Simon Sinek
dice che chi non capisce la gente non conosce il business (If You Don't Understand People, You Don't Understand Business) e prima di lui anche il verduriere della quinta strada di New York lo disse nel secolo scorso.
La stessa cosa la sosteneva anche quel venditore di stoffa che frequentava i palazzi imperiali nell'antica Roma per proporre la sua mercanzia e questo accadeva ben prima dell'avvento di Gesù.
In poche parole credo che non ci voglia di certo una zingara per capire che senza la conoscenza delle persone, gli affari te li puoi anche scordare.
Albert Einstein
invece sosteneva che si può dire di aver capito qualcosa solo quando lo si riesce a spiegare alla nonna (You do not really understand something unless you can explain it to your grandmother) ... e qui la cosa s'ingarbuglia, anche perché il concetto del grande Einstein è un qualcosa di davvero intelligente e non di quelli buttati lì per prendere il solito applauso ad effetto.
Da chi, poi ve lo spiego.
Leggo poi sul web che durante il BTO di Firenze, Philip Wolf, il fondatore di PhoCusWright©, di cui si dice sia il massimo ente di ricerca mondiale sul turismo online (chissà gli altri), sprona il bel paese al cambiamento: “L’Italia deve smettere di lamentarsi e pensare alla concorrenza.
E giù un paragone che manco ... e che sorridere ma anche piangere mi fa (ved. immagine a lato) per vari motivi personali.
In poche parole il "fantastico" Wolf, che non è parente dei lupi, da quel che si capisce nel fondo dell'amica Roberta Milano, avrebbe paragonato la Coca Cola, che altro non è che un solo prodotto, ad un quantitativo industriale di altri che vivono sotto il marchio del Made in Italy.
Anzi, la Coca Cola, dicono o lo dice lui, è più conosciuta ... e vale a dire più di tutte le aziende di moda messe assieme dello Stivale, più dell'immensa quantità dell'enogastronomia italiana, più dello stratosferico patrimonio artistico culturale che ci sommerge da tutte le parti, più del nostro fantascientifico ... più, più ... ma per piacere.
E tanto per darci un contorno a questa bella str... anezza, ecco che fa capolino come d'incanto la celeberrima frase: "Basta lamentarci ma essere felici e contenti e darci da fare".
D'accordo sul darci da fare ma felici e contenti decché?
Come sono d'accordo con Paolo Iabichino che racconta che dobbiamo tornare a “raccontare questo Paese come accidenti merita” ... sì, ma solo se prima lo mettiamo prima in ordine (il "prima" lo ripeto due volte che male non fa) e come si dovrebbe.
E spero solo che questa sua frase non l'abbia dettata più che altro per migliorare il modo di raccontarlo, visto che su questo c'è chi ci guadagna senza ottenere dei grandi risultati se non quelli personali, neh!
Infatti, sono moltissimi anni che stanno raccontando l'Italia, e la stanno elencando esageratamente con cose che non facciamo nel modo giusto e con dei risultati che ne confermano l'andazzo non granché bello (ved. nostre presenze turistiche se paragonate alle nazioni a noi concorrenti), ma a quanto pare la colpa non è la loro, bensì dei "lamentosi".
Ma non è notoriamente vero che prima di raccontare si debba obbligatoriamente aggiustare e migliorare il prodotto?
Prova a mettere nel modo giusto il tutto e poi vedi come corre nel mondo la tua "voce", altroché ...
Infatti, la Coca Cola, se non la facevano buona, col "razzo" che l'avrebbero venduta da tutte le parti del globo, e avrebbe avuto questo ritorno d'immagine, o no?
Mica hanno pubblicizzato un prodotto che fa acqua (o bevanda color marrone) da tutte le parti.
Mentre il prodotto in Italia, come si evince nel medesimo articolo, pare che non ci sia ... toh, ma guarda un po (ved. di fianco).
Infatti non mancano dei dati disastrosi sulla nostra economia turistica (museale, lavorativa e bla bla bla ... ma nel pezzo ne mancano molte altre ... vedere Leggi, tasse e affini, e senza dimenticare il rapporto qualità/prezzo) con l'ennesima dichiarazione da parte del politico di turno, degli associati e i capi di enti che si daranno da fare ma non sanno se ci riusciranno.
Oppure ne sono convinti ma chissà perché le loro convinzioni non si tramutano mai nella realtà.
Abbè, allegria e mettiamoci pure a cantare felice e contenti, neh, e magari le chiappe del cul porgiam riverenti ... (ved. Principessa Ifigonia in Culide).
Ma si vede che a loro va bene così ... anzi, non solo lo si vede ma lo si capisce anche perché sono da tutte le parti a raccontarcela mentre di risultati io non ne vedo (sarò orbo?) ... mentre gli altri forse sì!
Sarà per convenienza che ci vedono bene?
Infatti, tanto per ritornare all'aforisma dell'eccelso Einstein (quello della nonna), molte persone non sanno che la parola o la frase che più usiamo o sentiamo durante la vita, non sono "mamma" o "papà", statene certi, ma è che "la gente non capisce un cazzo!" ... nonne e nonni docet!
E provate a pensarci su ripercorrendo il vostro pregresso e noterete che questa frase l'avete sentita miliardi di volte, se non di più.
E se è vero che voce la del popolo è come la voce di Dio ... beh; di gente che non capisce un cazzo ce n'è un bel po.
Non mancano di conseguenza i gradi saccenti che l'hanno capito e che di questo ne fanno del business.
Naturalmente i primi (quelli che non capisco una benemerita mazza fionda) sono in quantità sicuramente maggiore e ... se non conosci la gente il business non lo puoi fare ... toh, proprio come diceva quel Faraone a quella gente che spingeva o tirava quei massi giganteschi (chissà se felici e contenti o se si lamentavano) per fare il loro business ... non il loro di loro, ma il business dei Faraoni, neh.
Poi la gente applaude, è bella contenta e fa tanti retuitt e i famosi ai laich su feisbuc che magari qualche briciola riesce pure a raccoglierla (per meriti salivari?) ... ma di turisti manco l'ombra ... però c'è qualcuno che ci guadagna con i comizi, convention, meeting, riunioni e via cantando ... vabbeh, fate un po voi.
Mentre chi paga, beh; quello già si sa ... e poi siete anche contenti e felici seppur facendo parte della frase più usata al mondo?
Contenti voi! Bontà vostra, ma non usate le chiappe mie ... grazie!
P. S.: Poi c'è gente, che seppur lamentandosi, qualche idea la da a destra e a manca (anche a gratis) per mettere "prima" in ordine il Paese e che oltretutto, queste idee, piacciono alla gente.
Però gli autori, non appartenendo a nessuno di questi grandi "dotti" o affaccendati felici e contenti, ecco che queste idee buone per il Paese Italia vengono loro "
rubate" in
gran quantità ... ma questa
è un'altra storia.
E la solita storia che si ripete quasi ogni giorno oramai da troppi anni.