suicida, e lo si e' visto; mai tanti tavoli vuoti anche il giorno di Ferragosto.
Fra Rimini e Riccione hanno saputo organizzare meglio la notte del giorno: jumbo night, discoteche stellari, copertine sui rotocalchi (ma anche coltellate per la cronaca nera).
Però sotto il sole non c' e' una spiaggia, bensì un lager, due metri di sabbia e un ombrellone hanno tariffe demenziali, i bagnini non hanno saputo consorziarsi, ridurre i costi, centralizzare i servizi, inventare una spiaggia meno soffocante.
E gli amministratori non hanno saputo imporglielo.
A Milano Marittima, quelli del Comune hanno avuto un colpo d'ala e anni fa hanno creato un ottimo campo di golf ma sono subito precipitati in picchiata e vale a dire che invece di far progettare la Club house a un architetto del ramo, l' hanno affidata a un geometra di casa, con il risultato che hanno fatto una casa cantoniera ed un comico infortunio; il pavimento in legno per dei clienti che hanno le scarpe coi chiodi, come i calciatori.
Sempre a Milano Marittima il top delle attrazioni d'agosto sono le "crociere della mortadella" (si naviga a due miglia e si mangia affettato) e il torneo di tennis con la padella al posto della racchetta..
Ma non e' incredibile che questa Romagna da requiem sia la stessa che dopo la guerra creò la riviera dal nulla?
No, non e' incredibile; allora i romagnoli avevano fame, lavoravano di braccia, aguzzavano il cervello.
E più facile costruire che conservare.
La radio puoi inventarla una volta per tutte, ma il turismo bisogna inventarlo tutti i giorni. Ma che succederà?
E chiaro che i fasti di un tempo non dobbiamo più neppure sognarceli e sopravvivremo se torneremo a viaggiare con la valigetta in cerca di nuovi clienti, se capiremo chi sono e che cosa vogliono, se impareremo le lezioni di Einaudi sulla giusta proporzione del profitto.
Se i politici smetteranno di elargire stelle di latta e andranno a scuola.
Se tutti diventeremo più umili, meno individualisti, meno furbi e se dessimo più spazio alla meritocrazia; gran bella parola che però si è tramutata in partitocrazia, leccatocrazia.
Se insomma gli italiani, concludo, riusciranno a essere un po' meno italiani.
Storia d’oggi?
No, questo è “vintage” del 1992 dal Corriere della Sera.
Brambilla, nido del cuculo, Emilia-Romagna ed Italia, perché si accomunano?

Luciano Ardoino
Fonte: http://tuttosbagliatotuttodarifare.blogspot.com/

32 commenti:

  1. Pasi: "Più collaborazione tra istituzioni e privati"


    Il rilancio del turismo in Italia passa necessariamente attraverso la collaborazione tra le istituzioni e tra queste e i privati: "Noi siamo disposti a co-finanziare progetti promozionali che ci interessano di Enit all'estero, ma solo quelli che pensiamo ci siano utili - afferma l'assessore al turismo della Regione Emilia Romagna Guido Pasi -. Ad esempio non andremmo mai in Cina, ma invece siamo interessati alla Russia". La Regione, intanto, investe sempre di più sul web: "Nel sito emiliaromagnaturismo abbiamo anche aperto le prenotazioni di alberghi, grazie a una collaborazione sempre più stretta con i privati - dice Pasi -. Anzi possiamo dire che il sito, pur sè istituzionale, è ormai dei privati".

    Praticamente si è SBOLOGNATO le responabilità , i nuovi liberal-cmunisti
    Plinio

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  2. Dichiarazioni su TTG di Pasi.
    Naturalmente sul sito istituzionale non c'è la prenotazione, ma solamente un link al sito visitemiliaromagna.com (in alto a dx).
    Dove la situazione è quella già descritta nei commenti al post precedente.
    Alla faccia del sito istituzionale "ormai dei privati".
    Peccato che APT Servizi al 51% sia ancora proprietà della Regione... :-)
    Ri-di-co-lo!! (quasi quasi ne faccio un post su MPB)

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  3. Per questo canto una canzone triste triste triste, triste triste triste, triste triste triste, triste come me... :-D

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  4. Fantastiche nullità!!!

