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martedì 7 agosto 2018

Come fanno a fare un buon marketing nel turismo se i dati ricevuti sono sbagliati e vengono forniti dopo dei mesi ?


Ogni anno in Italia si spendono più di una decina di milioni di euro per ottenere dei dati mai omogenei (ad esempio vedi l'immagine a lato), e quindi nemmeno veritieri sulle presenze turistiche nel Bel Paese.

Diciamo che ognuno li emette seguendo dei parametri senza nessunissima logica tra gli uni e gli altri, nonché redatti in tempi davvero esagerati (dopo mesi e mesi).
Se poi pensiamo che l'averli in tempo reale con un click sulla tastiera nonché veritieri al 100% (più la motivazione del viaggio, nazionalità e un sacco di altre cosine molto importanti) sarebbe semplice come il bere il classico bicchiere d'acqua...

Infatti basterebbe l'ausilio di un solo algoritmo (sì, proprio uno solo) che con una spesa del poco più del nulla assoluto nel confronto di quanto si spende adesso, e da "pagare" solo la prima volta... ci sarebbe da chiederci se chi ci amministra vuole davvero risolvere i problemi o se sulla faccenda ci sguazza per chissà quali motivi (forse).
Per dirla in breve... in 5 anni, cioè da quando quell'algoritmo è stato trovato ma non utilizzato, hanno speso circa 50 mln di euro (100 miliardi di lire).
Ma chi sono attualmente gli autori di questi dati così impossibili?

Gli Osservatori Turistici regionali altro non sono che lo studio dell’analisi dell'offerta, dell'andamento e dell'evoluzione della domanda dei mercati turistici e per la realizzazione di un sistema di monitoraggio sulle attività di promozione, informazione ed accoglienza turistica.
Questi spendono a testa circa 130/180 mila euro all'anno... e siccome le regioni sono 20, il totale è presto fatto.
Concretamente, gli Osservatori operano nell’area Ricerche di Mercato e Statistiche, che è il centro di competenze per l’analisi statistica e l’analisi strategica a supporto delle attività di programmazione e pianificazione del marketing turistico.
E in ancor meno parole, gli Osservatori danno le presenze turistiche effettive in aiuto a chi fa il marketing.
Oltretutto vorrei sapere come e a chi indirizzano gli specialisti i loro programmi di marketing se quei numeri sono "errati" e gli arrivano dopo dei mesi.
Vabbeh!

Esistono poi gli Osservatori denominati di destinazione, che solitamente sono quelli comunali... e dulcis in fundo, a livello nazionale, c'è l'ONT o l'ONTIT, attualmente gestito dall'Enit.
Non mancano di realizzare i “loro” dati delle presenze, degli arrivi etc., l'Istat, la Bankitalia, UnionCamere, Federalberghi, Assohotel di Confesercenti, Cisl, Uil e Cgil, la sociometrica di molte società emergenti etc., i Big Data della telefonia etc., le Ditte specializzate etc. … e mo mi fermo sennò facciamo notte.
Moltissime di queste spendono mentre altre ci guadagnano.
Però alla fine chi paga è sempre Pantalone.

E giusto per non farci mancare niente (vedi immagine sotto), ecco che nel PST (Piano Strategico del Turismo 2017-2020) di cui evito altre considerazioni se non quella del costo (1,5 milioni di euro), ecco spuntare 220.000 euro per la implementazione di un software unico per la raccolta dei dati statistici sui flussi incoming, aumentando (e non risolvendo) il set di informazioni disponibili e la tempestività dei dati... come a dire che cercheranno, forse, di inglobare tutte quelle informazioni che girano nel web per renderle note con qualche giorno d'anticipo.
Abbè!



sabato 15 ottobre 2016

Turismo: chi sono i baracca e burattini ?

Ogni tanto replicano (ved. qui)... il sommerso ci annienta, ci danneggia e finirà che saremo costretti a chiudere baracca e burattini.


Ma chi sono in verità i baracca e burattini ?
Beh, lascio a chi mi legge la soluzione del caso... infatti il programma digitale che annienterebbe immediatamente la possibilità del sommerso nel ricettivo, è bello che pronto da mo.


Ma chi lo conosce ?
Di certo il MIBACT a cui è stato presentato più di due anni fa ed incluso nel programma del TDLAB che attualmente giace e si dà pace.
Lo conosce la stessa Federalberghi e così pure la presidenza di AssoHotel (Confesercenti).
Lo conoscono tutte le Regioni d'Italia (tecnici e non) a cui è stato spedito, nonché i politici... Edoardo Rixi (Lega Nord), l'attuale assessore alle attività produttive della Liguria che nella sua campagna alle scorse regionali ne fece addirittura un cavallo di battaglia, ovviamente per poi dimenticarsene o fregarsene altamente... chissà se altro.

Lo conosce l'attuale assessore del turismo ligure, Gianni Berrino (Fratelli d'Italia)... ma pare che della cosa, a lui e a suoi adepti, non possa interessare di meno... e ne è a conoscenza anche la Ilaria Cavo (Forza Italia... e così sono tutti rappresentati quelli che governano la Liguria abbastanza male, imho!), anche lei assessore in Liguria di un qualcosa che non ricordo.  
Lo conosce la Guardia di Finanza che in verità s'è davvero data da fare e sta cercando di provvedere attraverso il cartaceo, quando con la digitalizzazione ed alcuni algoritmi il tutto sarebbe pronto in un batter d'occhio, mentre così perde un sacco di tempo.
Lo conosce l'amministrazione e la direzione generale di Liguria Digitale, ex Datasiel, a cui ho destinato scioccamente molto del mio tempo e offerta l'occasione di poter realizzarlo in breve (due mesi), ma infine diffidati dal portarlo avanti autonomamente poiché probabilmente ambivano a riceverlo “a gratis”... ma si sa che in Italia le idee, se si può, le si fanno proprie per non dire di peggio.
Insomma, lo conoscono tutti, ma proprio tutti, ma a quei tutti non interessa nulla... GdF esclusa.


