@Paolo Sei grande ma penso d'esserci riuscito. Ho fatto più fatica quì che nella logistica per un Grand Hotel 5L, però la soddisfazione è stata grande. Mi sento come un bambino che è riuscito a baciare la prima bambina della sua vita. :-)
Stai provando ad inserire gli emoticons che ho visto la prova? Caro Luciano ti immagino smanettare e la soddisfazione che provi quando ci riesci. La stessa cosa succede a me. Ciao e in bocca al lupo....
La Federcongressi, per scongiurare il rischio di un declassamento dell'hotellerie di lusso italiana, tagliata fuori dal business dei congressi medico-scientifici sponsorizzati dalle aziende farmaceutiche, propone di sostituire l'attuale norma del Codice deontologico di Farmindustria che impedisce ai medici congressisti di essere ospitati in strutture sopra le 4 stelle, con un'altra che ponga alle aziende un vincolo non di stelle bensì di spesa. "Non voglio suscitare allarmismi, ma solo prendere atto di una realtà che è conseguenza diretta e inevitabile di anni di staticità" ha dichiarato il Presidente di Federcongressi, Paolo Zona, "il declassamento – allo stato attuale l’unica forma di difesa per gli alberghi di lusso in difficoltà – è uno spettro da scongiurare con tutte le forze, perché depaupererebbe drammaticamente la nostra hotellerie soprattutto di fronte al pubblico straniero."
Niente più alberghi a 5 stelle per i medici, o viaggi aerei in top class,cene di gala,programmi di intrattenimento, località esclusive nelle stagioni turistiche. E largo ai giovani dottori, con quote «riservate» di partecipazione. Le industrie farmaceutiche sono pronte a ritirare il blocco delle sponsorizzazioni, in vigore da ottobre scorso, ai meeting grandi e piccini per la formazione dei medici. Ma a precise condizioni e con rigidi paletti. La strada sarà quella della «qualità» degli eventi,del massimo controllo e anche dell'autocontrollo,con tanto di verifiche che le industrie sono pronte ad applicare a sé stesse. Una strada che dovrà tenere una rotta sicura: la collaborazione e il massimo grado di concertazione con la classe medica e con le istituzioni. È su queste basi che la giunta di Farmindustria,dopo una lunga discussione (a frenare sono state soprattutto le imprese nazionali), ha approvato le nuove regole di «autoregolamentazione »per i congressi e i convegni medico scientifici pagati dalle industrie farmaceutiche. Non è ancora lo sblocco della decisione di dare lo stop alle sponsorizzazioni presa contro i tagli della Finanziaria 2007.
Medicine, dottori e cene. Non è il titolo di un film, ma quello del Rapporto : (http://www.consumidoresint.org/docum...harma_2007.pdf) pubblicato da Consumers International, la federazione internazionale che raccoglie 220 associazioni di consumatori di tutto il mondo. E che racconta come i malati dei paesi in via di sviluppo siano una miniera d´oro per le aziende farmaceutiche. Per accaparrarsi nuova clientela, i colossi del farmaco corromperebbero i medici dei paesi in via di sviluppo, dove purtroppo molto malattie debellate in Occidente sono ancora vive e vegete e dove per guarire chi è malato è disposto a mandar giù di tutto.
Ma per convincere i medici, non basta una cena . Condizionatori d'aria, computer, automobili, tessere di club esclusivi, notti in hotel a cinque stelle durante i congressi medici: sono solo alcuni dei regali contemplati dalle strategie di marketing delle multinazionali farmaceutiche. Ma certo, non si tratta solo di corruzione. La collusione tra medici e case farmaceutiche, spiega il rapporto può portare a «prescrizioni ingiustificate o errate che mettono a serio rischio la salute dei pazienti, a volte anche con effetti fatali».
Big Pharma, le grandi industrie che controllano il mercato dei farmaci, quindi «a suon di regali sta cambiando le abitudini prescrittive dei medici nei Paesi in via di sviluppo». E la metà dei medici non lo nega: secondo il rapporto, il 50% dei dottori ammette di sentire questa pressione. Ma mancano pure leggi che regolamentino il mercato: «La mancanza di regole – spiega Richard Lloyd, direttore generale di Consumers International – rende questi mercati un facile bersaglio per le tecniche di marketing delle multinazionali, ma le risorse sanitarie di questi Paesi e i soldi degli stessi cittadini non possono essere dilapidati nell'uso errato dei farmaci».
