Ma che cavolo insegnano nelle scuole
alberghiere, e ancora di più, si può finalmente sapere dove hanno
imparato le attuali “giacchette nere” a fare i Matre D' o gli F&B?
E i direttori?
Non tutti, per carità, ma pare che la
grandissima arte di questo mestiere sia destinata a finire nella
rumenta per alcuni di loro.
Ieri sera ero ospite, insieme a mia
moglie, di un caro amico e della sua bellissima consorte in un noto
ristorante di una tale città... uno di quelli dove ti servono ancora
in guanti bianchi che di più bianco non si può.
Bene, il meglio del meglio parrebbe di
dire se si considerano le recensioni del web e la nomea che questo
ha.
Un vai e vieni di gente elegante con i
congiuntivi e i condizionali al punto giusto che come al solito mi
fanno sentire il solito ignorante.
Un gran caprone che non appena me se ne
presenta uno nei miei discorsi, ecco che devo pensarci almeno un po,
col solo risultato che i miei ragionamenti non finisco mai...
mannaggi a me e per la miseria perché non ho mai finito le scuole
superiori... almeno... vabbeh!!
Di quel ristorante non voglio dire
altro (in definitiva andava “quasi” tutto bene) ma una cosa
lasciatemela dire...
… con tutti i picchio di stage,
master, congressi, professoroni e minkie varie che elargiscono, a
pagamento, il loro sapere come banane attaccate al pero; è mai
possibile che non si sappia dove va messo il tovagliolo in una mise
en place?
Per non parlare degli F&B e dei
direttori che nemmeno loro lo sanno, e ti fanno immediatamente capire
quanto valore danno al proprio lavoro.
E' mai possibile che a questi non
piaccia sapere il pregresso di quello che fanno?
E allora... educazione e galateo non
sono la stessa cosa.
Come la lingua parlata e la grammatica:
la lingua serve per farsi capire, ma il “se avrei” fa la
differenza... porca puttana.
Il galateo è nato a tavola e per la
tavola, perché era il solo momento di convivenza sociale; i pranzi
duravano dal pomeriggio a notte inoltrata, e attraverso esibizione di
cibi, suppellettili, stravaganze, erano interpretati come una festa
collettiva.
Soltanto in secoli più recenti il
galateo si è esteso alla vita sociale, ai comportamenti pubblici e
privati, al sé e per sé.
Il galateo inizia dall'igiene e dalla
pulizia.
Agli antichi romani, prima di accedere
al triclinio, si raccomandava di lavarsi i piedi.
Nel medioevo si invitavano gli ospiti a
detergersi le mani in acqua profumata.
La tavola era rozza e essenziale: una
fetta di pane, per appoggiare il cibo; un'altra fetta di pane per
pulirsi la bocca.
Più tardi sulla tavola sono state
stese tovaglie di varia grandezza; l'ultima, la più piccola,
profumata e umida, serviva per la bocca.
Il primo tovagliolo di tessuto si
teneva sulla spalla destra per essere usato dalla mano sinistra,
libera dal cibo.
Pochi
sanno che il genio di Leonardo da Vinci s'addentrò anche
nel settore che più amo di tutti, l'alberghiero e la ristorazione.
Infatti
fu grandissimo ideatore nella Roma dei Cesari nel 1489, in
occasione delle nozze di Giangaleazzo Visconti e Isabella d’Aragona,
dell’allestimento del banchetto nuziale dove fecero capolino per
la prima volta al mondo i tovaglioli ed
il modo di servire le portate.
Da quella occasione nascono appunto i servizi alla francese, russa e italiana ben contornati dalla eleganza dei servitori che volteggiando musicalmente deliziavano i commensali.
Cose d'altri tempi ma intonate all'epoca e di sicuro e grande avvenire.
Da quella occasione nascono appunto i servizi alla francese, russa e italiana ben contornati dalla eleganza dei servitori che volteggiando musicalmente deliziavano i commensali.
Cose d'altri tempi ma intonate all'epoca e di sicuro e grande avvenire.
E
per la preparazione, il buon Leonardo da Vinci, ebbe moltissimo
tempo, anche perché quel matrimonio venne dapprima rimandato... ma
continuiamo...
In
tavole più ricche, il tovagliolo scese all'altezza del gomito, per
essere sostituito più volte; poi all'altezza delle mani e in epoca
recente sulle ginocchia.
Questa
è la storia del tovagliolo che ancora oggi, in una collaudata
simmetria di stoviglie sulla tavola apparecchiata, gode di imperfetta
varietà.
Mentre
siamo tutti d'accordo sulla posizione delle posate (anche se alcuni
ci danno alla grande inserendone un quantitativo industriale di tutte
le dimensioni e qualità), dei piatti e dei bicchieri, troviamo il
tovagliolo fantasiosamente a destra o a sinistra, sopra o sotto il
piatto, dentro un bicchiere.
Poi
ci sono quelli che lo manipolano come i bimbi manipolano aeroplanini
o barchette di carta, col solo risultato che ti toccherà mettere le
labbra laddove e magari, il cameriere di turno, durante la
manipolazione, s'è fatto uno starnuto a mani unite... sempre che non
lo faccia senza di queste e col risultato che tutti immaginiamo.
Sulla
tavola apparecchiata correttamente, e non secondo me ma come regola,
il tovagliolo va a sinistra... e non va assolutamente manipolato.
Quindi vanno scartati a priori i tovaglioli a forma di ventagli, di ochette, di cigni e della maremma maiala e pure a forma di belin.
#maquandocazzolocapirete? ... e state zitti, neh!!
Per la precisione!!!
RispondiElimina:-DDD
#tovaglioloasinistra è trend topic. ;-)
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