... per un attimo pensate a chi in quella piazzetta ci vive (vedi immagine a lato)...
... ciarlare sul come sopperire alla delinquenza dei centri storici e
alle Movide che tanto danno recano a chi ci abita, è quasi
paragonabile al blaterare dei presunti allenatori della nazionale di
calcio e agli pseudo immancabili professionisti del mio settore: il
turismo.
Tutti, ma proprio tutti (istituzioni comprese, se non anche di
più), hanno le soluzioni nelle proprie tasche (però vuote di idee,
di innovazioni e di argomenti) e pure le hanno nelle rispettive
teste, ma vuote anch'esse... ed è così che il centro storico della
mia città, Genova, fa davvero pena da sempre.
Genova a cui non mancano di certo i “so tutto io” ed i “ghe
pensi mi” che la menzionano come la città col centro storico più
grande d'Europa e secondo nel mondo.
Ma per piacere.
Il centro storico più grande d'Europa è Venezia con i suoi 7,6
kmq mentre la dimensione di quello di Genova è di circa 4 kmq... ma
sono tantissime le altre città che si pregiano della stessa cosa:
Amsterdam,
Cracovia, Parigi, Riga, Valencia, Madrid, Vilnius, Bologna, Napoli
etc. (Vilnius dice di avere il maggiore centro storico barocco,
Venezia medievale, Riga parla di centro antico, Cracovia di centro
vecchio... ), al pari di chi menziona che l'Italia disponga del 60, e
a volte leggi o senti anche dell'80% del patrimonio culturale del
globo... mentre se poi vai a contare i siti Unesco, ecco che scopri
che il Bel Paese, che è primo in questa speciale classifica con 53,
non ha nemmeno il 5% sul totale che è di 1.073 (di
cui 832 beni culturali, 206 naturali e 35 misti).
La
soluzione: la teoria delle finestre rotte (ved.
qui).
… è
una teoria criminologica sulla capacità del disordine urbano e del
vandalismo di generare criminalità aggiuntiva e comportamenti
anti-sociali.
La
teoria afferma che mantenere e controllare ambienti urbani reprimendo
i piccoli reati, gli atti vandalici, la deturpazione dei luoghi, il
bere in pubblico, la sosta selvaggia o l'evasione nel pagamento di
parcheggi, mezzi pubblici o pedaggi, contribuisce a creare un clima
di ordine e legalità e riduce il rischio di crimini più gravi.
Ad
esempio l'esistenza di una finestra rotta (da cui il nome della
teoria) potrebbe generare fenomeni di emulazione, portando qualcun
altro a rompere un lampione o un idrante, dando così inizio a una
spirale di degrado urbano e sociale... infatti se
una finestra di un edificio dismesso viene rotta da qualcuno, e non
si provvede a ripararla urgentemente, presto anche tutte le finestre
saranno rotte, a un certo punto qualcuno entrerà abusivamente
nell’edificio, qualche tempo dopo l’intero palazzo diventerà
teatro di comportamenti vandalici.
Stessa
cosa per le scritte sui muri, saracinesche eccetera eccetera.
Egli
lasciò due automobili identiche, stessa marca, modello e colore
abbandonate in strada, una nel Bronx,
zona povera e conflittuale di New
York,
l'altra a Palo
Alto,
città ricca e tranquilla della California.
Quindi
due identiche auto abbandonate, due quartieri con popolazioni molto
diverse e una squadra di specialisti in psicologia sociale a studiare
il comportamento delle persone in ciascun sito.
Ciò
che accadde fu che l'automobile abbandonata nel Bronx cominciò ad
essere smantellata in poche ore, perdendo le ruote, il motore, gli
specchi, la radio, e così via; tutti i materiali che potevano essere
utilizzati vennero rubati e quelli non utilizzabili vennero
distrutti.
Al
contrario, l'automobile abbandonata a Palo Alto rimase intatta. In
tali casi è comune attribuire le cause del crimine alla povertà,
attribuzione sulla quale si trovano d'accordo le ideologie più
conservatrici (sia di destra che di sinistra).
Tuttavia,
l'esperimento in questione non terminò così.
Infatti,
dopo una settimana, quando la vettura abbandonata nel Bronx era stata
completamente demolita mentre quella a Palo Alto era rimasta intatta,
i ricercatori decisero di rompere un vetro della vettura a Palo Alto.
