.... il regolamento che dovrebbe dire come, dove e quando applicare la tassa di soggiorno non c’è, e la Regione Veneto corre ai ripari, convoca un vertice e dà a tutti i Comuni quella «vocazione turistica» (praticamente è accaduto questo ed anche quest'altro) che è il requisito chiave per poter applicare la gabella, l’Anci chiede mani libere, Confturismo s’infuria ed il suo presidente, Marco Michielli, chiede la testa del ministro Brambilla «per pudore». Insomma, la nuova tassa voluta dal governo per risollevare le casse dei municipi si sta rivelando sempre più un pasticciaccio brutto. Il caos regna sovrano ed il motivo è che il balzello c’è, dal 14 marzo scorso, ma nessuno sa come applicarlo, perché del regolamento che il governo avrebbe dovuto emanare entro ieri, non s’è vista manco l’ombra. Il che pone due problemi su tutti. Il primo: non sono stati delineati i parametri che avrebbero dovuto indicare ai Comuni come modulare la tassa (da 50 centesimi a 5 euro a notte, a persona) in base al tipo di struttura ricettiva. Il secondo: il regolamento avrebbe dovuto dare un po’ più di sostanza a quella formula assai vaga che nel decreto indica dove devono finire i soldi raccolti dagli albergatori- sostituti d’imposta: «interventi in materia di turismo», come «sostegno alle strutture ricettive, interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali». A volerlo, ci sta dentro qualunque cosa e visti i precedenti (si pensi alle multe, che dovrebbero finanziare interventi di sicurezza stradale) è alto il rischio che i Comuni mettano mano all’obolo del turista per aggiustare i loro bilanci qua e là. Nell’inerzia del governo, tocca allora alla Regione tentare di mettere un po’ d’ordine. L’assessore al Turismo Marino Finozzi (?) ha già visto sindaci e categorie la scorsa settimana, oggi è previsto un secondo e decisivo round con l’Anci, con una mossa a sorpresa: «Daremo "vocazione turistica" a tutto il Veneto, così da evitare la concorrenza sleale tra Comuni e strutture vicini ed un’applicazione della tassa in ordine sparso» annuncia Finozzi. Il decreto attribuisce infatti la possibilità di introdurre la tassa di soggiorno soltanto ai capoluoghi, ai Comuni a vocazione turistica ed alle Unioni di Comuni (come Trebaseleghe- Massanzago e Piombino Dese, nell’Alta Padovana. Chissà perché). «Il punto è che non esiste un criterio univoco e condiviso per l’attribuzione della vocazione turistica - spiega l’assessore -. Quello utilizzato per ragioni commerciali, ossia il numero dei posti letto, rischia di essere fuorviante: ci sono Comuni, in prossimità dei caselli autostradali, che contano centinaia di posti letto ed altri, piccolissimi, in montagna, che ne hanno poche decine». Con l’attribuzione della «vocazione» a tutto il Veneto il problema è eliminato alla radice ed a ciascun sindaco viene data la possibilità (e la responsabilità politica) di introdurre o meno la gabella. «Realizzeremo poi una delibera tipo, messa a punto da una commissione di tecnici, che indicherà come declinare l’entità della tassa in base al tipo di struttura ed alla stagione. Resta poi il fatto - chiude Finozzi - che questa tassa è incostituzionale perché dà ai Comuni una competenza, quella sul turismo, che è esclusivamente regionale. Non mi stupirei se a breve ci fosse un ricorso alla Consulta…».
L’Anci, col presidente Giorgio Dal Negro, concorda sulla «vocazione turistica globale», chiede che i sindaci abbiano mani libere, dà per scontato che la tassa si possa applicare da subito («Anzi, siamo già in ritardo ») e lascia alla Regione al più un ruolo di coordinamento, che fissi però chiaramente «l’obbligo per i Comuni di destinare le risorse raccolte al turismo, senza escamotage». Confturismo, invece, va all’attacco del ministro Michela Brambilla: «Il turismo non è un bancomat! - attacca il presidente Michielli -. Lo stanno massacrando, tra l’assordante silenzio e la colpevole assenza del ministro Brambilla, che a questo punto sarebbe bene liberasse la poltrona. La pietosa scusa accampata dal governo di essere stato ricattato da Anci ora non regge più, il regolamento attuativo che poteva mitigare gli effetti più perversi era compito suo e se non è stato fatto interamente sua è l’ignavia. Gradiremmo che per pudore i nostri governanti cessassero sin d’ora di prendere in giro gli italiani con gli infiniti vuoti proclami sull’importanza strategica del turismo, la verità purtroppo è altra ed è un infinito tirare a campare nell’ignoranza più crassa e conclamata della materia».
Ma "forse" la Brambilla aveva altro da fare coi Bau Beach e con la mucca Teresa per occuparsi di 'ste semplici cose.