Beh, chi sono allora i baracca e burattini ?... a voi la scelta. 

P. S.: Dimenticavo di aggiungere che tutti quelli che l'hanno visionato non hanno mai trovato nulla di contestabile o irrealizzabile... mentre adesso il danno per il ricettivo e per l'erario... rimane.
P. P. S.: Ovviamente per non danneggiare esageratamente chi attua il sommerso poiché ritengo che senza il sommerso l'Italia vada a rotoli in quattro e quattrotto, sono anche pronte le modalità d'uso senza colpo ferire nessuno... ma campa cavallo.
E però continuano tutti a lamentarsi che esiste sfacciatamente quel belin di sommerso... ma chi può credere ancora che a loro interessi davvero ?... eh ? 

Forse perché in Italia la politica insegna che non si debba cambiare nulla per non perdere dei consensi elettorali (la cosa più ridicola che possa esistere), ed è così che non comprendono che è proprio mettendo le cose a posto che i consensi arrivano a mucchio... come in realtà succede in quelle nazioni che vanno alla grande poiché attuano i rimedi a presunto dispetto dei probabili votanti, ottenendone poi di più... ma mi sa che sia come spargere sale dentro al mare. 


mercoledì 18 maggio 2016

7° Non rubare

E alla fin fine a Venezia ci sono arrivati e attraverso un programma digitale hanno scoperto decine di B&B abusivi (ved. qui).
Ci sono arrivati per primi?
No, non pare per niente...


… nel 2011 (ved. qui), a seguito delle giuste lamentele delle associazioni alberghiere, pubblicai l'immagine a fianco mentre nel 2014 presentai un programma digitale per annullare il sommerso al TDLAB che fu approvato e messo in qualche cassetto del MIBACT... e lì giace.


Scrissi anche a tutte le Regioni d'Italia descrivendo sommariamente quel programma digitale affinché gli potessero dare gambe.
E' stato quindi presentato ad alti ufficiali della GDF e perfino a Roma nella sede della Confesercenti (Assohotel) al suo presidente davanti a molti capi regionali ma... a tutt'oggi c'è solo una Regione che si sta interessando alla cosa... ma non posso aggiungere altro.




Naturalmente il tutto, prima di presentarlo alle Regioni e quindi cambiarlo per quelle eventualità, era organizzato a livello nazionale, anche per dare un senso al sito dell'Enit e italia.it per altri validi e importantissimi motivi che non sto qui a dire ma che risolverebbero ben altri grossi problemi (ved. OLTA etc.), infatti lo ideai così (ved. Pag 11 di 38) e pubblicato il 9 novembre 2014, e dove lo stesso Francesco Tapinassi, attualmente dirigente al MIBACT, ha scaricato il programma dalla pagina web, così pure da parte di responsabili di Federalberghi etc. (nominativi che si evincono dai downloads posti sotto le slides).




Che dire?
Beh, quel programma digitale di Venezia non è assolutamente mal fatto ma si può fare di meglio anche perché... ma cosa lo dico a fare?



Viva l'Italia!... che ancor oggi non tutela le idee della gente...

mercoledì 21 gennaio 2015

L'Enit per Confindustria, Confesercenti e Federalberghi

Della faccenda dell'Enit credo (spero) ne sappiano tutti: un bailamme inenarrabile sotto tutti gli aspetti.

Ritardi pazzeschi, decisioni bloccate, Matteo Renzi da una parte e Dario Franceschini dall'altra.
I rispettivi consiglieri che dovrebbero essere quelli che ne sanno di più ma che invero... vagano o brancolano nell'assoluto “e che ne sò”, mentre tra meno di 100 giorni parte l'Expo 2015.

E per capirne di più, un misero mortale che cosa fa?
Beh, s'affida ai presidenti delle associazioni del turismo (le tre più grosse), anche per cercare di capirne di più, e magari per trovare conforto nelle proprie personali idee sul cosa sia meglio fare (oltre a darci una botta) per questa Italia che nel settore va sempre più in giù.

Merda però se ne trovi uno che vada accordo con l'altro... ma quanti modi ci sono di vedere il turismo, eh?
E come si può pensare di poter andare avanti e progredire se ognuno... vabbeh; ecco di seguito le rispettive opinioni sull'Enit da parte di:

"Purtroppo - spiega Bocca - si sono avverati tutti i timori che avevamo denunciato ai tempi della riforma dell'Agenzia: sono state smembrate le delegazioni estere, siamo ancora in attesa dell'approvazione dello Statuto, siamo in attesa della nomina della governance in una situazione dove solo il turismo estero è in grado di salvare la stagione 2015: insomma ci troviamo ad andare in battaglia senza le munizioni nei fucili. Stiamo facendo un regalo ai nostri concorrenti". Per quanto riguarda le indiscrezioni sull'Ice, Bocca non ha dubbi: "E' la soluzione ideale che era già nei programmi di Federalberghi: creare un'unica agenzia per la promozione delle eccellenze del nostri Paese, dal turismo alla moda, dall'auto all'enogastronomia. Andare in ordine sparso ci fa perdere peso".

Sulla necessità di superare velocemente la fase di stallo gli fa eco Renzo Iorio, presidente di Federturismo-Confidustria: "Aspettare non giova a nessuno, né come destinazione Paese né tantomeno alle risorse dell'Enit. A meno che dietro questo stallo non ci sia un disegno o progetto più ampio che miri a riportare il turismo nel posto che gli compete e cioè al centro dell'economia e del pil del Paese. Quindi ben venga se c'è dietro un processo maturo e intelligente per lavorare in modo più attuale sia sul turismo che sul made in Italy. Noi siamo stati critici sul modo di lavorare della vecchia Enit, troppo legata alle fiere e poco al racconto del Paese e poco aggressiva sul Web. Per questo pensavamo che il piano Radaelli andasse nella giusta direzione e ne aspettavamo la realizzazione".

