sabato 11 dicembre 2010

Dai, facciamoci 4 risate con le statistiche della Brambilla

Quelli che di queste cose ne sanno certamente più di me, dicono che uno dei primi segnali del disturbo mentale è la scomparsa del senso dell’umorismo.
Della Brambilla si può dire che non sappia fare il ministro; che “agevoli” con incarichi prestigiosi qualche “amico, convivente o compagno del passato” non troppo meritevoli; che ne racconti un tanto al chilo e via cantando, ma che abbia dei disturbi mentali, no; quello no di sicuro.
Anche perché a me fa ridere un sacco.
Infatti se i suoi "proclami" di perenni incrementi turistici nel Bel Paese fossero veri, come minimo ne avremmo il doppio di quelli che, ahimé, invece non sono.
Nella vita pubblica italiana infatti ormai si ride pochissimo e se vuoi ritornare ai fasti di un tempo dei grandi comici italiani, devi affidarti sempre più al politico di turno, e personalmente, per procurarmi “buon sangue”, alla “Sciura” Michela.
In questo modo si spiega il perché stiano diventando sempre più presenti e richiesti in molte trasmissioni televisive (e non solo) che con la politica hanno ben poco da spartire, mentre le loro str…anezze siano il frutto di ilarità generale.
Almeno per me.
Insomma, diciamo che fanno i comici, mentre quest’ultimi, sempre più, si danno alla politica.
E’ il mondo che cambia e il programma Late Show di Lettermann, dove Obama e Clinton hanno fatto ridere più di tanti comici professionisti, sta diventando immaginabile anche da noi.
La differenza è che Obama e Clinton l’hanno fatto apposta, mentre qui è il risultato delle loro “stupidaggini” a farci ridere a crepapelle.
Ecco, questa è la cosa che m’è successa anche stamattina quando ho letto l’ennesime dichiarazioni sulle statistiche delle presenze turistiche invernali, infatti: “La crisi economica non frena la voglia di turismo degli italiani: in questo ultimo scorcio di 2010, la stagione turistica vede più presenze rispetto all'anno scorso e bla bla bla ... sono i dati dell'Osservatorio Nazionale del Turismo resi noti dal ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla.
I dati o le statistiche dell’Ont o se si vuole l’Ontit (l’Osservatorio Nazionale del Turismo), che per quanto mi riguarda, danno la stessa fiducia che si può avere nella speranza di ritrovare un bel pezzo di carne fresca lasciato incustodito di fronte ad un branco di cani famelici, dopo un lungo esame ci sono arrivate puntuali.
Ma quanto costa mantenere quest’ambaradan di detta perfezione statistica?
La prossima volta ve lo spiego a parte.
Comunque in attesa di delucidarvi in merito a come vengono gestiti allegramente i nostri soldini, oggi mi sono fatto altre quattro risate con le statistiche della Brambilla, e speriamo che presto ce ne dia delle altre.
Ma non preoccupatevi, la ministra non ce le lesinerà di certo, con buona pace dell’umorismo e della mia salute.
Infatti ridere fa bene, anche se però diventare sempre più un Paese di barzellette, non c’è poi così tanto da stare allegri e ilari.

4 commenti:

