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mercoledì 1 dicembre 2021

Stanziati altri 114 milioni di euro per il portale italia.it


Assegnati 2,4 Mld € al
 PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza 2021 - 2026) per i progetti in materia di Cultura e Turismo, dei quali 114 Mio € andranno a sommarsi alle decine e decine di milioni finora infelicemente usati per il digital hub italia.it.

114 Mio € che saranno distribuiti in cinque anni per creare un sistema turistico costituito da operatori turistici, imprese, stakeholders istituzionali, etc. capace di supportare le scelte del turista nella pianificazione della destinazione e del viaggio per aggregare e valorizzare l’offerta turistica attraverso strumenti di data analytics, intelligenza artificiale etc.

Tutte cose che, seppur utili per qualsiasi genere di azienda privata per migliorare il proprio business, nel frammentato turismo italiano dovuto alla divisione tra Stato e le 20 Regioni per via del Titolo V in materia di turismo etc., non faranno che produrre dell'altro bailamme, poiché è notoriamente risaputo che ogni Regione vada per conto proprio.

Infatti va ricordato che questo sistema per gli stakeholder, operatori e le imprese del settore per pianificare le scelte dei turisti, è già da anni a disposizione delle 20 Regioni italiane che lo stanno sovvenzionando attraverso i propri costosissimi portali, costose indagini e/o sondaggi attraverso gare, bandi, oppure a solo chiamata se inferiori a 40.000 €. Nonché di tutte le Camere di Commercio nazionali con variegati progetti (ad esempio la Mappa delle Opportunità etc.) per ricerche sui Big Data per mezzo degli operatori telefonici, data analytics e intelligenza artificiale. 

Personalmente ricordo di averne letta una che, dopo preziosissimi studi (così dicevano gli autori), menzionava Roma, Milano, Firenze e Venezia come le 4 città italiane più frequentate dai turisti internazionali e non. Apperò!

Pertanto italia.it realizzerà un copia/incolla di quanto già fanno le 20 Regioni e le CdC senza un granché di risultati?

Il fatto poi che queste presunte costosissime intelligenze umane e/o artificiali, abbiano più o meno contribuito ad aumentare le presenze turistiche nello Stivale, lo si evince dal fatto che a livello europeo siamo ancora terzi come presenze e con circa 30 milioni di turisti in meno della Francia (2021) e 25 milioni meno della Spagna (2021), mentre per quanto riguarda il rank dei portali regionali, beh; che dire?

Non va nemmeno dimenticato che i Big Data e l'intelligenza artificiale, sempre che siano in tempo perfettamente reale, vanno prima capiti, quindi ragionati, dopodiché ci si attiva con dei piani di marketing davvero mirati e già realizzati a tavolino a priori per tutte i vari risultati che da queste scaturiscono e quindi risolte e/o dettate dalle esperienze passate con un'ottica davvero professionale sul turismo. Altrimenti non servono a nulla, rischiando addirittura di peggiorare una situazione che magari era già scabrosa.

L'immagine sotto spiega la sola da sola. 

Stime Alexa.com 
N/A: Non rilevato nei motori di ricerca

L'ultimo esempio riguarda il portale della Calabria (al costo di circa 2 Mio €) che  l'anno scorso è ritornato online dopo un prolungato disservizio nonché delle vicissitudini davvero strane (ved. Qui). Nel mentre altre regioni hanno avuto siti scaduti oppure con la dicitura "non sicuri" nella barra degli indirizzi. Non  mancano nemmeno miserrime frequenze di rimbalzo (visite di una sola pagina seguite da un'immediata uscita dal sito), o siti con addirittura meno di 1.000 visite giornaliere, molto probabilmente realizzate da chi ci lavora.

Calcolando poi che se ogni portale costa medialmente 2 Mio € alle casse regionali, moltiplicato per 20 poiché ognuna ne ha realizzato almeno uno (quando va bene), il totale fa 40 Mio di € e tanti e tanti spiccioli di non poco conto.

Peccato inoltre che al ministero del Turismo non sappiano (o non ricordino) di disporre da più di dieci anni di un programma che, a un costo enormemente minore, offre gli stessi se non maggiori obiettivi (ad esempio le vere presenze e in tempo reale), procurando inoltre dei notevoli introiti monetari per la casse dell'Erario... ma questa è un'altra storia.

Come d'esempio è l'immagine sotto che racconta molto bene il modus operandi del come vengono calcolate e poi redatte le presenze dei turisti in Italia per lo stesso periodo (in questo caso gli stranieri), offrendo dei dati differenti e quindi totalmente inutili. Rafforzando così il concetto che sia banalmente assurdo che ancora una infinità di associazioni, istituzioni governative etc. nel 2021, emettano in continuazioni dei dati completamenti discordanti tra loro a favore di non si sa chi. 

Fonte: Concept

La morale finale è che quei 114 Mio €, che pare risultino davvero eccessivi per dare finalmente fiducia al nazional portalone (italia.it), che fine faranno e a favore di chi?

Ai posteri l'ardua sentenza... noi vigileremo.