"L'Enit riveste il suo fondamentale ruolo per il turismo italiano da ben 90 anni - aggiunge Claudio Albonetti, presidente di Assoturismo-Confesercenti - ma in questo momento mi sembra più che si pensi a una sua smobilitazione che a una ristrutturazione. Ci accorgeremo della sua mancanza forse quando non ci sarà più. Il valore più grande dell'Enit sono proprio le sedi estere e le persone che fino a questo momento le hanno gestite. Noi siamo ferocemente contrari alla fusione con l'Ice perché commercio e turismo sono prodotti troppo diversi. Un conto è "esportare merci" e un conto è "importare emozioni". Che senso ha unire le due cose? Noi da parte nostra diamo la disponibilità a partecipare all'Enit a costo zero pur di mantenere la rappresentatività della piccola impresa e anche degli stagionali, che sono quelli che soffrono di più nell'ambito del settore".









mercoledì 26 novembre 2014

Il bene del "turismo" per trenta denari?

Con Filippo è un piacere discutere del nostro settore, intendo il turismo in generale ma con un occhio più attento all'alberghiero.

D'altronde a questo “ramo” vi apparteniamo entrambi da molto tempo.

Filippo Donati, è il presidente nazionale di Assohotel, una branchia di Confesercenti, con cui sovente scherzo.
Infatti Filippo è goliardico come piace a me, ma quando si parla di turismo, ecco che la burla finisce di botto.
In poche parole si chiacchiera delle divergenze del settore elencate da altri, ma che tra di noi convergono sempre.
E poi come due binari perfettamente paralleli, senza deragliamenti, ci si scambia quelle informazioni necessarie per arrivare al dunque.
Mai disuguale.

E anche questa mattina …
… il riferimento è andato alle OTA's, quelle che entrambi, ma non solo, reputiamo una delle “mannaggia a loro” del ricettivo, in merito all'ultima loro apparizione al forum europeo del turismo svolto a Napoli poco meno di un mese fa.

Dove gli interventi di TripAdvisor e Booking.com (per nulla esaurienti) non hanno fornito risposte concrete in merito alle falle dei sistemi di prenotazione e di recensione, che da tempo hanno attirato l'attenzione delle autorità antitrust di numerosi paesi europei, incluso noi (ne ho scritto proprio ieri … ved. qui).

Di cui i nodi primari, mi suggerisce Filippo, sono l'abusività (Roma, Firenze e Genova in prima fila), che nasconde presenze e tasse, che elude regole ed obblighi senza essere minimamente sfiorata da controlli o accertamenti.
La prepotenza delle OLTA's, che si stanno impossessando via via della disponibilità totale del ricettivo italiano senza acquisire nemmeno un albergo ma semplicemente blindandolo tra allottment, prezzo, commissione e recensione.
In generale quindi si può dire che il sistema turistico italiano e' fragile quanto il sistema Paese ed e' ostaggio di quelle aziende che incassano la rendita del prodotto Italia in altre nazioni ma anche in questa.

Per non parlare della tassa di soggiorno di cui i dati sono sconfortanti, perché evidenziano un processo debole ed un settore senza governance, alla deriva ed alla merce' dei più furbi.
Dati disuguali gli uni dagli altri per la medesima località e nello stesso periodo ... e come posso non pensarla, anche 'sta volta, perfettamente nella stessa maniera?
Scopro poi nel web che anche Alessandro Nucara, il DG di Federalberghi, la ragiona esattamente così, e più siamo, meglio è. 
E un sacco di altre cose di non poco conto che immancabilmente non vengono affrontate con … si può dire con onestà?
Onestà?

E da qui parto con delle personali considerazioni ... quale migliore occasione per riporre su di un vassoio d'argento che ...
... che è inspiegabile il perché, nonostante tutte (sì, proprio tutte e altre pure che per il momento non ho riportato) queste grosse problematiche sopra descritte dal buon Filippo, siano ormai state risolte da circa due anni con un semplicissimo programma nella comprensione, ma difficilissimo nella creazione (mi ci sono voluti più di 2.000 giorni), non gli vengano, non solo date le gambe, ma nemmeno la minima luce.
Eh già, come mai?
Programma che oltretutto dovrebbe essere depositato sulla scrivania del ministro della Cultura e del Turismo dopo la presa visione avvenuta durante il TDLAB.
E con un costo davvero irrisorio se pensiamo al beneficio che tutti ne trarrebbero, Stato compreso!!
Anche per il fatto che nessunissima nazione al mondo c'è ancora arrivata.

Non voglio trarre delle conclusioni affrettate ma solo ragionarci un pochettino sopra … chiedendo oltretutto agli audaci lettori dei suggerimenti per farmi capire:

a) Alle OLTA's non converrebbe di certo che a questo programma gli siano date gambe … la cosa mi pare abbastanza ovvia, considerato che non si potrebbero più permettere alcun assoluto dominio.

b) E' dai tempi di Gesù che esistono i Giuda, e forse ancor prima di lui … esistono ancora?
c) Chi è che non vuole che sia almeno visionato (intendo nella condizione di essere esaminato da una platea di persone che del settore se ne capisce) nonostante tutte le mie richieste affinché questo avvenga nel minor tempo possibile?
Bene, aspetto i vostri suggerimenti, grazie!!






giovedì 31 luglio 2014

Il Turismo secondo Filippo Donati: prima bisogna avere un prodotto da vendere e poi ...

Prima bisogna avere un prodotto da vendere e poi …

Sono le parole di Filippo Donati, il presidente nazionale di Assohotel, l’associazione di categoria di Confesercenti che riunisce gli imprenditori della ricezione turistica.
Associazioni in generale del settore alberghiero a cui non ho mai lesinato di mandarle a dire su queste pagine, ma quando sento della buona musica per le mie orecchie, ecco che cambio immediatamente registro.

Non c'è l'ho con loro come non ce l'ho con nessuno, ma sono stufo di sentire le medesime menate che alla fin fine non producono mai un tubo per gli associati e che assottigliano sempre più la pazienza umana.
Filippo no, ed è da mo che lo seguo sul web, non riscontrando mai in quelle occasioni delle sciocchezze gettate al vento come invero capita sovente quando leggo o ascolto degli altri che non sto qui a dire.

