Tra le istituzioni preposte italiane,
le associazioni, i sindacati etc. che decidono le sorti del nostro
turismo, quelli che ruminano “col” turismo sono probabilmente in
maggior parte di quelli che invece lo fanno “per” il turismo.
Infatti con il “col” ci si guadagna
senza grande fatica mentre con il “per” bisogna darsi da fare.
E la responsabilità del pessimo stato
di questo comparto nel panorama nazionale, neanche a dirlo, è
unicamente per causa di quelli sopra citati.
Ma non è vero, almeno non al 100%,
anzi … e chissà se il perenne handicap che ci portiamo dietro
ormai da trent'anni non sia da attribuire anche alle direzioni in
generale (alberghi, ristoranti, scuole alberghiere, agenzie di
viaggio e bla bla bla)?
Su queste pagine la cosa s'è già
detta allo sfinimento e pare che oggi sia finalmente arrivatauna
piccola conferma.
Ovvio che poi i soliti noti diranno:
“Ma io l'avevo già detto” (?) di cui però non si riesce mai a
trovare la benché minima traccia.
La “conferma” è questa qua (ved. link) per
opera del Centro Studi di Confimprese Italia, la quale dice che quasi
la metà dei migliori alberghi 5 stelle italiani non presenta nel
proprio sito la versione in lingua russa, cinese, araba, portoghese e
giapponese.
Figurati poi come il personale lo sa o
lo sappia parlare, perché un conto è scriverlo sul web (e non ce
n'è nemmeno la metà con probabilmente degli strafalcioni che fanno
gridare vendetta), altro è capire e spiegarsi in quell'idioma.
E poi chiedono alle piccole strutture
di avere nel proprio sito internet informazioni in lingua araba,
cinese (?) … ma se non l'hanno nemmeno … vabbeh!
Ma prima un salto indietro con un
piccolissimo esempio constatato di persona e giusto per far capire
che ...
… moltissimi anni fa un DG
alberghiero di quelli che non si facevano e fanno mordere gli zebedei
dalle mosche (e nemmeno qualcos'altro che non sto qui a dire), non
appena apprese che in Russia avveniva la ricostruzione (Perestrojka)
decise di inviare tutti gli appartenenti, delle varie reception dei
resorts o alberghi che dirigeva in una nazione estera, da dei
professori di lingua russa, e il risultato si evinse in brevissimo
tempo con appunto un quantitativo industriale di turisti di quella
nazione lì.
Stessa cosa gli capitò di fare nei
paesi arabi con la la lingua cinese, tedesca, italiana eccetera
eccetera, per pubblicizzarsi e poi ricevere i turisti dalla Germania,
dalla Cina, dall'Italia eccetera eccetera, e così pure … etc. etc.
E la cosa prese così campo che
addirittura le istituzioni di quei Paesi decisero di dare gambe alla
trovata già dalle … ma dirlo o spiegarlo in Italia è
completamente inutile, quindi passo oltre.
Eppure sono secoli che si sente parlare
delle nuove frontiere che si stanno aprendo nel turismo e quindi dei
Paesi del BRIC, ma di lingue, idiomi o vattelapesca ... nisba.
Ma quello che vorrei anche sapere è
che fine hanno fatto i DG di quel calibro e se per caso ne esistono
ancora.
Curiosità?
Può essere … forse.
Allora incazzamento?
Sì!
Luciano, comme te l'aggia dicere?
RispondiEliminaÈ inutile che ti sgoli sulla comunicazione internazionale, qui da noi funziona molto bene il linguaggio dei gesti... solo così sappiamo farci capire da tutti...
:D
@Jennaro
RispondiEliminaLì siete bravi (ed è riconosciuto internazionalmente) ma dalle altre parti lo saranno nella stessa maniera?
:)