Per chi ne avesse curiosità, voglia e tempo, nei seguenti link si potrà trovare l'intera storia del portale italia.it (Magic Italy), (The Million Portal bay), (Scandalo italiano) e (tutto sbagliato tutto da rifare) digitando nei motori di ricerca interni: italia.it oppure Enit.

martedì 31 luglio 2018

L'insostenibile leggerezza e la contraddizione delle statistiche italiane


… eppure al Ministero del Turismo è depositato un software (aggratis) che fornirebbe le presenze (e non solo) in tempo davvero reale (in ogni secondo) con l'uso di un semplice click sulla tastiera.

Ma per chissà per quale motivo non vogliono attuare.

Chi li capisce è bravo!

L'immagine è fornita per gentile concessione (spero) della Concept di Luca Martucci che si è preso la briga di realizzare... e finalmente qualcuno che lo fa.

Ma a chi diamine servono dei dati così disuguali?

mercoledì 4 gennaio 2017

Statistiche del turismo... ma che logica c'è?

In poche parole; ma che logica c'è?


In merito alle statistiche turistiche, l'Osservatorio nazionale del turismo (ONT), realizza su dati ISTAT (capacità e movimento degli esercizi ricettivi) e Banca d'Italia (indagini a campione), dei database che formano la base essenziale delle rilevazioni quantitative ufficiali sul turismo italiano.
I dati vengono poi creati per offrire uno strumento di ricerca unico e di estrema utilità per tutti coloro che, per lavoro o studio, necessitano di dati statistici.

Il
problema è che quei dati sono temporalmente inutili... mi spiego meglio.

Infatti l'ISTAT li emette con una periodicità quasi mensile mentre la Banca d'Italia lo fa trimestralmente, rendendo praticamente vano qualsiasi pronto intervento da parte di chi nel settore ci lavora, sia a carattere istituzionale che privato.

E' pertanto evidente che se quei dati li si riuscisse ad ottenere giorno per giorno, ora per ora e pure secondo per secondo con un semplice click, beh; il lavoro di quegli addetti privati ed istituzionali sarebbe ovviamente più veloce e certosino.
Permettendo così di salvare delle “stagioni” che tanto bene non vanno (a che serve averli dopo 3 mesi?), anche perché permetterebbero dei piani davvero “mirati” di marketing turistico nel brevissimo tempo e attuabili anche a stagione in corso, creando così della concorrenza a livello mondiale poiché nessuna nazione c'è arrivata ancora.

Ora va detto che quel “progetto” esiste ed è depositato proprio all'interno del Ministero del Turismo.
Quindi perché non sfruttarlo appieno?... ma che logica ha?
E perché continuare ad avere le lamentele degli operatori istituzionali e privati sul problema che se fosse finalmente risolto... (ved. qui). 

C'è anche da dire che l'ONT è stato affidato all’ENIT con Decreto Legge 31 maggio 2014, n. 83, art. 16, convertito con legge n. 106 del 29 luglio 2014, ma pare che anche a loro non interessi granché.

mercoledì 20 luglio 2016

Enit: Oppure Ditemi Voi (ODV)

... avete notato il nuovo organigramma di ENIT ?
Beh, non c'è... visto che ci si limita a mostrare solo le linee dirigenziali.


OIV significa Organismo Indipendente di Valutazione (previsto per legge, nella PA)
ODV (Oppure Ditemi Voi?) non significa assolutamente nulla (forse che sia il Collegio Sindacale o di Vigilanza?); al massimo lì ci dovrebbe essere il Consiglio Federale... imho.

Notare che ci sono due segreterie distinte:
- una per il CdA e gli altri organi statuari
- una per la direzione esecutiva (che peraltro è direzione generale, visto che gli altri 3 "direttori" riportano tutti qui)

La funzione di "Strategie e sviluppo" non si capisce, in concreto, cosa dovrebbe fare...
La gestione del personale non esiste (forse si autogestiscono...).

Voglio proprio vedere in quelle 8 caselle blu, a regime, quanta gente ci faranno finire...
Tutto il resto della struttura... boh?!?
Non una parola sul personale ex-ENIT che ancora hanno in sede e sui tempi del definitivo trasferimento.
Annunci di ricerca personale, al momento, non se ne vedono.
Comunicato stampa per nomina del nuovo direttore Digital Marketing (Roberta Milano nrd.)... non serve, tanto l'abbiamo già detto su Twitter, no... ??

Se poi guardate il resto delle slides vedi che prospettano di aprire nuove sedi estere... quando il decreto Art Bonus aveva dato ad ENIT il mandato di chiuderle...

Su ONT...


...voglio proprio vedere come pensano di fornire dati "in tempo reale", visto che i dati li raccolgono dalla Banca d'Italia e/o le Regioni (coi tempi che ben conosciamo...)... o forse che vogliano scopiazzare il mio programma senza però interpellarmi, visto che al Mibact se lo sono scaricato dal web poiché allora Tapisassi era già dirigente lì (ved. immagine sotto nei downloads di 'sta pagina qui... ma non solo lui) e che è incluso nella CAdQ (classificazione alberghiera di qualità) inserita nel TDLAB?.. 


... e darlo da fare magari a qualche loro “aficionados” (non certo a gratis) che non avendolo ideato lui, magari ne sa molto di più?
In Italia si sa che s'usa fare così, neh!