Ma cerchiamo di analizzare per bene l'importanza di quel “ … prima bisogna avere un (buon) prodotto da vendere e (solo) poi … “, che seppur dovrebbe essere banale da fare entrare nel comprendonio nella testa più bacata che c'è, ecco che non si becca mai nelle convention, nei meeting, nelle riunioni etc. e manco sul web.

Infatti le istituzioni locali o governative ambiscono solo a fare cassa e chi se ne frega, sembra di sentir dire, se poi quel prodotto non c'è … mica è colpa mia se i miei predecessori e bla bla bla.

Ed ecco che inesorabilmente parte una marea di str … anezze a gogò e per di più pagate con i soldi dei contribuenti.
Come la sociometrica, la quale non fa altro (imho) che dirti cose che ben sai dal tempo che fu, oppure che quel tale Comune debba disporre un suo portale per “spacciare” le camere degli alberghi, che il solo averne venduta una sarebbe già per sé un gran successo.
E anche in questo caso previa retribuzione dei digitalizzanti che combinazione stanno aumentando come i funghi nelle migliori stagioni, ma che immancabilmente 'sto innalzamento non avviene anche con i turisti.
S'arriva poi al pubblicizzare a qualsiasi costo (inteso anche monetariamente) un prodotto che ancora non c'è.
E via cantando.

Prima il prodotto, santa pazienza o porca paletta.
E per prodotto s'intendono anche i “servizi” nonché la qualità di questi.
Il buon ricettivo con quella miriade di operazioni necessarie affinché siano “donati” al turista nel migliore dei modi.
Con il giusto parametro che dovrebbe esistere tra la qualità e il suo prezzo.
La competitività in poche parole e giusto per darci un taglio.

Non mi resta che chiudere questo mio post nella speranza di poter udire o di leggere innumerevoli volte le stesse parole un po' da tutti nonché dalle istituzioni, ma soprattutto il metterle poi in pratica.

Grazie Filippo, e ora vado a cercare se ne trovo un altro che dice le tue stesse parole … ma mi sa che sarà dura, ma dura tanto, neh!






lunedì 17 dicembre 2012

Le calcolatrici della Confesercenti e del SWG di che cavolo di marca sono?


Dire che le statistiche in Italia si comportino in modo confuso, oscillante, incomprensibile è un’ovvietà.
Ma sovente riescono a fare anche di peggio.

Ma vengo al sodo.

Confesercenti e SWG il 26 novembre 2012, venti giorni fa: “Quasi otto italiani su dieci non faranno nemmeno un giorno di vacanza fra Natale e Capodanno e quindi, conti (i loro) alla mano, sarà una stagione invernale non troppo felice, infatti … il 79% dichiara che non farà nemmeno un giorno di vacanza tra Natale e l’Epifania 2012, il 9% partirà per Capodanno, il 5% per Natale e l’8% per un periodo compreso tra il 22 dicembre ed il 6 gennaio 2013. Totale: 22% di vacanzieri in questo fine 2012”.

A parte che mi farebbe tanto piacere conoscere la marca della loro calcolatrice, giusto per farmi due risate, ma mi si vuole spiegare il come si fa ad affermare che il 79% non farà nemmeno un giorno di vacanza, il che dovrebbe quindi dire che a farlo sarà il solo 21% … per poi sostenere che il 9% partirà a Capodanno, il 5% a Natale e l’8% all’Epifania … se la loro somma fa 24?
E subito dopo mettere che il totale è il 22%?

Ma quello che stona ancor di più è che …
Confesercenti e SWG il 16 dicembre 2012 così c’informano: “Nonostante il clima economico non positivo, torna a salire la quota di italiani che farà un viaggio durante le feste di fine anno. Secondo i dati del sondaggio Confesercenti-SWG, tra il 22 dicembre e il 6 gennaio 2013 il 21% degli italiani si prenderà una vacanza. Una quota che cresce di 4 punti percentuali rispetto al 2011, tornando ai livelli registrati nel 2010. In totale, dunque, saranno quasi 10.000.000 gli italiani adulti in viaggio per il periodo natalizio e di capodanno, 2 milioni in più rispetto al 2011”.

Ma come (?), prima quel 21% era poco mentre dopo venti giorni la stessa percentuale diventa 4 punti over all’anno precedente?
E addirittura parlano di due milioni di turisti in più rispetto allo stesso periodo del 2011.

E pensare che l’anno scorso, la Federalberghi disse che dovevano essere ben 14,3 i milioni di vacanzieri (Natale e Capodanno) sul totale del 24% della popolazione italiana.
Mentre adesso con dieci milioni sono riusciti a migliorarsi di due e col solo 21% degli italiani.
Fenomeni!

Conclusione
Beh, di conclusione non ce n’è, e l’unica sarebbe che la finissero di dare dei dati in questa maniera qua, che oltre a non servire a niente, confondono anche gli operatori.
O forse lo fanno per hobby e per farci divertire un po'? 








mercoledì 17 ottobre 2012

Turismo: Benvenuti alla realtà !


La situazione si mette sempre più male.

Per quanto riguarda il turismo, negli esercizi alberghieri ed extralberghieri del Comune di Genova nel corso del primo semestre del 2012, rispetto al primo semestre del 2011, si è avuta una diminuzione sia degli arrivi (-4,6%), sia delle presenze (-4,8%). La componente straniera risulta in lieve aumento sugli arrivi (+1,0%) e in lieve diminuzione sulle presenze (-0,4%).

E se pensiamo che questo avviene dopo lunghi e quasi ininterrotti anni di perdite, è come essere a cavallo di un mulo nella gara ippica dell’Arc De Triomphe parigina.

Però i dati e le statistiche della Banca d’Italia non la dicono proprio così in riferimento alle presenze estere (pernottamenti) nella Provincia di Genova.
Infatti qui sono elencati in buon miglioramento rispetto all’anno precedente (ved. schema sotto).

