A noi però rimangono il mare, il sole, il verde e, dulcis in fundo … i genovesi.
Si, è tutto vero, gentile Francesco Scidone (ass. comunale alla sicurezza di Genova), è proprio così come lei scrive.
Infatti ci restano (o non è forse meglio dire restavano) quei genovesi che però se ne sono andati o devono andare proprio a Milano (toh, guarda il caso) per poter lavorare, e nonostante tutto quel bailamme della città dei “bauscia” che "sapientemente" lei ha descritto su Il Giornale.
E allora?
Il sole, il mare ed il verde ce l’ha messi il buon Dio, o forse anche quelli sono nella lista di quelle realtà oggettive che “la sindachessa” narra d’aver già fatte per questa bella città?
Sa com’è, ho letto come “sortite e realizzate” alcune cosette per il solo motivo che è stato costituito un tavolo di “lavoro” o che se n’è cominciato a parlare.
E quindi nonchè chissà, magari alla prossima da qualche parte si leggerà che ‘o sole, ‘o cielo e ‘o mare, qui ci sono perché "qualcuna" di voi lì ce l’ha messi.
A parte gli scherzi del caso, non certo i miei perché lo sto scrivendo alquanto seriamente, le vorrei riportare quanto dice la Banca d’Italia in merito ai pernottamenti turistici (in migliaia) delle due Provincie (Genova e Milano), e questo nonostante noi s’abbia tutto quello che il cielo a suo tempo c’ha regalato, mentre loro, a suo dire no…
PROVINCIA | 2006 | 2007 | 2008 | 2009 | 2010 |
MILANO | 54.570 | 59.758 | 54.237 | 55.439 | 49.038 |
GENOVA | 9.608 | 9.304 | 9.342 | 9.155 | 8.822 |
… se poi si volesse anche misurare la spesa; beh, in questo caso il divario è ancora più netto; chi viene qui spende due lire mentre là …
Pertanto a dispetto dell’immonda “sporcizia” che lei descrive in Milano, loro digeriscono sei volte, ripeto sei, più di quello che noi riusciamo a malapena a masticare e che tradotto in soldini o, se preferisce in indotto e in posti di lavoro, beh, sono una gran “brutta” differenza, per noi naturalmente.
Che adesso ai "foresti" piaccia lo sporco?
Ma per piacere!
Che adesso ai "foresti" piaccia lo sporco?
Ma per piacere!
Detto questo sono dell’idea che andare a cercare chi eventualmente e “forse” riesce a far anche di peggio non sia granché costruttivo, ma invero lo sia il provvedere immediatamente e finalmente a fare qualcosa là dove si potrebbe e si può intervenire.
E scelga pure lei, o chi di dovere, il che cosa eseguire… ma, per cortesia; fare e non solo dire.
Mancano le palanche?
E no, caro assessore, non ce n’è di bisogno per cominciare a ridare il “vecchio decoro” a questa città e poi il resto verrà di conseguenza. E' così che notoriamente si fa.
Basta volerlo e ancor di più, il saperlo fare; cosa che qui, e mi perdoni l’ardire, non si sa neanche il che cosa è.
Tempo fa Jeremy W. Peters scriveva sul New York Times “Genoa, e perchè?", e lo stesso Italian Government Tourist Office (Enit), l’ufficio del turismo italiano che si trova nella 5° strada a New York, rispondeva che nessuno chiede mai di Genova, al massimo qualcosa sulla Riviera.
Mentre poco prima, sul Financial Times, Tyler Brûlé ben scarabocchiava che Genova è un pasticcio di pianificazione mal concepito e senza nessuna grande visione, dicendosi stupito per una città che un tempo era il fulcro di tutto il mondo.
E chiedeva il perché le autorità locali fanno poco per vendere i meriti della loro città, perché perché perché, tutti quei perché che ben sappiamo e conosciamo in gran quantità, ma di cui invero, a chi pigia i bottoni, probabilmente non frega un granché o eventualmente che non sa ancora i quali siano quelli da premere.
Concludeva poi scrivendo che Genova ha tutto il fascino e la bellezza per tornare ai fasti di un tempo, ma sembra che manchi un leader dinamico per metterla sul campo appropriato.
Come dargli torto?
Comunque ogni mia critica, che s’arroga d’essere costruttiva e di cui di quello che segue ne scrivevo circa 15 anni fa, le chiedo s’è a conoscenza di quanto fatto già dal 2009 in quel di Trento in merito alla “sicurezza” della città (il suo di mestiere), e vale a dire quanto recentemente riproposto a Rimini dove … sono oltre 2700 gli operatori riminesi che hanno aderito al progetto,che diventerà obbligatorio per tutte le imprese ricettive. Il nuovo sistema informatico permette ai titolari degli alberghi di trasmettere in via telematica le “schedine alloggiati” che, in base alla legge, vanno consegnate in Questura entro 24 ore dal loro arrivo. Il servizio, da un lato consente all’albergatore una compilazione più veloce e precisa, favorendo l’invio delle schedine in tempo reale senza che questi si debba recare personalmente nell’Ufficio di Polizia; dall’altro, permette agli agenti un controllo più rapido delle persone alloggiate e, di conseguenza, un controllo più efficace del territorio, che si traduce in maggiore sicurezza per la collettività. Inoltre, il “cervellone” elettronico non si limita a comunicare le generalità degli ospiti delle strutture ricettive, ma permette di ‘fotografare’anche altre caratteristiche, quali, ad esempio, mezzo di trasporto, periodo di permanenza e motivazione del soggiorno, utili per analizzare dati e tendenze del mercato turistico.
Che cosa risponde (?); che è stato già fatto per il motivo che n'avete parlato o che invece nisba e il perenne; si vedrà, vedremo e vedrete?
E il mio di dulcis in fundo ... perchè se poi calcoliamo che il mio blog (http://tuttosbagliatotuttodarifare.blogspot.com/) che tratta unicamente di critiche costruttive sul turismo (no brutte parole e non politico) ha molti (e di tanto) più contati dei “portali” dedicati al turismo genovese e addirittura a quelli liguri … beh, che dire; che nel terzo millennio e nel grande avvento del marketing 2.0, forse è meglio guardare in casa propria che andare a cercare quello che non va così tanto bene a Milano ... per lei.
Se io fossi nei panni di quell'assessore mi dimetterei dopo questa tua lettera!
RispondiEliminaCi vorrebbe più gente come te e frap1964.
Bravi!
E anche Lussana Massimiliano che ho conosciuto per mezzo tuo.
RispondiElimina:-D
@Vincenzo
RispondiEliminaAddirittura
;-)