Sarà, ma che Berlusconi sia uno sciocco improduttivo sotto l’aspetto commerciale, io non ci credo, e forse neanche voi.
Ma veniamo al fatto.
Da quando la MVB si è inserita nel dicastero del turismo nazionale abbiamo sentito, anzi risentito in maniera industriale, le stesse cose che altri per decenni ci hanno propinato giornalmente; con il risultato che …vabbé lo sapete.
Bonus vacanze copiati dalla Francia, con la differenza che nell’oltralpe vengono impegnati quasi mille milioni di euro che producono un innalzamento delle presenze turistiche intorno al 5%, mentre da noi solo cinque che ne contribuiscono al solo 0,0125%; prodotto per altro non ancora attuato nonostante i proclami passati.
I 1,6 miliardi di euro a tasso agevolato ed “elargiti” dalle banche per la riqualificazione delle imprese turistiche, che saranno però soggette al pagamento degli interessi; operazione divulgata come una scoperta dell’America, ma che a biglie ferme, comporterà una notevole dispersione monetaria per chi ne farà richiesta.
Quando invece il tutto poteva semplicemente essere abbinato all’abbassamento dell’Iva turistica, senza alcun danno per nessuno, neanche per l’erario, ma soprattutto senza spendere una nichelina di interessi.
Ma si sa, le idee degli altri, se non sei nell’ingranaggio partitocratico, non contano.
E tante altre cose della MVB che sono passate quasi completamente inosservate in quest’ultimo anno, se non per farci sorridere.
Ebbene, mai si era parlato così tanto di un avvenimento in ambito turistico come l’obbrobrio del logo “Magic Italia”; riviste, giornali, televisioni e principalmente il web; anche a livello internazionale.
Che il prodotto e la mira del Berlusconi sia stato ... "il parlarne male ma parlatene" ?
Vabbé, credo che questo stia già succedendo da tempo ed i risultati li ha ottenuti; che la stessa cosa la vogliano ottenere con il turismo?
Luciano Ardoino
Fonte: http://tuttosbagliatotuttodarifare.blogspot.com/2009/06/blog-post_12.html
Il mio commento è sparito, aiutoooo.
RispondiEliminaOk, lo ripeto.
Capo cosa ti sei studiato che hai inserito un piccolo commento al post della barzelletta?
ciao
Conoscendo il soggetto tutto è possibile e anche il fatto di parlarne male, è pubblicità.
RispondiEliminaComincio a credere che sia nato per questo scopo. Non credo nemmeno io che Berlusconi sia così stupido nel settore del marketing.
Forse gli stupidi siamo noi che non abbiamo pensato a questo?
Non vorrei dire ma se è vera la tua supposizione, beh, allora è un genio.
RispondiEliminaMa sarà vero?
Scusa Luciano ma queste cose sono oltre la mia immaginazione.
@Rembrandt
RispondiEliminaDa quell'uomo ci si può aspettare di tutto ed in particolare nei riferimenti alla pubblicità o marketing.
Dimenticavo.
RispondiElimina@Luciano
Comincio a pensarlo anch'io dopo la tua provocazione.
Leggete un pò questa e divertitevi.
RispondiEliminaPresto la MVB ospiterà le riunioni da Palazzo Chigi senza neanche avvisare Berlusconi. Ma chi crede d'essere?
Mancato invito al convegno, lite Prestigiacomo-Brambilla
Il ministro del Turismo organizza un vertice sui parchi senza chiamare la collega. Che reagisce: non può farlo, la competenza è mia
ROMA — Gelo tra Stefania Prestigiacomo e Michela Vittoria Brambilla. La seconda, appena nominata ministro per il Turismo, ha organizzato una conferenza sulle cosiddette «aree protette » nel parco del Gran Sasso, senza invitare la prima che, in quanto titolare del dicastero dell’Ambiente, è responsabile del parco.
C’è questa storia (politicamente di un certo sfizio). Sentite. Il ministro per il Turismo Michela Brambilla — rossa di capelli e in gran sintonia con Silvio Berlusconi, ma ministro solo dallo scorso 8 maggio, dopo aver trascorso un lungo, faticoso anno nel purgatorio dei sottosegretari — decide di organizzare una conferenza per rilanciare le attività di sua competenza nelle cosiddette «aree protette». Luogo prescelto: Fonte Cerreto, ai piedi della funivia che si arrampica sul dorso del Gran Sasso, strepitoso picco sull’omonimo Parco nazionale.