Che quasi quasi viene da chiedersi il perché, ogni qualvolta che cambia la giunta comunale e quindi l’assessore al turismo locale, i dati del predecessore vengono riportati sempre in “passivo” per poi aumentare sconsideratamente nel quinquennio successivo a loro comodo e gran piacere.

Comunque sia la storia non è granché allegra neanche sotto l’aspetto regionale, e il buon Angelo Berlangieri (assessore regionale al turismo e alla cultura) non me ne voglia e non ne abbia a male, ma in questo blog siamo fatti così.
Anche perché vorremmo capirne una volta per tutte l’inspiegabile andazzo.

L’assessore Angelo Berlangieri che al preoccupante calo dei turisti nazionali controbatte e rilancia con quelli stranieri riportando nel segno più, le presenze totali.
Ma allora questi che diamine sono (ved. schema sotto)?


E soprattutto … ma perché uno dice ‘na cosa e l’altro ne dice un’altra?
Che cippa servono tutti questi dati se non sono mai in accordo perfetto?
Dove li prende uno (Istat) e dove li prende quell’altro (Istat)?
Perché non si studiano un qualcosa uguale per tutti e che eviti finalmente agli operatori di non capirci più un “razzo”?

E infine: “Possibile che in Italia non si possano fare delle cose solo lievemente professionali”, e che ne dite se anche un po’ serie?

… poi arriveranno i dati di quell’altri; Federalberghi, Confesercenti, Confindustria e bla bla bla, e non ci si capirà più una benemerita mazza.

E se qualcuno vuole o è in grado di fornirci delle spiegazioni, noi siamo qua ad aspettarle, grazie!



lunedì 18 giugno 2012

Equazione di primo grado (uguaglianza) ad una incognita: Se Piero Gnudi (il ministro del turismo) si riferiva ai pinguini, e i pinguini non sono "gente" normale, quello che ha detto Piero Gnudi è normale? E lui?


Il turismo del futuro verrà da paesi dove la gente a malapena sa dov'è l'Italia … no, anzi: “i flussi turistci soprattutti i flussi dei turisti del futuro verrànn da zone aafff in cui a mala pena conoscon già l’Italia eehmm noi bisogna che po po cominciamo a promuovere il marchio Italia, cosa che attualmente succede raramente”.

Fu proprio così che il neo ministro del turismo Piero Gnudi esternò in parte il suo pensiero durante una recente conferenza di Confesercenti.
Non c’è che dire; il nostro settore è nelle mani di un “genio portentoso”.

Ma andiamo ad esaminare le 17 parole che sulle prime m’hanno prodotto della grande ilarità … ma non è che ci sia poi così tanto da ridere.
Infatti mi sono vergognato.

Che quel settore sia la prima azienda italiana oramai lo sanno anche i sassi, e questo è dovuto essenzialmente all’ambaradan turistico che qui dimora dai secoli (e millenni) scorsi.
Cultura, enogastronomia, paesaggi da favola e bla bla bla, c’hanno mantenuto (per ora) nelle posizioni di rilievo.
Mentre una volta, pochi decenni fa, in questo settore ne eravamo i primi; indiscussi ed inarrivabili.
Ma neanche poi tanto irraggiungibili visto che ben quattro nazioni ci hanno di conseguenza scavalcato indefessamente.
E presto, se l’andazzo continua così con la banda degli attuali “genii portentosi” nonché di quelli precedenti (ved. Michela Brambilla & co.), senza per nulla dimenticare i grandi capi del comparto nazionale, ci sopravanzeranno dell’altre.
Cina docet.

Comunque sia, gradirei sapere dove vive quella gente che a malapena sa dov’è l’Italia.

Che siano gli abitanti dell’entroterra del Tibet?
No, lo sanno!

O forse sono quelli che stanziano nel centro dell’Africa sulle alture del Kilimangiaro?
No, anche questi sanno dov’è il Bel paese.

Beh, allora chi “razzo” non sa dov’è il nostro Paese, anche perché vorremmo prepararci all’invasione di quella gente che il Piero Gnudi c’ha preannunciato in un momento di grande genialità.

E sta volta non rido per niente!

P.S.: Piero Gnudi : Pinguini = L'Italia : ? 


venerdì 16 marzo 2012

AssHotel: L’Enit e la crisi turistica.


E adesso (finalmente) non siamo più i soli.

Infatti a darci una mano scende in campo anche l’AssHotel (Associazione Nazionale Imprenditori d’Albergo) di Confesercenti, che in merito all’Enit, così di seguito, scrive sul proprio sito.

L’Enit e la crisi turistica.

L’analisi: dopo alcune “sparate” di referenti nazionali che affermavano ad inizio anno che tutto sarebbe andato bene e che anche il 2011 era stato un anno di successi per il turismo nazionale, ora queste affermazioni sono silenziosamente rientrate, per lasciare spazio alla realtà.
Una realtà che in Italia si misura, oggi, con l’offerta principe di questo periodo, che è la montagna bianca: l’Osservatorio Italiano del Turismo Montano di JFC segnala una drastica riduzione del fatturato per le imprese ricettive dell’arco alpino ed appenninico (sino al -80%), con risultati negativi anche per le top destination dell’Alto Adige, del Trentino e del Veneto.

In sostanza, nei primi due mesi di stagione invernale, le destinazioni sciistiche italiane hanno segnato, complessivamente, una riduzione del -15,4% di presenze; nello specifico le presenze degli ospiti italiani sono diminuite di una quota pari al -13,7% mentre quelle degli ospiti stranieri del -3,5%.

Male anche i fatturati, che sono anch’essi calati di una quota pari al -13,5%.
Si tratta di dati che sono andati peggiorando ulteriormente e che potranno portare la stagione invernale verso una chiusura negativa in termini di presenze e fatturato, superiore al –20%.

