Non avevo il minimo dubbio che nonostante l’enorme danno che l’ Eyjafjallajokull ha dato in “quei” mesi all’economia turistica mondiale (aprile e maggio), a “qualcuno” dei locali venisse in mente di dire d’averci addirittura guadagnato.
Tutto il mondo lamenta la crisi del turismo dovuta alla anche pessima situazione globale, e lei, la Brambilla, dice che tutto va bene.
E questa volta a darle “consenso” ci si mette anche la Banca d’Italia con i d.a.t.i. (Dati Analitici sul Turismo Internazionale) che altro non sono che l’indagine campionaria sul turismo internazionale dell'Italia.
Ma vediamo cos’è.
La tecnica adottata per la raccolta dei dati per la bilancia turistica è denominata in letteratura inbound-outbound frontier survey, consistente nell’intervistare un campione rappresentativo dei viaggiatori, residenti e non residenti, in transito alle frontiere italiane e nell'effettuare conteggi qualificati allo scopo di determinare il numero e la nazionalità dei viaggiatori in transito.
Il campionamento è effettuato in modo indipendente presso ogni tipo di frontiera (strade, ferrovie, aeroporti e porti internazionali), in punti di frontiera selezionati come rappresentativi, con queste domande:
1. Sesso, età e professione
2. Residenza
3. Mezzo di trasporto utilizzato (con eventuale dettaglio della compagnia aerea o navale utilizzata)
4. Motivo del viaggio (se "vacanza", il tipo di vacanza)
5. Luogo visitato (stato estero per i residenti in Italia, comune italiano per i residenti all'estero)
6. Numero di notti trascorse durante il viaggio
7. Tipo di struttura ricettiva utilizzata
8. Organizzazione del viaggio (inclusive o non inclusive)
9. Spesa complessiva, disaggregata per tipo di prodotto acquistato (trasporto, alloggio, ristoranti, acquisti nei negozi e altri servizi)
10. Mezzo di pagamento
11. Valutazione (gradimento) di vari aspetti del luogo visitato
Annualmente vengono effettuate circa 150.000 interviste, pari a circa all'1,1 per mille, che è poi il 0,11% dei viaggiatori italiani e stranieri che attraversano le frontiere del paese e che presenta 80 livelli (37 punti stradali, 7 ferroviari, 25 aeroporti e 11 porti).
In merito vorrei evidenziarvi la differenza con il modello francese.
1° SDT (Suivi de la Demande Touristique), frequenza della domanda turistica.
2° EVE (Enquête des visiteurs de l’étranger), ovvero l’inchiesta sui visitatori esteri.
Entrambi gli strumenti, SDT e EVE, sono dispositivi di rilevazione dati per così dire continui; per l’SDT, di più di 20.000 domande mensili sulle pratiche turistiche e sulla mobilità e più di 10.000 per EVE.
Due sotto-inchieste forniscono una informazione più completa sul consumo turistico: una parte per le “spese in Francia” e l’altra per le “spese all’estero”.
Inoltre, una inchiesta mensile su andate e ritorno giornaliere permettono d’ottenere delle importanti informazioni sui comportamenti e le pratiche dei turisti escursionisti.
Questa comporta mensilmente l’inchiesta di oltre 30.000 individui e il trattamento statistico di circa 20.000 risposte attraverso uno schedario delle strutture alberghiere: la scheda è stata espressa raccogliendo i dati delle prefetture, dei partner regionali e dei dipartimenti, in particolare per il campo della struttura delle catene alberghiere.
Quindi si parla di ben oltre 600.000 interviste (per i soli alberghi), di cui gran parte effettuate nei momenti di relax al loro interno, e non di certo mentre stai transitando per un confine o quando sei di corsa all’aeroporto.
A voi che mi leggete, lascio le conclusioni; le mie già le conosco e non sono granché belle, quindi evitiamo.
Inoltre, in ben 35 anni di continui viaggi per terra, mare e cielo, non mi sono mai (MAI) incontrato (in Italia) con nessuno di “questi” intervistatori.
Mah, per un carattere come il mio che i "cinque minuti" per queste cose le concedo a tutti; che dire, meglio non dire.
Comunque che ci siano o no gli “intervistatori” non ha troppa importanza , la Banca d’Italia per i primi cinque mesi emette i seguenti d.a.t.i. che, come detto, non sono quelli dell'Erario o Agenzia delle Entrate, ma "solamente" delle loro "analitiche" supposizioni.
E delle supposizioni degli altri, dello 0,11% come riscontro che reputo come il nulla e che "sovente" vengono nominati dal Governo di turno ... vabbè, avete capito.
