Infatti che le statistiche o i dati sul turismo risultino sempre disomogenei e troppo dipendenti o “forse” politicizzati, è alquanto risaputo, ma che le stesse fonti, a pochi giorni di distanza emettano due comunicati che, a nostro modo d’intendere, si differiscono completamente; embè, allora qualche problema in più in verità c’è.
Il 5 agosto scorso la FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) in collaborazione con la Federalberghi e l’Ente Nazionale del turismo, elencava una serie di preoccupazioni in riferimento al forte calo degli occupati nel settore turistico e, che nel solo mese di gennaio (dati Inps) 2009, registrava una perdita del 21% di forza lavoro rispetto allo stesso mese del 2008.
Il 5 agosto scorso la FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) in collaborazione con la Federalberghi e l’Ente Nazionale del turismo, elencava una serie di preoccupazioni in riferimento al forte calo degli occupati nel settore turistico e, che nel solo mese di gennaio (dati Inps) 2009, registrava una perdita del 21% di forza lavoro rispetto allo stesso mese del 2008.
La stessa Federalberghi già da tempo, attraverso molteplici comunicati, descriveva in probabili 100.000 unità il pesante “pegno” da pagare a causa della crisi mondiale in atto e richiedeva un pronto intervento delle istituzioni governative preposte per arginare le pesanti “presunte”perdite.
Quand’ecco che il 16 settembre la FIPE rilascia la dichiarazione che il calo delle presenze turistiche è rimasto contenuto nello 0,2% e quindi completamente in discordanza con quello emesso pochi giorni prima dalla Federalberghi, e vale a dire; luglio – 5,6% lavoratori che vanno a sommarsi con i precedenti (gennaio – 4,5%; febbraio – 6%; marzo – 8,6%; aprile – 6,5%; maggio – 2%; giugno – 5,8%), con un – 7,1% delle presenze turistiche rispetto all’anno 2008.
Praticamente, secondo la FIPE, si sono mantenuti gli stessi turisti dello scorso anno pur usufruendo di una minore manodopera elencabile in alcune decine di migliaia, che porta a presupporre che il servizio sia stato o alquanto scadente, o negli anni precedenti le varie locazioni dei servizi disponevano di troppo personale.
Beh, se pensiamo che il rapporto italiano sulla qualità/prezzo, per opinione mondiale della World Tourism Organization e non solo, ci elenca nelle ultimissime posizioni internazionali, ed è fonte di innumerevoli discussioni da parte dei luminari del turismo nostrano per cercare di migliorarne l’andazzo; è presumibile che questi dati forniti dalla FIPE abbiamo veramente ben poco riscontro.
E’ stato ripetutamente detto (Brambilla) che le scelte italiane si sono orientate sulle seconde case, campeggi e similari che notoriamente dispongono dell’uso della cucina, e che le disponibilità finanziarie dell’anno in corso erano/sono alquanto ristrette; quindi come hanno fatto i “servizi” ad avere tutte quelle presenze e con così poco personale lavorativo?
Forse in 40anni di onorato turismo, non c’ho capito ancora un tubo.
Dott. Ardoino, non ha calcolato che il personale ristorativo può essere diventato molto più bravo.
RispondiEliminaNaturalmente sto minimizzando il problema attraverso uno scherzo.
Saluti e cordialità.
Credo che questo post sia il tuo migliore.
RispondiEliminaCiao
@Vincenzo
RispondiEliminaForse che ce l'hai con la Fipe?
Una spiegazione ci può essere, la tenuta degli arrivi e presenze si contrappone ad un minor bisogno di pesonale nell'extra alberghiero. Penso che a risentirne della diminuita capacità d'acquisto, siano stati essenzialmente ristoranti e bar, da quì il minor numero di occupati, oltre sicuramente ma in numero minore nell'alberghiero.
RispondiEliminaSaluti Plinio
@Plinio
RispondiEliminaScusami ma non ho capito.
Ti riporto quello letto in merito:
Questa in sintesi l'analisi del Centro Studi Fipe, la Federazione italiana pubblici esercizi della Confcommercio, sui dati a consuntivo della stagione che segnalano un calo di presenze, rispetto all'anno precedente che, secondo la stima doveva attestarsi intorno allo 0,8% ed e' rimasto contenuto, toccando solo lo 0,2%. Bene e' andato il turismo degli italiani, dove il leggero aumento dello 0,1% registrato rispetto al 2008 ha fatto tirare un sospiro di sollievo a chi prevedeva un calo dello 0,5%. Piu' contenuto del previsto anche il calo dei turisti stranieri passato da -1,8% delle previsioni a -1,2% effettivamente registrato.
Aggiungendo che l'INPS dichiarava il 21% in meno di manodopera...
Ciao
Un botto di gente pagata in nero? :-D
RispondiEliminaPoi voglio dire... dei dati sulle presenze chissenefrega, se nelle stesse righe si scrive
* che rispetto all'anno scorso hanno speso 1,2 miliardi di euro in meno
e che
* sono state praticate forti politiche di prezzo
Cioè il succo mi pare che sia: è andata male rispetto al 2008, ma non così male come si pensava.
O no?
@Frap
RispondiEliminaCerto, anzi "certissimo", anche nella tua punteggiatura.
Purtroppo non riesco a fregarmene delle statistiche o dei dati, ed il continuo mio scrivere in questa direzione è per coinvolgere il più possibile di persone a non esternare il solo " ma tanto dicono quello che vogliono".