C’è già la data: il prossimo 28 giugno, domenica. E c’è pure già un sommario elenco degli invitati. Nel quale, oltre agli operatori del settore, ai rappresentanti di Legambiente, figura il Cavaliere ma non Stefania Prestigiacomo, responsabile dell’Ambiente e, di fatto, responsabile dello stesso parco nazionale.
Per capirci: è come se qualcuno organizzasse una cena a casa vostra, e non vi invitasse. La faccenda, finora, ha navigato sottotraccia. Ci sono state le elezioni europee, poi è sbarcato il colonnello Gheddafi. Ma è una faccenda troppo spinosa (e poi tutti ricordano i titoli dei giornali di quando Berlusconi, nel maggio del 2008, formò il suo governo: con la Prestigiacomo che, secondo alcuni, soffiò all’ultimo il ministero dell’Ambiente proprio alla Brambilla, osteggiata — con discrezione — dal potentissimo Marcello Dell’Utri).
Ministro Prestigiacomo, è stato uno sgarbo, o no? «Non so di cosa stia parlando...». Sto parlando della conferenza che il ministro Brambilla ha organizzato sul Gran Sasso. «Ah... Beh...». Ministro... «Senta: il Parco non è certo di mia proprietà ». Certo: e detto questo? «Dico che ovviamente il ministro Brambilla non può organizzare un convegno per parlare di valorizzazione delle 'aree protette'... si tratta di questioni che attengono al ministero che ho il privilegio di rappresentare, e d’altra parte, come noto, sull’argomento abbiamo già le nostre politiche, molto precise e molto apprezzate...».
Piuttosto dura. Si stava imbarcando su un volo aereo e, sulla questione, è parsa calma, ma dura.
Più vaga, la Brambilla. Ministro, ma perché mai organizza una conferenza sul Gran Sasso e invita tutti tranne la padrona di casa, vale a dire la Prestigiacomo? «Guardi, sono in riunione... vuole la verità? ». Possibilmente. «Sa’ che io questa vicenda non la conosco nei dettagli?». No? «No, giuro». A questo punto, forse, conviene rivolgersi ad Arturo Diaconale, direttore dell’Opinione e commissario del parco nazionale Gran Sasso.
È vero che ha ricevuto, come risulta al Corriere, una telefonata dal ministro Prestigiacomo, la quale le avrebbe chiesto, se non proprio ordinato, di non collaborare con l’evento organizzato dal ministro Brambilla? «Spero ci sia stata una mancanza di coordinamento...». Lasciamo le speranze, per ora. Limitiamoci ai fatti. «Beh, è chiaro che io, in una situazione del genere, non posso che adeguarmi alle indicazioni del ministero da cui dipende il parco... Quindi se il ministro Prestigiacomo non partecipa alla conferenza, è evidente che non parteciperà neppure il Parco...».
Per gli appassionati di dati statistici: questa è la prima polemica in cui finisce il ministro Brambilla
La Prestigiacomo non è una che si fa mangiare dalle mosche.
RispondiEliminaMi auguro che ridimensioni l'arroganza aziendale della Brambilla e del suo credere d'essere brava; intendo il turismo, altro non so.
Giusto.
RispondiEliminaIl parlare anche male non fa dimenticare di chi o cosa si parla.
Purtroppo temo invece sia semplicemente l'ennesima cialtronata berlusconiana affidata per l'occasione alla fedelissima Giovanna d'Arcore (cit. Crozza).
RispondiEliminaSe si guarda con attenzione il filmato da Fede, si vede che lei ha in mano lo storyboard del futuro spot. Temo che arriverà una cosa anche peggiore di Italia much more, questa volta con nastro tricolore vagante per il video. Magari affidata anche questa a RaiTrade, di cui tra l'altro invito a confrontare la grafica (e in particolare l'header sul sito) con l'ormai famosa sigla della Tv della Libertà.
Diversamente avrebbero per forza dovuto fare quantomeno una gara.
@frap
RispondiEliminaBeh, sicuramente a qualcuno che è impegnato partitocratamente con loro.
