Un
ministro corrisponde praticamente ad un CEO (Chief Executive
Officer), l'AD (Amministratore Delegato) italiano, per intenderci
meglio.
E
anche se le nomine e le decisioni non avvengono nella stessa maniera
(il ministro è eletto dal PdC e fa quello che cippa gli pare, mentre
l'AD è nominato dal Consiglio di Amministrazione e alle loro
disamine si deve adeguare), in fin dei conti svolgono lo stesso
lavoro.
Ma
la cosa più importante a cui devono obbligatoriamente sottostare è
quella di portare intorno a se stessi delle persone di indubbio
valore.
A
volte anche più intelligenti dello stesso ministro o del CEO, perché
sono le persone che abbiamo intorno che definiscono chi in realtà noi
siamo.
Parliamo
quindi di persone motivate che ci spronano e ci migliorano, ma che
debbono essere per forza di cose delle persone esageratamente
preparate, innovative, perfezioniste eccetera.
Gli
ostacoli non sono quasi mai così insormontabili come sembrano.
Fanno
malissimo quando te li trovi davanti, ma alla fin fine niente è
davvero definitivo.
Se
ami ciò che fai, esiste un modo.
Forse
non semplice.
Forse
non così a portata di mano, ma c’è.
La
prima qualità di un ministro o di un CEO dovrebbe essere quella di
saper distinguere i consiglieri fac-simile (ce ne sono molti di più) da quelli
veri (pochi pochi) che non è che nascano come i porcini nell'annate
migliori.
I
fac-simile possono bruciare i nostri sogni sul nascere e farci
sentire addirittura fuori posto, ingigantendo le avversità che non
riescono mai a risolvere.
Pensano
per lo più a farsi i fatti loro per guadagnare il più non posso e
si confondono facilmente da quelli veri.
Un
distinguo può essere che i fac-simile ti dicono sempre di SI, ti
approvano in tutte le maniere possibili e immaginabili, ti danno dei
suggerimenti che manco li cani... e di buoni risultati manco a
parlarne.
Però
a loro volta ricevono gli applausi e i consensi da una pletora di
accondiscendenti di cui si circondano e a cui ogni tanto omaggiano
qualche briciola per accattivarsene le simpatie, e anche perché al
giorno d'oggi conta più l'apparire che l'essere.
Gli
altri, quelli veri, NO!!
Esistono
molti modi per riconoscerli ma se questa dote non le
hai innate in te, beh; allora dimenticati in tutta fretta di poter
fare un buon lavoro... infatti!!
Al
CEO, se le cose non vanno come dovrebbero, puoi dargli un sonoro calcio
nel didietro (in senso lato), mentre al ministro non si può.
Fattori
politici prima di tutto di cui è inutile elencarne i perché, e per
il fatto che il ministro troverà sempre qualcuno o qualcosa a cui dare la
colpa.
Il
CEO non può declinare la sua responsabilità ai sottoposto per ovvi
motivi; lui deve portare il guadagno per l'azienda o alla proprietà
con dei dati (veri) e conti di fatto (budget, obiettivi etc.).
Il
ministro può inventarseli!!
Dulcis
in fundo...
… il
turismo andrà sempre male.
Da
“Gli Inutili” di Giorgio Gaber e rimodellata per l'occasione...
Giorgio mi perdonerà... è a scopo di bene!!
Che
cambiamento eh!
No
io mi ricordo che qualche tempo fa, si parlava, si parlava si parlava
con gli amici, si parlava nelle case, ma anche fuori, nelle piazze,
si discuteva, si discuteva di tutto, il mondo, la politica la vita, i
fatti personali, insomma si parlava anche di come far andar bene il
turismo.
Anche
troppo.
Poi
di colpo, niente, no voglio dire, altre cose… #verybello,
italia.it, come fanno il turismo all'Enit, come non lo fanno nelle
Regioni o viceversa, e...
Per
carità, io non ci ho niente contro 'sta gente, e neanche contro chi
amministra questo settore nel Bel Paese.
Ci
dev’essere uno strano godimento, a sentirsi, inutili.
Perché, sono tutti più allegri più, più ottimisti, e tutti via a fare i professoroni, e 1.0, 2.0, 3.0 e..., i “mi piace” i “retweet”, ma della qualità e dell'innovazione da dare al cliente non ne parla nessuno?
Perché, sono tutti più allegri più, più ottimisti, e tutti via a fare i professoroni, e 1.0, 2.0, 3.0 e..., i “mi piace” i “retweet”, ma della qualità e dell'innovazione da dare al cliente non ne parla nessuno?
Bello!
Secondo
me, per essere bravi in quelle cose lì, non è che bisogna essere
proprio imbecilli, però aiuta.
Poi un po’ di bella vita, un po’ di soldi non fanno schifo a nessuno, si diventa più belli più puliti… una foto su facebook o una su pinterest pensando che porta turisti, farsi due complimenti a vicenda sul social per far sì che la gente li veda e possa pensare che allora sei bravo (ma no, sei più bravo tu... ma dai, casa dici... ), la pienezza dei sensi… la natura...
Poi un po’ di bella vita, un po’ di soldi non fanno schifo a nessuno, si diventa più belli più puliti… una foto su facebook o una su pinterest pensando che porta turisti, farsi due complimenti a vicenda sul social per far sì che la gente li veda e possa pensare che allora sei bravo (ma no, sei più bravo tu... ma dai, casa dici... ), la pienezza dei sensi… la natura...
Tutto vero e ben detto
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