Ma perché oggi ce ne
dimentichiamo così spesso?
Essere un attore nel mondo
dell’Ospitalità è qualcosa che ti prende dentro, ti segue e insegue, si fa
amare ed odiare allo stesso tempo, ti cambia, ti migliora e ti rende, a volte,
anche solo, nonostante le centinaia di persone che conosci.
Soprattutto, ti fa sempre
avere sete di albergo, una sete difficile da placare.
Questa sete non è altro che
la voglia di migliorarsi e di essere sempre più performanti.
Il mondo dell’Ospitalità
prevede oggi più che mai la sinergia di più elementi e soggetti che insieme
lavorano per la soddisfazione del Cliente per ricavarne reddito.
Quindi, i teorici dicono che
i soggetti sono: il capitale, il management, con il suo know-how, e la cultura
dell’Ospitalità.
Purtroppo questa valida
teoria, totalmente condivisibile, cozza, a volte, con una realtà fatta di altre
cose.
La cultura dell’Ospitalità è,
in molti casi, merce rara o più frequentemente viene letta e rivisitata in modo
totalmente opposto dai vari soggetti.
Gli errori, a mio avviso,
possono essere cercati nel management oppure nei capitali.
I direttori, a volte, non
hanno più una vista a 360 gradi (o non l’hanno mai avuta) e non si accorgono di
ciò che accade loro intorno, ma si limitano ad arroccarsi nel proprio mondo a
prescindere dalla realtà oggettiva o dal mercato.
Taluni investitori invece
credono che costruire un albergo (grande o piccolo che sia), e poi gestirlo
direttamente, sia una cosa naturale che non necessita quindi di cultura
dell’Ospitalità, tralasciando quindi realtà quali la formazione, propria e
delle risorse umane, considerandoli solo inutili costi.
Ma l’Azienda albergo è fatta
da Signore e Signori al servizio di altri Signori e Signore.
L’albergo è il posto dove i
sogni e le emozioni producono reddito.
Allora non dimentichiamoci
mai di sognare ed emozionarci, altrimenti come faremo a far emozionare e
sognare gli altri.
La cultura dell’Ospitalità è
principalmente un modo di essere, capace, però, di trasformare il servizio che
noi offriamo in reddito per l’Azienda albergo.
Noi italiani, e con orgoglio
lo scrivo, questo lo sappiamo anche far bene.
Ma perché oggi troppo spesso
ce ne dimentichiamo?
Proviamo a guardarci intorno
con la giusta attenzione e se possiamo condiamola con un poco di umiltà e
voglia di migliorarci.
Un po’ meno prime donne, ma
più costruttori, e non distruttori, della cultura dell’Ospitalità.
Ed è anche per quello che s'è fatto questo ... che in 5 giorni ha 17.000 clienti che aspettano di poter parlare di qualità.
Ottimo pezzo
RispondiElimina:)
come sempre
RispondiEliminaSe vogliamo che gli altri apprezzino il nostro lavoro lo dobbiamo rispettare prima noi stessi ...
RispondiElimina;)
@Jennaro
RispondiEliminaAssolutamente
:)
@Luciano
RispondiEliminaSi può?
:)
@BC
RispondiEliminaSi può cosa?
:(
Caro luciano,ben ritrovato.
RispondiEliminaLa trovo in grande forma.
Sempre agguerrito,alla via!GFC
:
@BRANCA DORIA
RispondiEliminaMai arrendersi
:)