Ho rivisto il video ed ho notato
quello che dici, strano ma vero?
@frap'64
RispondiEliminaSi, è vero e purtroppo sarà così senza ombra di dubbio, però il valore mediatico non è stata cosa di poco conto.
E' anche vero che tutto quello che fa S.B. ha una notevole risonanza ma questa volta a beneficiarne è stato il turismo e questo non mi dispiace.
:-)
Bello questo di Semidiceviprima:
RispondiEliminaL’Italia degli aperitivi in centro. L’Italia che fa “il trenino” in discoteca. L’Italia del divertimento al Billionaire di Flavio Briatore (ci facciamo spennare per un drink, ma almeno per una sera ci concediamo il lusso di sognare e di diventare Vip anche noi). L’Italia con il Rolex ‘tarocco’, tanto chi vuoi che se ne accorga. L’Italia che “avremo tanti problemi, ma l’Italia è sempre l’Italia”.
Molti blog (quasi tutti) sul turismo sono troppo politicizzati e parlano male per il solo motivo che sono schierati dalla parte contraria al Governo.
RispondiEliminaA me non frega nulla di chi è al Governo ma interessa solo capire come si può fare bene il turismo.
@Stella di mare
RispondiEliminaHai ragione, troppo politicizzati ma questo è il gioco delle parti e mi sembra normale.
Prestigiacomo vs. Brambilla, chissà come l'aggiustano?
RispondiEliminaInterviene il Capo, sicuramente!!!
RispondiEliminaPersonalmente adoro la Prestigiacomo, sia come donna che come politico, cosa che non posso assolutamente dire per la MVB ma spero che la cosa si accomodi.
ome non condividere, caro Francesco.
RispondiEliminaA parte la signorilità, bellezza, portamento e moltissimo altro che la Prestigiacomo dispone in grande quantità nei confronti della Brambilla, politicamente e intellettualmente sono agli opposti. Se le mettessero al confronto la Prestigiacomo la surclasserebbe.
Capito casualmente, nel mio domenicale girovagare nella rete, sul questo blog e con rammarico devo confermare le mie iniziali impressioni: un’occasione mancata.
RispondiEliminaSi, speravo finalmente di aver trovato un luogo dove parlare di turismo in maniera costruttiva, come appunto annunciato dal sottotitolo “Critiche costruttive……”
Le cerco, appunto, le promesse critiche costruttive, ma non mi pare ancora di aver trovato nulla. A distanza di giorni, ancora si sta parlando (sparlando?) del ministro di turno, delle varie istituzioni, associazioni e quant’altro. Una valanga di critiche su tutto e su tutti, su tutto quello che e stato fatto e su chi (chi?) sarebbe il maggior responsabile dello sfacelo del turismo italiano.
Allora, se posso, vorrei esprimere un paio di mie convinzioni, maturate in quarant’anni di militanza nel turismo, di cui almeno la metá in Italia.
Chi ha detto che in Italia il turismo va male? Le statistiche? Ma c’è ancora qualcuno che ci crede alle statistiche, nostrane o “estere” che siano? Non ci posso credere…..
Intanto dobbiamo capirci su cosa intendiamo sulla parola Turismo, e soprattutto su chi lo fa. Per capire bene, basta studiare il meccanismo del turista tipico, e percorrere tutta la filiera del suo percorso, dall’ Agenzia di Viaggi, fino al tavolo del ristorante o al lettino sotto l’ombrellone. E qui l’Italia si divide in due.
In vent’anni ne ho viste di tutti i colori, mi sembra di averlo giá detto. Qualche aneddoto? (piacciono sempre).
La Proprietà della struttura accetta di fare un cenone per 450 pax, e io, allora direttore, mi permetto di far notare che non abbiamo posate sufficienti; risposta: “Ma no rompa le scatole, una sciacquata veloce e via, di nuovo il tavola, chi vuole che se ne accorga!!”
-Raccomandazione del Direttore Generale: “ E mi raccomando, solo assunzioni stagionali, che cosí l’ultimo stipendio non lo paghiamo”.
-Ordine dalla sede centrale di un 5stelle lusso: “Abbiamo un problema di overboocking, faccia dare una imbiancata veloce all’alloggio del capoanimazione (fatiscente), e ci metta dei fiori”
-Circolare (scritta!!) di nota catena alberghiera, vanto dell’hotellerie italiana: “Si raccomanda di utilizzare per prime le scorte alimentari in scadenza, e quelle scadute da poco (!) per il personale”.