Lo stato dei fatti: in questa situazione come risponde il nostro Governo?
Con la nomina di Celli alla Presidenza dell’Enit.
Ma, in realtà, la storia è più complessa.
Dopo l’uscita di scena della Brambilla e del suo prode scudiero Marzotto (che però non rinuncia alla visibilità e si appella al Tar), Gnudi guarda, ascolta (poco), attende (troppo), poi, dopo alcune dichiarazioni alquanto discutibili sulla competenza regionale in materia, indica appunto Celli quale Presidente dell’Enit, affermando che Celli “ha una forte capacità di gestione del personale e grandi capacità di interrelazione grazie alla sua esperienza in Unicredit e sa come si fa promozione, grazie all’esperienza maturata da direttore generale della Rai”.

Celli avrà anche grandi capacità di gestione del personale, ma per il rilancio del turismo servono competenze vere, specifiche, non un presidente con esperienza in Unicredit (come il Ministro Gnudi!) o in Rai.
Visto e considerato che il Cda dell’Enit è composto, anche se non è ancora attivo, da figure competenti e capaci, perché un “Governo tecnico” non ha puntato su un “tecnico” alla guida dell’Enit?
Mi dispiace Ministro Gnudi, ma così non si va da nessuna parte. Il tempo passa, le Germania ha pianificato da tempo politiche di incoming (e nel 2011 ha ottenuto un +6% di arrivi dall’estero) e noi, meravigliosa Italia ricca d’arte e cultura, di spiagge e Dolomiti, siamo caduti in ginocchio e non siamo capaci di essere all’altezza di un tale patromonio.

Il turismo, caro Ministro, è una cosa seria, come ha provato anche lei ad affermare in occasione dell’audizione alla X Commissione alla Camera dei Deputati a fine febbraio.

Ha provato, con parole sue.


P. S.: E Federalberghi ?

Federalberghi chi?

venerdì 8 luglio 2011

Ass ass ass Fidanken

Chissà quante volte, in cinquant’anni o giù di lì, avete letto o sentito che per rilanciare il turismo in Italia occorrano delle “cosette” tipo: “abbassamento dell’Iva turistica, nuove risorse monetarie, promozione e destagionalizzazione?
Centomila, duecentomila, qualche milione o addirittura qualche miliardo di volte?
Ebbene ieri, 7 luglio 2011, è avvenuta la numero 7 miliardiseicentoventun milioni … 345 (beh, forse mi sbaglio nelle ultime unità), ma state tranquilli che i sette e rotti miliardi corrispondono alla semplice e pura verità.
Non se ne può più!
A ridirlo è stato il presidente di Confesercenti, il MarcoVenturi, che nell'elencare queste “grandi novità”, le paragona ad un bel poker.
Manco una sola coppia di due spaiati sul tavolo verde.
Ma dico, perché mettere su una riunione, un’assemblea, un meeting o un che cavolo è, per raccontare le stesse “menate” trite e ritrite del secolo scorso, e magari “beccarsi” anche dei “meritocratici” applausi per aver sfornato (finalmente) tanta saggezza e trallallallà?
“Quello che ci serve (lo dice il Venturi) è una vera politica del turismo che poggi sulle grandi potenzialità dell’Italia di attrarre turisti attraverso un’ampia gamma di opportunità legate alla ricchezza naturale, culturale, architettonica, gastronomica, artistica … una forte strategia unitaria, nazionale per non lasciare le Regioni da sole a competere con le aggressive politiche messe in campo dai nostri concorrenti … ma per fare sul serio dobbiamo diventare una sola squadra: le associazioni, il Governo, il Parlamento, le Regioni, gli Enti Locali”.
Ma no (?), ma per davvero?
Ma tu guarda un po’ cosa s’è “inventato” il buon Marco Venturi!
Personalmente credo, ma ne sono certo, che l’Italia del turismo sia come una corsa di cavalli (nell’ippodromo, per amor del cielo), dove i migliori purosangue sono italiani (vedi patrimonio artistico/culturale della nazione) ma i jockey che li “guidano” abbiano in comune con i migliori fantini del mondo solo le storture … naturalmente intendo quelle della conformazione notoria delle gambe che sono appunto “arcuate e quindi storte”.
Pertanto quei Paesi che non hanno dei “purosangue arabo/inglesi” di fama mondiale riescono facilmente a vincerci perché chi li guida è veramente bravo.
Noi?
Beh noi, con i nostri “horse driver” (quelli che pigiano i bottoni madreperlati del turismo) non batteremo mai la concorrenza internazionale nel turismo neanche se loro sotto la sella mettessero degli asini.
Quest’ultimi, "forse", noi gli abbiamo sopra.
Ass ass ass … Fidanken

venerdì 17 dicembre 2010

Presa multipla di corrente o presa multipla per .. ....?

Massì, signori dell’Enit, non fateci caso e se potete perdonateci; siamo noi i cattivoni, noi di questo blog che pensiamo sempre male nei vostri confronti.
O forse che … «Diventiamo un’agenzia di profilo economico – ha spiegato a Roma il presidente Matteo Marzotto nel senso che legheremo tutta la nostra attività allo sviluppo della consulenza marketing alle imprese italiane per il presidio dei mercati esteri. I servizi tradizionalmente offerti dall’Agenzia si trasformano e si rinnovano per allinearsi alle esigenze del mercato, puntando sulla qualità. Ma dovremo coprirne i costi, per compensare l’esiguità della nostra dotazione».
In poche parole, da adesso s’ha da pagare!
Infatti il presidente dell’ente del turismo dichiara che per il 2011 è destinato un finanziamento pubblico di circa 24 milioni di euro: pochi davvero per fare le cose ben fatte (come loro dicono di saper fare).
La dichiarazione è del recente 16 dicembre 2010; toh, fresca fresca, proprio di ieri che continua così: Tra i servizi a pagamento che l’Enit offre con il nuovo Regolamento per i soci del Club Italia c’è l’accesso al Virtual Travel Market, la nuova fiera virtuale che si tiene sul web in marzo e in ottobre, dove il B2B “viene messo in rete” da una piattaforma che organizza incontri e contrattazioni come nelle fiere fisiche.
Per partecipare al Virtual Travel Market l’operatore italiano interessato acquista al momento dell’iscrizione (a pagamento) un “pannello di controllo” sul quale si carica il suo data-base, in cui appariranno tutte le contrattazioni effettuate online, le informazioni sui buyer e strumenti operativi come la chat, l’invio di sms in tempo reale e la partecipazione a community orientate al prodotto.
Si pagherà anche per partecipare ai 12 seminari tematici che Enit organizzerà nel 2011, prevalentemente orientati alle tipologie di offerta made in Italy. Ma sono quotate in giornate/uomo – da 260 a 360 euro l’una, secondo le aree – le ricerche di mercato, che l’Enit su richiesta svolge anche personalizzate sul singolo operatore.
Altre voci quotano l’assistenza legale in caso di controversie con operatori stranieri, la fototeca (da 10 a 50 euro l’immagine in alta definizione), e l’utilizzo per eventi della sede centrale Enit, da 700 a 1.500 euro al giorno.
Nuova nel programma anche una giornata annuale del Club Italia e l’istituzione degli Italian Tourism Award, destinati a coloro che si distingueranno per la loro attività di promozione.

