Beh, qualcosa in verità si muove nel
verso giusto (e finalmente) nel panorama istituzionale in merito al
Turismo e alla Cultura, a parte la direttiva Bolkestein e il turismo accessibile di cui non c'è traccia.
Mannaggia!
E chissà che cosa ne penseranno gli amici cari di questa dimenticanza ... Bettina Bolla (balneari) e Roberto Vitali (turismo accessibile); settori cui stanno dedicando da tempo immemore gran parte delle loro forze per risolvere l'eterno problema.
Mannaggia!
E chissà che cosa ne penseranno gli amici cari di questa dimenticanza ... Bettina Bolla (balneari) e Roberto Vitali (turismo accessibile); settori cui stanno dedicando da tempo immemore gran parte delle loro forze per risolvere l'eterno problema.
Già l'acronimo che sostituirà Enit è
anche più bello, infatti si chiamerà AGIT, che in latino vuol dire “OFFERTA” e che pare un buon viatico per il futuro ... Enit vuol invece dire "HA TROVATO", a cui aggiungo ... il modo di fare poco.
Personalmente avrei preferito “a.it”
ma non si può avere tutto dalla vita, e poi chi l'ha detto che
quest'ultimo vale di più?
Io, e figurati se ...
Buonissima cosa sarà il credito
d'imposta di 3.500 euro a posto letto per rifar partire anche quel
settore che forse più di tutti ha subito una robusta frenata a causa
della crisi: l'impresa edile.
Speriamo solo che il ministro
dell'economia e delle finanze riesca a trovare le coperture e senza
farle pagare come al solito ai cittadini oramai allo stremo delle
forze.
Vedremo, speriamo e preghiamo pure che
male non fa.
Notevole la definitiva liquidazione di
Promuovitalia, almeno per quanto mi riguarda e che su queste pagine
ne abbiamo scritto (sempre sperando) a gran volontà.
Come pure ottima mi sembra la scelta di
consegnare il portalone (italia.it) all'AGIT senza tanti “remesci”
o rigiri a volontà, nonché una marea di gente che non … vabbeh,
abbiamo già dato.
E ora parliamo di quelle cose che
invece …
… la riorganizzazione e la
soppressione delle sedi estere che ritengo una str … anezza senza
confini, a meno che non si siano sbagliati e intendessero prima la
soppressione e poi la riorganizzazione da attuare in tempi
ristrettissimi.
A questo punto, se fosse come spero e
immagino, credo sia meglio farlo contemporaneamente.
Mentre, tra le altre elencazioni lette attraverso il web e non, una particolare attenzione la dedicherei
all'altro credito d'imposta, e vale a dire alla digitalizzazione per
le piccole e medie imprese che potrebbe trovare sfogo in tutt'altra
maniera e forse più redditizia sotto tutti gli aspetti possibili sia
per le finanze che per quelle sopra accennate imprese.
La soluzione c'è ed è pure
vantaggiosa per tutti, nonché innovativa e che molto presto verrà
posta sotto l'attenzione dei diretti responsabili.
Preghiamo e speriamo bene.
Dell'altro non parlerei ancora poiché
credo che alcune non supereranno l'ostacolo pre CDM, quindi sarebbe
inutile parlarne, come ad esempio, presumo, che ci sarà una proposta per tutti i dipendenti e che (augurandomene l'approvazione) riporta esattamente le due parole latine sopra scritte: "Offerta" al posto "trovato" ... AGIT al posto di ENIT.
Le diatribe interne non portano mai a niente a qualsiasi "gioco" si voglia "giocare" con "giochini" che non voglio dire.
Le diatribe interne non portano mai a niente a qualsiasi "gioco" si voglia "giocare" con "giochini" che non voglio dire.
Oggi si doveva riunire il CDM e siriunirà, ma nella lista che questi esamineranno per l'approvazione da dare poi alle Camere non è presente il DL della Cultura e del Turismo,
portandomi a pensare che qualcosa potrà ancora cambiare in fase
d'opera.
P. S.: Quindi nuovo presidente di cui immagino arditamente il nome e cognome, considerato che Celli dovrebbe aver salutato la compagnia (credo) e un commissario che traghetterà il tutto il 180 giorni attraverso un nuovo statuto e ...
Presidente e commissario ... la stessa persona?
Presidente e commissario ... la stessa persona?
Però
RispondiEliminaovviamente non vuoi accennare niente per la digitalizzazione vero?
RispondiElimina:-((((
@Sergio
RispondiEliminaOvviamente
:)
... anche perché nel web ci mettono un attimo a copincollarti l'idea e poi a vendersela coma la loro.
RispondiElimina:)
Abbiamo già dato, anche troppo, neh!
Quindi al prossimo cdm ne sapremo di più.
