Luciano Ardoino, potrebbe essere un qualsiasi cittadino che incontri all’ufficio postale o in banca, di quelli che si lamentano perché non si rispetta l’orario, ci sono le casse vuote ecc,.ovvero quella massa di nostri concittadini che pur dicendo la verità noi amiamo poco. Forse perché questo paese ama poco il vero e si rifugia sempre più in una sorta di velo che inesorabilmente prima o poi cade, quindi meglio dire le cose tutte e fuori dai denti, come del resto fa Luciano.
Dire una vita per il turismo, sarebbe riduttivo, se avessimo tanti Luciano le cose potrebbero andare meglio, certo ognuno ha il suo modo di porsi, più o meno irruente, ma noi che facciamo turismo, dobbiamo guardare al contenuto piuttosto che al modo di proporsi.
Di contenuto certamente Luciano ne mette molto e certamente ha il merito di dire le cose come stanno, forse a suo modo di vedere, ma le dice.
Ma di certo un motivo ce l'ha, poiché in fondo non credo che Luciano sia proprio così acido e critico, e probabilmente su questo suo moto perpetuo lui ci gioca canzonatoriamente alla maniera di Amici Miei.
Non sempre – anzi spesso – non sono d’accordo con la metodologia di Luciano ma ne ammiro la tenacia e quel sacro fuoco che lo alimenta, e di spunti in questa lunga intervista ve ne sono tantissimi, tutti meritevoli di un lungo dibattito molto serio e approfondito.
Vi sono però due aspetti che oggi anch’io lavorando all’estero non posso non sottrarmi nel sottolineare, - tenuto conto che questo spazio vede anche come lettori amici head hunter a agenzie di recruitment – ovvero l’aspetto età. In Italia penso che sia urgente da subito fare molta attenzione al merito e all’esperienza. All’estero l’aspetto anagrafico è assolutamente irrilevante è l’ultimo dei dati che viene analizzato, da noi troppo spesso è il primo. Questa è un anomalia che tutti dobbiamo cercare di correggere per il bene di questo paese.
Il secondo aspetto, che reputo altresì importante e che spesso ho sottolineato, è l’esperienza di lavorare “dentro” il turismo, non c’è nulla da fare, non esiste docente, consulente o tutto quello che volete che possa convincere, se non ha avuto esperienze interne al settore, bisogna sporcarsi le mani, prima di affermare cose che non si conoscono, perché non vissute in prima persona.
L'uso dei viaggi è di regolare l'immaginazione con la realtà, e, invece di far pensare come possono essere le cose, di farle vedere come sono.
Samuel Johnson, Johnsoniana, 1776
Allora eccoci Luciano, prima ovviamente di "comporre" le mie domande ho guardato, letto, riletto blog, profilo ecc. La prima domanda che voglio porti è perchè nel 2009 hai iniziato a creare un blog, dove ti è nata questa esigenza ?
Le cause che hanno dato lo spunto alla nascita di “Tutto sbagliato tutto da rifare” partono dal lontano 1969 (non ti preoccupare non ti tedierò con racconti logorroici da fantascienza), e vale a dire quando sbarcai dall’Eugenio Costa e mi misi a lavare i piatti in un albergo di Rio de Janeiro … con la sola seconda liceo Scientifico, che rimane tutt’ora il mio più alto grado d’istruzione.
Step by step arrivo a fare l’Executive Chef ed il trainer in cucina internazionale in altre parti del mondo.
Poi, curioso come sono nel voler sempre apprendere il lavoro altrui, perché nei loro comparti ci vedevo sempre qualcosa da migliorare, passo in sala e divento Maitre D’ (cosa alquanto strana ed insolita, ma così è), mentre il tempo libero lo trascorrevo negli altri dipartimenti dei complessi alberghieri (finanziario, lavanderia, reception, purchase dpt., magazzino e bla bla bla) perché amavo imparare (e ancora lo è), senza distinzione di grado lavorativo ma organizzandomi per tentare d’offrire la migliore qualità.
Senza calci nel didietro (mi si perdoni il vanto) divento F&B manager, Capo dei servizi alberghieri e finalmente direttore d’Hotel.
Incomincio a studiare autonomamente logistica alberghiera (un po’ sui libri e un po’ per esperienza) per motivi che trancio sennò facciamo notte, e contribuisco con alcuni ministeri del turismo esteri a risolvere i loro problemi.
La cosa sembra che vada bene e vengo contattato per dirigere alcune catene alberghiere con migliaia di dipendenti (impossibile in Italia con la mia poca istruzione scolastica), che poi otterranno degli ottimi risultati … così dicono e forse lo è.
