venerdì 13 marzo 2015

Turismo: le 50 sfumature di bianco... sporco

Ma è mai possibile che non appena esco dall'Italia per recarmi a qualche convention, fiera, riunione, manifestazione e varie sul turismo, debba sempre imparare qualcosa, e la stessa cosa mi succede quando leggo sui social stranieri delle discussioni sul settore da parte di veri professionisti... mentre qui in Italia mi devo solo e sempre fare del sangue marcio?

Ma che minkia di modo c'è qui di fare turismo?

Perché solo nello Stivale c'è la mania indefessa (mannaggia a quelli del 2.0 e affini a cui le istituzioni si affidano poiché non ne capiscono un'emerita mazza del comparto) di marketizzare un prodotto che fa acqua da tutte le parti e senza qualità, mentre laddove mi reco si pensa anche a rendere più dritta l'erba che cresce?

Palanche che definire spese in maniera illogica e assurda da far paura, ben peggio dell'horror più catastrofico che possa esistere, e che si ripercuotono incessantemente... tutto questo per ottenere il nulla assoluto.
Ma non bastano gli schifosi dati sulle presenze (da decenni, mica giorni) se paragonate alle nazioni a noi concorrenti, e questo nonostante si viva nel Bel Paese, per capire che l'è tutto sbagliato e l'è tutto da rifare, eh?

Istituzioni, professoroni, guru, grandi esperti etc. (a cui non darei nemmeno un carretto di gelati da gestire sulla promenade più importante che c'è), che non producono altro che le 50 e più sfumature di bianco... sì, però un bianco sporco che non si riesce neanche a lavare... e soprattutto a levarci dalle balle... ormai rotte!!





9 commenti:

  1. @Gennaro

    credo lì, dove Luciano, se vivesse in Giappone, avrebbe un sacco di oro.


    :-DDDDD

    RispondiElimina
  2. Credo comunque che le statistiche siano falsate. Alla decrepita offerta alberghiera, e in questo davvero è il gap con il resto del mondo, maghreb incluso, i turisti preferiscono ormai b&b e casa in affitto di ogni categoria e specie , che sfuggono ad ogni statistica . anche perché anche il nostro sistema statistico è decrepito.

    RispondiElimina
  3. @Anonimo

    Esatto!!

    Il fatto grave è che c'è la soluzione per tutte quelle cose che hai appena scritto, ma chissà perché non le vogliono attuare...

    ved. qui

    RispondiElimina
  4. @Luciano
    Tra l'altro farei pure notare cosa prevede il titolo V della ns. Costituzione, all' art. 117 [comma r)]

    La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali.

    Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie:

    ...

    r) pesi, misure e determinazione del tempo; coordinamento informativo statistico e informatico dei dati dell'amministrazione statale, regionale e locale; opere dell'ingegno;


    Quindi lo Stato ha pieni poteri nell'imporre alle Regioni, alle Province ed ai Comuni la raccolta dei dati turistici secondo metodi e formati standardizzati, onde superare il casino totale esistente (ognuno fa un po' come gli pare).
    Così come, una volta raccolti i dati, anche localmente volendo, ha certamente il potere di trasferirli/duplicarli, se crede, in un database centrale (es. in ENIT) per fare tutte le analisi statistiche del caso, anche real time, e metterli a disposizione in formato open.

    Quindi è una mera questione di volontà.

    E allora spiegassero Franceschini, Cutaia, Tapinassi, Radaelli e tutta la compagnia cantante PERCHE' non fanno quello che potrebbero fare tranquillamente.

    Perché tutto il comparto turistico deve continuare a pagare il loro stipendio e la loro inerzia?

    RispondiElimina
  5. E invece abiti in Italia e ti becchi le Very Balle, tiè... ;-)

    RispondiElimina
  6. Scusa frap, prima di franceschini e la sua compagnia di improvvisati.., ti sei dimenticato una semplice "a"
    Ma figurati che ne capiscono di turismo e dintorni quelli là, o meglio...chissà quanto gliene potrà interessare...son tutti transeunte...

    RispondiElimina

Visualizzazioni totali