martedì 25 novembre 2014

C'era una volta la parity rate

Il problema della “parity rate” ormai è discusso a livello mondiale.
E mentre la cosa sta dando un pazzesco fastidio a gran parte del ricettivo, pochissimi a parte, i dibattiti sull'argomento si susseguono incessantemente.

Mentre di soluzioni, oltre al demandare all'autorità antitrust, manco a parlarne.
Che il motivo sia che a molti conviene così?

Tutti ripetono le stesse frasi e non si riesce a venirne fuori, anche perché la carta moneta canta (e pure gli spiccioli) e di musicisti che vorrebbero suonare, ce ne sono in gran quantità.
Mentre le OTA's dispongono di un sacco tanto di “note” per le corde di viola, violino e pure di violoncello che male non fa … però a loro.

Recentemente poi, l'autorità antirust della Germania in una loro sentenza datata 1° marzo 2014, ha deciso che la parity rate non è obbligatoria, ma mica è finita qua, per carità.
Adesso si è in attesa del ricorso di booking.com e poi chissà quante altre cosette da valutare al meglio di altre.
E musica sia.

Francia, Austria, Ungheria, Svezia, Danimarca, Irlanda e Gran Bretagna si stanno dando da fare nella medesima maniera, mentre da noi l’autorità italiana dovrà verificare, ma non prima del 15 luglio 2015, se le OTA's ostacolano la concorrenza sul prezzo e sulle condizioni di prenotazione nei diversi canali di vendita.
Per farla breve, insomma, se la clausola della parity rate sarebbe anti-concorrenziale … ma per esserne certi, dicono che ci voglia almeno un anno per valutare.

Ma se l’hotel deve garantire lo stesso prezzo su tutti i canali di distribuzione, il viaggiatore come può trovare sul mercato le offerte più convenienti?
C’è puzza di cartello.
E mica solo da oggi.

Come già detto, i precedenti bracci di ferro fra autorità e OTA's sono tanti, ma di soluzioni manco a parlarne.
E poi con i ricorsi e contro ri ricorsi che di certo le OTA's effettueranno, sempre che la “sonata” non gli vada bene alla prima … altrimenti alle calende greche l'ardua sentenza.

Però la soluzione esiste … eh già! … ed è anche semplice semplice, ma difficile difficile da individuare per chi non la sa.





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