Mentre continua con altre Nazioni la mia collaborazione con i ministeri del settore che più conosco.
Nel frattempo seguo sempre il turismo italiano e mi ostino a confrontare le sue modalità legislative e d’attuazione con quelle di molte Nazioni che al momento mi vedevano ospite, mentre continuo a scrivere migliaia di pagine di quello che turisticamente vorrei fosse fatto nel mio Paese.
Innovazioni, idee e quant’altro che non esistono da nessuna parte del mondo, frutto di un confronto attraverso l’estrapolazione del loro meglio con il nostro peggio.
Molte le cestino ma altrettante le porto ancora con me e giornalmente le rinnovo con delle nuove opportunità.
Diciamo come in una raccolta di francobolli che come si sa non finisce mai.
Adesso non cestino praticamente più nulla, anche perché prima di scriverle (a parte il tempo che m’è sempre tiranno) ci penso molto di più.
Ritorno in Italia ma mantengo un certo lavoro coll’estero, mentre m'ingegno inutilmente con qualche tentativo per far capire che esisto e che qualche aiuto (disinteressato) avrei anche potuto darlo al mio Paese.
D’altronde se lo facevo “a gratis” (ma con merito) per gli altri Paesi, non capisco il motivo del perché non dovrei farlo per il mio (che il problema alla fin fine sia proprio questo, poiché nessuno fa niente per niente … ?).
Beh, io così sono e così rimango., mentre quello che ho, mi basta e c’avanza.
Quindi le "careghe" non sono (e mai lo saranno) il mio primario obiettivo.
Ma se l’idea è mia chi meglio potrà portarla avanti se non quello che se l’è studiata, e magari da tanti anni?
Non amo (anzi mi fa proprio schifo) apparire con tante belle parole ma mai suffragate dai fatti (e fortemente detesto quelli che lo fanno), e preferisco di molto lavorare dietro le quinte.
Ma nonostante ricoprissi delle cariche turistiche sotto l’aspetto politico (non certo per mio volere ma perché alcuni amici che conoscevano il mio pregresso, ora deputati e senatori, mi convinsero ad accettare), ebbene mi accorgo che in Italia non conto niente e nessuno m’ascoltava o seguiva, mentre mi parve che del turismo non fregasse niente a nessuno (forse perché non portava direttamente a loro delle palanche?).
Esco dalla scena politica attiva (cortesemente) di cui mi interessa ben poco e apro quel blog per cercare di far capire cos’è sbagliato (almeno presumo), poiché è l’unica carta che ho per trasmettere le mie esperienze, quindi c’inserisco qualche suggerimento di quelli che ritengo un po’ costruttivi.
E ce n’è in quantità, ma il meglio ovviamente lo tengo per me.
In definitiva il blog è il mio hobby o se si vuole un piccolo passatempo, che però m’ha dato delle notevoli soddisfazioni e più di ogni altra cosa in questo settore … in Italia
E tramite quello ho tessuto delle amicizie veramente importanti nonché completamente disinteressate.
Alcuni dei miei “collaboratori”, e cito
frap1964 (gli altri del web non me ne vogliano) con cui mi trovo che è una bellezza, non li conosco neanche di viso o di voce … in poche parole proprio come piace a me, dove nessuno è maestro dell’altro ma dove insieme si trovano tutte le soluzioni.
E poi si mette quel po' di sale sulla coda a quelli che altrimenti avrebbero la strada completamente diritta e liscia nonostante le loro, diciamo marachelle ondulatorie, va.
Credo che se fossimo in tanti e non solo in due o tre (tanto per dire), “chillillà” avrebbero molto meno possibilità di continuare a fare i propri porci comodi, ma ahinoi siamo come quattro amici al bar … che però si fanno abbastanza sentire e perché no, anche temere … visto che ci leggono in grande quantità.
Dai, meglio che niente e meglio di tante stra…anezze nonché copincollate che leggi sul web.
Web dove le personali disamine si contano nelle dita di una mano monca.
Ovviamente il titolo del tuo blog è tutto un programma nonché una provocazione "tutto sbagliato tutto da rifare" ma sei certo che sia cosi ?
Non ne sono certo ma da quello che giornalmente vedo comincio anch’io ad esserne sicuro
Spesso tu punti il dito verso le istituzioni, io penso che dovremmo forse iniziare a riflettere e a pulire il dentro del turismo non ti pare? perchè dovremmo attenderci un cambiamento esterno che forse un pò fotografa il nostro settore non pensi ? Mi spiego meglio ci sono fior di professionisti in tutti gli ambiti ma ci sono anche tante zone grigie " forse troppe o sbaglio ?