La "menata" dei BIG DATA l'hanno inserita, tanto per cambiare, perché ora fa trend: di quali tecnologie parlino è un bel mistero; non hanno una sola persona che se ne capisca realmente qualcosa (quindi sarà buona occasione per distribuire consulenze...).
Comunque sino a novembre contano di non fare una bella cippa, visto che il "piano di sviluppo" lo presenteranno solo allora.

Avanti spediti a passo di lumaca, eh... che ci volete fare, ora ci sono le ferie.
E prima?
Si presume pure, considerato ciò che hanno fatto in un anno e passa.



mercoledì 21 ottobre 2015

Turismo 2015? Per ora, ben poca cosa!


Eh già, parrebbero Matteo Renzi e Dario Franceschini (peccato che l'autista al ministro del turismo non c'assomigli per nulla) subito dopo aver dichiarato che il turismo aumenterà di due cifre ai bontemponi che se la sono bevuta.
Ma veniamo al fatto va.

Le previsioni dell'UNTWO (Organizzazione mondiale del turismo), davano il bacino del Mediterraneo e quindi l'Italia, in aumento del 4% per quanto riguarda l'anno in corso rispetto al 2014.


Poi se ci mettiamo che abbiamo avuto (e ancora c'è) l'Expo... era presumibile che queste previsioni aumentassero di conseguenza solo per noi.
Poi se ci mettiamo che l'Egitto, la Tunisia etc. hanno avuto una forte debacle in materia di presenze turistiche per i noti fatti bellici e da qualche altra parte i turisti dovevano andare o sarebbero andati... alè, molti di più.
Poi se ci mettiamo che l'estate è stata a dir poco favolosa sotto l'aspetto del tempo bello da tutte le parti dello Stivale... beh; sembrava che tutto facesse presagire un anno davvero favoloso in materia di pernottamenti... ecco però un miserrimo + 2,4% (dati Banca d'Italia e ved. immagine sotto) tra maggio e luglio compreso... sic!

Mentre quel – 52% dei cinesi dall'inizio dell'anno... ma sulla questione s'era già scritto qua (numero dei visti concessi dalla nostra Ambasciata e dai nostri Consolati nella Terra di Mezzo per il periodo in questione) il perché la cosa era impossibile e quindi una boutade di poco conto, ma una grossa presa per il fondelli per i più fessi (ma pure quelli meno) che c'avevano anche creduto.

… eppure qualche genio s'era inventato addirittura Verybello... (tra le altre baggianate e il nulla che si sono viste anche quest'anno).




venerdì 14 novembre 2014

Turismo: I pernottamenti dei turisti stranieri, Regione per Regione, nei primi sette mesi 2014





mercoledì 12 novembre 2014

Suggerimenti per l'Ont o l'Ontit

Alla fine del mese in corso, il commissario dell'Enit, Cristiano Radaelli, distribuirà alla Corte dei Conti, ma presumo che l'abbia già fatto per rispettare poi i tempi dell'approvazione nel CDM, il piano per il ripristino dell'Enit .
Staremo a vedere.

Ma non è dell'Agenzia Nazionale del Turismo che oggi vorrei parlare ma della branchia Ont o Ontit, che non è altro che l'Osservatorio Nazionale del Turismo, anche per cercare di capire che fine o che inizio farà.
Va subito detto che l’Ont non è altro che L’Ontit del web, e quest’ultima nasce nel febbraio 2006 (DPR 207/2006), mentre l'Ont (in rete) fa capolino nel 2009.

Dapprima sotto la “vigilanza” della Presidenza del Consiglio e fortemente voluta dalla Vittoria Brambilla (speriamo solo che la signora non s'avvicini mai più dalle parti del turismo, imho), aveva, e attualmente ancora ha, il compito di pubblicare in modo più o meno sistematico degli studi e dei documenti fatti da altri.
E/o altri dati pubblicati da Istat, Bankitalia, Isnart, eccetera eccetera, risultando così una sola mera attività redazionale poiché non pare abbiano mai fatto (imho) degli studi aggiuntivi.
In due anni il finanziamento fu di € 669.214 fuori campo IVA perché si tratta di società in-house e praticamente coprono solo i costi.

Definire i dati che l'Ont o l'Ontit ci hanno omaggiato negli anni, è una cosa da far paura come nelle peggiori pellicole dell'horror.
Comunque parte di tutte le str … anezze della sopra citata, le potete trovare qui (ved. link).

Ora, ci sarebbe appunto da capire se l'Ont o l'Ontit sarà ritenuta dal commissario Cristiano Radaelli, una fonte irrinunciabile di dati, oppure se non sia il caso di darci un taglio e cominciare davvero a fare le cose in una maniera più consona.

La mia personalissima opinione è che l'Ont o l'Ontit verrà salvata (in Italia s'usa così) e magari con le solite causali che con dati della Banca d'Italia, del Ministero degli Interni e con quelli dell'Istat, la medesima possa diffondere il verbo.

