Che la mia Genova sia stata gestita, e
che lo sia tutt'ora, in una maniera che definire scandalosa,
menefreghista nonché improfessionale, è cosa alquanto risaputa
anche agli abitanti dell'altopiano del Tibet.
In trent'anni i cittadini che hanno
preferito togliere il “disturbo” e scegliere altri lidi, sono
qualcosa come 260.000 (da 850.000 nel 1985, adesso siamo 590.000 e
rotti), e quelli che sono rimasti si sono davvero “rotti” pure
loro.
Ma quelli felici e contenti ci sono
sempre e di cui non si riesce a comprenderne (forse) il perché lo
siano.
Si può dire “collusi”?
Comunque sia la questione è questa qua
di seguito e poi ditemi voi se si può continuare ancora così.
Il Comune di Genova sigla un accordo di promozione con l’outlet
di Brugnato (ved. qui la distanza), nello spezzino. Quanto basta per scatenare la dura
reazione del mondo del commercio, già messo a dura prova dalle
alluvioni a ripetizione, e senza che si siano mai messi in pratica le
belle parole per salvaguardare il territorio.
A insorgere sono Ascom e Confesercenti
ma non solo, dal momento che anche nelle fila della maggioranza Doria
c’è chi riflette sull’opportunità di un accordo
commercial-turistico come questo in un momento di assoluta debolezza
per il tessuto economico cittadino.
Andrea Dameri, direttore di
Confesercenti, parla addirittura di «schizofrenia
dell’amministrazione comunale». «Si investono soldi, risorse
e progetti per salvaguardare, promuovere e riqualificare il commercio
di vicinato e poi si aprono centri commerciali e addirittura si fanno
accordi con outlet fuori dal territorio».
Incredula e «sconcertata» si dichiara
anche Ilaria Mussini, Consulta dei Civ di Confcommercio. «Sono a dir
poco stupita. È qui, soprattutto in questo momento, che bisogna
spingere a spendere e ad acquistare, non all’outlet».
Ma cosa prevede, esattamente,
l’accordo tra lo “Shopinn Brugnato 5 Terre” (sì, è
proprio quello entrato nell’occhio del ciclone perché costruito su
un’area risultata esondabile) e il Comune di Genova?
Il documento impegna la struttura
commerciale (100 negozi su 22 mila metri quadri) a «distribuire
materiale promozionale all’interno di uno spazio dedicato», a
«trasmettere attraverso la radio interna messaggi riguardanti
iniziative ed eventi a Genova», e a «proiettare video ed esporre
cartelloni nell’ambito dell’area». In cambio, il Comune
capoluogo si impegnerà nelle seguenti azioni di promozione di
Shopinn: «introdurre il complesso commerciale nel percorso previsto
per giornalisti e operatori turistici nell’ambito di educational
organizzati», «presentare Shopinn e distribuire materiale
promozionale dedicato in occasione dell’organizzazione di workshop»
e «distribuire materiale promozionale di Shopinn in occasione di
partecipazione a Fiere in Italia e all’estero».
Uno scambio di favori, insomma.
Piuttosto distante, però, dalla
politica di attirare possibili nuovi clienti per i nostri negozi.
«La cosa paradossale è che
educational e materiale promozionale lo finanziamo con la tassa di
soggiorno dei nostri hotel - ragiona Dameri - insomma un capolavoro
amministrativo, una strategia di marketing ridicola e una questione
politica aperta di cui intendiamo chiedere conto all’assessore
Carla Sibilla». Lo facciamo noi. «Si tratta di una sinergia
piuttosto soft - difende l’accordo l’assessore - che mira a
portare a Genova un pubblico che altrimenti non verrebbe.
E a promuovere l’outlet di Brugnato a
un pubblico ristretto di turisti, per esempio i russi.
Se sarà necessario fare un passaggio
con i commercianti per spiegare i dettagli di questo rapporto, però,
sono disponibile ».
Sarà probabilmente necessario, sì.
… e poi continuano le “balle”
sulle presenze e sui pernottamenti dei turisti stranieri che vengono
sempre dati in aumento (gli italiani ormai non ci vengono quasi più
se non per visitare l'Acquario e quelle poche cose che ancora restano
a Genova) … mentre la Banca d'Italia sostiene che così non è
(ved. immagine sotto).
C'è anche da capire il come facciano i
turisti ad aumentare in questa città se avevano preventivato 2 milioni di euro in base ai pernottamenti del 2012, mentre poi gli
introiti derivati dal balzello, nel 2013, sono stati 1,7 mln di euro ... e quest'anno ancora di meno.
Qualcosa non quadra!!
Nessun commento:
Posta un commento