Il linciaggio al mio fegato, tanto per non perdere l’abitudine,
continua … e in queste cose Federalberghi non lesina o si tira di certo indietro per poterne
così consumare l’opera.
Infatti, da quelle parti vogliono di nuovo tentare l’intermediazione
attraverso il loro italyhotels.it.
Tutti campioni del mondo a sentirli, ma il risultato è che
le OTA o le varie OLTA qualsivoglia proferire, la fanno da padroni con delle
percentuali da far paura, portando all’estero i loro ricavi nonché manlevandosi
dall’obbligo di pagare le tasse nel Bel Paese … nulla d’illegale, per carità,
ma s’ipotizza che un paio di miliardi di euro l’anno e forse anche qualcosa di
più, mica noccioline, neh; se ne prendono la strada per altri Paesi (Expedia ha sedi in tutto il mondo ma la principale è a
Bellevue, vicino a Seattle, nello stato di Washington. Più vicino, ad
Amsterdam, il quartier generale di Booking.com).
Ma ora un po’ di storia e nemmeno troppo antica.
Dal principio
fu Scegli Italia (di Lucio Stanca), poi cambiato nel famoso portalone
“italia.it”, e detto nacque principalmente come progetto di booking (Ved. Art. 12 legge n. 80 del 14/05/2005).
Ma la piattaforma fu avversata in tutti i
modi dai T. O. e dalle agenzie di viaggio, certe che in questo modo
avrebbero visto contrarsi il loro giro d'affari.
E grazie alla miopia (o totale cecità) di questa gente
e dei vari ministri che gli dettero retta (i vari Rutelli, Brambilla e
compagnia bella) fu ampiamente spianata la strada alle OLTA.
La storia
recente e … il cerchio si chiude?
In merito alla “cosa” e alcuni mesi fa, Andrea Babbi
non appena insediatosi sull’ambita poltrona di DG dell’Enit, sentenziò che il
portalone dovesse attuare la politica dell’intermediazione per evitare queste
discrepanze (ved. qui) per poi cambiare completamente opinione a causa di una “sua”
presunta Legge che avrebbe vietato allo Stato qualsiasi possibilità di vendita
poiché destinata ai privati.
Legge di cui non c’è traccia in tutte le Gazzette
Ufficiali dalla Costituzione della Repubblica italiana (ved. qui) …
… ed ecco che il presidente della Federalberghi, Bernabò
Bocca, dichiara: “Sarebbe più semplice se
l'Italia si dotasse di un proprio sito in grado di presentare le tariffe
alberghiere più convenienti. Federalberghi ci sta provano con ItalyHotels.it.
L'intento sarebbe renderlo operativo entro fine anno, «ma per portare avanti il
progetto, promuovendolo su mercati internazionali, ci vogliono almeno 8 milioni
di euro l’anno. L'idea è applicare non più del 10 per cento di commissione agli
iscritti”.
Ma come (?), prima si può promo commercializzare sul
portale italiano … poi spunta una Legge (dov’è?) che dice che non si può e quindi
ecco che Federalberghi parte con l’intermediazione alberghiera … strano, neh?
Pertanto la loro catastrofica esperienza maturata qualche
anno prima non è servita a niente, e ci riprovano nonostante giri voce che
Federalberghi stia inesorabilmente perdendo associati da tutta l’Italia.
E se continua così, si ritroveranno a intermediare solo
quei quattro amici al bar davanti ad un bicchiere di coca e un caffè, mentre
dei nostri guai (TripAdvisor, Expedia, Trivago e bla bla bla) non se ne parla
proprio.
La
soluzione?
La fantasia è più importante del sapere e tutti sanno
che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non
lo sa e la inventa.
Certo che il repentino cambiamento di idee è molto strano.
RispondiElimina;-)
@Vinc
RispondiEliminaCosa no si fa per la propria gloria
;-)