Vabbeh, e così sia, ma almeno che li mettano a fare qualcosa di veramente produttivo poiché è assurdo continuarne l'andazzo così.
E l'ennesima soluzione arriva da questo programma (ved. sotto) che tra le altre cose, risolverebbe definitivamente il problema dei dati esatti nonché in tempo reale (giorno per giorno e senza tante balle), cosa che nemmeno i recenti Big Data potrebbero mai dare con tale certosina precisione.
Permettendo così che quelle persone che lavorano per l'Ont o l'Ontit possano al meglio valorizzare il proprio lavoro con … a voi il pallino, ma cercate di bocciare bene almeno una volta.


giovedì 16 ottobre 2014

Viaggiatori stranieri: Numero di pernottamenti per Stato di residenza

sabato 15 febbraio 2014

Turismo: Eccome no!

12 dicembre 2012, da Via Ferrattella 51 in Laterano a Roma, la prima conferenza stampa di Andrea Babbi, il nuovo Direttore Generale dell'Enit.
Ore 12:20
Andrea Babbi: "Non voglio più sentir parlare di "carrozzone" e l'Enit sarà una macchina straordinaria al servizio dei cittadini".
Pier Luigi Celli: "Non siamo persone per l'ordinaria amministrazione o per le piccole sfide".

Eccome no!

Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, nei primi giorni del 2014:
 "Al buon risultato della clientela straniera nel 2013 ... ".

Eccome no!

Infatti 12 mesi dopo (un anno) i risultati sono questi:
Banca d'Italia


... e quelli dell'Eurostat



Eh già!






lunedì 3 febbraio 2014

Tutte le Province della Sardegna: arrivi, pernottamenti e spesa dei turisti stranieri (gennaio - ottobre 2013)

Dati e statistiche si possono manipolare per tentare di “dimostrare” questa o quella tesi, ipotesi o preconcetto.

Ma è ancora più frequente che si tratti di errori o superficialità di cose citate o riferite senza verificarne l’attendibilità o il significato.
Non è raro che siano in gioco tutti e due i fattori (deformazioni consapevoli e stupidaggini involontarie) con conseguenze che sarebbero comiche se non fossero pericolose.

Lewis Carroll, “al secolo” Charles Dodgson, non scriveva solo le ambigue favole di Alice.
Era un matematico e questa è una sua osservazione: «Se vuoi ispirare fiducia, dai molti dati statistici. Non importa che siano esatti, neppure che siano comprensibili. Basta che siano in quantità sufficiente».
E gli stolti solitamente ci cadono ... solo che è un danno tremendo ... e vediamo il perché.

Diceva Winston Churchill: «le sole statistiche di cui ci possiamo fidare sono quelle che abbiamo falsificato».
Si vince con le statistiche avendo informazioni migliori, più attendibili e perciò più utili.
Ma non basta avere dati.
Si tratta anche, o soprattutto, di saperli capire e gestire.

I dati possono essere generati e interpretati in modi diversi, spesso portando a risultati intenzionalmente ingannevoli o sbadatamente deformanti.
Accade spesso che un dato, una notizia o un’opinione, arbitrariamente o incautamente pubblicata da uno, sia ripresa acriticamente da altri e abbia un’enorme diffusione senza alcuna verifica sull’attendibilità della sua origine.

Talvolta una “bufala” può sopravvivere per millenni (per esempio non c’è mai stata alcuna prova attendibile che Nerone avesse incendiato Roma … o che quest’anno in Sardegna il turismo sia andato bene).
C’è un’efficace sintesi di questa sindrome in un’osservazione di Alessandro Manzoni. «Il buon senso c’era, ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune».

Insomma dalle statistiche del turismo si può e si deve imparare.
Ma ce ne sono troppe sbagliate, ingannevoli o male interpretate.
E queste della Bankitalia (ved. immagini) sono forse quelle più autorevoli e veritiere nel panorama italiano (secondo me).

Quindi per evitare di essere confusi o imbrogliati non occorre avere una laurea in matematica o conoscere in profondità i complessi fattori della significatività statistica, ma basta sapere che prima di fidarci dei numeri è meglio capire se hanno un senso e, se ce l’hanno, quale può essere un credibile significato.

Inoltre i dati e le statistiche sono una cosa terribilmente seria e, se usate bene, sono uno strumento di notevole utilità.

Lo sa per esperienza chi, come me, si è trovato molte volte a doversene servire per motivi di studio e di lavoro.
E poiché ne deve trarre conseguenze significative, è costretto a capire come funzionano, e perciò ad approfondire l’origine e la natura dei dati.
Spesso scoprendo che il significato è molto diverso da quello che sembra (o che i numeri sono privi di significato ed è necessario non tenerne conto per non cadere in pericolosi errori).

In poche parole, da questi dati sulla Sardegna, si può facilmente evincere che qualcosa non va e che ci sia abbastanza da fare (prima di tutto) per implementare questo settore in quella meravigliosa isola e, senza neanche tanta fatica.