    Ho fatto un giretto sul sito dell'Emilia-Romagna per fare una ipotetica prenotazione ma vengo rimandata al sito visite....
    Come fanno a dichirare queste cose che sdono di semplicissimo riscontro?

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  5. E' proprio triste tutto questo!!!
    E le associazioni di tutela, preunta, cosa fanno?

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  6. C'è sempre stata, in tutte le regioni italiane, la logica (loro) dei figli e figliastri.
    Spesso, credo, dipende dal fatto degli interessi personali e politici.
    Non ci voleva molto ma ho voluto ricordarlo.

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  7. Le associazioni indicono qualche incontro e basta, la colpa è anche degli associati a cui va sempre tutto bene e non intervengono a tutela del loro operato.
    Vi è proprio un lassismo e il bello deve ancora venire.
    Oggi sono stato all'ufficio licenze non sanno come comportarsi per le nuove normative per la classificazione alberghiera, chiedono lumi in regione e nessuno risponde, si è già creato il primo problema pratico di questa sdoppiatura di competenze ne vedremo delle belle
    Plinio

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  8. Infatti, le regole regionali (classificazioni) andavano prese in sintonia e nei tempi di quelle generali.
    E vale a dire studiate a priori a tavolino ed emesse simultaneamete.
    Caro Plinio, il casino è veramente totale e la mia preoccupazione è che il mondo ci legge e continua a deriderci.

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  9. @ Ardoino, non conosco Primo Grassi, Comunque posso dirti che Cattolica è stata la prima cittadina dove i bagnini si sono uniti in gruppi di 2 3 4 o più per unire spazi e servizi infatti sono state costruite piscine, giochi palestre ecc, ora anche altri ci stanno imitando, il tutto inizio quando avevamo sindaco quel grande personaggio che fu Gianfranco Micucci che oggi non c'è più una persona che pur andando contro tutti e con una visione del turismo avanti agli altri di 30 anni aveva capito queste cose, ora noi ne godiamo i benefici, purtroppo per andare contro il sistema a volte anche valicando alcune regole per superare la burocrazia, si tolse la vita.
    Ricordo denunce ricevute dalla sovrintendenza di Ravenna, quella burocrazia che ci ha fatto stare indietro di anni ed ora nel pieno di una grave crisi costretti a rincorrere senza una visione univoca del cosa fare.
    Tutti insieme ma in ordine sparso.
    Plinio

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  10. Conosco la storia di Gianfranco Micucci e tutti i risvolti di quell'infelice vicenda che l'hanno portato all'estrema decisione.
    A suo tempo ne rimasi sconcertato, come penso la maggior parte di coloro che ne hanno visto i risultati o semplicemente letto, come me, gli indubbi valori.
    Tu stesso l'hai rammentato agli inizi della nostra amicizia e ricordo perfettamente di non averti volutamente risposto perchè su questa cosa avrei innumerevoli cose da dire e scrivere. Ma forse è meglio lasciare che riposi in pace ed anche per evitarmi qualche denuncia.
    Quello che ho scritto nel post deriva dal un revival del 1992 e di quello che succedeva a quei tempi che credo siano ancora attuali.

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  11. Questo è un commento del 1992?

    Perchè sembra quello del Piemonte dell'anno scorso.

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  12. Aggiungi pure la Liguria caro Sergio.

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  13. Luciano, dovresti fare come il proprietario di un noto hotel di lusso di Riccione. Butti là un paio di idee balzane, tipo i personal shopps delle emozioni in call center via Internet e le città del golfo di Venezia come brand da Trieste sino a Cattolica.
    Che poi la Brambi ti aspetta a Roma per andare sino in fondo alla questione.
    Se non lo avessi visto con i miei occhi e sentito con le mie orecchie, non ci crederei.

    27-05-2009 CANALE 5 (dal min. 07.00)Ah... naturalmente tutto fila alla grande nel turismo!

    :-))

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  14. Siamo alla follia, siamo veramente sul nido del cuculo.

