A pochi mesi
dalle regionali, abbiamo intervistato Angelo Berlangieri, assessore
al turismo e cultura delle Regione Liguria.
Un commento sulla
(contestata) vittoria delle primarie PD da parte di Raffaella Paita,
assessore alle Infrastrutture, indicata come l'erede del governatore
uscente Burlando e per la quale lei ha pubblicamente espresso il suo
sostegno.
Sarà una
donna il prossimo governatore della Regione Liguria?
“Ci
auguriamo di sì. E' una donna con una visione riformista, che sa
leggere le esigenze del territorio vivendolo direttamente. Ha
conoscenza, voglia di fare e capacità gestionali: una volta presa
una decisione, sa portarla avanti”.
L'esempio:
Innondazione di
Genova (ottobre 2014... un morto e danni per 250 milioni di euro)...
l'Arpal (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente ligure)
non ha dato l'allerta, sostiene Marco Doria, il sindaco di questa
città.
Mentre la
Raffaella Paita: “io
sono responsabile della protezione civile non sono responsabile
dell’Arpal”...
beh,
andiamo a vedere.
Secondo
la D.G.R.
n. 746 del 9 luglio 2007 il
Centro è gestito da ARPAL, ai sensi della L.R. n. 20/2006 ed è
dipendente funzionalmente dalla struttura regionale competente
in materia di protezione civile secondo le modalità di cui alla
D.G.R.
n. 915/2007 (per
il testo vedi QUI)
Quindi,
come dice Berlangieri, proprio una donna con una visione riformista
(infatti non sapeva che l'Arpal è sotto l'egida del suo
assessorato), che sa leggere le esigenze del territorio (ma
probabilmente non sa leggere i D.G.R.) vivendolo direttamente
(infatti quella sera non c'era).
Ma
la cosa più bella è quel: “Ha conoscenza (“me n'inbelino” che
tradotto dal genovese vuol dire “e che caspita”), voglia di fare
(“poubelin” che vuol significare “perbacco”) e capacità
gestionali (ou belin...o insomma): appena prende una posizione, sa
portarla avanti (a sfurtûn-a a l’è ‘n belin ch’ù xeua ‘ngìu
au cû ciû vixín di "Fabrizio De Andrè"... che vorrebbe dire: la sfortuna è un belino che
vola in giù al culo del più vicino)”.
E
a dimostrazione di ciò, ecco che la signora Raffaella Paita sparì
di botto (dissero
in molti) per un po di tempo.
… ma
continuiamo con l'intervista...
Vorrebbe
essere rieletto?
“Io
ho già fatto una bella esperienza, sono quasi 9 anni... “...
di cui i risultati li vedremo poi!!
Ma
se lo fosse, quali sarebbero le sue prime tre priorità?
“La
prima è una cosa che non siamo riusciti a fare per il balletto tra
provincie e città metropolitana: rivedere l'organizzazione turistica
territoriale in termini più moderni. Rendere più competitiva
l'informazione e l'accoglienza del turista. Il sistema, ancor oggi
basato su
IAT
e deleghe alle provincie è obsoleto. La seconda, completare il
progetto Liguria Wi-fi; oltre al versante pubblico, cioè i comuni
che stanno via via aderendo, ampliare il discorso al privato,
coinvolgendo autogrill, stazioni ferroviarie, alberghi, eroporti (a
oggi i comuni aderenti sono 160 e quelli collegati 60, ndr). Nel
mondo perfetto il turista dovrebbe ricevere la password via email,
per poi poterla utilizzare ovunque appena arriva. La terza,
l'outdoor: per quanto riguarda l'aspetto infrastrutturale, c'è da
fare, ma non tantissimo in termini di manutenzione e di segnaletica”.
L'esempio:
Per
la precisione i
comuni in Liguria sono 235
(quindi ne mancano 85), mentre se quelli collegati sono 60, beh; la
percentuale è del 25,53%... un po pochino, neh!!... e che non
conferma “pé un bellu belin” (traduzione: niente) le
dichiarazioni su quel suo “gran parte del territorio ligure”.
Sullo
stato delle infrastrutture che portano in questa Regione non credo
che ci sia da spendere tante parole: fanno pena e pure schifo, e questo pare sia di dominio pubblico anche per i più tonti.
Qui
si parla del progetto di Burlando e di Berlangieri che avrebbero
voluto fare una linea ferroviaria velocissima (vabbeh, scherzavano...
forse) tra Milano e Genova in occasione dell'Excpo 2015... mentre
poi è finita che faranno uso delle corriere
che... ma lasciamo perdere, va.