Non esistono cattivi collaboratori o subalterni, ma solo ed unicamente dei pessimi capi.
Se un dato settore non va bene per niente o anche solo parzialmente, la colpa è unicamente del suo responsabile.
E questo vale sia per le istituzioni, associazioni, sindacati, congreghe, cricche e via cantando, intesi sempre nell’ambito del turismo che è poi l’unica cosa che conosco (credo) e che m’interessa.
Luciano tu hai molto a cuore il settore alberghiero, ed a giusto titolo, pur tuttavia oggi questi potrebbero fare molto e meglio avendo strumenti, capacità e creatività ma nessuno apparentemente riesce, come mai?
Il settore alberghiero italiano eccelle in poche considerazioni (molto poche), che però non ci sono pertinenti (nel senso che non l’abbiamo fatte noi) ma per merito dei nostri avi che ne hanno dettato le basi, ma il maggiore va al Padreterno che c’ha dato un Paese così bello.
Infatti viviamo qualitativamente ancora con le considerazioni del tempo che fu e lo dimostra il fatto che l’Italia è ricordata per quel che “era” e non certo per quello che “è”, mentre nella sua totalità è completamente da rivoluzionare a cominciare appunto dai capi.
Poi il resto verrebbe di conseguenza se alla testa, come detto, ci si mettesse dei veri professori che il loro mestiere lo conoscono e soprattutto lo “AMANO”, e non i “professoroni” da un tanto al chilo, quelli che quando il gioco si fa veramente duro (i tempi attuali rientrano tra questi), non hanno mai uno straccio di idea, neanche avariata.
E bisognerebbe tirare fuori gli “zebedei” con delle innovazioni nonché mettendosi intorno ad un tavolo per ragionare (cosa grossa, né?) tutti insieme.
Ecco che invece ognuno si rapporta unicamente con la sua “fetta”, mentre persiste il dare la colpa alle avversità, al tempo e all’anima de li mortacci sua (tanto per dire, né).
Infatti pochi alberghi italiani dispongono di camere per il personale eccellente, non permettendo la scelta verso quegli studenti che invero traslocano all’estero dove in verità ci sono … e si perde perennemente in qualità, mentre gli altri Paesi, oltre ai loro si prendono anche i nostri.
Luciano vi sono diverse associazioni e/o confederazioni che raggruppano gli alberghi, tu pensi servano davvero? Hanno fatto cose degne di essere citate che forse non abbiamo notato ?
Le 10.001 associazioni che esistono in Italia, come gli 8.000 assessori al turismo … credo siano veramente un po’ troppo.
Contando gli appartenenti di queste e quell’altri si può tranquillamente raggiungere la popolazione di una città come Genova (600.000 abitanti).
E se 600.000 persone non riescono mai a risolvere il minimo problema sul turismo (vedi tassa di soggiorno, tanto per dirne una), non credo che alla fine servano a qualcosa.
L’unica utilità è che fanno delle riunioni, convention o altre simili cose, e contribuiscono un po’ all’indotto.
Morta là.
Per poi non parlare dei premi di qualità distribuiti a gogò, che valgono solo per coprire un quadratino del muro.
Indipendentemente dalla politica, certamente Monti non è uno “sciocco”, tu sostieni che questo Ministro (Piero Gnudi) debba dimettersi, ovviamente è una provocazione, del tutto legittima e forse anche condivisibile, pur tuttavia, non ti sei mai chiesto come mai tutti i settori hanno un ministro tecnico mentre il nostro non lo è? Non è forse che noi non siamo in grado di proporre qualcuno di davvero valido?
A parte, come sovente capita, a suo tempo fui il primo e l'unico a notare questa,
diciamo discrepanza (?), contro Piero Gnudi non ho assolutamente nulla di personale, e oltretutto m’è anche simpatico per via del suo accento dialettale e per come si propone con strafalcioni di non poco conto quando viene intervistato, ma dal dire che non ci sarebbe stato nessun altro … probabilmente tutti avrebbero potuto fare di meglio.
E anche Nino, il verduriere sotto di casa ...
Invero credo, anzi qualcosa di più, che del turismo freghi veramente ben poco (per ora) per il fatto che t’ho accennato sopra (l’Italia dei nostri avi è pur sempre il Paese più bello del mondo, e poche balle, che di Nazioni ne ho viste in quantità, e non certo per ferie), e perché da qualche tempo le Banche ci stanno entrando prepotentemente ... mentre sono già due le
volte che il Corriere della Sera pubblica articoli fotocopia sul fatto che Banca Intesa Sanpaolo, che controlla NH Hoteles Italia (ex Jolly Hotels) assieme alla holding spagnola, propone un piano per spendere 150 miliardi di euro nel turismo nei prossimi 5 anni.