Oltre 1,2 miliardi di euro. A tanto ammonta la bilancia dei pagamenti turistica a maggio secondo un’indagine della Banca d’Italia. Il saldo supera di oltre 200 milioni quello dello stesso mese del 2009, quando era di 1,044 miliardi. In aumento anche le spese dei viaggiatori stranieri nel nostro Paese, a quota 2, 778 miliardi (+9,2 per cento) e quelle dei viaggiatori italiani all’estero, a oltre 1,559 miliardi (+3,9 per cento). Grazie all’analisi sul turismo internazionale effettuata da Palazzo Koch emerge che nel periodo gennaio-maggio c’è stato un saldo netto positivo di 2,816 miliardi a fronte di uno di 2,32 miliardi nei primi cinque mesi dello scorso anno. I viaggiatori stranieri hanno speso di più, oltre 9,9 miliardi (+4,1 per cento) e gli italiani all’estero di meno, 7 miliardi (-1,5 per cento). Sempre tra gennaio e maggio i turisti provenienti dall’estero che hanno alloggiato in albergo hanno speso l’8,2 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2009. Un incremento di spesa più moderato si è invece verificato per chi ha soggiornato in una casa affittata (3,8 per cento), mentre la spesa di chi è stato ospite di parenti e amici è diminuita del 3,1 per cento. E ancora: la spesa dei viaggiatori italiani fuori i confini nazionali che hanno pernottato in albergo o come ospiti di parenti e amici è aumentata rispettivamente del 2,9 e del 5,7 per cento; mentre è in calo quella di chi ha preso una casa in affitto (-11,3 per cento) e, in misura molto minore, quella dei non pernottanti (-1,8 per cento).
Le rilevazioni presentate dalla Banca d’Italia hanno naturalmente colpito positivamente il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla che le ha definite “un risultato importante, che premia gli sforzi del governo e di tutta la filiera”. “Confermano - ha aggiunto - la tendenza alla crescita già avviata alla fine del 2009.”
Ma per piacere, e per sapere se è tutto vero, chiedere agli operatori del comparto.
Ricordo che nel terzo trimestre dell'anno, il periodo di punta per l'industria turistica, le vendite di Tui travel sono calate del 4% e la società (prima nel mondo) ha riportato una perdita di 81 milioni di sterline, contro un utile di 32 milioni dello stesso periodo dell'anno scorso.
Il dato ha avuto un impatto devastante alla Borsa di Londra dove il titolo Tui Travel è arrivato a perdere oltre il 10% scendendo ai minimi degli ultimi due anni.
Sui conti della società ha avuto un peso notevole il blocco del traffico aereo dello scorso maggio, Le ceneri di un vulcano islandese sono costate al Tour operator 105 milioni di sterline. La precedente stima era di 90.
Proprio negli stessi mesi (aprile e maggio) che adesso la Banca d’Italia dice essere stati “produttivi”, mentre la Brambilla li giudicava nefasti con la stessa causale della Tui e presentava il "conto" all'Europa.
Ma guarda un pò.
Anche a Repubblica si sono infine accorti che i numeri brambilleschi sono tirati parecchio a caso. C'è un pezzo in proposito sul Venerdì di questa settimana con megafoto del ministro in tauillerino azzurro.
RispondiEliminaOltre a qualche altro articolo sulla crisi del turismo italiano (in particolare sulla costa Adriatica).
Peccato.
RispondiEliminaHo cercato nelle edicole sotto casa ma hanno già fatto le rese.
E sul web non lo trovo.
:-(
Cerco
RispondiElimina@Luciano
RispondiEliminaTi ho mandato lo screenshot dell'articolo via e-mail (niente di particolare, comunque)
@frap
RispondiEliminaHo ricevuto, grazie.
Si, infatti non c'è niente di nuovo, però noto che da un po di tempo qualcuno, oltre a noi, comincia a parlare di dati o statistiche "strane", cosa che negli anni orecedenti non succedeva mai.
Chi ne parlava veniva addirittura deriso, e la stessa cosa è successa anche qui sul blog adopera di Wippet che ci scriveva dalla Finlandia. Poi se non ricordo male ha avuto qualche divergenza con altri. Peccato perchè avevo "scoperto" che è uno in gamba e dal buon mestiere.
Vabbè.
Comunque, come detto, la stampa comincia a parlare della stranezza di tutti questi dati e speriamo, nel qual caso la fonte fosse questa, che decidano finalmente che a dare le statistiche e i dati sia una sola società non statale, sindacalista e non partitocratica.
Nel mondo non esiste qualcosa del genere e non sarebbe male cercare di costituirla.
Ma servono le leggi per darle l'autorità e quindi, campa cavallo.
Ah dimenticavo di dire che lì, un Paolo Rubini, non ci si può mettere.
Utopia, vero?
:-(
Vabbè c'ho provato!
;-)
Brambi su Facebook
RispondiElimina(meno male che le ADV erano tra le sue maggiori preoccupazioni, secondo il Rubini lazial-natalizio...)
La tua ministra preferita si butta a mare tutta vestita solo per te (e le cagnolone) al Bau Bau Village, per risollevare le sorti del turismo italiota ("Offrire ospitalità ai padroni di cani aumenterà il giro d'affari per l'Italia").
RispondiEliminaMa non sei contento? Io, in fondo in fondo, sì.
L'idea di buttarsi a mare non mi pare del tutto sbagliata.
O no? ;-)
Il fatto è che di certo sta a galla.
RispondiElimina:----D
@frap
RispondiEliminaCredo che parta tutto da Alex Kornfield quella su Facebook.
Condivido e approvo.
;-)
Chissà se ampliandone la richiesta di dimissioni .....mah?
Per quanto riguarda il buttarsi a mare, concordo con l'ipotesi dell'anonimo; stà a galla.
;-)