... ma i rispettivi consiglieri ne capiscono qualcosa?
A
quanto pare dello stallo attuale in materia turistica bisogna proprio
ringraziare Matteo Renzi, che starebbe spingendo per una fusione ICE-ENIT (che adesso ci stiano arrivando tutti o quasi che il vero motivo del ritardo dell'approvazione del DL ArtBonus è solo questo?), che a quanto pare non dispiacerebbe nemmeno al presidente del TCI.
Come
la vedo?
Per
capirci qualcosa mi son fatto un rapido giro sul sito istituzionale
di ICE in cerca di un po' di numeri (bilanci, personale, mezzi, ecc.
ecc.).
Come
pensavo è un gran bel carrozzone che nell'ultimo biennio ha messo in
atto un bel giro di vite, modello ENIT ante e post 2005.
Per
capirci, leggete la prima pagina della relazione
di gestione del bilancio 2013 (pag
5)
- 428 dipendenti a tempo indeterminato (erano 643)
- chiuse le 16 sedi regionali (esclusa Milano)
- riduzione uffici estero da 115 a 79
- riduzione personale di ruolo estero da 110 a 75
- diminuzione
personale a contratto rete estera da 600 a 430
Quanto
costano i soli 428 di ruolo mediamente? Vedi QUI.
Il
totale, vi risparmio il conto, fa € 21.497.728,59.
Vedete
un po' a pag. 8 l'andamento degli stanziamenti pubblici per la
promozione negli ultimi 10 anni.
Cosa
vi ricorda?
QUI c'è
già il bilancio preventivo 2015.
Azioni
di promozione previste per quasi 90 milioni di euro (raccattando
soldi qui e là).
Ciò
detto la potenziale fusione, io personalmente, la vedo malissimo, ma basterebbe ben poco per dare un senso all'ambaradan per entrambe le opzioni.
Comunque
se è vero che si potrebbe fare qualche economia di scala sulle spese
generali (uffici, organi amministrativi, ecc. ecc.) è anche vero che
le funzioni di ICE e di ENIT sono molto diverse e in qualche modo
anche potenzialmente in conflitto.
Da
una parte si dovrebbe spingere per l'export dei prodotti italiani.
Dall'altra
si vorrebbe convincere il turista a venire in Italia facendo anche
leva sul made in Italy e sui prodotti italiani.
Ma
se il made in Italy (compresi i prodotti enogastronomici, la moda,
ecc. ecc.) posso comprarlo all'estero e pure via web, perché allora
dovrei venire in Italia per acquisirlo ?
Ma
ha un qualche senso secondo voi ?
Tutta
questa diatriba per cui i turisti verrebbero in Italia sì per la
cultura, ma soprattutto per lo shopping (imho) non pare una gran bella cosa (leggi: Franceschini).
Per esempio: in Toscana, a Firenze, per dire, tutto l'artigianato delle borse è ormai in mano ai cinesi.
Per esempio: in Toscana, a Firenze, per dire, tutto l'artigianato delle borse è ormai in mano ai cinesi.
Che
ora stanno via via cominciando a creare i loro marchi (mica sono
tutti fessi), eh...
Si cominciano a vedere gli outlet in mano loro.
Si cominciano a vedere gli outlet in mano loro.
Idem
il tessile a Prato e le scarpe a … e così via dicendo.
Semmai
è il mix unico di esperienze quello che dovremmo provare a garantire
al potenziale turista. O no?
Ora
immaginiamo di sommare agli oltre 400 dipendenti e passa di ICE un
altro centinaio di persone "dedicate" al turismo (ex
ENIT) ... e quelli che rimarranno all'Enit?
Secondo voi ne potrebbe uscire qualcosa di snello, buono, operativo e funzionante?
Miliardesima dimostrazione che il pesce comincia a puzzare dalla testa
RispondiEliminaE' tutto così incomprensibile
RispondiElimina:-(((
La "scatola " conta poco , è il contenuto che fa la differenza ! Già le professionalità e competenze espresse da ENIT sono abbastanza scarse, figuriamoci quelle di ICE o Camere di Commercio ! Forse saranno bravi ad organizzare incontri con aziende estere di vari settori industriali o dei servizi, ma non hanno al momento , e difficilmente acquisiranno se non a lungo termine, quelle competenze necessarie a dare davvero quella svolta così necessaria. Comunque il tempo passa , mancano 100 giorni all 'EXPO, ed alle fiere del turismo più importanti ..non si sa chi e come rappresenterà l'Italia.
RispondiElimina@imo
RispondiEliminaLe "scatole" contano ben poco se non per ammansire qualche stolto che crede che la confezione sia meglio del prodotto.
Pertanto prima che acquisiranno l'esperienza necessaria, campa cavallo.
Comunque come già accennato, la soluzione ci sarebbe pure nel caso di "un'inghippo" tra ACI-ENIT.
Ritengo che il problema è quello che ci sia da mettere al "lavoro" qualcuno che tra i preferiti, ancora non l'ha.
;)