blog di critiche costruttive sul turismo e sulla cultura (dal 1° gennaio 2009)
mercoledì 29 agosto 2018
sabato 25 agosto 2018
L'importanza del punto "L" nel settore alberghiero
Secondo delle stime
internazionali più volte confermate, per ottenere una gestione
ottimale per il business e fornire la giusta qualità al cliente in
base alle stelle alberghiere, il ricettivo (Hotel, Resort, Spa etc.)
dovrebbe disporre di un addetto ogni 2,5 camere nel Sud Italia e un addetto ogni 3 camere nel Nord Italia (albergo a 3* con
servizio di ristorazione)... questo al nostro parallelo che poi definiremo punto “L”.
Dell'importanza del parallelo in questa
particolare e precisa stima vi spiegherò poi... e ovviamente la
numerazione la si ottiene dividendo le camere con il totale dei
lavoratori (proprietà compresa se manca il direttore).
Chiaro è che aumentando le stelle del
ricettivo (4* - 5* ect.), ecco che si avrà bisogno di più
collaboratori per ottimizzare la qualità percepita dal cliente e
di conseguenza la spesa da lui sostenuta, fino ad arrivare a numeri di completa
parità tra camere e addetti alberghieri.
1 addetto ogni camera.
Esistono nel mondo molte realtà
ricettive che addirittura hanno più collaboratori che camere, e in
alcuni casi anche più addetti che singoli clienti.
Questa causa è prodotta dall'offerta
sempre più concorrenziale tra i vari ricettivi, oltre all'evidente fatto che un maggior numero di addetti curano meglio la soddisfazione del cliente.
Chessò... lavanderia interna – medico – nuove web posizioni – produzione di tutti i prodotti culinari - maintenance - biologo marino o terrestre a dipendenza dei luoghi dove è locato quel ricettivo – animazione in generale – massaggiatrici - maestri di sci interni, subacquei – piloti – comandanti - autisti - etc. … a cui, nei Paesi tropicali e non solo, vanno sommate le animazioni esterne, e vale a dire quegli artisti che nelle occasioni settimanali fanno capolino per rallegrare con balli locali e quant'altro le serate degli ospiti.
Parliamo adesso dell'importanza dei
paralleli.
L'Italia è compresa tra il 37°
parallelo (Pantelleria) e il 47° (Trentino Alto Adige), e questi 10
paralleli cambiano parzialmente il numero ottimale per ottenere
quelle motivazioni sopra descritte: qualità, costi, gradimento del
cliente etc. (il punto “L”).
Nell'emisfero esistono 180 paralleli
(90 a Nord e 90 a Sud dell'equatore che naturalmente avrà il numero
zero).
Ebbene, più ci avviciniamo al
parallelo zero e più avremo bisogno di altri collaboratori per
ottenere il punto “L” (qualità e costi), e la stima
(addetti/camere) per un albergo 3* al parallelo zero è di completa
parità.
I motivi sono molti.
Il primo è dovuto al caldo e alle
abitudini storiche dei locali.
Infatti il caldo rallenta di molto i
movimenti.
Poi la minore professionalità, anche
se questa, per via degli innumerevoli inserimenti manageriali
qualitativi provenienti da nazioni all'avanguardia nel settore
alberghiero presso quei luoghi, ha prodotto dei miglioramenti
nei locali... e non ultimo il motivo del costo della manodopera che
laddove è molto minore che da noi.
In Italia non è molto usuale vedere in
un albergo 3* la percentuale di 2,5 barra 3 addetti per ogni camera,
e la motivazione è essenzialmente dovuta ai costi (tasse, balzelli,
intermediazioni etc.) che sempre più raggiungono dei livelli a netto
danno della qualità... cosa che poi ovviamente si riversa nella
soddisfazione generale del cliente.
Ma nonostante numeri che alcune volte
fanno davvero paura (1 addetto ogni 7/8 camere se non di più),
l'esperienza e il saperci fare nazionale sopperiscono abbastanza a
queste notevoli discrepanze.