-Ordine dell’Amministratore di noto resort veneziano:”Direttore, quel gruppo di 35 pax della ditta XY non vuole la fattura, quindi lo faccia sparire, mai stati nella nostra struttura, mi raccomando!”
-Estratto del regolamento interno di grande Hotel di cittá:”Si raccomanda alla Direzione di sorvegliare che le donne ai piani non impieghino piú di 12 minuti per rifare le camere, e non piú di 3 per il ripasso”
Raccapricciante, e potrei andare avanti ancora……
E ci lamentiamo che i turisti calano? Certo, per quelli di cui sopra, è il minimo.
E anche quando avessimo governanti intelligenti, ministri superesperti, istituzioni efficienti, marchi stupendi???? Incentivi per rilanciare chi? Imprenditori furbetti ed evasori, che dopo anni passati a “spennare i polli” e a far sparire presenze, si ritrovano cacciati in un angolo? (Per inciso, non credo agli interventi dello Stato, mai mirati a valorizzare l’efficacia imprenditoriale; un amico presidente di categoria ristorativa francese mi diceva ieri, moto arrabbiato, del suo disappunto sul recente abbassamento di tva, che è andato dritto nelle tasche dei ristoratori; listini invariati, nessun vantaggio per il Cliente).
E’ sul bicchiere sporco, sul capello nel letto, sulla scortesia del facchino che si gioca la partita, su questi infiniti, in apparenza insignificanti particolari che si gioca la reputazione della propria struttura e del settore intero; chi lavora nel settore lo sa. Oggi i Clienti sono informatissimi, ed anche molto esperti, hanno viaggiato e visto; sanno quindi scegliere. Scelgono la qualità, il giusto rapporto col prezzo, e la serietà, è logico.
Segue
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RispondiEliminaLa realtà è che nel nostro paese c’è un buon 35% di operatori turistici ai quali gli affari vanno a gonfie vele. Di costoro si parla poco o nulla, loro i primi a parlare poco di sé, e per nulla lamentandosi, soprattutto per mancanza di tempo (lavorano sodo) e perché abituati, come è naturale, a non aspettarsi alcunché da governi o istituzioni. Ne conosco alcuni, e di varia tipologia: dalla piccola dimora di charme nella campagna toscana, al grande Hotel di cittá, tutti accomunati da in concetto comune, la grande serietà con cui portano avanti il loro lavoro.
Strutture a crescita zero, per il semplice fatto che hanno occupancy al 100% tutto l’anno.
Sempre pieni, prenotati da un anno all’altro, contesi dai piú qualificati buyer internazionali, questi bravi imprenditori hanno da sempre lavorato sulla qualità, a prescindere dalle stelle, e fanno parte di quella categoria che mai ha basato il proprio lavoro e le proprie strategie sul “mordi e fuggi”, mai ha considerato il Cliente come un pollo da spennare, bensí come una risorsa su cui investire. Imprenditori dello stampo di certa Maria Grazia B. (tanto per non fare nomi) che si arrabbiava coi suoi dirigenti, se non avevano consumato per intero il generoso budget mensile (Ardoino se ne ricorda sicuramente).
Diciamo che all’estero questa percentuale è maggiore, e forse qui sta la differenza.
Qualche aneddoto? (piacciono sempre).
Da qualche mese sono a fare una consulenza in un Paese scandinavo. Lavoriamo soprattutto con clientela inglese. A novembre ’08 crolla la strlina, che va a pari con l’euro, iniziano le cancellazioni. Che fare? Aspettare un intervento di governo o istituzioni? No, qui non esiste un ministero preposto, e il Tourist Board ha funzioni di sola rappresentanza e non ha neppure un budget (anche loro hanno un marchio orrendo, sembra un nido di lombrichi).
Riunione, decisione immediata: abbassiamo i prezzi riportando il valore della sterlina a prima del crollo. Occupancy ad oggi:98%. Ma è stato un bel sacrificio…..da parte di tutti! La proprietà rinuncia di fatto al 25% sull’incasso. I dipendenti “sospendono” i premi di fine stagione, ai quali rinunceranno se i conti saranno in perdita. Difendendo la sussistenza della struttura, e quindi del proprio posto di lavoro. No comment.