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  15. Caro Francesco, i Cenni hanno altri due o tre alberghi.
    “Savioli Spiaggia” “Maddalena” e uno in affitto, l’“Hotel de la Ville oltre al Grand Hotel dei Bagni.
    Poco più che cento dipendenti divisi nei primi tre danno l'idea della qualità che vi si può trovare nel 5*L perchè i parametri internazionali in base al numero dei clienti è diametralmente opposto ma lasciamo perdere.
    Il buon Attilio Cenni è da tempo che stà....infatti questa intervista risale al 19 luglio 2006...Che cosa significa fare turismo oggi?
    “Bisogna ragionare in grande, farlo a livello globale. Arrivare con un aereo a Rimini da Helsinky, o da altre capitali, sono poche ore. C’è un però. Fuori dall’Italia, a parte qualche tedesco nostalgico, non sanno dov’è Rimini, tanto meno Riccione. Tuttavia gli stranieri conoscono una città vicino a noi, Venezia. Nelle antiche carte geografiche, Rimini era collocata nel Golfo di Venezia. Quindi se vogliamo farci conoscere a livello internazionale dobbiamo sfruttare il richiamo di Venezia. Si dice continuamente di fare sistema nei vari settori, perché non fare promozione mettendo insieme Riccione, Rimini, Milano Marittima, Cattolica, Lignano Sabbiadoro? Fare un unico comprensorio e promuoverlo potrebbe essere il nostro prossimo futuro per competere sul mercato della vacanza: Caraibi, Costa Azzurra, Ibiza. Se facciamo la guerra a livello di provincia di Rimini siamo sconfitti in partenza. In un comprensorio grande si trovano le eccellenze e una di queste è Riccione, che purtroppo non sempre vuol dire qualità. Qualità che andrebbe rafforzata in gruppo, partendo dalla vivibilità urbana. Creerei un comitato di saggi per far crescere la bellezza dei nostri luoghi, non necessariamente di Riccione, ma anche da coloro che le vogliono bene e l’hanno scelta per viverci. Contro la qualità spesso remano contro gli stessi enti locali. Stiamo facendo una grossa campagna contro i rumori, con i nostri tram che sono rumorosi, inquinanti e antiquati. Perché non è ancora stato pensato ad un mezzo elettrico?”.
    Che cosa dovrebbero fare gli operatori turistici per rendere più appetibile Riccione?
    “Spesso siamo legati al nostro orto. Se ho un bell’albergo e non mi preoccupa del negozio vicino, o del bar, non corrispondono agli standard richiesti, si svaluta anche il mio prodotto fondato sulla qualità”.
    In questo momento, quanto è viva la Riccione turistica?
    “E’ estremamente viva. L’esempio sul Marano è positivo a livello nazionale; ancora oggi le discoteche sono tra le più belle d’Italia. E la vivacità si vede dal fatto che ci sono forestieri che stanno investendo nei nostri alberghi. L’ultimo esempio è il ‘Sixsty Hotel’, dietro l’hotel ‘Mediterraneo’. Sotto negozi di qualità, sopra l’albergo di altrettanta qualità. Dietro c’è una grande azienda romana e Riccione è un modello che si intende replicare anche in altre città”.
    Che cosa vuol dire avere un locale in affitto?
    “Gli esseri umani hanno il culto della proprietà nel Dna. Ti dà insicurezza psicologica. La prendo come esperienza; l’uomo deve provare e questa è una prova in più”.
    E intitolare una strada a Valentino Rossi?
    “Idea simpatica. Va bene 46^ Strada. Chiamarla col suo nome invece porta sfortuna”.
    Che cosa chiedere invece alla pubblica amministrazione?
    “E’ al servizio del cittadino, votata e pagata. Chiedo che sia vicino alla città, che ne senta il respiro e che riesca a ragionare in grande ed in grado di competere con le capitali del turismo. Sono del parere che Riccione dalla ferrovia al mare non debba avere auto. Il turista che va in vacanza vuole diventare pedone. E cosa strana inizia ad odiare le auto”.

    Vabbé, ciao Francesco

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  16. @Luciano
    Ho letto dei parametri per i 5 stelle L, cosa vuol dire?
    Grazie

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  17. @Luciano

    Eh si, non ho trovato niente su questa cosa dei parametri.
    Da dove provengono?

    Ciao e grazie.

