mercoledì 25 settembre 2013

Giusto!

I Giusti con le loro azioni nei tempi bui dei totalitarismi hanno salvato in Europa la speranza nell’umanità.
Hanno mostrato che ogni uomo in qualsiasi circostanza nel proprio piccolo può assumersi una responsabilità e spingere la storia in una direzione diversa.

E Gino Bartali, toscanaccio burbero e schivo dal grande cuore lo è, salvando al vita a circa 800 ebrei durante il nazismo ... senza dimenticare che involontariamente ... attentato a Togliatti.
Infatti, Ginetaccio è stato un campione non solo sulla strada, ma forse ancor di più nella vita.
Il suo nome, dopo la medaglia d’oro assegnatagli dal presidente Azeglio Ciampi nel 2006 per la sua attività durante la guerra, da ieri, è iscritto fra i “Giusti delle Nazioni” allo Yad Vashem, il Sacrario della Memoria a Gerusalemme, insieme con altri italiani (oltre 500), tutti non ebrei, che ebbero il coraggio di dire di no alla barbarie nazista.
Persone che hanno riscattato in parte l’onore dell’Italia fascista alleata dei tedeschi, segnata dalle Leggi Razziste e dalle persecuzioni. 

“Ginettaccio” aveva ragione nel suo modo di dire “gli è tutto sbagliato gli è tutto da rifare”: perché lui, quel che poteva fare, già lo aveva fatto.
Rischiando la vita durante l’occupazione tedesca come staffetta in bicicletta tra Firenze i molti luoghi dove si nascondevano gli ebrei braccati.
Macinando chilometri e, sotto il naso dei nazisti, trasportando i documenti falsi preparati sotto la regia della Curia di Firenze.

E Gino Bartali su queste pagine c’entra di diritto anche se qui si parla solo di turismo … basta il solo nome di questo blog … sennonché il “Ginetaccio” fu uno dei miei idoli di gioventù nonostante fosse alla fine della sua carriera, e questo per via di quella sua eterna voglia di migliorare gli altri e se stesso, anche quando vinceva con distacchi chilometrici.

E sempre sarà “Tutto sbagliato tutto da rifare”.









4 commenti:

  1. @Luciano

    Un appellativo meritatissimo... è la fonte che per certi versi lascia un pochino a desiderare, ma, per questo vige il motto di Bartali ... che poi è anche il tuo ...

    :-)

    RispondiElimina
  2. @Jennaro

    Condivido sia la tua disamina sulla fonte che il resto.

    :)

    RispondiElimina

Visualizzazioni totali