E così pure Unicredit e Banco Santander.
E se si volesse far “decadere” questo settore per poi farlo acquistare “ad alcuni” a poco prezzo?
O forse si pensa che quelli appena sopra citati siano mezzi scemi o scemi del tutto, e si mettano ad impegnare quei capitali di non poco conto in un Paese che non dà attualmente grandi speranze (tasse, leggi, sindacati etc) a chi vuole venirci per impegnare dei bei soldini?
Per non parlare delle previsioni dell'Untwo che la danno (Italia) addirittura nelle retrovie nel 2020.
Sogno o son desto?
Riallacciandomi alla precedente domanda, anche le aziende metalmeccaniche o farmaceutiche ecc hanno competitors nei i loro settori, ma quando si tratta di agire queste si compattano, noi invece siamo perennemente divisi, questo credo sia già il primo errore fondamentale non credi?
Fondamentale è poco.
I vecchi c’hanno sempre detto (e scemi non l’erano di sicuro) ch’è l’unione che fa la forza, sia per motivi numerici, sia perché in più si dovrebbe ragionare meglio.
Infatti dove non arrivo io, col tuo aiuto potrei arrivarci, e via dicendo aumentando il numero dei partecipanti.
Ma se si mettono a risolvere i nostri problemi, di conseguenza devono perdere del tempo per risolvere i loro intrallazzi, e il tempo è quello che è.
La primigenia ovviamente la dedicano a loro, poi se avanza del tempo … sempre che ci sia da guadagnare, però.
Comunque ed ovunque, ognuno per proprio conto.
Luciano quali cose oggi si potrebbero fare senza attendere che dall’alto arrivi qualcosa, perché nulla arriverà, ecco quali critiche costruttive con relativi suggerimenti senti di dare ?
Personalmente credo che l’unica soluzione (o per lo meno la migliore) sia quella di mettere a capo della gente veramente responsabile e non dei “putti” o dimoranti a tempo indeterminato.
Però è una utopia come quella della meritocrazia in Italia.
Oppure fare come “Tutto sbagliato tutto da rifare” … ma qui non posso dire altro per via della legge italiana che non permette la divulgazione degli IP.
Però bisognerebbe essere in molti di più per andare a cercare le loro pulci … da solo o in pochi non possiamo vederle tutte e abbiamo altro da fare per mantenerci.
E se ognuno del nostro settore lo facesse quel quello che gli è più pertinente (Adv, T.O. marketing 2.0, consulenti eccetera), allora si che ne vedremo delle belle, e si scoprirebbero tanti altarini che non permetterebbero loro più delle “messe” … quelle cantate.
Io . come tanti – ho molto a cuore il futuro del turismo, nel senso vorrei vedere un passaggio a qualcosa di diverso, meno corrotto e più cooperativo almeno meglio rispetto ad oggi che è davvero un caos, non credi sarebbe il caso e dico davvero di elencare in modo netto anche le anomalie interne ?
Per quanto riguarda il mio, l’alberghiero, come ti ho detto nella precedente mail, sono in contatto con l’unica persona istituzionale che ha capito perfettamente lo scopo mio e del mio blog, e nonostante l’abbia sovente preso di mira nelle mie critiche, con questa ho un ottimo rapporto di stima reciproca e costruttività turistica.
Presto, se le cose andranno nel verso giusto, avremo delle gran belle novità che potrebbero rivoluzionare tutto il sistema, anche a livello internazionale.
Tutto dipenderà dalla sua/loro voglia di attuarla nella maniera più produttiva e non una tantum o per far parlare di se.
Ma prima di giudicare, vedremo come l’andrà.
E nel caso non vada come ci si attende?
Potrei continuare così coma la va adesso, e che personalmente male non va … ma non mi sta bene.
Oppure potrei anche dire che c’ho provato e tornarmene subito all’estero anche se ho già 60anni … lì non ci sono assolutamente problemi se il tuo lo sai fare a qualsiasi età.
10 e più anni di buono credo ancora d’averli, e quel migliaio di pagine d’innovazioni scritte per il turismo italiano almeno non rimarranno più nel mio cassetto per poi finire al macero quando io me ne andrò.
E’ da mò che dall'estero me lo chiedono, mentre in Italia nessuno m’ha mai contattato neanche per un solo hotel (ma neanche l’ho chiesto) … e va bene così!
Là almeno m’ascoltano e “forse” ci guadagnano pure … dicono.
… il turismo alberghiero, o lo si sa o non lo si sa, e io lo seppi (pardon per l'immodestia) perché lo amo!