giovedì 20 gennaio 2011

Le Brochure del turismo non staranno molto bene, ma non sono "finite"

Oggi rischio grosso, me la prendo con Joseph Ejarque (ma non è neanche la prima volta).
Joseph, per chi ancora non lo sapesse (ma non credo siano in molti nel turismo mondiale), è una delle persone più autorevoli nel marketing turistico nazionale.
Per me poi, è indiscutibilmente il migliore.
Joseph Ejarque, inizia nel lontano ’85 a Barcellona (è spagnolo), dove contribuisce all’organizzazione e alla promozione delle Olimpiadi del 1992; poi  la Corugna, sempre in Spagna.
Nel 1999 è stato chiamato a dirigere Turismo Torino; mentre agli inizi del 2006 fino al 2008 è stato direttore generale dell’Agenzia Regionale per il Turismo del Friuli Venezia Giulia, Turismo Fvg.
E i risultati si sono visti da tutte le parti.
Oggi è presidente di Four Tourism, società di consulenza internazionale in management e marketing turistico delle destinazioni che è specializzata in pianificazione, strategia, organizzazione, sviluppo territoriale ed economico eccetera eccetera.
Insomma, un vero mago del settore a prescindere dal Curriculum Vitae; provate a parlargli “a quattr’occhi” e lo scoprirete facilmente
Mentre la cosa che più ci accomuna è il: “poche balle e lavorare”.
Ebbene, ho appena ricevuto il suo editoriale, il n° 6 di gennaio 2011 “Destination and Tourism”, e alcune cose non le condivido, anzi, ne sono proprio contrario.
Infatti leggo che: “È finita l’epoca della brochure: il cliente oggi s’informa da solo, cercando sul web, condividendo e confrontando la sua esperienza con gli altri utenti.”
Beh, a parte che sono anni che qualcuno lo dice, ma di certo l’epoca delle “brochure” non finirà mai, un conto è dire che internet ne ha “corroso” l’andazzo, un altro che stanno scomparendo o addirittura “FINITE”), e recenti statistiche statunitensi in merito alla ripresa delle Agenzie di Viaggio e ovvie Brochure annesse, anche se lenta, confermano questa mia tesi, che oltretutto era facilmente prevedibile.
A meno che il buon Joseph non voglia intendere quelle “brochure” che ci vengono inviate a casa, che tanto “rompono” e cestiniamo.
Beh, in questo caso forse era meglio specificarlo e non “sparare” sulle brochure in generale ad altezza d’uomo!
Anche quelle depositate nelle Adv fanno parte del marketing dei T. O. e quant'altro; e non credo siano del tutto inutili e "defunte".
Il contatto umano o lo sfogliare di un depliant non hanno pari, mentre quelli che s’avvicinano alla mia età, over 50 (in grande crescita nel turismo del terzo millennio), lo sanno bene e li usano ancora in gran quantità.
La stessa cosa succede nei quotidiani, dove nonostante siano in aumento gli abbonamenti sul web, il cartaceo è ancora molto venduto e lo sarà sempre per molte decine d’anni ancora.
Così è pure per i settimanali e mensili.
Non contiamoci balle.
E’ forse meglio averle (brochure) nelle ADV datate di sette anni addietro? (vedi qua).
Come ho già detto in un mio precedente, ci sarà la resurrezione degli esperti dei viaggi … e di qualche depliant, che anche se non saranno i primi ad essere ricercati (di sicuro inizialmente c’è il web), altri lo saranno di conseguenza all’atto della decisione finale del possibile futuro cliente.
E che è poi quello che si porta a casa e anche in viaggio pur disponendo magari dell’iPod.
Perché anche se indubbiamente rappresenta una grande risorsa, Internet sta diventando ormai un ambiente saturo di consigli, commenti e recensioni, molto spesso irrilevanti e fuorvianti, che invece di aumentare la chiarezza informativa, rischiano di offuscarla.
E questo, unito al fatto che i turisti desiderano sempre più spesso esperienze di vacanza specifiche e il più possibile personalizzate, porterà nel 2011 gli operatori tradizionali ad assumere nuovamente un grande potere nel veicolare le decisioni di viaggio delle persone, grazie alla loro conoscenza approfondita e puntuale delle diverse destinazioni e delle offerte presenti sul mercato… con l’aiuto, si del site inspection, ma anche del cartaceo.
Di pensare e fare invece delle brochure innovative e non le solite “menate” … quello mai, vero?
E chissà se dopo questo post m'invierà anche il numero 7 del suo “Destination and Tourism”; mah?

4 commenti:

  1. Se Ejarque afferma ciò si conferma il fatto che in Italia siamo sempre 4/5 anni indietro rispetto al mercato vero del turismo... "I giorni in cui i clienti scelgono un viaggio su un catalogo e poi vanno in agenzia sono ormai finiti". Miles Morgan Marketing Director Thomson - Travel Summit Distribution Londra May 2007. Sorrido quando mi accorgo che queste cose le raccontavo comunque già nel secolo scorso assieme a tante altre... "... attraverso il telefonino saranno inviati messaggi e offerte mirate che rientrano negli interessi che il cliente ha evidenziato con la sua adesione. Il cellulare diventa quindi un vero POS -sottolinea Kornfeind vulcanico contitolare di Orient Country Viaggi- non solo grazie al decreto Bassanini che riconosce validità anche ai documenti via email possiamo usare questa opportunità per la fatturazione e per l'invio della documentazione…In più si elimina il catalogo strumento d'informazione obsoleto che in Orient Country abbiamo abolito da tempo." TREND num. 6 5 Marzo 1999 Internet un business per le agenzie? di Giorgio Castaldi e Marina Arienti

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  2. @Alex

    Quindi confermi che le brochure siamo morte, decrepite, finite?
    Ma allora come si spiega il fatto che da ricevente, sia nelle varie reception dei resorts, negli alberghi e via dicendo, il cliente si presenta con innumerevoli di queste che poi, dopo l'uso (lettura), appoggia o "dimentica" nei comodini delle varie stanze e che, ahimè (per gli housekeepers), riempiono settimanalmente i cestini preposti per la raccolta?
    O forse non ho capito?

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  3. Sarà come si dice ma le brochure le uso ancora in misura spropositata.
    Chiaro che il primo impatto l'ho con internet ma dopo essere stato nella mia agenzia di fiducia me le leggo sul divano di casa con la famiglia al completo.

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