Della serie che siccome i cinesi hanno acquistato la Volvo, adesso provano a convincerci che per guidarla bisogna usare le bacchette.
Eh si, è proprio così e vi racconto il perché.
Un mio caro amico, Massimiliano Lussana, è stato a Parigi; beh, che c’è di strano, direte.
Sai in quanti ci vanno?
Massimiliano però è il capo redattore del “Il Giornale” di Genova, ma più di qualsiasi cosa (dx o sx), Massimiliano è una persona che sa fare degli ottimi ragionamenti, ecchecavolo di ragionamenti.
E qui mi fermo, anche perché lo stimo a prescindere, e quindi qualsiasi cosa io possa scrivere di lui, beh; non potrebbe essere che di quasi totale assenso, soprattutto quando si parla del mio; il turismo.
Inoltre Lussana, è una di quelle pochissime persone (che conosco), che hanno capito che la critica può essere educatamente rivolta a tutti purchè costruttiva, sennò, è aria fritta, e chi non lo capisce è solo un celebrato idiota.
Ebbene è stato a Parigi e così sul suo scrive …
…” La scorsa settimana, a Parigi, a un passo dalla centralissima place Vendôme, ho fatto un simpatico giochino. Sono entrato nella sede dell’Enit, l’ente nazionale del turismo italiano (che non è propriamente un gioiello dell’architettura, anzi è in ristrutturazione, ma dovrebbe fare vergognare il ministro competente Michela Vittoria Brambilla) ed ho chiesto in francese informazioni su Genova e sulla Liguria.
Forse, avrei fatto meglio a non farlo, visto che i responsabili del turismo italiano all’estero non hanno potuto far di meglio che estrarre da faldoni polverosi un listino degli alberghi della nostra città risalente al 2004, aggiornato al 31 dicembre 2003, che - tanto per dire - non comprende l’hotel che potrebbe interessare di più i clienti parigini, cioè il cinque stelle cittadino, il Bentley di Carignano, aperto successivamente.
Insomma, un disastro.
E non è che, spostandosi da Genova, vada meglio: i dati sul Tigullio (che, all’estero, vuol dire principalmente Portofino, Santa Margherita Ligure e Rapallo) sono del 2006; le notizie turistiche su «Genova porta del Mediterraneo» sono del 2007; quelle sulle Cinque Terre (sito Unesco e pratrimonio mondiale) sono solo di un consorzio di traghetti privato; quelle sui percorsi culturali ed enogastronomici della regione Liguria sono del 2006.
Come dire? Parigi è sempre Parigi. Ma Genova è sempre Genova.
Forse, avrei fatto meglio a non farlo, visto che i responsabili del turismo italiano all’estero non hanno potuto far di meglio che estrarre da faldoni polverosi un listino degli alberghi della nostra città risalente al 2004, aggiornato al 31 dicembre 2003, che - tanto per dire - non comprende l’hotel che potrebbe interessare di più i clienti parigini, cioè il cinque stelle cittadino, il Bentley di Carignano, aperto successivamente.
Insomma, un disastro.
E non è che, spostandosi da Genova, vada meglio: i dati sul Tigullio (che, all’estero, vuol dire principalmente Portofino, Santa Margherita Ligure e Rapallo) sono del 2006; le notizie turistiche su «Genova porta del Mediterraneo» sono del 2007; quelle sulle Cinque Terre (sito Unesco e pratrimonio mondiale) sono solo di un consorzio di traghetti privato; quelle sui percorsi culturali ed enogastronomici della regione Liguria sono del 2006.
Come dire? Parigi è sempre Parigi. Ma Genova è sempre Genova.
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Ma vai a spiegarglielo a quelli dell’ente del turismo, alla Brambilla, al Marzotto o al suo GM, Paolo Rubini.
Se poi penso che l’Enit è quella che dovrebbe dare il “la” alla riforma Brunetta; vale a dire che per prima dovrebbe adottare dei progetti mirati per migliorare le proprie performance organizzative per assicurare agli utenti una migliore qualità dei servizi erogati, e naturalmente, oltre a sancire una stretta collaborazione per il cambiamento della cultura della performance, della trasparenza e del miglioramento dei servizi nel settore del turismo.
Beh, che dire (?); forse che è meglio non dire?
Ma purtroppo, IO DICO, eccome se dico!
Naturalmente (per loro) la colpa sarà sempre degli altri che non hanno inviato in tempo (7 anni) i nuovi cataloghi o altro; perché il richiederli o a organizzarsi si sa, che si fa sempre fatica. Però con tutte queste discrepanze non manca mai l’occasione ai tre di elencarci delle statistiche che dicono che “loro” sono i migliori del mondo.
Infatti nelle disamine che ci “regalano”, l’Italia appare come quella che va meglio di tutti … dicono, mentre non è dato a sapere il come siano state ottenute ‘ste statistiche.
Dapprima esce fuori che “il merito” è dei T. O. internazionali.
Però dopo che abbiamo “scoperto” che i dati delle presenze turistiche dal “trio” non sono “forse” e “probabilmente” veritiere, ecco che parlano di provenienza dall’Untwo, mentre poi…; e poi si vedrà.
Cercarseli da soli come ho fatto io, no?
Oppure organizzarsi un pochettino con i vari riceventi italiani, neanche?
Beh, ci sarebbe anche una terza possibilità, ma vai a spiegargliela a questi qua.
E allora faccio una sola domanda; è cambiato qualcosa da quando l’Enit era considerato solo un carrozzone?
Attendo risposta ma senza offese, una basta e c’avanza.
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