Perché per prima Regione ho scelto proprio la Sardegna? (poi seguiranno tutte le altre)

Beh, è una di quelle Regioni a cui tengo particolarmente, vuoi per il motivo che è di una bellezza inaudita e perché dispone di un mare che lo stesso Jacques Cousteau descrisse molteplici volte nel modo più genuino nella sua enciclopedia "Pianeta Mare".
E se lo diceva lui ... e poi perché quell'isola la sto studiando da mo  ... ma qui andremmo alle calende greche e di regalare sul web ... non mi va proprio.












domenica 15 dicembre 2013

La quadratura dei "tondi" nel turismo

I petulanti professionisti (si fa per dire, neh) del turismo, e vale a dire coloro che decidono le sorti di questo comparto nel Bel Paese, c'hanno fatto due bocce grandi così sulla ripresa evidenziata nello scorso mese di agosto in merito alle presenze e ai pernottamenti degli stranieri in Italia ... 'na benemerita mazza frusta (ved. schema sotto della Banca d'Italia)


Che forse sarebbe meglio allargare l'attuale opinione del popolo dei "forconi" anche nei confronti di 'sta gente qua, soprattutto per vedere se prima o poi la finiranno (i professionisti del turismo) di menare il cane per l'aia, o se non sia il caso di mandarli tutti a farsi i calli nelle mani laddove si lavora per davvero.

Che il turismo sia, se non l'unica, almeno l'è sicuramente una parte integrante delle risorse che ci sono rimaste per uscire dalla bratta perenne che ci sommerge sempre di più, che ormai tutta la gente l'ha bello che capito.

E loro, i professionisti (?), oltre a non fare una mazza fionda per il suo ripristino, ci riempiono di tante belle balle multicolori che manco tutti gli alberi di Natale del mondo potrebbero ospitare.
E per di più anche tutte accese in fondo a quel tunnel (quello famoso con la luce dall'altra parte) che pare sia diventata la favola del secolo in corso ... ma luce mai fu.

Mentre le danze settembrine, su questa fantomatica ripresa da consegnare ai posteri per permettere loro di prenderci un po per i fondelli, si sono aperte col nostro ministro della cultura e del turismo, quel Massimo Bray che addirittura se ne prese i meriti (decché?) con il Decreto della cultura emesso pochissimi giorni prima, dichiarandone oltretutto l'assurdo incremento del 31% di turisti nel solo mese di agosto, aggiungendo poi che ... leggere qui la pezza d'appoggio.

E non mancano di certo le lampadine che il presidente di Federalberghi,
Bernabò Bocca, riesce sempre a vedere in fondo a qualsiasi galleria ... vedere qui.
Bontà sua e della vista da 400 diottrie e forse anche qualcosina di più?

Dulcis in fundo, non può mancare ll'Andrea Babbi, il DG dell'Enit, di cui non passa giorno che non ci emozioni (vabbeh) con la sua grande maestria e profetizzazione sul perfetto lavoro svolto e quello che ancora ha da fare.
Perle di saggezza che cadono per terra in ogni dove e che i più sopraffini raccolgono immediatamente rilanciandole in cielo per la soddisfazione dei conti correnti ... quali?

E così via in processione tutti quelli che nel turismo ci lavorano (si fa per dire) istituzionalmente a raccontare che dobbiamo essere felici e contenti (alla moda della Principessa Ifigonia in Culide?) per aver ricevuto in dono 'sta gente qua ... beh; datemi un forcone e di chiappe ve ne solleverò da quelle poltrone sulle quali sono incollati, dice la gente in tutte le piazze d'Italia, e anche se a me non vanno tanto a genio le piazze in fermento, non sopporto i cortei e i comizi (personalmente ho in antipatia anche le processioni), sto cominciando a cambiare idea.

Qualche tondo flaccido l'avrei già inquadrato ... si fa per dire, neh!  ... forse!

P. S.: Poi la Banca d'Italia dice che non è vero e che i turisti nel mese di agosto sono calati del "solo" 7,2% e ...
... chi mi da un forcone?










domenica 16 giugno 2013

Perché la gente così la mettono lì?

Andrea Babbi, direttore generale Enit (Agenzia Nazionale del Turismo):
“I segnali dall’estero sono positivi anche per la prossima stagione estiva. C’è grande attesa per le città d’arte, Roma è in crescita, così come ci sono attese per il turismo straniero in Italia”. “Ma non è detto che compensino quelli negativi interni. La ricognizione delle regioni mostra segni negativi a due cifre, con i consumi interni che non sono ripresi”.

Beh, una gran bella speranza per chi lavora in questo settore, e il sentirlo dire dal vicecapo dell’ente (il capo è Pier Luigi Celli) che pubblicizza l’Italia nel mondo …
… solo che se la città di Roma aumenta, non credo proprio sia per merito loro, poiché l’elezione di Papa Francesco è avvenuta anche questa volta attraverso il Conclave dei Vescovi.

Ma vediamo se poi accadono veramente le sue felici previsioni, e dopo un mese …

Ciset (Centro internazionale studi sull'economia turistica) … che solitamente ci azzecca:   

Meno 1,6% arrivi stranieri e meno 1,8% le loro presenze, mentre per gli italiani meno 7,6%.

Sono queste le previsioni degli operatori, emerse da un'indagine del Centro internazionale studi sull'economia turistica (Ciset) dalla quale emerge che gli arrivi stranieri dovrebbero calare del -1,6% rispetto allo stesso semestre del 2012, mentre le presenze del -1,8%.

