E anche Mario se n'è andato via dall'Italia.
Domattina atterrerà a Kingsford
Smith (Sidney) e con lui è il quinto amico collaboratore che
quest'anno ha deciso così.
Prima di Mario moltissimi altri …
Federico, Claudio, un altro Mario e Alessandro.
La sua storia e il suo perché.
Mario è il figlio di un mio caro amico
e viene dalla gavetta.
Mentre il suo primo impiego nel settore
alberghiero l'ebbe come “lift” in un 5* stelle molto rinomato una
ventina di anni fa.
S'era appena laureato in ingegneria di qualche
cosa che non ricordo più ma rispettando i tempi.
D'altronde, seppur adorando l'unico
figlio, il padre è molto severo e probabilmente non avrebbe
sopportato che andasse fuori corso.
Sua madre pure, ma è di una bontà
esagerata e più propensa a dirgli sempre di “sì” che il “no”
del papà.
Perché fare il lift nonostante una
laurea in ingegneria?
Beh, la colpa è solo mia.
Infatti, quand'ero stabile all'estero e
durante le rare occasioni dei rientri per le visite ai miei
familiari, una tappa d'obbligo era la cena o il pranzo con Paolo, suo
papà, e le nostre rispettive famiglie.
E fu appunto lì che Mario, ascoltandomi, s'innamorò
del mio settore: l'alberghiero.
Cercando poi di ripercorrere
all'incirca le mie vecchie esperienze.
Le migliori qualità di Mario sono
l'educazione, il rispetto sia per i Re che per i Barboni, ma in una forma perfettamente uguale (ah, come
adoro 'sta cosa) e la gran voglia di lavorare e imparare.
In poche parole le prerogative più importanti per questo mestiere e non solo, e vale a dire l'amore per
quello che si fa.
Quindi da lift a receptionist, poi in
cucina e pure in sala.
Poi da F&B decidemmo di comune
accordo che la sua esperienza dovesse transitare anche da un comune
amico che è proprietario di un'agenzia viaggio nella mia città (è sempre meglio conoscere tutti gli spicchi del comparto), e
dopo due anni, alè; di nuovo nel mondo alberghiero.
Da F&B a direttore unico di un 5* …
un lavoro che stava svolgendo in modo perfetto da paio d'anni, ma …
Mario è stanco dell'Italia e non ce la fa più.
Riceve ordini che non può mai
obiettare anche quando questi non è che siano granché produttivi per la stessa azienda per cui lavora.
La proprietà pensa solo a guadagnare e
non a migliorare come dovrebbe la qualità, e questo seppur le
eventuali spese si manterrebbero nel budget programmato.
Da quello che mi raccontava, e non ho
certo alcuna supposizione che non fosse la verità, la penso nella
stessa sua maniera.
Diamine, se c'è un budget e questo è
rispettato in tutte le sue diciture, quindi anche per il
miglioramento, come mai il GM non è in grado di convincere la
proprietà?
Ma che GM è?
Vabbeh, ognuno in casa propria fa
quello che vuole.
Mario, senza dire niente a nessuno (quasi), s'è
messo in cerca di un posto che gli permettesse di continuare a
migliorarsi e se n'è andato.
Lui ama questo mestiere e non riesce ad
accontentarsi … ma perché in Italia succedono di queste cose?
Forse lo so!!
@Luciano
RispondiEliminaSe mi dici l'hotel riesco a capire chi lo ha aiutato.
;-)
In che catena alberghiera andato?
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