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  18. Quello che intendevo è riferito a parametri di qualità per quanto concerne il servizio, cosa per altro quasi sconosciuta.
    Questi per un 5*L variano, e vale a dire che ci dev'essere minimo un dipendente ogni 2,7 clienti fino ad un massimo di un dipendente ogni 4,3 clienti nel totale dell'Hotel.
    Chiaro che questi dati cambiano da nazione a nazione, in base alla preparazione professionale del dipendente, ed anche per fattori di etnie.
    In Italia quelle sopradette vanno bene.
    Come esempio ti posso dire che alle Seychelles uno dei resorts lavorava con un dipendente ogni cliente mentre l'altro con 1,3 dipendenti, anche se entrambi erano 5*L.
    Alle Fiji addirittura 2,2 dipendenti ogni cliente ma questo era dovuto più chealto alla lentezza dei fijiani ed al basso costo della manodopera.
    Spero di avervi dato una buona spiegazione.
    A presto

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  19. @Luciano
    Se riascolti e riguardi la registrazione, noti che il target del personal shops, secondo il Cenni, sarebbe la tipica famiglia italiana con figli pre e post-adolescenti.
    Siamo seri dai.
    Guarda io non sono un esperto o un operatore del settore, ma qui è una questione di mero buon senso: la famiglia media italiana, secondo te, scende al DeBains 5 stelle e va in cerca di parlare con un operatore di call-center dopo aver chiamato l'albergo?
    Se lo facessero a me gli metteri giù la cornetta all'istante.
    Figuriamoci poi se l'albergo è di lusso.
    Non condivido quasi nulla di quello che dice la Brambi, ma questa volta una cosa ragionevole l'ha detta (anche con eccessiva "cautela"): il brand Venezia all'estero è altro da questo.
    La Riviera i tedeschi la conoscono molto bene; tutti gli altri, in prospettiva, la cercheranno su Internet da soli. Oggi cosa trovano?
    Non parliamo poi di cosa trovavano con italia.it ...
    Il punto è che il rapporto costo/qualità evidentemente non è più così competitivo da svariati anni (dall'euro in poi non ne parliamo).
    Questo genere di cose non le risolvi certo con il "brand", che il turista mica è un cretino.
    Poi ripensando all'ultima indagine di Unioncamere, se i dati sono davvero attendibili, va ricordato che il 60-70% del turismo italiano è interno. Agli italiani gli racconti che Riccione è nel golfo di Venezia?
    All'estero secondo te consultano le antiche carte geografiche per sapere dov'è Rimini?
    Ma per piacere dai...

    Punto 1: destagionalizzare e diversificare; creare eventi
    Punto 2: qualità del servizio in ogni dove e serio controllo dei costi; sorriso sulle labbra e cortesia sistematica
    Punto 3: accoglienza (qui i romagnoli son sempre stati maestri; ora si facciano un piccolo esame di coscienza)
    Punto 4: aiuti e sostegno concreto
    alle imprese, altro che il calendario di Luca Toni che fa il bagnino, spot cretini, brand del cavolo e altre fesserie del genere.
    Punto 5: formazione degli operatori
    Punto 6: la PA vi rema contro? Cambiate i vs. amministratori quando votate e per il resto del tempo stategli addosso.

    Ha ragione Plinio: riportare massima massima attenzione sul prodotto, non sul marchio.
    Imho, naturalmente.

    P.S. 1: Il comitato dei saggi... ma allora è davvero una mania... :-))
    P.S. 2: speriamo in Ejarque & C., statisticamente ci sarà almeno qualcuno che ragiona secondo i canoni del turista "normale"... no?

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  20. @frap'64
    Come non condividere tutto e ripeto tutto quello che hai scritto.
    Una sola parentesi; tu hai messo la qualità al secondo posto, dopo la destagionalizzazione, io invece al inserirei al primissimo perchè con la qualità arriva anche l'altra ed in tempi brevissimi.
    Se hai letto un mio precedente avvenuto dopo la telefonata ricevuta da uno di quei 21, credo che si stiano arientando appunto su di questa; la qualità.
    Certo che la sola non sarà sufficiente ma, se vero, l'inizio è quello che speravo.
    Anche a me la MVB è apparsa leggermente più preparata, era ipotizzabile, sempre che non ricada nelle sciocchezze.
    Di Plinio condivido la quasi totalità del pensiero.
    Di Ejarque ho fiducia anche se non l'ho nei suoi collaboratori ma solitamente una sola persona riesce a migliorare lo standard degli altri.
    Vedi sapere che ci sono persone come te, e quelle che pazientemente qui scrivono è veramente un piacere e mi fanno sentire meno solo nelle considerazioni.
    A presto
    luciano