Banca d’Italia (Turismo Internazionale dell’Italia):
La bilancia dei pagamenti turistica ha presentato nel mese di MARZO 2013 un saldo netto positivo di 513 milioni di euro, a fronte di uno di 561 milioni nello stesso mese dell'anno precedente. Le spese dei viaggiatori stranieri in Italia, per 1.859 milioni, sono diminuite del 5,4 per cento; quelle dei viaggiatori italiani all'estero, per 1.346 milioni, si sono ridotte del 4,2 per cento.
Nel periodo GENNAIO-MARZO 2013 si è registrato un avanzo di 1.057 milioni di euro, a fronte di uno di 1.011 milioni nello stesso periodo dell'anno precedente. Le spese dei viaggiatori stranieri in Italia, per 5.006 milioni, sono diminuite del 3,2 per cento; quelle dei viaggiatori italiani all'estero, per 3.949 milioni, si sono ridotte del 5,1 per cento.
Nel primo trimestre 2013 la spesa degli stranieri provenienti dall'Unione europea si è ridotta dell'8,2 per cento, mentre è cresciuta del 3,2 per cento quella dei viaggiatori provenienti dai paesi esterni all'Unione. Nello stesso periodo le spese degli italiani che si sono recati nei paesi UE ed extra UE si sono ridotte, rispettivamente, del 9,0 e dell'1,9 per cento.

Non c’è che dire proprio una bella previsione, ma soprattutto un gran risultato, neh.
Resta da capire se il DG dell’Enit avesse lavorato per un’azienda privata e se portando questi risultati, sarebbe ancora al suo posto.

Firmato: Non professionalmente frustrato

Definizione (professionalmente frustrato) che l’Andrea Babbi mi avrebbe omaggiato (?), ed estrapolata da delle sciocche considerazioni da parte di uno sciocco che si ritiene più furbo (gente che probabilmente non fa nemmeno ombra) di altri  e che come una pera cotta ... infatti, s’è capita subito.

Resta però da capire il come possa essere professionalmente frustrata una persona che cominciando da lavapiatti dall’età di diciassette anni e con poca istruzione (dopo un mazzo tanto e senza calci nel deretano), abbia potuto dirigere delle notevoli catene alberghiere, collaborare con i ministeri del turismo estero alla stesura delle loro Leggi sul turismo, e con ottimi risultati (lo dicono e lo scrivono loro) in entrambe le cose.

Che il frustrato professionalmente sia invero chi chiede continuamente aiuto all'altra gente volendo anche fare il piacione a qualsiasi costo?
Oppure quelli che se le cose non gli vanno bene, ecco che la colpa è sempre di probabili avversità, magari delle costellazioni che non si sono unite o dei canguri che forse non saltano più?

Tutto ciò a chiara dimostrazione che non mi sono affatto sbagliato (col volontario aiuto di alcuni amici) nel rifiutarmi di aiutare ancora una persona così.
Ma di questo avrò molto da dire a partire da oggi in considerazione che chi semina vento ... 

Vergognarsi?
Fallo e sallo!














giovedì 25 ottobre 2012

Turismo a Genova: pochi turisti ma tanti "paduli"


Meno 4 per cento nel 2012 di presenze turistiche a Genova, ma Carla Sibilla, l’assessore al turismo, ha detto che il nuovo anno porterà la trasformazione che tutti quanti stiamo già aspettando.

Forse sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno, mentre noi poveri “Cristi” scenderemo finalmente dalla croce e gli uccelli, quelli che volano più bassi, ci faranno ritorno.

Poi se per caso, senza grandi disturbi, qualcuno di voi vuole sparire, vi prego di non farlo, anche perché c’è una grossa novità.
Si vabbé, l’anno vecchio è quasi finito ed è andato come è andato, mentre c’è ancora molto che probabilmente qui non va, però Lei (Carla Sibilla) s’incontrerà con i “capi” cittadini e regionali del turismo e tutto si risolverà … dice!

E staranno a parlare per intere settimane, e a quelli che tra loro non hanno niente da dire, del tempo ne rimarrà per poi ricuperare e raccontarcene altre alle prossime volte.
E dopo, quando avranno finito (se ce la faranno a capirci qualcosa o a studiarsene dell’altre), ci sarà da mangiare per tutto l’anno, mentre anche i muti potranno parlare visto che i sordi (chillillà) già lo fanno.
Quindi, più che vedi, vedi e vedi, caro amico, ascoltala e non preoccuparti affatto.

La Carla Sibilla dice che il turismo a Genova è aumentato continuamente dal 2004 fino all’anno scorso, mentre la Banca d’Italia dice che non è vero, anzi, s’è perso sempre di più, e saranno forse i troppo furbi o i cretini di ogni età a crederci?






E alla fin fine è per questo che sono proprio contento d’essere ritornato a Genova in questo momento, e che post mi tocca ad inventare per poterci ridere sopra e per continuare a sperare.
Mentre l’anno che sta arrivando, tra un anno passerà (ma va?) e io mi sto già preparando alle loro prossime novità.