  1. La polemica sui costi e l' utilità del Cnel

    Con riferimento all' articolo di Enrico Marro «Vigilare su Fannullopoli? Per Nicolais spetta al Cnel» del 23 aprile, mi sento in dovere di fare alcune precisazioni: a) Il Cnel già da diverse consiliature sta portando avanti in un tavolo interistituzionale le problematiche relative alla misurazione ed alla valutazione della efficienza e produttività della P.A. Ha svolto e svolge un apprezzato lavoro di monitoraggio. b) Nell' articolo si sostiene una tesi, per la verità superata da tempo nel comune convincimento delle Istituzioni, quella cioè che il Cnel svolge un' attività inutile, e vengono riportate motivazioni che non hanno certo il pregio di essere né originali né tantomeno rispondenti oggettivamente alla situazione reale dei lavori del Cnel. Come motivazione oggettiva vengono esclusivamente riportati un disegno di legge presentato dagli On.li Salvi e Villone che colloca il Consiglio tra le Istituzioni da abrogare nonché un generico assenteismo dei componenti del Cnel dalle riunioni assembleari Per quanto concerne l' attività effettiva dei lavori del Consiglio giova aver presente che l' attività del Consiglio, si esplica non solo attraverso le Assemblee ma soprattutto nel lavoro degli organi collegiali del Consiglio e in tutte le iniziative in cui il Consiglio verifica con le Istituzioni e le forze sociali le proprie proposte. In ogni caso nel suo primo anno di attività dell' attuale Consiliatura, il Cnel ha predisposto n. 12 pronunce di rilevante interesse quali ad esempio: Osservazioni e Valutazioni sul DPEF 2007-2011 e sul testo di legge finanziaria 2007; la competitività della portualità italiana; le politiche per l' immigrazione e il rapporto sul mercato del lavoro 2005. Mi sembra inoltre opportuno far presente che da un' attenta e non superficiale lettura del bilancio di previsione del CNEL, per l' anno 2007, si evince che il 67,78% delle risorse è destinato alle attività politico - istituzionali ed a quelle di supporto a dette attività, cioè allo svolgimento delle funzioni per cui il Cnel è stato istituito, e solo il 30,28% del bilancio del Cnel è effettivamente destinato a far girare la macchina.
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  2. Quanto alle affermazioni concernenti il trattamento economico dei Consiglieri, credo che si possa tranquillamente convenire che le indennità dei Consiglieri non sono una grande retribuzione a fronte del lavoro svolto e va precisato che già da diverso tempo nel Consiglio si adottano forme di ritenute per coloro che non partecipano ai lavori assembleari. Per quanto riguarda il trattamento economico della dirigenza di I e II fascia bisogna osservare che il trattamento economico deriva dall' attuazione del Ccnl, ed è che è del tutto omogeneo a quello di altri comparti per la dirigenza della pubblica amministrazione. E' opportuno sottolineare che le cifre indicate sono comprensive anche del premio di risultato. Ritengo, quindi, per quanto esposto, che il Cnel abbia le carte in regola per poter esprimere una valutazione dell' attività non su «fannullopoli» bensì sull' attività di tutto quel personale che opera nell' interesse delle Istituzioni e dello sviluppo del Paese, e che da anni subisce delle critiche il più delle volte ingiustificate. Segretario Generale Cnel Dalla lettera del segretario generale del Cnel apprendiamo che «già da diverse consiliature» il consiglio si sta occupando delle «problematiche» relative alla produttività della P.A.. Poiché ogni consiliatura dura 5 anni, ne deduciamo che il Cnel da almeno 10-15 anni sta cercando di venire a capo della questione. Se è così, ribadiamo: il ministro Nicolais farebbe bene a individuare per questo una sede più idonea. Quanto all' inutilità del Cnel, l' opinione deve essersi talmente diffusa che è arrivata persino dentro Villa Lubin. Per esempio, Sandro Tomaro e Larissa Venturi, sono intervenuti, «a titolo personale», sul sito la voce.info, dove gli economisti Tito Boeri e Pietro Garibaldi hanno definito il Cnel un ente inutile perché «non fa quasi nulla di significativo», affermando tra l' altro: «In qualità di funzionari di ruolo del Cnel viviamo questa Istituzione da vicino.
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  3. Condividiamo la vostra opinione sull' inutilità dell' attuale Cnel: se rimane così, sarebbe meglio abolirlo». Il segretario Cervone critica che si imputi ai consiglieri del Cnel un «generico assenteismo». Ci permettiamo anche qui un suggerimento: affinché la percezione sia meno generica e più precisa, perché il Cnel non mette sul proprio sito le presenze di ogni consigliere? Si scoprirebbe così che i principali leader delle associazioni sindacali e imprenditoriali si sono visti a Villa Lubin una sola volta, alla cerimonia di inaugurazione della consiliatura, alla presenza del presidente della Repubblica. Poi, mai più o quasi. Ovviamente senza perdere il diritto all' indennità. Infine i costi del Cnel. Il segretario generale non smentisce i rilievi della Corte dei Conti che ha evidenziato come i dirigenti e i dipendenti del Consiglio nazionale dell' economia e del lavoro, siano i meglio pagati di tutta la pubblica amministrazione, con una media (gli ultimi dati disponibili sono quelli del 2004) per i primi di 161.373 euro contro la media generale di 141.511 euro e per i secondi di 88.801 contro 66.902. A questi dati se ne possono aggiungere altri. Interessanti quelli sui fondi per il premio di risultato e l' indennità di posizione contenuti nel bilancio di previsione 2007. I dirigenti di prima fascia, 3 in tutto compreso il segretario generale, si spartiranno 415 mila euro, contro i 390 mila del 2006, con un aumento del 6,41% mentre i 7 dirigenti di seconda fascia si suddivideranno 332 mila euro contro i 270 mila del 2006, con un aumento del 22,96%. Infine, dal conto consuntivo per il 2006 risulta che l' anno scorso su un totale di stanziamenti definitivi di 18,7 milioni di euro, ben 15,5 milioni ricadono sotto la voce «funzionamento».

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