RispondiEliminacerto che c'è tanta indecisione nel velocizzare a qualsiasi costo
RispondiEliminaTroppa
mi associo
RispondiEliminaPasserà la riforma dell’Enit nel Decreto Turismo in discussione oggi al Consiglio dei Ministri? La domanda è legittima, visto che si tratta dell’ennesima volta in cui sembra imminente una svolta che non arriva mai. Pierluigi Celli sfoga il suo scontento al ‘Corriere della Sera’ di oggi: “Sono riuscito a dimettermi dopo quattro lettere e non so più quante sollecitazioni. In due anni all’Enit ho cambiato tre ministri, tre o quattro capi di gabinetto, quattro o cinque direttori generali. Risultato: per oltre un anno e mezzo non ho avuto un interlocutore. E ho avuto solo ostacoli”. E poi, nel dettaglio: “Io come presidente dell’Enit ho percepito uno stipendio di 54 mila euro all’anno e mi vanto di aver messo in nota spese 290 euro, in due anni. Non voglio quindi spendere i soldi, ma tagliare le spese di viaggio in un ente che gestisce il turismo non ha davvero alcun senso”. Fino ad un’amara constatazione: “La verità è che anche se ci prova un ministro a fare qualcosa di buono non ci riesce a far funzionare l’Enit. Il ministro Pietro Gnudi, ad esempio, ha pensato bene di trasferire all’Enit il portale Italia. Purtroppo quel portale non è mai arrivato e devo dire meno male, visto che non avrei avuto personale in grado di gestirlo. Appena Franceschini si è insediato – spiega Celli – gli ho scritto dicendo che andando avanti così saremmo sempre andati a sbattere contro i muri. Che l’Enit andava riformato. Che bisogna trasformarlo in un’agenzia alla quale annettere anche Promuovitalia, dopo averla liquidata. Non mi ha risposto. Non subito. Però ho saputo che al Consiglio dei Ministri è all’ordine del giorno proprio questo: la ristrutturazione di Enit, proprio con queste modalità. Almeno – conclude – mi rimane questa soddisfazione”.
RispondiElimina@BC
RispondiEliminail che vuol dire che non andava bene niente nonostante i loro racconti di amore e pace da tutte le parti.
Incredibile Luciano
RispondiEliminaBocca e te siete d'accordo.
:-DDD
“Stando a quanto si legge in alcune anticipazioni stampa, il decreto legge che dovrebbe prevedere misure per il rilancio del turismo vedrà la luce domani in Consiglio dei Ministri”. E’ quanto afferma il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca. “Stando sempre alle stesse anticipazioni – evidenzia Bocca – ci dovrebbe essere un credito d’imposta per la riqualificazione e la digitalizzazione delle aziende per il quale manifestiamo il nostro più grande apprezzamento, con l’auspicio che il Parlamento possa migliorare il contenuto aumentando le risorse. Quanto alla riforma dell’Enit – conclude Bocca – che dovrebbe prendere il nome di Agit ed essere trasformata in un ente pubblico economico sottoposto alla vigilanza del Mibact, auspichiamo che anche le associazioni del mondo delle imprese abbiano un ruolo attivo nella gestione dell’Agenzia, in analogia con quanto previsto per le Regioni”.
RispondiEliminaMolto rumore per nulla.
RispondiEliminaMentre sui quotidiani, oggi, si è aperto un fuoco incrociato su Enit, fra la notizia delle dimissioni del presidente Pierluigi Celli sul Corriere e la polemica sulla campagna promozionale su La Repubblica, il decreto sul turismo che avrebbe dovuto approdare in Consiglio dei Ministri nell'ordine del giorno non c'è.
Rimane, quindi, al palo la trasformazione dell'Enit in Agit e l'Agenzia si trova in mezzo al guado, decapitata e per ora senza una prospettiva di trasformazione certa.
Ma non è stato l'Enit lo scoglio su cui si è arenato il decreto tanto atteso dal mondo del turismo. Pare, infatti, che il nodo del contendere sia stata, come anticipato ieri da questa testata, la copertura degli interventi fiscali a favore delle imprese.
La bozza di documento prevedeva, infatti, un credito di imposta del 30 per cento per le imprese turistiche a favore della digitalizzazione, e un ulteriore credito di impresa, sempre per la stessa percentuale, per le ristrutturazione e riqualificazioni delle strutture ricettive. Il conto totale a carico dello Stato per questo doppio intervento, però, pare fosse troppo esoso: si parla di qualche miliardo di euro.
Senza contare che nell'intero schema di decreto neppure una parola era stata spesa per il balneari, ancora alle prese con la questione della Bolkestein: dimenticanza che le aziende del mare non sembrano aver gradito.
Un nuovo stop, quindi, per la riforma del comparto, con buona pace delle associazioni di categoria che avevano salutato in queste ore in maniera positiva l'intervento a favore delle aziende.
E un nuovo stop anche per l'Enit.
Un blocco del quale davvero il turismo italiano non avrebbe avuto bisogno.
Il decreto prevedeva una copertura su base triennale per 300 milioni di euro per un credito di imposta di max. 50.000 euro in un triennio per singolo contribuente e comunque per un importo max. pari al 30% dei costi effettivamente sostenuti per acquisto di siti, ecc. ecc.
RispondiEliminaCon quei soldi si fa tranquillamente una piattaforma nazionale di prenotazione e promo-commercializzazione ultraipergalattica praticamente per tutta la filiera turistica nazionale o quasi...
Ha senso che ognuno vada per conto suo muovendo alla fine circa 1 miliardo di euro nel mondo ICT per migliaia e migliaia di siti e sitarelli sparsi praticamente in ogni dove?
Quando poi il problema reale è la visibilità su scala mondiale delle OLTA tipo Expedia e Booking.com e relative commissioni?
... e devo dire meno male... ;-)
RispondiEliminaNon ha nessun senso ma pare che gli assessori non sappiano fare altro che ordinare 'ste str...anezze, probabilmente per far vedere che qualcosa fanno e per ... si può dire "tessere le ragnatele"?
RispondiElimina:)