Forse daranno la colpa dei pochi turisti al tempo, al vento o all’umidità che ci sta colpendo; oppure ai parassiti delle piante o chissà di quali altri parassiti fiateranno; per non parlare poi dei pesci, che non trovando abbastanza da mangiare, stanno perdendo tutti i denti, e di dentisti non è che ce ne siano poi molti per tutti quanti.

Mah?

P. S.: Se poi perdere il 4% vuol dire "reggere" ... forse che intenda gli "zebedei" che oramai toccano per terra e che ce li stiamo calpestando da soli?





venerdì 6 luglio 2012

Il 1° Conto satellite del Turismo (2010) è un Tozzabancone?


Non più di due giorni fa il ministro per gli Affari regionali, il Turismo e lo Sport, Piero Gnudi e il presidente dell’Istat Enrico Giovannini hanno presentato i principali dati del conto satellite del turismo per l’Italia (CST).

Questo è uno strumento che consente, almeno dovrebbe, di valutare la dimensione economica complessiva dell’industria turistica e misurare il reddito interno originato dalla domanda di beni e servizi da parte dei visitatori italiani e stranieri e che nasce dalla collaborazione fra più soggetti istituzionali: Istat, Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo, Banca d’Italia, Università di Messina, CISET e Osservatorio Nazionale del Turismo. 

Il risultato è che, secondo l’Istat, nel 2010 il valore aggiunto, ovvero "la ricchezza creata nel paese", dalle attività connesse al turismo è stato pari a 82.833 milioni di euro, ovvero il 6% del valore aggiunto totale dell'economia.
Mentre il ministro così affermava: "Il conto satellite conferma la grandissima rilevanza del turismo nella nostra economia, con un'incidenza che varia dal 10,9% al 6% del Pil a seconda dell'ampiezza del perimetro considerato".

Pil o Vat?
Solo che, dopo averci dato un primo sguardo, l’idea che mi sono fatto è che “me pare ‘nu tozzabancone”.
Ma che cos’è il tozzabancone?
Ad litteram: mandare a comprare l'urtabancone o tozzabancone.

Anticamente, quando le famiglie erano numerose, in ogni casa si aggiravano un gran numero di bambini, la cui presenza impediva spesso alle donne di casa di avere un incontro col proprio uomo.
Allora, previo accordo, il bottegaio della zona si assumeva il compito di intrattenere, con favolette o distribuzione di piccole leccornie, i bambini che le mamme gli inviavano con la frase stabilita di accattà 'o tozzabancone.
Altri tempi ed altre disponibilità, ma a quanto pare, per ‘sti qui, non è cambiata una cippa e forse tentano la stessa cosa.
Solo che molti di noi non sono più dei bimbi e magari i nostri genitori (chi li ha ancora in vita) hanno ahiloro finito le frenesie.

Per prima cosa ho inviato due mail (cortesi com’è d’abitudine) ai rispettivi dipartimenti (Statistiche Sociali ed ambientali e quello per i Conti nazionali e le Statistiche) per chiedere il perché si sia proceduto a produrre il 2010 e non il 2011 nonostante siano trascorsi ben sei mesi dalla fine di quest’ultimo.

La prima risposta (Dott.ssa Monica Peres) l’ho avuta immediatamente ed è stata questa qua: “Non sono in ufficio, rientrerò il ... La casella di posta non sarà monitorata”.
Beh, finalmente qualcuno che lascia l'avviso che non c'è e che magari è andato in ferie.
Buone vacanze!

Non meno veloce la seconda da parte della Dott.ssa Ilaria Piscitelli dell’Istat che gradevolissimamente (persona rara nel panorama italiano) m’ha spiegato a più riprese le vie generali per l’attuazione del “1° conto satellite” e molte altre cosette che non mi confacevano e, che a dispetto delle cortesi e soddisfacenti risposte, altre ancora permangono.
Beh, non poteva mica starci tutta la mattina per soddisfare le curiosità del primo venuto (io), e quelle ricevute, personalmente m'hanno dato un esempio di grande professionalità.
Altra cosa assai rara.

(Errata Corrige). Dopo questo post ho ricevuto un'altra mail dalla Dottoressa in questione e la gradevolezza e la gentilezza sono di colpo finite lasciando il posto a pseudo mie "imperiture incompetenze" o "parole randomicamente distribuite sul blog" ...  beh; si sa che va a finire sempre così.
Randomicamente?
Non era più semplice usare "casuale"?

Una cosa è certa, e vale a dire che per conoscere il dove sta la verità dovrei scartabellare tutto il loro e quello degli altri (WTTC) e che è una cosa impossibile da farsi, essendo certa (di entrambi) l'indisponibilità a fornirli, ma …
… ma cercherò, nei prossimi giorni, di calcolare il perché di queste grandi differenze tra le due fonti.

Altra cosa strana è che quando dalle associazioni estere arrivano dei dati numericamente soddisfacenti per noi, ecco che questi li distribuiscono in grande quantità ai media e via cantando, non dimenticando mai di definirli come saggi e ben concepiti.
Mentre in caso contrario nisba, e naturalmente quell’altri, oltre a non contare niente, sono anche improfessionali nonché fatti da gente che non sa o non ne capisce.