«L'unica maniera per assicurare che i pazienti ricevano dai medici un trattamento razionale e imparziale – dicono dalla federazione dei consumatori – è che i governi mettano al bando completamente la pratica dei regali». Nel frattempo, per chi volesse dare un contributo alla campagna, Consumers International invita a mandare una mail a marketingoverdose*consint.org. Perché nessuno, quando un medico gli prescrive un farmaco, debba pensare che il dottore non sta pensando alla sua salute ma al prossimo pacco regalo in arrivo.
FARMACI MINORANZE VIRTUOSE I camici bianchi che non accettano «regali» dalle case farmaceutiche «No grazie, pago io!» Medici con sane abitudini 238 medici hanno sottoscritto un patto, un'aggiunta al giuramento di Ippocrate. Niente «omaggi» dalle case farmaceutiche. Niente congressi in alberghi a cinque stelle ospiti di Big Pharma. La formazione medica deve essere pubblica e indipendente
Se gli dai da mangiare, vengono. Secondo un'indagine condotta alla Mayo Clinic di Rochester, basta uno spuntino gratis e la presenza dei medici ai corsi d'aggiornamento s'impenna del 38%. Ciò nonostante, l'81% dei partecipanti esclude che la casa farmaceutica che paga il pranzo influenzi la lezione e il loro comportamento professionale.
Non sono così ingenui, e così presuntuosi, i medici di New York che hanno fondato No free lunch, niente pasti gratis. Ricalcando il modello newyorkese sono nate analoghe associazioni in Francia, Spagna, Olanda, Australia. L'equivalente nostrano si chiama No grazie, pago io! Esiste dal 2004 e conta la bellezza di 238 aderenti. Una goccia nel mare, a fronte dei 350 mila medici italiani. Un'ultra minoranza virtuosa che dice e pratica cose molto sensate. Ma piuttosto onerose. Chi diventa un No grazie non si limita a rinunciare ai gadget - biro, agende, libri, piccoli attrezzi medici - regalati dalle case farmaceutiche. Non partecipa a convegni «spesati» (spesso in località turistiche, sempre in alberghi a 5 stelle)
Simpatica la domanda. Mi verrebbe da aggiungere altre considerazioni, ma per evitare ripercussioni anonime sul blog... Credo che anche in questo caso tu abbia ragione: sono di più i "velini".
@Luciano
RispondiEliminaQuì stà cambiando tutto e non riesco più a commentare.
Sei in difficoltà caro Luciano?
RispondiEliminaE' tutto il giorno che il template del blog stà cambiando in continuazione e non riceve i commenti. Speriamo adesso
Finalmente, ho visto i commenti.
RispondiEliminaAllora funziona di nuovo.
Alla buonora.
RispondiEliminaCosa è successo. Volevi cambiare template?
@Tutti
RispondiEliminaScusatemi ma sono nelle canne e non riesco a sistemare il blog.
A presto e speriamo che me la cavo...
:-)
hai deciso quale scegliere questo è meglio di quello di ieri, ma ve ne sono di meglio ciao Mariano
RispondiEliminaNon ci capisco niente.
RispondiEliminaStò provando ma penso sempre più...ma perchè ho fatto questa str...anezza?
:-)
Ma non mi arrendo
Se vuoi una mano batti un colpo!
RispondiEliminaPaolo
@Paolo
RispondiEliminaSei grande ma penso d'esserci riuscito.
Ho fatto più fatica quì che nella logistica per un Grand Hotel 5L, però la soddisfazione è stata grande.
Mi sento come un bambino che è riuscito a baciare la prima bambina della sua vita.
:-)
@Luciano
RispondiEliminaMi sembra buono.
Eppoi c'è una colonna in più.
:-) Prova
RispondiEliminaStai provando ad inserire gli emoticons che ho visto la prova?
RispondiEliminaCaro Luciano ti immagino smanettare e la soddisfazione che provi quando ci riesci.