Purtroppo e però, non sempre è così.
venerdì 24 agosto 2018
Enit: Dopo 20 mesi non ancora completato l'assetto organizzativo
Il Bando per l'assunzione di 21 persone
apparì sulla home page del sito dell'Enit in data 23.12.2016 (vedi
qui)... oppure immagine sopra.
A cui fecero seguito una marea di
errori organizzativi che a raccontarli tutti facciamo l'alba... a
cominciare dal primo, e vale a
dire la dimenticanza di
aumentare lo spazio della casella Pec (sarebbe stato sufficiente un costo dai 10 ai 50 euro
all'anno secondo il provider, ma bisognava pensarci... ), col risultato che chi spedì il
proprio CV, ecco che dopo i primi invii gli altri ricevettero “Non
consegnato causa casella piena” (ved.
qui).
E
senza dimenticare che, con quegli errori, il costo per assumere
quelle 21 prs. si aggira sui 225.000 euro.
Praticamente
11.000 euro a cranio.
Ma andiamo a vedere com'è la
situazione dopo 20 mesi (ved.
Qui).
Cliccando nei riquadri dell'assetto
organizzativo si nota che...
Relazioni istituzionali e progetti …
ad interim
Osservatorio Nazionale del Turismo
(ONT) … pare che non ci sia nessuno, nemmeno l'ad interim.
Comunicazione e ufficio stampa … ad
interim
Affari generali e patrimonio
immobiliare … ad interim
Budget e controllo di gestione … ad
interim
Sistemi iformativi … ad interim
Sedi estere … ad interim
Identità del marchio visual e
Communication design … ad interim
Affari scietari e rapporti con
amministrazione vigilante … ad interim
Affari Legali … ad interim
Per la precisione ad interim
significa che chi
copre il posto rimasto vacante, compie solo gli atti urgenti o di
ordinaria amministrazione, come a dire che mette due volte la stessa
firma, imho.
Vabbeh,
dirà qualcuno, d'altronde è un ente statale.
Eh
già, replicherebbe quell'altro, pensa un po se fosse stato invece
gestito da un privato... chissà quanto tempo sarebbero rimasti seduti in
quelle poltrone i vari responsabili di quell'ente.
E anche questo l'è completamente tutto sbagliato e tutto da rifare!
mercoledì 8 agosto 2018
Perché tutte le altre nazioni sono "davvero" contro AirBnb ma non qui in Italia ?
Leggo sulla pagina di Reportrai3 che: “Il regolamento voluto dal sindaco della Grande Mela Bill de Blasio - e votato ieri all’unanimità dal consiglio comunale - è un colpo durissimo per la piattaforma degli affitti brevi, che dalla sua nascita, 10 anni fa, ha dato ospitalità a 350 milioni di turisti in 140 diversi Paesi del mondo.”
Hei, ma veramente hanno scritto ieri?
Ma se quell'atto del Senato dello Stato di New York è datato 6 gennaio 2016 (vedi qui e sopra), è mai possibile che possano dire e scrivere IERI ?
Suvvia... sono passati due anni e mezzo!
Oltretutto l'approvazione del Governatore di quello Stato, Andrew Cuomo, arrivò nell'ottobre dello stesso anno (vedi qui)... e mica ieri.
Chiaro è che Report, avendo pubblicato l'articolo non più di 24 ore fa (riprendendo molto probabilmente un'indagine delle medesima avvenuta due mesi addietro, a giugno), ecco che nel web s'è aperto un gran bel dibattito come se la cosa fosse fresca fresca.
Leggendo poi i vari nominativi “importanti” che amministrano in Italia questo settore e che sulla faccenda ci sono buttati come delle pere cotte, replicando (condividendo) addirittura in alcuni casi quel post, nonché riempiendo pagine e pagine di commenti (non mancano nemmeno gli “allenatori della nazionale di calcio”, sempre presenti anche nel turismo), beh; verrebbe da pensare che il turismo non è che lo seguano poi così attentamente, o no?