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  21. @frap'64
    Della famiglia Cenni ho volutamente cercato di non parlarne perchè è proprio di queste persone che ho paura, albergatori che purtroppo sono la stragrande maggioranza nella nostra cara italia a cui niente puoi insegnare; sanno già tutto e molto meglio degli altri...credono.

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  22. L'altra cosa che mi domando è: ma un'indagine davvero seria, a tappeto sui diretti interessati (italia ed estero, diversificata per mercati), per capire quali sono le aspettative dei turisti sui vari segmenti, come ci vedono, quali considerano essere i ns. punti di forza e i ns. punti di debolezza. Cosa pensano che dovremmo migliorare davvero.
    Insomma la "voice of customers" come direbbero gli esterofili.
    Questo, invece delle idee buttate là così, dell'immagine e dei brand, come metodo di approccio al problema, non interessa proprio nessuno?

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  23. @frap'64
    Ti invio il sistema francese in merito (per me perfetto) e più volte proposto, molto tempo fa, alla Laura Colombo (segretaria personale della Brambilla) che mi aveva contattato per ringraziamenti vari e per l'invio del mio C.V.
    Questo programma è facilissimo da attuare anche in modo più semplice e più costruttivo, comunque, eccotelo:

    1° SDT (Suivi de la Demande Touristique), frequenza della domanda turistica.
    2° EVE (Enquête des visiteurs de l’étranger), ovvero l’inchiesta sui visitatori esteri.
    Entrambi gli strumenti, SDT e EVE, sono dispositivi di rilevazione dati per così dire continui; per l’SDT, di più di 20.000 domande mensili sulle pratiche turistiche e sulla mobilità e più di 10.000 per EVE.
    Due sotto-inchieste forniscono una informazione più completa sul consumo turistico: una parte per le “spese in Francia” e l’altra per le “spese all’estero”.
    Inoltre, una inchiesta mensile su andate e ritorno giornaliere permettono d’ottenere delle importanti informazioni sui comportamenti e le pratiche dei turisti escursionisti.
    Questa comporta mensilmente l’inchiesta di oltre 30.000 individui e il trattamento statistico di circa 20.000 risposte attraverso uno schedario delle strutture alberghiere: la scheda è stata espressa raccogliendo i dati delle prefetture, dei partner regionali e dei dipartimenti, in particolare per il campo della struttura delle catene alberghiere.
    I soggetti economici locali, attraverso gli Osservatori Regionali del Turismo (ORT), hanno sottolineato la necessità di costituire un centro di raccolta dati, fondamentale per imprimere omogeneità e comparabilità dei dati tra una regione e l’altra.
    La Francia quindi ha tutti gli strumenti metodologici e organizzativi richiesti dall’Unione Europea, dimostrando di avere un sistema che le permetterà anche nel futuro di mantenere la leadership mondiale nelle politiche di ricerca dati o statistiche per il turismo mentre noi abbiamo…lasciamo perdere.
    Beh, qualche differenza c'é.
    Eppoi, siamo veramente in linea con la direttiva 95/57/CE sulle statistiche turistiche?

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  24. Quì in Italia tutti fanno statistiche ma nessuno riesce a dargli un senso logico.
    Se consideri quello che hanno chiesto a Plinio non molto tempo addietro, oppure le richieste all'albergatore:
    CONSIDERA CHE IL SUO ALBERGO SIA NEI PARAMETRI PREZZO/QUALITA'?
    E cosa vuoi che ti risponda ?
    Che è un ladro, che i suoi prezzi sono sbagliati, che il servizio non è adeguato alla spesa del cliente?

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  25. Infatti il risultato, se ricordo bene, fu che il 96% dichiarò che il rapporto qualità/prezzo era giusto!!!!
    Ma andate a scopare il mare, pellegrini.....quelli che ti fanno quelle domande e coloro che rispondono.
    Scusa ma andava detto!

