“Un urlo, un grido, un passaparola per dire: ricominciamo”. E' un appello davvero in grado di spazzare la cenere dell'indifferenza quello che il FAI ha lanciato da Napoli nel corso del Convegno nazionale “Sotto la cenere. Ruolo e storie di un Paese che resiste”, che si è svolto lo scorso sabato 26 febbraio nello Spazio Congressi Città della Scienza. Un incontro a cui hanno partecipato importanti relatori italiani e internazionali chiamati a dare una risposta a una domanda epocale: riuscirà l'Italia a ravvivare la brace della sua grande storia secolare, oggi sempre più soffocata dalla cenere dell'indifferenza e dell'ignoranza?
“Da questa città simbolo delle contraddizioni di un Paese fatto di meraviglie e disperazione – ha spiegato il Presidente FAI, Ilaria Borletti Buitoni – vogliamo sollecitare uno scatto d'orgoglio. Spesso non teniamo conto di quanto il nostro Paese abbia rappresentato per la cultura occidentale. Eppure, la politica non mette questa ricchezza straordinaria tra le priorità”.
Per chiarire il concetto è sufficiente fare riferimento alla Regione che ha ospitato il Convegno: “se ad esempio si fosse tutelato il suo patrimonio artistico e naturale – ha proseguito Ilaria Borletti Buitoni – la Campania avrebbe avuto uno sviluppo diverso capace di generare anche occupazione”.
Sbaglia dunque, e di grosso, che ritiene che la cultura sia un costo. La conferma arriva anche dall'economista Marco Vitale, secondo il quale “di fronte a questa crisi, che è anche di sovrapproduzione, il nuovo ciclo economico per i Paesi maturi deve puntare proprio su maggiori investimenti in cultura”.
Ma oltre all'impegno della società civile, dal Convegno è emersa un'altra certezza: la necessità di avere un esempio dall'alto. “Ci vogliono rispetto, morale e amore – ha spiegato il Presidente Onorario FAI, Giulia Maria Mozzoni Crespi – per l'Italia che è il più bel Paese del mondo e che io, sin da bambina, ho sempre concepito come unito dalle Alpi a Pantelleria perché ogni regione contribuisce alla sua bellezza”.
Altri cento Della Valle!
Presidente FAI: il patrimonio culturale ha bisogno di privati e incentivi fiscali
Imprenditori che investono nel patrimonio culturale come Diego Della Valle e incentivi fiscali da parte dello Stato. E' la ricetta per la salvaguardia dell'arte e della natura italiane del Presidente FAI, Ilaria Borletti Buitoni, che in un'intervista al Corriere della Sera presenta il Convegno nazionale della Fondazione: “Sotto la cenere”.
“Di imprenditori come lui che investono nel patrimonio culturale ce ne vorrebbero cento! Certo, ove il suo esempio fosse replicato, su larga scala, sarebbe necessario stabilire garanzie sulla qualità degli interventi perché i monumenti sono molto delicati”. Usando un neologismo, quella del Presidente FAI, Ilaria Borletti Buitoni, è una speranza retorica. Anche perché ciò che manca davvero affinché questo sogno diventi realtà è “una fiscalità di vantaggio per i privati che investono nel patrimonio culturale. Siamo l'unico Paese occidentale che non ce l'ha”.
Si conclude con un elogio al gesto dell'imprenditore Diego Della Valle l'intervista che il Presidente FAI ha rilasciato al Corriere della Sera di giovedì 17 febbraio, nella quale presenta il Convegno nazionale della Fondazione, che si svolgerà dal 25 al 27 febbraio a Napoli, dal titolo “Sotto al cenere. Ruolo e storie di un Paese che resiste”. “I nostri borghi, i nostri castelli, le nostre abbazie – spiega Ilaria Borletti Buitoni – sono il simbolo da difendere della nostra identità nazionale e noi del Fondo Ambiente Italiano vogliamo celebrare i 150 anni dell'Unità d'Italia ponendo al centro del dibattito la conservazione del nostro prezioso patrimonio culturale”.
Nel corso dell'evento, che coinvolge importanti relatori italiani e internazionali, si tenterà di “far emergere il ruolo fondamentale dell'Italia per lo sviluppo della cultura occidentale, e la necessità di mantenerlo anche in futuro”. Con unico messaggio da inviare a tutti gli italiani: “ci siamo ancora”.
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