giovedì 3 marzo 2011

Federalismo municipale sul turismo

Cedolare secca sugli affitti, Imposta municipale propria ed Imposta municipale secondaria, tassa di soggiorno, compartecipazione al gettito Iva e 50% delle somme in arrivo dalla lotta all’evasione fiscale. Il federalismo municipale arriva finalmente al traguardo, introducendo importanti novità nel sistema fiscale già a partire da quest’anno. Il provvedimento approvato dalla Camera, infatti, prevede una prima fase d’avvio che scatta dal 2011, mentre l’entrata a regime del fisco comunale è prevista per il 2014. Scattano da subito le due aliquote al 21% e 19% per i proprietari di case in affitto, la tassa sul turismo ed aumenta già da quest’anno il bottino che andrà alle amministrazioni locali, frutto del contrasto all’evasione. Ancora tre anni di tempo, invece, per introdurre l’Imposta municipale e la sorella minore (l’Imu secondaria). Già da quest’anno arriva la cedolare secca sugli affitti, con doppia aliquota del 21% (per i contratti a canone libero) e del 19% (per i contratti a canone concordato). Il nuovo regime assorbe anche le imposte di registro e bollo sui contratti. La nuova tassazione non sarà obbligatoria, infatti si potrà decidere di mantenere il vecchio regime. Il locatore che sceglierà il canone concordato ed opta per la cedolare secca non potrà richiedere aggiornamenti dell’affitto per tutta la durata del contratto. Entra subito in vigore anche l’attribuzione ai comuni dell’intero gettito dell’Irpef sui redditi fondiari (escluso il reddito agrario) e quello relativo alle imposte di registro e bollo sui contratti di locazione immobiliare. Sempre da quest’anno le amministrazioni locali avranno diritto ad una quota, pari al 30%, del gettito delle imposte di registro, ipotecarie e catastali sugli atti di trasferimento immobiliare. Inoltre potranno contare su una quota della cedolare secca sugli affitti (21,7% nel 2011 ed 21,6% dal 2012). Il gettito andrà in un fondo sperimentale di riequilibrio, di durata triennale, che sarà ripartito tra i comuni, in base all’accordo che sarà preso in sede di Conferenza Stato-città. Già è stabilito che una parte del fondo, pari al 30%, andrà ripartita in base al numero dei residenti ed un ulteriore 20% andrà ai piccoli comuni. Sarà inoltre istituito un fondo perequativo che andrà per il finanziamento delle funzioni che svolgono comuni e province. Ai comuni andrà una compartecipazione al gettito Iva che dovrà essere pari al 2% al gettito dell’Irpef. Nella prima applicazione la quota ai comuni sarà stabilita sulla base del gettito Iva per provincia, suddiviso per il numero degli abitanti di ciascun ente locale. Con il provvedimento sale inoltre al 50% la quota a cui i comuni avranno diritto, dalle somme recuperate attraverso la lotta all’evasione. Quota che potrà essere assegnata, anche in via provvisoria, sulle somme riscosse a titolo non definitivo. Tra le novità più contestate c’è l’imposta di soggiorno. I comuni capoluogo di provincia, le città turistiche e d’arte potranno istituire un’imposta fino a 5 euro per notte che dovrà essere pagata dai turisti e ‘raccolta’ dalle strutture in cui alloggiano. Il gettito in arrivo dal nuovo tributo sarà destinato comunque al settore del turismo. Potrà inoltre essere introdotta un’imposta di scopo. Cambiano le aliquote di tassazione delle transazioni immobiliari, che a partire dal 2014 saranno del 2% per la prima casa e del 9% negli altri casi (con una riduzione dell’1% rispetto all’attuale imposizione). Le nuove aliquote dell’imposta di registro sostituiscono l’imposta di bollo e le imposte ipocatastali, nonché i tributi speciali e le tasse ipotecarie. L’addizionale Irpef potrà essere incrementata, ma solo nei comuni che sono sotto la soglia dello 0,4%. L’aumento non potrà essere superiore allo 0,2% l’anno e non potrà superare il tetto dello 0,4%. A partire dal 2014 scatterà anche l’Imposta municipale propria. Non sarà applicata sulle prime case e sostituirà, per la componente immobiliare, l’Irpef (e relative addizionali) dovuta per i redditi fondiari relativi ai beni non locati, nonché dell’Ici. L’aliquota è fissata allo 0,76%, ridotta alla metà per gli immobili in affitto. Lo ‘sconto’ sull’aliquota potrà essere esteso, da parte dei comuni, anche agli immobili posseduti da soggetti cui si applichi l’imposta sul reddito delle società (Ires). Le amministrazioni locali potranno aumentare o ridurre l’aliquota di 0,3 punti, mentre per gli immobili locali la variazione potrà essere di 0,2 punti. Non pagheranno l’Imposta gli immobili posseduti dalle amministrazioni pubbliche i fabbricati destinati ad usi culturali, all’esercizio del culto ed utilizzati dalle società non profit. Sempre dal 2014 potrà essere applicata anche l’imposta municipale secondaria, che dovrà essere introdotta con deliberazione del consiglio comunale. Il tributo sostituirà quelli attualmente in vigore sull’occupazione di aree pubbliche, sulle affissioni e sull’installazione dei mezzi pubblicitari.

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