E proprio alla fine del tanto decantato ultimo salone Nautico di
Genova, leggo con grande disappunto le parole del proprietario (da 21
anni e non pizza e fichi, neh) dell'Astoria Hotel, un quattro stelle
del centro di Mauro Bolognesi con un
passato da direttore di hotel di lusso, arrivato qui da Firenze nel
1996 proprio per aprire un albergo “perché in Toscana non potevo
permettermelo” dichiara, aggiungendo che il
30 settembre riconsegnerà le chiavi.
“È
scaduto il contratto d’affitto e noi e la proprietà dei muri
abbiamo idee diverse sulla cifra congrua”, spiega (ved.
qui).
La
storia è semplice da raccontare ma difficile da digerire, per e a
causa dell'inadeguatezza dei preposti istituzionali nei confronti del
turismo locale.
Poi
se ci si mette anche il proprietario dei muri, il gioco è fatto.
Oddio,
non è solo qua, per carità, ma Genova in queste faccende è sempre
peggio che dalle altre parti dello Stivale.
20
e più anni fa, Genova aveva un buon congressuale, il turismo
d'affari andava a gonfie vele mentre il Nautico riempiva davvero al
100% il ricettivo... e il turismo congressuale muove 240/320 euro a
persona, fornendo così un indotto da far paura a tutti gli altri
settori.
Infatti
il turismo è il comparto più trasversale che esista al mondo e dà
lavoro proprio a tutti.
Ora
dicono che gli hotels siano pieni, ma se cerchi una camera proprio la
domenica del Nautico, ecco che scopri su Booking.com che il 21% delle
camere sono libere (vedi immagine sotto).
E
allora?
Il
motivo è che Genova, al pari di tutte le altre città italiane, non dispone di un programma digitale che, immediatamente in tempo reale e con un semplice click, ti dice
le presenze (motivazione, nazionalità etc.) effettive e veritiere, e
quindi ti devi affidare a Booking.com per sapere se davvero ci sono
camere libero o no.
Ma
si può nel 2017?
Non
esistono poi dei piani mirati di marketing turistici dell'ultima ora
(non li hanno mai fatti e nemmeno studiati), per prevenire eventuali
poche presenze sia a livello comunale che regionale.
I
dati li si vengono a sapere dopo settimane se non dei mesi... e
quindi a cosa servirebbe un progetto davvero mirato?... quelli che dicono sono fatti col sistema Cati oppure chissà che... forse l'immaginazione?
Ridicoli!
Il RevPar (fatturato
generato per camera disponibile), di l'ADR o RMC (ricavo medio per camera) o IMO (indice medio occupazione) sono diventati davvero miserrimi, costringendo il proprietario o il
direttore a tagliare da tutte le parti per poter sopravvivere a
chiaro danno della qualità (un tre stelle, al nostro parallelo,
dovrebbe avere un dipendente per ogni 3,86 camere per
l'ottimizzazione della qualità)... qui se va bene la media è di un collaboratore ogni otto o dieci camere... e che cavolo di qualità puoi offrire, eh!
Ma
cosa vuoi che freghi ai preposti istituzionali, quelli che magari dopo 5
anni non ci sono più, passando il pallino alla prossima giunta?...
“che s'arrangino loro”, mi pare di sentire in quei corridoi
amministrativi.
Genova
è ormai una destinazione low cost che pensa soprattutto
all'Acquario, il centro storico che oltretutto fa pena, i Musei e
tutte quelle cose che portano solo ed esclusivamente dei turisti
“misci” (senza palanche... con una spesa procapite che si aggira sulle poche decine di euro a persona... oddio, servono anche quelli e ben vengano, ma non solo quelli)... il turismo fieristico è sparito...
Vending
Italia, Euroflora, Tecnhotel, Bibe etc etc, e i
campionati nazionali indoor di atletica nel palasport
… che riempivano in bassa stagione davvero tutti gli hotels ed il
ricettivo.
E
poi l'intermediazione, e vale a dire le prenotazioni attraverso le
OTA (On Line Travel Agency) che ti portano via una fetta di palanche
molto importante (dal 18 al 20%, in questo caso, ma arrivano anche
molto più in su)... palanche che prima servivano per rinnovare gli
ambienti, per aumentare la qualità, per destinare al marketing una
percentuale maggiore... tutte cose che praticamente non si fanno e
non ci sono praticamente quasi più.
La
“rabbia” mi viene anche dal fatto che si poteva, e ancora si può,
se non completamente eliminare 'ste belin di OTA, beh; almeno ridurre
di molto il loro "potere", con un po' di voglia, di esperienza e di saper fare (il
programma esiste già da mo), ma ai fenomeni presunti del turismo si
vede che questi margini maggiori di guadagno da offrire agli
albergatori non può fregare di meno... fenomeni presunti che usano
il loro tempo in riunioni, meeting, comitati, associazioni, sindacati
e quant'altro che non servono praticamente ad una mazza fionda.
Qui
tutti dicono che il turismo va bene (vedi quelli elencati sopra a cui freneticamente s'aggiungono i media) con
delle percentuali della madonna sulle due cifre, senza pensare che
queste balle fanno un male immenso al settore per i noti motivi che un vero professionista conosce a menadito, mentre se guardi le
presenze effettive ti viene da ridere (vedi immagine sotto) oppure da
piangere... dipende dal tuo umore.
E
quando cambiano le giunte, ecco che t'aspetti (la speranza) qualcosa di
veramente innovativo... qualche progetto più dedicato agli operatori
che a quelli politicizzati per i fessi che ci credono o ci sono
costretti per non muovere troppo le acque e farsi così del danno
da soli.
Nessuna
nuova idea, nessun scopo e nemmeno un solo obiettivo.
Niente
di niente... se non qualche festicciola che al solo vederla mi fa
sempre cadere le bocce fino all'asfalto.
Ma
cosa ne sanno, e poi... ma chi glielo fa fare, eh!
E dopo 30anni di amministrazione del CSX, da circa due mesi a Genova c'è il CDX... e da questi avessi sentito una sola cosa rivolta davvero al miglioramento turistico cittadino affinché 'ste cose non accadano più... ma di sangue dalle rape non ne è mai uscito, quindi, campa cavallo...
P. S.: Sì certo, dopo il Bolognesi ne arriverà un altro, ma il risultato non cambia, anzi...
Mi spiace molto per Mauro. Albergatore serio oltre che amico
RispondiElimina@Anonimo
RispondiEliminaNon conosco personalmente Mauro Bolognesi ma so che è serio nonché valido nel suo mestiere.
:)
Thank you for sharing tthis
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