La stessa cosa succede a me.
Ciao e in bocca al lupo....
Questa poi è veramente bella.
RispondiEliminaLa Federcongressi, per scongiurare il rischio di un declassamento dell'hotellerie di lusso italiana, tagliata fuori dal business dei congressi medico-scientifici sponsorizzati dalle aziende farmaceutiche, propone di sostituire l'attuale norma del Codice deontologico di Farmindustria che impedisce ai medici congressisti di essere ospitati in strutture sopra le 4 stelle, con un'altra che ponga alle aziende un vincolo non di stelle bensì di spesa.
"Non voglio suscitare allarmismi, ma solo prendere atto di una realtà che è conseguenza diretta e inevitabile di anni di staticità" ha dichiarato il Presidente di Federcongressi, Paolo Zona, "il declassamento – allo stato attuale l’unica forma di difesa per gli alberghi di lusso in difficoltà – è uno spettro da scongiurare con tutte le forze, perché depaupererebbe drammaticamente la nostra hotellerie soprattutto di fronte al pubblico straniero."
Ci sarebbe da ridere.
RispondiEliminaAnche questa volta Luicano ci ha visto giusto e con qualche mese, se non anno, di anticipo.
E la classificazione?
Credo che adesso saltino le classificazioni o sbaglio?
RispondiEliminaIntendo lo studio di queste.
Oppure era tutto stabilito anche questa volta?
@Anonimo
RispondiEliminaBuona sera,
scusami ma non riesco a capire cosa intendi.
Forse qualcun'altro è più in grado di me.
:-)
"che impedisce ai medici congressisti di essere ospitati in strutture sopra le 4 stelle"
RispondiEliminaScusami Luciano ma questa str...anezza esiste anche nei paesi della comunità?
@Anyway
RispondiEliminaTratto dal Sole 24 Ore del 30/03/2007
Niente più alberghi a 5 stelle per i medici, o viaggi aerei in top
class,cene di gala,programmi di intrattenimento, località esclusive nelle
stagioni turistiche. E largo ai giovani dottori, con quote «riservate» di
partecipazione. Le industrie farmaceutiche sono pronte a ritirare il blocco
delle sponsorizzazioni, in vigore da ottobre scorso, ai meeting grandi e
piccini per la formazione dei medici. Ma a precise condizioni e con rigidi
paletti. La strada sarà quella della «qualità» degli eventi,del massimo
controllo e anche dell'autocontrollo,con tanto di verifiche che le
industrie sono pronte ad applicare a sé stesse. Una strada che dovrà tenere
una rotta sicura: la collaborazione e il massimo grado di concertazione con
la classe medica e con le istituzioni. È su queste basi che la giunta di
Farmindustria,dopo una lunga discussione (a frenare sono state soprattutto
le imprese nazionali), ha approvato le nuove regole di
«autoregolamentazione »per i congressi e i convegni medico scientifici
pagati dalle industrie farmaceutiche. Non è ancora lo sblocco della
decisione di dare lo stop alle sponsorizzazioni presa contro i tagli della
Finanziaria 2007.
segue...
RispondiEliminaMedicine, dottori e cene. Non è il titolo di un film, ma quello del
Rapporto :
(http://www.consumidoresint.org/docum...harma_2007.pdf)
pubblicato da Consumers International, la federazione internazionale che
raccoglie 220 associazioni di consumatori di tutto il mondo. E che racconta
come i malati dei paesi in via di sviluppo siano una miniera d´oro per le
aziende farmaceutiche. Per accaparrarsi nuova clientela, i colossi del
farmaco corromperebbero i medici dei paesi in via di sviluppo, dove
purtroppo molto malattie debellate in Occidente sono ancora vive e vegete e
dove per guarire chi è malato è disposto a mandar giù di tutto.
Ma per convincere i medici, non basta una cena . Condizionatori d'aria,
computer, automobili, tessere di club esclusivi, notti in hotel a cinque
stelle durante i congressi medici: sono solo alcuni dei regali contemplati
dalle strategie di marketing delle multinazionali farmaceutiche. Ma certo,
non si tratta solo di corruzione. La collusione tra medici e case
farmaceutiche, spiega il rapporto può portare a «prescrizioni
ingiustificate o errate che mettono a serio rischio la salute dei pazienti,
a volte anche con effetti fatali».