L’Anci, col presidente Giorgio Dal Negro, concorda sulla «vocazione turistica globale», chiede che i sindaci abbiano mani libere, dà per scontato che la tassa si possa applicare da subito («Anzi, siamo già in ritardo ») e lascia alla Regione al più un ruolo di coordinamento, che fissi però chiaramente «l’obbligo per i Comuni di destinare le risorse raccolte al turismo, senza escamotage». Confturismo, invece, va all’attacco del ministro Michela Brambilla: «Il turismo non è un bancomat! - attacca il presidente Michielli -. Lo stanno massacrando, tra l’assordante silenzio e la colpevole assenza del ministro Brambilla, che a questo punto sarebbe bene liberasse la poltrona. La pietosa scusa accampata dal governo di essere stato ricattato da Anci ora non regge più, il regolamento attuativo che poteva mitigare gli effetti più perversi era compito suo e se non è stato fatto interamente sua è l’ignavia. Gradiremmo che per pudore i nostri governanti cessassero sin d’ora di prendere in giro gli italiani con gli infiniti vuoti proclami sull’importanza strategica del turismo, la verità purtroppo è altra ed è un infinito tirare a campare nell’ignoranza più crassa e conclamata della materia».
Ma "forse" la Brambilla aveva altro da fare coi Bau Beach e con la mucca Teresa per occuparsi di 'ste semplici cose.
Di Marco Bonet e un pò mio
Ha ha ha
RispondiEliminaIl post è ottimo, come al solito, ma la vignetta è uno spasso.
;-)
Noto con vero piacere che quel genio del Governatore del Veneto (è quello del McItaly, eh) ha accuratamente analizzato la dinamica della spesa turistica straniera nella sua regione dal 2006 ad oggi
RispondiEliminaVENETO - Spesa
-2006 -2007 -2008 -2009 -2010
4.333 4.678 4.648 4.327 4.311
e dei pernottamenti dal 2008
VENETO - Pernottamenti
-2008- -2009- -2010-
22.331 20.889 21.854 (Albergo-Vill.)
54.077 51.047 49.230 (Totali)
Mettano mettano tasse di soggiorno...
poi sai le risate che ci facciamo! ;-)
Certo che Zaia con il MacItaly non t'ha lasciato un gran bel ricordo.
RispondiEliminaSe penso alle parole dell'ex ministro di quando reclamizzò quel "panino" con quell'enfasi da "scoperta dell'acqua calda" per poi ...
Mamma mia che figura!
Chissà se si vergognano ripensandoci?
;-)
Aspetta di vedere come reclamizzeranno il turismo del sud... ;-)
RispondiEliminaDopodiché... il veneto assessor Finozzi, "imprenditore prestato alla politica", di suo, faceva sedie (fallito nel 2009) e mobili.
RispondiEliminaUn tecnico del turismo anche qui, insomma.
Grande profondità di pensiero, comunque...
RispondiEliminaPer la reclame del Sud non vedo l'ora di sapere, mentre per quanto riguarda Finozzi, non vale.
RispondiEliminaLa tua è un'anticipazione del post di domani che era appunto DEDICATO al Finozzi e ai risultati dell'infelice scelta dello Zaia.
E vabbè dai, anche perchè quella della denuncia non la sapevo.
Mappete oh che personaggio.
Comunque com'è andata a finire?
Mò vado a vedere sul web.
:-(
Da quello che ho trovato credo che la questione debba essere trattata sotto l'aspetto civile e non penale.
RispondiEliminaNello stesso periodo molte aziende simili della zona hanno chiuso i battenti.
Comunque non ho trovato altro.
In questa tua citazione ripetuta della Bau Beach, ci leggo quasi quasi una certa punta d'invidia.
RispondiEliminaNon è che pure tu, poco poco, piano piano, vorresti starle così vicino vicino, magari al guinzaglio, eh?
O no?
:-D
Giurin giuretto, parola di ex-lupetto NOOOOOOOO!
RispondiEliminaMa dove li trovi tutti quei video sulla Brambilla?
;-)
Se urge, urge...
RispondiEliminaUno scandalo, che negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, non avrebbero certo graziato! Tant’è vero che, se non ricordo male, in un recente viaggio di Obama in Inghlterra, per una visita di cortesia alla Regina Elisabetta, la macchina del Presidente degli Stati Uniti,avrebbe commesso una infrazione, transitando in area limitata al traffico, tranne per chi avesse un permesso (a pagamento,ovviamente). La solerte poliziotta, non solo non è stata redarguita, ma l’ufficio competente ha anche richiesto all’Amministrazione Statunitense, il pagamento di contravvenzioni subìte e mai pagate, da parte dei diplomatici americani accumulate negli ultimi anni o mesi!!
RispondiEliminaQuesto è il modo di agire e non i soliti “raggiri” e “sollevazioni di conflitti” per paricolari esigenze governative!!!
Nel caso della Ministra Brambilla poi, ci sarebbero, sempre in un Paese comunista come Stati Uniti e Gran Bretagna, i presupposti per un processo (non so se solo civile, ma forse anche penale) per guida pericolosa e abuso di ufficio!!
@frap
RispondiEliminaMa guarda un po' com'è finita!
C'era forse qualcuno che pensava l'opposto o che ipotizzava che chi sbaglia poi paga ... in Italia e a parte noi?
;-)