I dati sono importanti ma dovrebbero essere elencati con "sincerità" e l'esempio della Francia attesta quanto sto dicendo.
Un'unica fonte ma vera fonte.
Prezzi più bassi e presenze minori portano ad una sola considerazione: è stato un disastro e poco conta che alcune zone sono riuscite a "mantenersi" a galla; quì stiamo discutendo di Italia.
Il totale degli introiti purtroppo è molto più ampio, come ho già avuto modo di dire e scrivere sul blog, e l'unica considerazione valida sarebbe il ripartire da zero, ma questa volta con serietà e magari con gente che ne sappia qualcosa; così non può andare perchè è la solita solfa degli anni passati che se sono stati giudicati inoperosi ed improduttivi, quindi...nulla è cambiato, anche i proclami eccetera eccetera.
:-D
@ vinc
RispondiEliminase nei pubblici esercizi rientrano bar ristoranti e alberghi, è tutto chiaro.
La diminuzione di manodopera può essere veritierain quanto bar e ristoranti sicuramente hanno avuto un calo vistoso di fatturato
Plinio
@Plinio
RispondiEliminaMolte volte leggendo le prime righe o addirittura i soli titoli dei vari giornali si scopre che nell'articolo vengono definite tutt'altre cose.
E di questo tutti ne siamo a conoscenza; anche la Fipe.
Infatti la dichiarazione della medesima era pari pari così:
Una stagione non certo entusiasmante per il turismo ma migliore rispetto alle aspettative. Questa in sintesi l'analisi del Centro Studi Fipe, la Federazione italiana pubblici esercizi della Confcommercio, sui dati a consuntivo della stagione che segnalano un calo di presenze, rispetto all'anno precedente che, secondo la stima doveva attestarsi intorno allo 0,8% ed e' rimasto contenuto, toccando solo lo 0,2%.....
Ripeto "Una stagione migliore" rispetto alle aspettative e solo un calo dell' 0,2%, che a mente di un profano del settore vuole praticamente dire che la Brambilla ha saputo arginare la crisi.
Mentre nessun accenno alle perdite reali dei dipendenti del settore.
Questa dichiarazione è "palesemente fuorviante" ed avrebbe avuto una logica migliore inserendo anche i dati delle perdite lavorative.
Personalmente mi risulta strano, ma non troppo, che una federazione applichi le stesse identiche parole del ministero preposto senza evidenziare invece l'enorme danno che il turismo nazionale ha ricevuto nell'anno in corso e mi riferisco chiaramente agli introiti e conseguentemente ai lavoratori; senza mai dimenticare l'indotto che è la fetta più grossa.
Siamo alle solite, caro Plinio, cose già viste e lette in tutte le occasioni che non ci hanno visto primeggiare e vale a dire...siamo arrivati quarti o quinti però non è andata così male perchè potevamo arrivare anche ultimi.
Dalla FIPE mi aspetto qualcosa di più!!!
:-)
@Plinio
RispondiEliminaMi unisco a Luciano nell'incomprensione.
La Fipe afferma che non ci sono state grandi perdite di presenze (0,2% nel 2009) nel settore dei pubblici esercizi e cioè:
Nei Pubblici Esercizi viene esercitata l'attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande (vendita per il consumo sul posto, che comprende tutti i casi in cui gli acquirenti consumano i prodotti nei locali dell'esercizio o in una superficie aperta al pubblico, all'uopo attrezzati) disciplinata dalla legge regionale n° 38 del 29/12/2006 ed altre norme collegate.
Le tipologie di esercizi per la somministrazione ai sensi della ex legge 287/91 erano:
Tipo A : esercizi di ristorazione per la somministrazione di pasti e di bevande, comprese quelle aventi contenuto alcolico superiore al 21% del volume, e di latte (ristoranti, trattorie, tavole calde, pizzerie, birrerie ed esercizi similari).
Tipo B : esercizi per la somministrazione di bevande, comprese quelle alcoliche di qualsiasi gradazione, nonché di latte, di dolciumi compresi i generi di pasticceria e gelateria, e di prodotti di gastronomia (bar, caffè, gelaterie, pasticcerie ed esercizi similari);
Tipo C : esercizi per la somministrazione di cui alla lettera A e B congiuntamente all'attività di intrattenimento e svago , sale da ballo, sale da gioco, locali notturni, stabilimenti balneari ed esercizi similari. (attività di somministrazione all'interno di attività di intrattenimento e svago);
Tipo D : esercizi per la somministrazione di bevande, escluse quelle alcoliche di qualsiasi gradazione, nonché di latte, di dolciumi compresi i generi di pasticceria e gelateria, e di prodotti di gastronomia. (latterie, altre attività che prevedono la somministrazione di bevande analcoliche).
Ora sostituite dalla TIPOLOGIA UNICA.
Quindi se non ci sono state grandi perdite com'è possibile che si siano persi tanti impiegati del settore?
O forse la Fipe (che non rientra nel settore alberghiero) si riferisce agli alberghi?
E perchè parla di alberghi quando questi rientrano sotto altre associazioni o federazioni?
Già che ci sono potrebbero rilasciare anche dichiarazioni sulle presenze ospedaliere (settore food & beverage), tanto sempre di mangiare si tratta.
Perdiana che bailamme.
:-D