Big Pharma, le grandi industrie che controllano il mercato dei farmaci,
quindi «a suon di regali sta cambiando le abitudini prescrittive dei medici
nei Paesi in via di sviluppo». E la metà dei medici non lo nega: secondo il
rapporto, il 50% dei dottori ammette di sentire questa pressione. Ma
mancano pure leggi che regolamentino il mercato: «La mancanza di regole –
spiega Richard Lloyd, direttore generale di Consumers International – rende
questi mercati un facile bersaglio per le tecniche di marketing delle
multinazionali, ma le risorse sanitarie di questi Paesi e i soldi degli
stessi cittadini non possono essere dilapidati nell'uso errato dei
farmaci».
«L'unica maniera per assicurare che i pazienti ricevano dai medici un
trattamento razionale e imparziale – dicono dalla federazione dei
consumatori – è che i governi mettano al bando completamente la pratica dei
regali». Nel frattempo, per chi volesse dare un contributo alla campagna,
Consumers International invita a mandare una mail a
marketingoverdose*consint.org. Perché nessuno, quando un medico gli
prescrive un farmaco, debba pensare che il dottore non sta pensando alla
sua salute ma al prossimo pacco regalo in arrivo.
Pubblicato il: 31.10.07.
A te la giusta esamina!
@Anonimo
RispondiEliminaCi ho provato ma non sono riuscito a capire cosa hai scritto.
FARMACI MINORANZE VIRTUOSE I camici bianchi che non accettano
RispondiElimina«regali» dalle case farmaceutiche
«No grazie, pago io!» Medici con sane abitudini
238 medici hanno sottoscritto un patto, un'aggiunta al giuramento di
Ippocrate. Niente «omaggi» dalle case farmaceutiche. Niente congressi
in alberghi a cinque stelle ospiti di Big Pharma. La formazione medica
deve essere pubblica e indipendente
@Francesco
RispondiEliminae segue...
Se gli dai da mangiare, vengono. Secondo un'indagine condotta alla
Mayo Clinic di Rochester, basta uno spuntino gratis e la presenza dei
medici ai corsi d'aggiornamento s'impenna del 38%. Ciò nonostante,
l'81% dei partecipanti esclude che la casa farmaceutica che paga il
pranzo influenzi la lezione e il loro comportamento professionale.
Non sono così ingenui, e così presuntuosi, i medici di New York che
hanno fondato No free lunch, niente pasti gratis. Ricalcando il
modello newyorkese sono nate analoghe associazioni in Francia,
Spagna, Olanda, Australia. L'equivalente nostrano si chiama No
grazie, pago io! Esiste dal 2004 e conta la bellezza di 238 aderenti.
Una goccia nel mare, a fronte dei 350 mila medici italiani. Un'ultra
minoranza virtuosa che dice e pratica cose molto sensate. Ma
piuttosto onerose. Chi diventa un No grazie non si limita a
rinunciare ai gadget - biro, agende, libri, piccoli attrezzi medici -
regalati dalle case farmaceutiche. Non partecipa a convegni «spesati»
(spesso in località turistiche, sempre in alberghi a 5 stelle)
dalla stessa fonte.
Ciao:-D
Ottima ricerca amici.
RispondiElimina@Luciano
RispondiEliminaSolo un semplice copia/incolla
:-)
@Luciano
RispondiEliminaCi sono più "veline" o "velini" nel mondo del turismo?
Per conto della mia esperienza credo che i secondi siano in maggioranza.
@Francesco
RispondiEliminaSimpatica la domanda.
Mi verrebbe da aggiungere altre considerazioni, ma per evitare ripercussioni anonime sul blog...
Credo che anche in questo caso tu abbia ragione: sono di più i "velini".
Voi state abbassando il valore delle "signorine" per i vostri interessi turistici.
RispondiEliminaDai che scherzo!
Bella quella dei "velini".
RispondiEliminaTi riferisci a quelli che con il "merito" sono al potere?