Allucinante!
Ormai è quasi dato per certo che anche questo Governo cadrà ancor prima
di aver terminato il suo mandato.
Il prossimo sarà il 63esimo in 67 anni (il primo fu quello
di De Gasperi dal 13.07.1946 al 28.01.1947).
Mentre il più inattaccabile per
brevità fu il 1° Governo Fanfani (18.01.1954 - 08.02.1954) … 15 giorni senza
per altro ottenere la fiducia.
Italia Campione del Mondo!
Quindi altre nuove elezioni (e giù
palanche buttate nel cesso), altri ministri e avanti il prossimo al Turismo.
Non che mi dispiaccia granché rivedere
Massimo Bray prendere la strada per ritornarsene alla Treccani, per carità.
Ma l’imminente sarà della medesima
insipienza dei predecessori … nell’ambito?
Penso proprio di sì!
Infatti in quelle cadreghe ci va
sempre a finire chi meno ne sa e chi meno ci sa fare, e che poi ne combina di tutti
i colori … ma per disposizioni del suo partito d’appartenenza e per chissà
quale motivo (facilmente immaginabile), ecco che putacaso ci finisce … e tira a campà.
Qualche mese per cominciare a
capirne un po’ e poi il nulla assoluto, l’indecisione, le perenni retromarce
per la loro salvaguardia e per non intralciare l’associazione di turno che
grida a squarciagola che così non si fa.
Poi tocca all’altra che a sua
volta s’incazza, e la storia continua all’infinito.
Ed ecco che allora partono a razzo
i vari Programmi per la ripresa di questo settore (e giù altre palanche), dove ognuna
di queste (le associazioni) ne partorisce alla stregua delle pantegane e che
non riportano altro che le stesse cose di altri saccenti che scrivevano oltre mezzo
secolo fa.
E con i Programmi s’innesta il
circolo vizioso delle lettere aperte sul web che suonano sempre la medesima
litania composta di una sola nota: il MI.
MI si che so che cosa s’abbia da
fare … Mi sono bravo/a a dare i giusti suggerimenti … MI ascolti, la prego, e vedrà
che con le convention che lei MI pagherà, cambierò nel meglio questo settore.
E giù palanche a gran volontà che
per puro caso prendono sempre la stessa strada, ma il risultato è che non
cambia una benemerita mazza, mentre la colpa rimane sempre degli altri.
Da molto tempo leggo svariati
complimenti all’indirizzo di tale e tal altro/a, vedo continuamente degli apprezzamenti regalati all’oratore di turno (e ce ne sono talmente tanti che nessuno riuscirà mai a
contarli tutti), sento gratificare il professorone che diffonde luce alla platea che di botto s'illumina d'immenso: sì, quei gran sapientoni che seppur a contatto con chi decide le
sorti nazionali o regionali di questo comparto ottengono lo stesso risultato che arare il fondo del mare … e nel mentre le altre nazioni ce lo
mettono sempre in quel posto.
Ma è mai possibile con tutti ‘sti eccellentissimi
del turismo non si riesca mai a combinare niente di buono?
O sarà forse che gli
eccellentissimi, alla pari del ministro del turismo di turno, non ne capiscano
a loro volta ‘na sega?
Aumentando però inesorabilmente le nostre spese ... al loro indirizzo.
Qualcosa non va!
P. S.: Fanfaroni ... e noi coglioni!
Le scriveranno eccome se le riscriveranno!!!!!
RispondiElimina:-DDD
Leggendoti mi vien da piangere per la tristezza dell'argomentazione. Queste problematiche che hai accennato vengono da lontano e sempre in un crescendo (o precipitando) sempre più veloce. Non possiamo aver niente di meglio perchè quegli inetti dell'altro ieri sono loro che hanno volontariamente programmato e formato gli inetti di ieri, oggi abbiamo il frutto che non poteva essere che quello di tante "zucche vuote", ma sai cosa mi deprime al massimo? Come arrivare ad avere una qualche fiducia in quella classe che si approccia ad essere a loro volta "dirigenti" se si sono formati e provengono dalle classi di somari inetti e patentati che ci ritroviamo oggi?? Ci vorrebbe una "Revolution" alla francese, ma nel frattempo ci hanno catalogato ormai tra i Paesi Civili ed Industrializzati (???) e non possiamo permettercela!!
RispondiElimina@Luigi
RispondiEliminaPer la "Revolution" ci sono.
Sempre che sia alla fijiana, dove i Governi cadono al massimo con l'uso delle fionde.
E senza colori partitici, per carità, che tanto tra quelli e quell'altri non cambia mai un razzo.
:)