Come ogni mattina apro la caccia alle idiozie che leggo, vedo o sento sul turismo, e oggi con le ultime dichiarazioni c’ho messo proprio poco per riempire il calmiere.
Brambilla e Marzotto; ''In Italia stiamo tenendo abbastanza e meglio di altri Paesi, eccetera eccetera.”
Tutti gli anni le stessa litania, sembra un disco rotto, e vale a dire che abbiamo fatto meglio di altre nazioni ma neanche una menzione su quelle che hanno lavorato meglio, e nessun accenno alle loro percentuali o presenze che c’hanno massacrato.
Come a dire che se uno corre i cento metri alle Olimpiadi e non arriva alle medaglie, comincia ad elencare che ha battuto il 5°, 6°, 7°, ottavo, o forse qualcuno ricorda il nome del 5° classificato alle olimpiadi di Berlino di qualsiasi disciplina si voglia parlare?
Ma che senso ha andare a cercare dei paragoni magari con il Burkina Faso, il Burundi o verso Paesi europei che turisticamente, e non solo, sono nati dopo?
Per tutto il 2008 e gran parte di quello attuale ci hanno massacrato gli “zebedei” sostenendo che il nostro caro paese, che dispone del maggior patrimonio artistico/culturale del mondo e bla bla bla; che stanno facendo questo e quell’altro; che c’hanno capito tutto (?), che raddoppieranno il Pil turistico in soli 4 anni e raggiungeranno la prima posizione mondiale come negli anni passati; anzi, ahimè trapassati!
Allora sono andato a fare un giretto sui dati del Marocco, della Turchia e degli acerrimi rivali; i francesi, che neanche a dirlo, vanno “molto meglio assai tanto” ed anche qualcosina di più.
Delle prime due parlerò in un prossimo, poiché stanno attuando una valida politica turistica innovativa e meritano alcune considerazioni più dettagliate, mentre della Francia è giusto proporre immediatamente il confronto; non sono forse i “cugini d’oltralpe”, con gli spagnoli, i nostri antagonisti?
Ebbene, Hervè Novelli, il “Brambillò” francese, dichiara che i transalpini hanno praticamente mantenuto le presenze del 2008, che fu il loro anno di massimo boom turistico di sempre, con sostanzialmente il medesimo movimento monetario.
Da notare che le statistiche francesi (indagini INSEE) hanno diametralmente una maggiore validità rispetto alle nostre; sempre confuse e mai omogenee.
Dello stesso avviso è anche la Synhorcat (sindacato albergatori e ristoratori), “quasi” la nostra Federalberghi per intenderci, che conferma questi dati elencando una quantità innumerevole di benefici ricevuti dall’abbassamento dell’Iva ristorativa.
Ma quello che probabilmente non verrà mai alla mente dei nostri preposti al turismo ma solo agli occhi perché sappiamo che queste righe le leggono, è l’aumento delle presenze del cliente straniero con reddito alto, a dimostrazione dell’ottima qualità aldilà dei confini; cosa di cui noi sappiamo solo riempirci la “Bocca”.
In definitiva il Governo francese dice cose che vengono confermate dalle associazioni della stessa nazione; mentre in Italia l’allegra compagnia istituzionale emette un +7,8% delle presenze mentre le varie associazioni lamentano una grave perdita sia di queste che di fatturato.
Proprio uguale, vero?
Che dire; abbiamo fatto meglio dello Zimbabwe o della Mongolia; e quindi siamo bravi.
Nonostante le previsioni negative per la recessione globale, il turismo croato sembra aver pareggiato le cifre registrate l’anno scorso, mostrando anche un lieve incremento per quanto riguarda il numero dei pernottamenti. Lo ha detto oggi la premier croata, Jadranka Kosor, citata dall’agenzia di stampa Hina.
RispondiEliminaNei primi otto mesi di quest’anno in Croazia sono stati registrati 49 milioni di pernottamenti, lo 0,2 per cento in piu’ rispetto all’anno scorso. Particolarmente positivi sono i risultati per agosto, con il 3 per cento in piu’ di turisti e il 5 per cento in piu’ di pernottamenti. Su base annua si e’ pero’ registrato un calo dei visitatori del due per cento, che riguarda soprattutto i turisti croati e molto meno quelli stranieri.
Con il Montenegro del 20 gennaio 2009.
RispondiEliminaOggetto di interesse per l'Italia resta senz'altro il settore del Turismo, al fine di sviluppare "una stretta collaborazione tra le due sponde dell’adriatico per far sì che i flussi turistici verso l’Italia e verso questa parte dell’area mediterranea possano il più possibile incrementarsi", come affermato dal Sottosegretario Brambilla. Il turismo, primo tra tutti, viene individuato da Brambilla come una leva strategica per dare un concreto contributo alla creazione di nuove aree di occupazione, e così di fonti di ricchezza per le due economie. La delegazione italiana ha, a più riprese sottolineato, l'importanza di trasformare le politiche di privatizzazione e di liberalizzazioni in nuove opportunità di business, per l'insediamo di imprese italiane e per l'aumento del flusso di investimenti, per giovare all'uno e all'altra economia
Egr. Dott. Ardoino, sparare continuamente delle bordate 'a salve' all'indirzzo del Ministro del turismo e dei suoi collaboratori, che utilità può avere?
RispondiEliminaE quale ne trae lei?
Grazie dell'ospitalità e distinti saluti.
B.C.
Mi pare che le bordate comincino ad arrivare pure da Federturismo.
RispondiEliminaE non paiono mortaretti. :-D
@B.C.
RispondiEliminaEgregio B.C., come più volte detto (forse non era attento), quì nessuno vuole distruggere ma evidenziare quello che riteniamo sbagliato nel "lavoro" del ministero in questione.
Non crede che si possa fare qualcosa di meglio considerando che i risultati di questa, diciamo innovazione, stà dando frutti ben scarni?
E poi caro B.C., che male fa la critica quando da questa si possono trarre delle conclusioni per risolvere i propri errori?
E' così difficile intenderla così (?), o forse in quei corridoi del ministero ci si crede al di sopra delle parti?
Distinti saluti.
A.L.
io penso che questi anonimi o siano dei fanatici PDL, o lavorino ??? per qualche ente interessato, magari fanno certe constatazioni perchè cercano l'aiutino . Io sono del PDL ma l'evidenza non si può nascondere l'incapacità e l'approssimazione incombono.
RispondiEliminaPlinio
@Plinio
RispondiEliminaMi associo in tutto e per tutto e poi questi anonimi, non se ne può più.