Di Massimiliano Lussana (Capo Redattore Il Giornale Genova): Parigi non è sempre Parigi
Una volta tanto, una buona notizia.
Qualche settimana fa, su queste colonne, avevo raccontato di cosa mi era capitato a Parigi quando sono andato alla sede dell’Enit, a due passi da place Vendôme, fingendomi un turista francese interessato alla nostra città e chiedendo materiale turistico su Genova.
La scena era stata pietosa, non solo per la qualità del mio francese: la povera signorina era andata a cercare il materiale in uno scantinato ed era riemersa dopo qualche minuto porgendomi dei volantini impolverati e l’elenco degli alberghi genovesi relativo al 2003, quando - ad esempio - il Bentley, l’unico cinque stelle che potrebbe interessare il pubblico parigino e i turisti in Francia, non era ancora aperto.
Però - dopo quell’articolo, un intervento del nostro amico Luciano Ardoino, che ha il turismo e la passione per il turismo nel suo Dna, e alcune lettere dei nostri lettori, che sollevavano il caso del possibile flusso di turisti per la prossima Euroflora - qualcosa si è mosso. Anche perché uniti si vince ed abbiamo portato avanti la battaglia insieme a Radio Babboleo che ha ripreso la nostra inchiesta.
Risultato: il primo intervento è stato quello dell’assessore regionale al turismo Angelo Berlangieri, che si è subito attivato per verificare le forniture di materiale turistico su Genova e sulla Liguria nel mondo.
Qualche settimana fa, su queste colonne, avevo raccontato di cosa mi era capitato a Parigi quando sono andato alla sede dell’Enit, a due passi da place Vendôme, fingendomi un turista francese interessato alla nostra città e chiedendo materiale turistico su Genova.
La scena era stata pietosa, non solo per la qualità del mio francese: la povera signorina era andata a cercare il materiale in uno scantinato ed era riemersa dopo qualche minuto porgendomi dei volantini impolverati e l’elenco degli alberghi genovesi relativo al 2003, quando - ad esempio - il Bentley, l’unico cinque stelle che potrebbe interessare il pubblico parigino e i turisti in Francia, non era ancora aperto.
Però - dopo quell’articolo, un intervento del nostro amico Luciano Ardoino, che ha il turismo e la passione per il turismo nel suo Dna, e alcune lettere dei nostri lettori, che sollevavano il caso del possibile flusso di turisti per la prossima Euroflora - qualcosa si è mosso. Anche perché uniti si vince ed abbiamo portato avanti la battaglia insieme a Radio Babboleo che ha ripreso la nostra inchiesta.
Risultato: il primo intervento è stato quello dell’assessore regionale al turismo Angelo Berlangieri, che si è subito attivato per verificare le forniture di materiale turistico su Genova e sulla Liguria nel mondo.
Berlangieri è un albergatore che ragiona da albergatore, rifugge ogni protagonismo e, certo, non si può considerare un oratore travolgente.
Insomma, non siamo di fronte a un nuovo fenomeno della politica.
Però, questo limite dell’assessore regionale al turismo è anche la sua forza. Perché, proprio il fatto di essere un tecnico puro, gli permette di fregarsene delle alchimie politiche e di puntare al risultato.
E certamente, qualcosa di turismo ci capisce. Proprio per questo, ritengo che il gruppo del Pdl in Regione – guidato nell’occasione dal capogruppo Matteo Rosso e dall’uomo del turismo Roberto Bagnasco – abbia fatto benissimo a sposare una politica bipartisan in materia: interessa che i turisti vengano in Liguria, non chi ha la medaglietta perché sono venuti.
Insomma, sta di fatto che Berlangieri, con il suo basso profilo, con il suo eloquio non travolgente, con la sua umanità innata, nell’occasione ha lavorato bene, certo molto meglio della sua predecessora Margherita Bozzano, che pure era apprezzatissima dal ministro Michela Vittoria Brambilla.
Come ha lavorato bene benissimo Ardoino, che quando si prende a cuore qualcosa, non molla mai l’osso.
Anzi, a volte, ci mette fin troppa passione, come capita a chi vede che le cose potrebbero essere gestite meglio.
Ecco Ardoino è uno che sarebbe un ottimo ministro del Turismo.
E così da segugio qual è, ha mandato un gruppo di amici suoi in giro per le varie sedi Enit nel mondo, come racconterà in prima persona da queste pagine nei prossimi giorni. Risultato: all’ufficio turistico italiano di Londra la nostra città ha lo spazio che merita, non solo per questioni di somiglianza della bandiera genovese con quella britannica, il materiale è abbondante e, se non ottimo, almeno aggiornato.
E anche a Parigi la situazione è migliorata.
Ci sono giorni in cui scrivere un articolo dà più soddisfazioni,
Questo è uno di quei giorni.
Di Massimiliano Lussana
A presto la risposta.....
A presto la risposta.....
@Luciano
RispondiEliminaSe non vi conoscessi entrambi direi che siete amanti.
Tu stravedi per lui e lui ti vuole nominare ministro del turismo, beh che dire; sono in perfetto accordo con tutti e due.
Però mi chiedo il che cosa aspettino questi signorotti a chiederti un aiuto, o sei tu che non vuoi?
Scusa ma tu sei un GRANDE.
E non cancellare questo commento come al solito.
:-D
@Luciano
RispondiEliminaBellissimo l'articolo di Lussana che conosco e seguo giornalmente per merito tuo.
Anche quando scrive nelle pagine interne del nazionale.
Mi associo all'interrogativo di Vinc e vorrei sapere il perchè uno come te non è in quelle stanze.
Colpa della politica italiana?
Dai, facci sapere.
Fantastico, te e Lussana
RispondiEliminaRenata
Yuppieeeee!!!!!
RispondiEliminaB. C.
:-)
Il giusto per un giusto.
RispondiEliminaEh si, e poi c'è gente che vuole vedere il tuo CV per capire se del turismo te ne capisci qualcosa.
Aspetto con ansietà il tuo resoconto sulle sedi dell'Enit, perchè le brochure, per me, sono sempre importantissime, altro che.
Bhe, complimenti Dott. Ardoino, sicuramente farebbe meglio della Brambilla.
RispondiEliminaFranco P.
Potresti anche rispondere, no?
RispondiElimina;-)