I
ricercatori assistettero alla stessa dinamica di vandalismo che
avevano registrato nel Bronx: furto, violenza e vandalismo ridussero
il veicolo nello stesso stato di quello abbandonato nel distretto
malfamato di New York.
Nel 2007
e nel 2008 Kees Keizer e colleghi, all'Università
di Groningen,
hanno condotto una serie di esperimenti
sociali controllati
per determinare se l'effetto del disordine esistente (come la
presenza di rifiuti o
l'imbrattamento da graffiti)
avesse aumentato l'incidenza di criminalità aggiuntive come il
furto, il degrado o altri comportamenti antisociali.
Gli
scienziati scelsero diversi luoghi urbani successivamente trasformati
in due modi diversi ed in tempi diversi.
Nella prima fase ("il
controllo") il luogo fu mantenuto ordinato, libero da graffiti,
finestre rotte, ecc.
Nella seconda fase ("l'esperimento"),
il medesimo ambiente fu trasformato in modo da farlo sembrare in
preda all'incuria e carente di ogni tipo di controllo: furono rotte
le finestre degli edifici, le pareti furono imbrattate con graffiti e
fu accumulata sporcizia.
I ricercatori controllarono segretamente i
vari luoghi urbani osservando se le persone si comportavano in modo
diverso dopo che l'ambiente era stato appositamente reso disordinato.
I risultati dello studio corroborarono la teoria.
Nel 1994 il
neoeletto sindaco di New
York, Rudolph
Giuliani,
applicò la teoria delle finestre rotte per combattere il crimine
nella metropolitana della città.
E
ci riuscì perfettamente.
L'operazione
da cui ebbe poi il via la tolleranza
zero che
però non produsse invece nulla di buono, ed è ciò che sta
accadendo a Genova... ronde su ronde che oltre a togliere delle
preziose forze dell'ordine per altre questioni, è un inutile
dispendio di palanche.
Palanche
a Genova, come ben si sa, sono molto ma molto importanti.
Infatti
durante il triennio 1984-87 a
New York era già stato tentato l'esperimento della tolleranza zero
con risultati miserrimi, mentre le altre città americane, che non
avevano applicato la politica della tolleranza zero, comprese quelle
impegnate in una politica di segno opposto, volta a curare un
rapporto costante con la cittadinanza per prevenire i reati, anziché
perseguirli a oltranza, raggiunsero ambiti traguardi di lotta alla
criminalità per il bene e la quiete dei loro cittadini.
Ma
un altro singolare esempio ci viene fornito dall'Albania, e dal suo
sindaco di allora, Edi Rama, che scopiazzò per filo e per segno la
Teoria delle finestre rotte.
Infatti
come sindaco compilò il nuovo Piano
regolatore della
Città di Tirana rendendolo molto più ecologico ed includendo il
progetto di ristrutturazione di Piazza
Scanderbeg.
Il
progetto Green portò
alla creazione di circa 100.000 metri quadrati di terreno verde e la
piantagione di circa 2.000 alberi.
Ordinò
il restauro di molti vecchi edifici, soprattutto con il colore.
La
tinteggiatura ha dato alla città uno stile unico, trasformandola
improvvisamente in un'attrazione turistica.
Rama
ha anche migliorato la mobilità ampliando molte delle strade
esistenti e pavimentandone di nuove.
… in
poche parole: di ronde nemmeno una!
La
Movida.
Genova
si prestava favorevolmente alla soluzione prima che decidessero di
mandare le università agli Erzelli per chissà quale motivo... hem
hem... vendita dei terreni?
Pensiamole
infatti ideate nel centro storico... benefici in gran quantità:
pulizia generale, nessun abitante poiché tutti uffici eccetera eccetera.... che potrebbe
permettere qualsiasi Movida... ma qualcosa si può ancora fare.
I
proprietari dei negozi chiusi (e nel centro storico ce ne sono in
grande quantità) “potrebbero” abbassare il prezzo dell'affitto
del circa 50% ed oltre su richiesta del sindaco, e il Comune
“potrebbe” agevolare chi lì ci va col non pagare le tasse, i
balzelli etc. (ma di cose da fare ce ne sarebbero un sacco tanto) per qualche anno... chessò: cinque?
E
che dire di una ASL (Azienda Sanitaria Locale)... di un posto di
Polizia, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza etc. nel centro
storico?
Chiaro
che ci vogliano degli anni, ma se non incominciano mai... mai si
risolverà il problema con quelle belin di ronde e similari.