Mentre il 26 ottobre scorso ecco che c’apparve … saranno 45 i milioni (in più) per la promozione dell’Italia all’estero, suddivisi in tre anni (10 milioni nel 2011, 15 milioni nel 2012 e 20 milioni nel 2013), aumentando le risorse dell’Enit per questo scopo specifico: è stato approvato oggi con parere favorevole del Governo e voto unanime in Commissione Attività produttive, l’emendamento alla legge Finanziaria 2011 eccetera eccetera.
Che quindi vanno ad aggiungersi ai precedenti 24 milioni.
Forse che il Marzotto non ne sappia niente perché affaccendato a tutt’altro?
Mah, aspettiamo e vedremo.
E Federalberghi, Confindustria, Confesercenti con tutte le altre associazioni turistiche … zitti!
Per ora si, un grande silenzio e restiamo solo noi di “Tutto sbagliato tutto da rifare” a passare per cattivoni, ma come facciamo a non pensar male di quelli là, sperando ci perdonino, naturalmente.
E se poi non lo fanno ... pazienza.

mercoledì 31 marzo 2010

Solo Dio lo sa





Le vittorie, si sa, hanno molti padri, mentre le sconfitte, neanche a dirlo, sono sempre orfane.
Infatti Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, non appena ha ricevuto i disastrosi dati del 2009, richiede per l’ennesima volta un confronto che veda seduti allo stesso tavolo Governo, Imprese, Regioni e Sindacati, per salvaguardare l’occupazione e ridare slancio economico al settore; come a dire, noi siamo bravi quando va bene, ma quando va male (detto napoletano) ha torto Pasquale, gli altri per intenderci.
Ma chi ci sarà seduto a questo tavolo?
Beh, credo gli stessi!
Si, forse i medesimi degli anni scorsi, proprio i tali e quali ci hanno portato in questa “simpatica” situazione, mentre il cosa potranno dire che sia veramente qualcosa di innovativo o mai udito, lo lascio decidere a voi che mi leggete.
Intanto passo ai dati che dimostrano, nel qual caso ce ne fosse ancora bisogno, la probabile inconsistenza di quello a cui siamo quotidianamente sottoposti dai gentili Guru del turismo nazionale; i grandi professoroni.
31 marzo 2010
Federalberghi: nel solo mese di dicembre, tuttavia si è registrato un calo complessivo del 5,2% di pernottamenti (di cui -4,3% di italiani e -6,7% di stranieri, mentre il saldo attivo della bilancia valutaria turistica del 2009 ha registrato un -12,9%.
Qualcosa come 1.200.000.000 di euro (un miliardo e duecento milioni in meno); mica noccioline e altro che il tanto decantato conteggio brambillesco sulle presenze, che secondo le sue personali stime si sarebbe attestato sul meno 4,3%.
Però due mesi prima, tutto andava bene, infatti il 7 gennaio 2010
*** Federalberghi
Tra Natale e Capodanno si sono mossi complessivamente poco più di 12 milioni di italiani, tra maggiorenni e minorenni, (rispetto ai 10 milioni dell'anno scorso).
*** Confesercenti - SWG
La crisi non ferma la voglia di vacanza: 3 italiani su 10 fra Natale e Capodanno partiranno, rafforzando un trend che da cinque anni vede raddoppiare il numero dei vacanzieri di fine anno.
*** Ministero del Turismo (Brambilla)
Sono 10,5 milioni gli italiani che quest'anno hanno programmato di partire per le vacanze natalizie, ovvero il 22,2% della popolazione (in netta crescita rispetto ai 7,3 milioni dello scorso anno), cui si aggiungono 11,5 milioni di incerti (24,2%).
Boh, suona strana l’elencazione di dati che comincia molto spesso col più per finire quasi sempre, a fine stagione, col meno, e la tanto decantata destagionalizzazione?
Ed ecco che lo stesso Bocca (25 marzo 2010) ci informa che l’incremento di turisti invernali, registrati da gennaio a marzo di quest’anno in Italia, rispetto allo stesso periodo del 2009, conferma come il nostro modello ricettivo delle località di montagna sia diventato leader assoluto a livello europeo del turismo bianco; crescita dei vacanzieri sul + 7%, e ben +38% del giro d’affari.
Toh, positivo ancora una volta!
Viene ovvio quindi chiedermi se la richiesta di confronto del Bocca, che dovrebbe vedere seduti allo stesso tavolo Governo, Imprese, Regioni e Sindacati, si dovrà argomentare sul calo o sull’aumento?
Solo Dio lo sa.

martedì 23 marzo 2010

Le statistiche sul “turismo” di Pasqua 2010, quelle che non t’aspetti.