Scusate, forse ho battuto il record di lungaggine dell’intervento; prometto di non farlo mai piú, ma il sacco da vuotare era grande!
Grazie per avermi ospitato.
@Wippet
RispondiEliminaMi sono preso cinque minuti per inserire un mezzo post, quando sono stato avvisato dei tuoi commenti.
Purtroppo devo rivedere in breve tempo (per via del fuso orario)una logistica alberghiera da spedire entro oggi e quello che d'acchito posso dirti; grande, e spero che queste tue parole servano a chi ci legge.
Quello che hai scritto è il turismo nella sua espressione più corretta e come andrebbe inteso... a presto per la risposta.
Complimenti!
@Wippet
RispondiEliminaMolte volte Luciano mi/ci rimprovera, indirettamente, di fare del pettegolezzo e molte volte ci rimango male.
Ora ti ci metti anche tu, va bene ne farò buon tesoro per il prossimo ma ci resto ancora male.
Quello che scrivi è la dottrina del turismo e condivido anche i punti e virgola; io, personalmente parlando, stò cominciando a capire qualcosina del turismo e forse il leggere troppo professionale, agli inizi, non mi avrebbe permesso di continuare a leggere e scrivere sul blog.
Ho molto rispetto delle tue idee ma le ho anche per chi mi prende per mano e piano piano mi fa capire cose di cui non avrei mai immaginato.
Mi fa piacere leggerti e devi essere molto in gamba nel tuo mestiere, grazie.
@Wippet
RispondiEliminaNe arrivassero delle lungaggini come le tue.
E' stato un piacere leggerti
Mah, veramente sono imbarazzato, non sono in giro "fishing compliments" e quello che ho detto non é altro che il risultato di lunga militanza...comunque grazie.
RispondiEliminaPeró, per essere positivo, sarebbe bello fare una graduatoria di tutti i responsabili dello sfacelo turistico italiano, tanto per non metterli tutti sullo stesso piano, dopodiché definire "chi deve fare cosa", scoprendo cosí che se i governi si occupassaro seriamente di sole quattro cose (4), basterebbe per tutti (trasporti, sicurezza, inquinamento, monumenti). Il resto lo facciano gli imprenditori, piccoli o grandi, famigliari o multinazionali, purché seri. E con loro tutti gli addetti, dal Direttore al facchino, dal banconista di AdV al tourleader, purché seri.I turisti, oggi, sanno scegliere.
brevemente @wippet magari con la possibilità di approfondire in seguito.
RispondiEliminaInfatti il maggior numero di lagnanze che appaiono in questo blog sono rivolte alle istituzioni del turismo e questo è normale il referente primo è chi manovra le leve e gli indirizzi generali sono loro, infatti spesso se hai letto quello che si richiede e di farci lavorare senza intoppo.
Non si richiede aiuto si richiede di non disturbare l'iniziativa imprenditoriale, che come dici è valida in molti casi tanto da lavorare sempre al 100%.
Lo stesso vale per le statistiche è un nostro cavallo di battaglia, l'inutilità e la non veridicità.
Sono d'accordo che chi lavora bene lavora sempre ance in periodo di crisi, anzi di più, l'unica nota è nelle soluzioni.
Queste possono essere personali adatte al soggetto che da soluzioni adeguate al suo caso, ma quelle generali ed indirizzo devono essere prese a livello superiore e noi quì si cerca di trovare i mali per trovare la medicina.Sarebbe bello un giono incontrarsi magari quì a Cattolica e parlarne insieme direttamente, qualcosa era stato detto con Zaccheo, io personalmente non aspetto la manna dal cielo
Plinio
@Wippet
RispondiEliminaPer quanto riguarda la pretesa di scrivere attinenze costruttive, beh, i risultati finora ottenuti dal blog con le varie istituzioni, attraverso click di molto peso o come addirittura dalle telefonate ricevute da notevoli componenti dell’organico direttivo nazionale, attestano inverosimilmente la produttività. Lo stesso Palazzo Chigi del Consiglio dei Ministri sta periodicamente transitando sulle nostre pagine, così pure altri Ministeri, Università, grandi Operatori turistici internazionali, amministrazioni regionali, provinciali, comunali e chi più ne ha più ne metta.