COMPLIMENTONI !!!... e che tristezza!!!Leggendo poi i vari nominativi “importanti” che amministrano in Italia questo settore e che sulla faccenda ci sono buttati come delle pere cotte, replicando (condividendo) addirittura in alcuni casi quel post, nonché riempiendo pagine e pagine di commenti (non mancano nemmeno gli “allenatori della nazionale di calcio”, sempre presenti anche nel turismo), beh; verrebbe da pensare che il turismo non è che lo seguano poi così attentamente, o no?
martedì 7 agosto 2018
Come fanno a fare un buon marketing nel turismo se i dati ricevuti sono sbagliati e vengono forniti dopo dei mesi ?
Ogni anno in Italia si spendono più di
una decina di milioni di euro per ottenere dei dati mai omogenei (ad
esempio vedi l'immagine a lato), e quindi nemmeno veritieri sulle
presenze turistiche nel Bel Paese.
Diciamo che ognuno li emette seguendo
dei parametri senza nessunissima logica tra gli uni e gli altri,
nonché redatti in tempi davvero esagerati (dopo mesi e mesi).
Se poi pensiamo che l'averli in tempo
reale con un click sulla tastiera nonché veritieri al 100% (più la motivazione del viaggio, nazionalità e un sacco di altre cosine molto importanti) sarebbe semplice come il bere il classico bicchiere d'acqua...
Infatti basterebbe l'ausilio di un solo
algoritmo (sì, proprio uno solo) che con una spesa del poco più del
nulla assoluto nel confronto di quanto si spende adesso, e da
"pagare" solo la prima volta... ci sarebbe da chiederci se chi ci
amministra vuole davvero risolvere i problemi o se sulla faccenda ci
sguazza per chissà quali motivi (forse).
Per dirla in breve... in 5 anni, cioè da quando quell'algoritmo è stato trovato ma non utilizzato, hanno speso circa 50 mln di euro (100 miliardi di lire).
Ma chi sono attualmente gli autori di
questi dati così impossibili?
Gli Osservatori Turistici regionali
altro non sono che lo studio dell’analisi
dell'offerta, dell'andamento e dell'evoluzione della domanda dei
mercati turistici e per la realizzazione di un sistema di
monitoraggio sulle attività di promozione, informazione ed
accoglienza turistica.
Questi spendono a testa circa 130/180 mila euro all'anno... e siccome le regioni sono 20, il totale è presto fatto.
Concretamente,
gli Osservatori operano nell’area Ricerche
di Mercato e Statistiche, che
è il centro di competenze per l’analisi statistica e l’analisi
strategica a supporto delle attività di programmazione e
pianificazione del marketing turistico.
E in ancor meno parole, gli
Osservatori danno le presenze turistiche effettive in aiuto a chi fa
il marketing.
Oltretutto vorrei sapere come e a chi indirizzano gli specialisti i loro programmi di marketing se quei numeri sono "errati" e gli arrivano dopo dei mesi.
Vabbeh!
Esistono poi gli Osservatori
denominati di destinazione, che solitamente sono quelli comunali... e
dulcis in fundo, a livello nazionale, c'è l'ONT o l'ONTIT,
attualmente gestito dall'Enit.
Non mancano di realizzare i
“loro” dati delle presenze, degli arrivi etc., l'Istat, la
Bankitalia, UnionCamere, Federalberghi, Assohotel di Confesercenti,
Cisl, Uil e Cgil, la sociometrica di molte società emergenti etc., i
Big Data della telefonia etc., le Ditte specializzate etc. … e mo
mi fermo sennò facciamo notte.
Moltissime di queste spendono mentre altre ci guadagnano.
Però alla fine chi paga è sempre Pantalone.
E giusto per non farci mancare
niente (vedi immagine sotto), ecco che nel PST (Piano Strategico del Turismo 2017-2020) di
cui evito altre considerazioni se non quella del costo (1,5 milioni
di euro), ecco spuntare 220.000 euro per la implementazione di un
software unico per la raccolta dei dati statistici sui flussi
incoming, aumentando (e non risolvendo) il set di informazioni
disponibili e la tempestività dei dati... come a dire che
cercheranno, forse, di inglobare tutte quelle informazioni che girano
nel web per renderle note con qualche giorno d'anticipo.
Abbè!
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