Per prima cosa mi limito a dire che risulta alquanto improponibile affermare che l’incidenza del turismo in Italia (VAT) sul Pil nazionale si attesti sul 6%, nel senso dell’effetto diretto, mentre con l’indotto raggiunga la percentuale del 10,9% (parole di Gnudi), se dalla stessa fonte da lui ricevuta l'informativa (1° Conto Satellite del Turismo per l’Italia) si narra che la Spagna abbia come VAT, anzi come PIL (come si legge a pagina 6) il 6,5% e sia il 10,2% quello che comprende cioè anche gli effetti indiretti (indotto).

In poche parole (secondo loro) in Italia la differenza tra turismo e suo indotto è del 4,9% (da 6 a 10,9%), mentre la stessa in Spagna è del “solo” 3,7% (da 6,5 a 10,2%)... e quell'1,2% tra qui e là,  vuol dire qualcosa come 20 mld. di euro circa … mica noccioline.
Mah, staremo a vedere nei prossimi giorni, incominciando dalle seconde case e sulla loro incidenza su quei 114.016 milioni di euro che dicono …

Nel mentre il WTTC dice che il turismo in Italia incide sul 3,3% e con l’indotto arriva all’8,6%, e che comunque (per me) dice delle cose più vicine alla realtà.
Anche per quanto riguarda le altre nazioni.




giovedì 20 ottobre 2011

La tassa di soggiorno a Genova ci sarà. L'ha detto Gianni Vassallo, l'assessore al turismo della città

Alla fin fine Genova avrà la sua “bella” tassa sul turismo (ma ne eravamo più che certi), e la causale è che nelle casse comunali non c’è più una lira, pardon euro, per pubblicizzare turisticamente questa città e magari creare qualche evento ad hoc.
Lo dice in una intervista l’assessore al turismo della città, Gianni Vassallo, che tra l’altro ci omaggia di qualche notevole “chicca” di saggezza che più avanti vedremo.

Quindi la richiesta del suo omologo della regione, Angelo berlangieri, sulla non necessità di mettere qualche altro fardello al turismo, va a farsi friggere.

Prima di tutto ci sarebbe da pensare al come una gestione annuale, che naturalmente dovrebbe comportare una suddivisione delle “palanche” per tutti i dodici mesi, sia potuta “scemare” già in ottobre o anche prima.
Ma non fanno a priori un budget, una programmazione o un chessò di anda e rianda sulle spese e gli eventuali introiti per capire quello che sa da fare, e magari tenersi quel qualcosina anche per i mesi che mancano al termine dell’anno?

E poi parlano di destagionalizzare?

A parte che le presenze sempre in aumento che il Vassallo ci rende edotti un tanto al chilo e che non trovano mai riscontro sia nella realtà che nei dati della Banca d’Italia (sempre deducendo che quest’ultimi siano veritieri), e che lo stesso denuncia siano in controtendenza con le altre città italiane; ossia, l’eventuale “sua” percentuale con il segno più che Genova (definita dall’assessore “città rara”) ha rispetto alle altre del Bel Paese.
Se lo crede lui!
Poi, non contento, c’aggiunge anche che in tutto il mondo c’è la grande crisi del turismo … ma forse non conosce i dati dell’Untwo.
Ma non ne avevo dubbio.

E se ne avete voglia, fatevi un giretto sul sito del Comune di questa città e andate a vedere il come sono elencate le presenze turistiche; la pagina è questa, dove troverete il link … (scarica le tavole 1-2011 in excel.zip 164.0 Kb) e se potete non mettetevi a ridere.
Quello che vi si parerà davanti ha qualcosa dell'incredibile nel 2011, e di meglio si può ottenere anche dopo una sola ora di lezione sull'uso dell'excel fatto in una qualsiasi scuola primaria dello Zimbabwe.
I dati che vi appariranno sul turismo ligure ... vabbè dai, lascio a voi la considerazione del caso.
Inutile aggiungere che l’aggiornamento (aggiornamento?) si ferma a marzo, mentre adesso siamo quasi a novembre.

Poi già che ci siete fatevi un piccolo tour (dati e statistiche del turismo) su quella della Provincia di Bolzano (vi consiglio questa perché le ho appena notate pochi giorni fa, ma anche le altre, di molti luoghi italiani, non sono da meno), e di primo acchito noterete un’evidente differenza.
Come dire; dallo straccio (Genova) alla seta (Bolzano e non solo).
Dulcis in fundo guardatevi il video (neanche un minuto) dove il Vassallo dichiara che … ma non v’anticipo niente.

Vi chiedo invece di sapermi informare il che cosa voglia dire: “ … se Genova diventa una città morta, allora il pagare una stanza 42 euro o 43, vedi sempre una città morta”.
Giuro che io non ce l’ho fatta!
Voi?

P.S.: Poi vorrei scrivere che in Genova, a parte l’Acquario (che non è di certo un suo/loro frutto) e pochissimissime altre cosine … l’è proprio una città stra-morta … e sporca.

E la speranza è che ‘sti signori n’abbiano ancora per poco dell’accomodamento su quei “careghini”, e di cui l’eventuale e augurabile prossimo allontanamento con le votazioni comunali del 2012, possa sancirne un chiaro e finalmente VERITIERO miglioramento … e già che ci sono, lo scrivo!

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