E sempre pertinenti al turismo.
Detto questo, io resto dell’idea che la responsabilità, in qualsiasi contesto, debba obbligatoriamente essere destinata a chi comanda perché come più volte accennato; non esistono cattivi collaboratori ma cattivi capi e quando questi non sanno come costruire la qualità, ebbene, è meglio che si allontanino autonomamente o a calci nel culo.
E chi più del Ministero del turismo deve essere preposto a questo?
Hai ragione, non tutte le statistiche hanno un valore ma, per esperienza diretta, alcune sono fondamentali, e faccio riferimento al WTO, T&L ed a quelle che danno la conoscenza del movimento turistico mondiale; cultura, paesaggistica, eno-gastronomico, balneare, apertura di nuove realtà turistiche internazionali, intesi come governi (Russia e Cina a suo tempo ed Angola etc.,per quanto riguarda l’attuale) e molto altro.
Per quanto concerne quello che hai indicato in merito agli esempi o aneddoti sulle direzioni “qualitative” italiane; impossibile non essere d’accordo e praticamente hai rispecchiato la concretezza.
Questo è sempre stato quello che ho trovato quando iniziavo una nuova avventura nel mio passato girovagare.
Situazioni più attinenti a cercare di accomodare ai complains che non a rimediarli a monte, dando la decantata qualità.
Sperpero inutile di danaro, scorte al limite della scadenza, pagamenti di refound, personale in esubero o minoritario in alcuni settori, diatribe con i governi locali e tanto altro che i “Mega-pluri-plus-multi-sprint-sport-spider-cabriolet” General Manager che mi avevano preceduto, erano riusciti a produrre. Ma poi arriva il “pulisci merda” che poi sono io, che iniziando dal ladrocinio immenso che trovavo…vabbé.
In questi casi è logico che la proprietà intervenga a dirti cosa e come fare, ma se tu dai maggior guadagno e nessun problema; ecco che dal loro telefono o cellulare…sparisci; anzi ti inviano in training altri GM per insegnare loro, ma è fatica sprecata.
Non ricordo d’aver mai sentito (anni) nessuna proprietà chiamarmi se non per sentire se stavo bene o per farmi gli auguri di Natale, Pasqua o compleanni vari.
Il problema in Italia è che tu sei troppo costoso, magari pretendi il triplo, il quadruplo oppure ancor di più; senza calcolare che alla chiusura del budget “loro” si trovano svariate “palanche” in più nel cassetto e senza pagare una nichelina di refound; che vuol dire - il miglior marketing del mondo-.
La qualità! E mettiamoci anche l’onestà, che è anche facile attuare se sei ben pagato.
Pochi bicchieri, fatture da non fare, spennare i polli, dimora dell’animazione (io purtroppo lavorando sempre sul 100% a volte davo il mio bungalow) e tutto quello che hai scritto; nel mio credo non esistono, perché i conti, prima della proprietà, li ho sempre fatti io e non ho mai permesso intromissione alcuna; neanche dalla proprietà. Ho un brutto carattere con la proprietà ma mai con i subalterni.
Recentemente, durante una trasmissione televisiva, mi sono confrontato con un assessore provinciale che sosteneva impropriamente che lui adotta il controllo qualità in tutti gli alberghi.
A parte che esiste una stupida legge provinciale che permette al gestore di qualificare il proprio albergo autonomamente ogni 5 anni; chi li fa questi controlli? E quando li hanno mai fatti?
RispondiEliminaNoi stiamo combattendo ancora contro le menzogne, i decreti assurdi, l’improfessionalità e la stupidità della gente che non riesce ancora a capire che questo non è turismo, non è accoglienza ma il martellarsi i testicoli da soli.
Per quanto riguarda il tuo amico della ristorazione francese, scusa ma non gli credo, anche perché la legge partirà dal 1° luglio e quindi non può dedurne ancora la produttività.
Sarkozy dispone inoltre di tutti i prezzi che attuavano i ristoranti sull’intero territorio prima dell’immissione di questa nuova legge, ed il semplice controllo con il richiesto -12% porterà a capire chi ha fatto il furbo. 40.000 nuove assunzioni (3 anni) sono sempre meglio del -23.000 italiana (6 mesi).