Eppure
lui dice che “... per
quanto riguarda l'aspetto infrastrutturale, c'è da fare, ma non
tantissimo in termini di manutenzione e di segnaletica”.
E
poi il suo primo “desiderio”: “...una
cosa che non siamo riusciti a fare per il balletto tra provincie e
città metropolitana: rivedere l'organizzazione turistica
territoriale in termini più moderni. Rendere più competitiva
l'informazione e l'accoglienza del turista. Il sistema, ancor oggi
basato su IAT e deleghe alle provincie è obsoleto”.
Beh,
se non c'è riuscito in nove (9) anni... non vedo come possa
riuscirci nei prossimi cinque; considerando che qualsiasi valido
tecnico del settore avrebbe ovviato il problema in pochi mesi.
Come?
Non
vedo l'ora di spiacciccarglielo face to face!!
Ma
andiamo avanti con l'intervista...
Ci
dà qualche dato sugli arrivi italiani e stranieri?
“Siamo
partiti da 3,5 mln di turisti e oggi siamo a 3,7 mln. Gli italiani
sono diminuiti del 4-5%, mentre gli stranieri sono cresciuti del 20%.
In più con la crisi è aumentato il flusso verso le seconde case. In
termini di durata del soggiorno, gli stranieri hanno una permanenza
inferiore agli italiani (la media è di 3-4 giorni, ndr), ma in
generale il dato è rimasto stabile”.
L'esempio:
Per
quanto invece riguarda i pernottamenti e sempre seguendo i dati
dell'Osservatorio del turismo ligure che è sotto l'egida
dell'assessore, nel 2006 (9 anni fa e quindi l'anno del suo avvento
in Regione come DG dell'agenzia di promozione), questi furono 14
milioni e 180 mila,
mentre nel 2013 furono
13 milioni e 521 mila,
con un calo approssimativo di 650.000 pernottamenti.
Purtroppo
si possono fare i conti solo con l'anno scorso poiché risulta ancora
impossibile conoscere quelli del 2014 anche se il Berlangieri tempo
fa sostenne che la Liguria sarebbe stata la prima Regione italiana a
darli in tempo reale... ved. Qui... ma se prima li conoscevi dopo
cento giorni, adesso manco dopo 200).
In
considerazione poi che il Berlangieri rilasciava queste dichiarazioni
nel 2014 a quasi fine stagione estiva... “...
crollo delle presenze nelle due Riviere... “,
è presumibile che ai quei 650 mila persi in 8 anni, nel suo nono se
ne siano aggiunti molti altri.
Gli
arrivi:
Gli
arrivi nel 2006 furono quasi 3,6 milioni e non 3,5 (centomila arrivi
non sono mica pochi, neh, ma forse a lui conviene dire così), mentre
se diamo per buono il suo 3,7 milioni attuale, ecco che l'incremento
degli arrivi sarà stato di sole centomila unità in quasi un
decennio.
Beh,
alla faccia dell'essere bravi, del saperci fare e dell'essere
produttivi.
Poi
col calcolo di quanto un turista si ferma in questa regione al
confronto di ciò che avveniva 9 anni prima...
2006 il
turista si fermava in media 3,93 giorni
2014 il
turista adesso si ferma in media 3,65 giorni
… come
a dire che tanto piacevolmente non è che ci stanno e pertanto quel
berlangeriano “il dato è rimasto stabile”... una mazza fionda,
frusta e pure balestra; è rimasto stabile.
Se
poi volete sapere i dati (Eurostat) delle Regioni italiane in merito
alle migliori e alle peggiori (ved.
Qui), ecco che troverete la Liguria con un bel (per modo di dire)
–
13,7% (meno).
E
andiamo avanti...
Quale
ritiene sia il risultato più importante ottenuto durante questi 5
anni?
“Aver
coinvolto il territorio e le imprese nella pianificazione regionale,
proponendo, la Regione come partner e non come ente e rendendo
partecipe la filiera dal basso”.
L'esempio:
Infatti
è notizia che questo suo/loro gran da fare abbia prodotto che...
anche Costa Crociere (fiore all'occhiello per Genova e la Liguria)
stia portando via le balle da questa Regione, mentre di entità di
nuove imprese... manco a parlarne.