Non passa giorno che a qualcuno non venga in mente di elencare delle statistiche sul turismo a mo di “bischerata”, e anche oggi, neanche ce ne fosse il bisogno, le hanno partorite con la solita gestazione da ratti.
Puntali e balorde.
Verrebbe da chiederci il perché la ministra Brambilla non decida finalmente che a dare i numeri sia permesso un solo ed unico ente, possibilmente non partitocratico, e che quindi abbia la capacità e serietà di non seguire “eventuali” ordini dall’alto.
Forse è chiedere troppo a chi è più abituato a dire che a dare o è meglio che non faccia proprio nulla perchè probabilmente complicherebbe ancor più la faccenda.
Dell’importanza di questi dati (se veritieri) è inutile discutere, ma purtroppo è immaginabile il perché a “loro” convenga così; possono dire quello che meglio l’aggrada, e tira a campà.
E mentre tutti lo sanno, nessuno fa niente; solo qualche accenno qui e là alle assemblee, riunioni e altro dove si ripetono le stesse cose da decenni, dove tutti sono professori delle str…anezze, che sembra sia quasi diventata una censura il solo parlarne.
Ma peggio della censura c’è solo la stupidità, e non si può togliere il “lavoro” a questi statisticomici così sempre disuguali.
Comunque, come ogni mattina, apro i giornali del web sul turismo e….

Il Giornale del turismo
: Isnart, aumentano leggermente rispetto al 2009 i viaggi ad aprile; oltre 6 milioni di italiani, e secondo l’Osservatorio Amadeus e Google Italy, le più gettonate saranno Roma e Venezia.

Turismo e Finanza.it: secondo stime Isnart “come sopra” (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche), nel mese di aprile saranno 9,3 milioni gli italiani (in aumento) che si metteranno in viaggio.

Isnart (Asca): a spingere verso l'ottimismo sono soprattutto i dati Unioncamere-Isnart relativi al prossimo mese di aprile presentati questa mattina in occasione della cerimonia di inaugurazione della 30ma edizione della Borsa Italiana del Turismo: sono piu' di 5,6 milioni gli italiani che hanno già deciso di andare in vacanza entro la fine di aprile, con una predilezione per Trentino Alto Adige e Toscana.

Ma come, tutti e tre nella stessa giornata e da una sola fonte riportano differenti statistiche (5,6 milioni – 6 milioni – 9,3 milioni) ?
Non contento vado a vedermi quelle ricevute lo scorso anno per compararle a questo ottimismo e….

La voglia di vacanza per Pasqua batte la paura della crisi.
Secondo il sondaggio Confesercenti-Swg partiranno circa 22 milioni di italiani (+22% rispetto ai 18 milioni del 2008).

….e questo sarebbe il miglioramento: da 22 milioni a ...quelli là?
Chi avrà detto il vero, chi avrà fatto un buon lavoro, e soprattutto: ma chi li paga?

Vabbè, niente di nuovo, e neanche per i deficienti, e vale a dire quelli che pensano (almeno dovrebbero) e sempre dicono: “perchè prendersela, tanto hanno sempre fatto così”.

giovedì 21 gennaio 2010

S'illuminano d'immenso ma fanno buio

Avremmo voluto non parlarne più di dati e statistiche, ma come si fa?
I grandi "luminari" del turismo nostrano, non appena hanno da dare un senso al loro "produttivo lavoro", li sfornano a mò di formiche in un formicaio.
Le stesse statistiche che sono nate per dare un aiuto agli operatori del settore, ma tramutate in un'arma politica che guarda un po ', volge sempre a loro favore.
Ed eccoci qua a raccontare l'ultima "panzana" nella speranza che prima o poi la finiscano, oppure nell'illusione che riescano finalmente a capire che così procurano solo del danno; si, però agli altri ... ecchisenefrega, vero brava gente?

Comunque:

*** Federalberghi:
Tra Natale e Capodanno si sono mossi complessivamente poco più di 12 milioni di italiani, tra maggiorenni e minorenni, (rispetto ai 10 milioni dell'anno scorso).
*** Confesercenti - SWG:
La crisi non ferma la voglia di vacanza: 3 italiani su 10 fra Natale e Capodanno partiranno, rafforzando un trend che da cinque anni vede raddoppiare il numero dei vacanzieri di fine anno.
*** Ministero del Turismo (Brambilla)
Sono 10,5 milioni gli italiani che quest'anno hanno programmato di partire per le vacanze natalizie, ovvero il 22,2% della popolazione (in netta crescita rispetto ai 7,3 milioni dello scorso anno), cui si aggiungono 11,5 milioni di incerti (24,2%).

Bene, sarebbe da dire, e agli operatori del settore non resta che acquistare più derrate alimentari, assumere più personale e via dicendo per fronteggiare, nel migliore dei modi, questa invasione di nuovi clienti.
Ma ecco che arrivano de nuovi dati, quelli veri e ...

*** Confindustria
A distanza di quasi un mese, gli operatori del turismo fanno un bilancio più definitivo dell'andamento dei viaggi durante il Natale e il Capodanno appena trascorsi.
Il risultato è che la crisi continua a farsi sentire e che Il settore dei viaggi soffre.
A sostenerlo è Assotravel, che riunisce le agenzie di viaggi aderenti a Confindustria.
Per l'Associazione, negli ultimi 20 anni si era avuto il 'tutto esaurito' per la settimana di Capodanno, cosa che non è avvenuta quest'anno e il calo va collegato con lo stesso Ferragosto del 2009, quando, per la prima volta, non si è avuto il tutto esaurito: il calo registrato sulla rete delle agenzie di viaggi è stimabile tra il 15% del numero complessivo dei turisti ed il 20% in termini di fatturato rispetto al 2008.
Un bilancio e stato fatto anche dal portale di viaggi Atrapalo.it secondo il quale, durante le festività comprese tra Natale el'Epifania, il 58% degli internauti italiani che ha navigato sul portale ha optato per destinazioni estere, principalmente europee, mentre il 42 % ha scelto di viaggiare in Italia.

Beh, a chi ha pensato: "mi fido di questi", non resta altro che gettare via gli alimenti acquistati in sovrappiù e mandare immediatamente a casa il personale in esubero, magari rivolgendo un "simpatico" pensiero ai "luminari" del ... vabbè, pensatela voi la parolina.

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