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  26. Ma...
    E' un discorso lungo che non si può esaurire in un commento.
    Ho studiato (economia del turismo)e lavorato a Rimini per 10 anni. Ovviamente sono legato a quei luoghi e ai romagnoli e non me la sento di incolparli di tutte le follie che ricorda Luciano.
    Rimini ha creato turismo congressuale, una fiera sempre più importante e non dimentichiamo che questo è stato fatto in una natura che difficilmente potrebbe attrarre tante persone. Sappiamo poi tutti che il primo problema del turismo è proprio l'interdisciplinarità della materia. L'assessore o ministro del turismo come l'imprenditore possono fare le campagne e stutture più belle e attraenti ma se il ministro degli interni fa arrivare 10000 delinquenti sulla spiaggia o quello della sanità lascia mettere in commercio bistecca malefiche... l'opera del turismo viene azzerata.

    Insomma non è per niente facile raggiungere e mantenere i risultati raggiunti in Romagna.

    Quanto poi al caro spiagge... a me risulta che quella romagnola sia fra le più economiche soprattutto considerata la qualità dei servizi e della spiaggia stessa! Non è che questo articolo era pensato per altre destinazioni? Toscana, Liguria, Lazio....

    Sposare il brand a Venezia mi sembra una boiata pazzesca!
    Il turista è sempre più informato dirgli che Venezia e Rimini sono la stessa cosa sarebbe visto da lui come la solita truffa o "furbata" italiota.

    Voglio poi spezzare una lancia in difesa dei tanti amministratori pubblici romagnoli che seppur di ideologie opposte alla mia si sono dimostrati oculati e rispettosi della cosa pubblica. Chiaro che poi il compromesso è il sale della politica...

    Lasciatemi una soddisfazione. Nel 1992 organizzammo alla foce del Marano una mitica festa forse la prima dopo tanti anni che si fece sulla spiaggia. Non fu per niente facile avere il permesso della capitaneria di porto per utilizzare la spiaggia e fare un falò. Da allora quella zona è rinata. Comunque un politico ci aiutò mettendo una buona parola. E pensate che lo conobbi occupando l'università...

    Insomma occhio a sparare nel mucchio che poi si sprecano le munizioni...

    Complimenti per il blog!
    Paolo

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  27. @Paolo Zaccheo

    Ciao Paolo,

    forse non sono riuscito a scrivere bene, l'italiano è veramente un mio grande problema, faccio una fatica bestiale, credimi.
    Comunque il mio post non era, diciamo il mio ma un revival di un personaggio dei tempi passati Primo Grassi che è stato molto famoso in quelle zone.
    Ho fatto solo un copia/incolla di questo articolo apparso sul corriere della Sera: http://archiviostorico.corriere.it/1992/agosto/22/Romagna_mia_hai_perso_treno_co_0_92082213750.shtml
    Infatti avevo scritto "vintage" ma probabilmente non si evince, hai ragione.
    Cambierò il titolo del post nella speranza di renderlo comprensibile.
    Ciao a presto e grazie.

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  28. Beh, non sono certo la più turisticamente pratica della compagnia ma questo l'avevo capito.
    Ho vinto un premio?

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  29. No, Luciano scrivi benissimo e proprio perché ho notato quanto hai fatto tuo il vecchio articolo si capisce che condividi l'articolo e ne ritieni ancora attuale il contenuto.

    Quello che volevo dire io è che mi pare si ecceda un po' troppo nella generalizzazione. Proprio perché nel 92 ero a Rimini e mi occupavo di turismo credo che in quegli anni non si sia operato affatto male. Poi è chiaro che un romanziere come Goldoni può scrivere quello che gli pare ma non penso proprio che possa essere ritenuto attendibile.

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  30. @Paolo Zaccheo
    Certo, hai ragione!
    Conosco i prezzi di quelle zone che sono sicuramente minoritari rispetto ai nostri liguri, come altre cose che per la lungaggine della descrizione preferisco non elencare.
    La posso definire una provocazione?
    I contatti ricevuti da parte delle istituzioni della tua regione dicono di si, come confermato dai messaggi personali ospitati dove vengono, sia elencate le varie migliorie da quei tempi, sia quelle fattibili.
    A presto ed un caro saluto

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