Mi sembra di ricordare che questo (sterlina-euro) sia avvenuto in Finlandia ma credo anche in Svezia, mentre la Norvegia, se non sbaglio non si è adattata; e l’idea, a mio modo di vedere, è stata ottima per non perdere forza lavoro. Poi verranno altri tempi ma almeno si riesce a sopravvivere; che è stato quello fatto in Egitto dopo l’11 settembre 2001, dove ho rischiato anche un'altra cosa molto più d’azzardo…ma questa è storia vecchia. Però i risultati mi hanno dato ragione.
Terminando, caro Wippet, vorrei che fosse sempre domenica perché è un piacere leggerti.
Cordialmente
Heilà, ma quanto scrivete?
RispondiElimina@Wippet
bravo!
@Plinio
bravo
@Luciano
lo sai già
Mi avete obbligato a leggere tutto e adesso sono in ritardo.
Ho un matrimonio
ciao
Grazie Ardoino per il lungo, accurato commento, sono onorato. Tengo a precisare che non mi sarei mai permesso di definire inutile questo blog, e sono sicuro che molti ne traggono suggerimenti. Probabilmente sono capitato per due volte consecutive sui commenti riguardo la MVB, e mi sembrava una discussione un pó sterile. Tra l'altro mi fa simpatia per il suo coraggio di buttarsi, cosí a digiuno, nel lago ghiacciato del turismo; e poi almeno per ora non ha minacciato di reitrodurre la tassa di soggiorno, o quella sui ricchi.....ricordate? Certi suoi predecessori hanno fatto peggio, esempio su tutti Alitalia quasi morta. Se non fosse per Ryanair o Easyjet, i turisti chi ce li porta da noi? Insisto: TRASPORTI( linea aerea low cost, treni veloci, traghetti che non si incendiano).SICUREZZA (come evitare i soliti scippi o stupri ai danni di povere ragazze straniere poco avvezze a guardarsi le spalle?). ECOLOGIA (salvaguardare coste, parchi ecc. e salvare il salvabile del nostro patrimonio naturalistico). MONUMENTI (valorizzare i nostri musei (chiusi la domenica), le opere d'arte (in abbandono)ecc.).Ce n'é da lavorare per dieci anni!
RispondiEliminaGrazie a tutti e buona settimana.restilly
@Wippet
RispondiEliminagrazie a te della visita e del consiglio di migliorare la costruttività; credo che tu abbia ragione e spero nell'aiuto dei miei comemntatori.
Come hai ragione nel sostenere che per fortuna non ha ancora adottato quelle tasse anche perchè non è di sua pertinenza per via del Titolo 5 e dei decreti comunali. In Italia prima ci si mette i pantaloni, dopodichè gli slip. Infatti si è prima costituito il Ministero, poi si penserà a cambiare il Titole 5.
Inaudito!
Sulla MVB non posso garantire nulla, anzi, credo proprio che continuerà ad essere la mia mira principale...potrà anche risultare simpatica e all'inizio lo era anche per me, ma non possiamo pagare sulla nostra pelle le sue inesperienze...è lei che tira i fili.
Trasporti, sicurezza, monumenti ed ecologia, beh, caro amico, tu sfondi una porta aperta.
Gentile Wippet, come detto mi ha fatto molto piacere leggerti ed il piacere è tutto mio e credo anche degli altri considerando i loro commenti.
A presto e complimenti a te.
@Plinio
RispondiEliminaScusa ma non avevo visto il tuo.
Sono certo che prima o dopo ci si troverà in quel di Cattolica, il mondo è talmente piccolo.
Statistiche, per amor del cielo, valgono solo quelle dello spostamento delle grandi masse e dei paesi emergenti.
Le statistiche valide sono anche quelle che ti dicono cosa vuole il cliente, ma quelle te le fai da te ed in base alla tua zona operativa.
E poi penso che tre o quattro accordi (come dice wippet) del Ministero del turismo, ben mirati, con altri ministeri (trasporti, cultura e ambiente) farebbero il bene generale per questo settore ma quì si pensa solo alle commissioni.
In definitiva comincano a costruire le case dal tetto; scusa la banale similitudine, ma cosi è.
:-)
Magia finita, bruttezza intatta.
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