E
per quanto riguarda quelli “dal basso”, beh; io me mi, in quel
“basso” c'ero, e una minkiata del genere non l'avevo mai vista in
oltre 40anni di mestiere.
Continua
l'intervista:
La
privatizzazione di Enit, la stasi nella ripartenza del portale
italia.it, la riforma del Titolo V.
Qual'è
il suo parere su questi tre argomenti?
“L'idea
di un coordinamento statale non è sbagliato, come concettualmente è
giusto che ci sia uno strumento di promozione come Enit. Se lo Stato
avesse un vero piano in materia di turismo, un soggetto come Enit
potrebbe svolgere attività di promozione sul lungo raggio, mentre le
Regioni potrebbero occuparsi del mercato interno e gli operatori
della commercializzazione. Lo Stato detta le linee generali
d'intervento e le Regioni le calano sul territorio. In Francia e
Spagna fanno così...”.
L'esempio:
Innanzi
tutto va definita la parola commercializzazione che chissà se è
nelle concezioni dell'assessore...
… la
commercializzazione è l'attività necessaria per vendere un
prodotto... e quale buona attività ha potuto mai effettuare
l'assessore se le presenze non sono aumentate in ben 9 anni come
invece accede in gran parte del mondo?
Vabbeh,
cose stra risapute sulle facoltà produttive dei predestinati ad
occupare certe cadreghe, ma quasi mai adeguate alla verità dei
fatti.
In
Francia e Spagna non fanno assolutamente così come asserito dal
Berlangieri, e mi spiego meglio.
Per
prima cosa, la più evidente, in quelle nazioni non c'è il Titolo V
come da noi e che demanda la responsabilità del turismo alle Regioni
al 100%, dopodiché è proprio inutile fare degli esempi sui generis.
Tutto
il resto è di conseguenza dell'aria fritta e rifritta.
E
via con le prossime domande dell'intervista:
A
oggi quanti incontri avete avuto con il Convention Bureau nazionale?
Qual'è la situazione attuale?
“Il
contatto è dell'Agenzia regionale. Franzosi (il direttore
dell'Agenzia In Liguria, ndr) mi ha tenuto informato. Ci sono stati
incontri preliminari quando è stato costituito, poi non se ne è più
visto nulla”.
L'esempio:
A
parte che la Liguria risulta iscritta al Convention
Bureau Italia, e che la congressistica appartenendo allo spicchio
più importante del turismo che c'è (un
esempio qui), forse meritava una maggiore attenzione da parte
dell'assessore, anziché demandare al DG.
Il
congressuale è un turismo che produce mediamente per ogni
congressista una spesa di circa 320 euro al giorno che vengono
spalmati sulla città tra pernottamento, trasferimenti, ristorazione,
tipografie, hostess, interpreti, fornitori d’impianti e piante,
senza contare tutto il resto.
E Genova è stata ritenuta “non
idonea” per la qualità dei suoi collegamenti aerei da una grande
associazione internazionale che opera in campo medico.
L’Italia
era stata selezionata superando concorrenti come Olanda e Svezia,
dove Genova aveva le caratteristiche per l’ospitalità alberghiera
e spazi per i congressi.
Ma siamo crollati sui collegamenti; siamo
fuori, restavano in gara Milano, Venezia e Roma.
Ne azzeccassimo
una.
E un recente convegno, molto importante, di una
multinazionale dell’informatica si è già svolto invece a Torino e
non in Liguria per la stessa ragione.
E
passiamo all'ultima domanda...
Manca
poco all'Expo: quali iniziative avete predisposto?
“Saremo
presenti nel padiglione Italia e parteciperemo alla mostra permanente
delle Regioni a Palazzo Italia. Per quanto riguarda lo spazio
espositivo dato in rotazione alle Regioni, andremo in scena dal 22
maggio al 18 giugno e dal 21 al 27 agosto. In più ci sarà una
settimana di eventi dall'11 al 17 settembre. E infine l'accordo di
promozione dell'agenzia regionale con Explora.
L'esempio:
Di
come invece i turisti raggiungeranno la Liguria non è dato sapere,
almeno dall'intervista si evince che il Berlangieri s'è dato molto
da fare per non informare gli eventuali attenti lettori.
Infatti, mentre
le tre città capoluogo principali del
Nord Italia oltre a Milano - Torino, Bologna e Venezia - inaugurano
quest’anno, non a caso, maxi spazi espositivi, a Genova e in tutta
la Liguria, invece, non è previsto nulla di simile.
P. S.: Belin, manco se me la regala!!