venerdì 16 marzo 2012

www.italia.it, yidalinihao.com e Magic Italy in Tour (che però in lingua inglese si traduce Magical Italy on Tour)


Giusto per non dimenticare (di Roberta Longo) …

… “Il turismo in Italia è una delle attività più redditizie del Paese, grazie alle sue bellezze artistiche, storiche, archeologiche, naturalistiche e paesaggistiche”: è quello che si legge su Wikipedia alla voce “turismo in Italia”; d’altronde, nell’ultimo spot  promosso dal Governo per rilanciare il turismo dell’arte e della cultura, il Presidente del Consiglio ricorda che “l’Italia è il paese che ha regalato al mondo il 50% dei beni artistici, più di centomila chiese e monumenti, 40mila dimore storiche, 3500 musei, 2500 siti archeologici e più di 1000 teatri”, insomma, un’Italia da “scoprire e da amare”. Ora, ad un utente interessato a visitare la nostra nazione che ricerca su Google la voce “turismo Italia”, appare, primo tra i risultati, il portale ufficiale del turismo www.italia.it… che la scoperta abbia inizio!

È giusto ricordare, che la scoperta di una destinazione ha inizio nella cosiddetta “fase decisionale”, il momento in cui il potenziale turista si trova a dover scegliere la meta del proprio soggiorno, e che nell’epoca del World Wide Web e del 2.0, i viaggiatori, consci delle potenzialità offerte dal web, utilizzano la rete come primo strumento di informazione e organizzazione dei propri viaggi, dimostrando l’ormai inscindibile connubio tra internet e turismo. Nello specifico caso italiano, una ricerca condotta da Google, dimostra come ben l’85% dei turisti internazionali che decide di “scoprire” il Belpaese cerchi informazioni sul web; ora, ad un utente interessato a visitare la nostra nazione che ricerca su Google la voce “turismo Italia”, appare, primo tra i risultati, il portale ufficiale del turismo www.italia.it … che la scoperta abbia inizio!

IL PORTALE DEI PORTALI
“Un iter durato 7 anni. Il tempo impiegato da Facebook per conquistare il mondo”. (“Vandali – L’assalto alle bellezze d’Italia” di Stella e Rizzo). 

Tre protagonisti (Lucio Stanca, Francesco Rutelli e Michela Vittoria Brambilla), 60 milioni di euro, un portale di informazione turistica nazionale “collocato al 4562° posto del rank italiano e al 184.594° di quello internazionale, ben al di sotto dei portali turistici degli altri paesi e anche del sito www.enit.it” (“Il fatto quotidiano” 25 giugno 2010).  

La prima versione di italia.it (2007) “uno dei più straordinari fallimenti che la storia italiana del web turistico ricordi” (Antonio Sofi), riuscì a scatenare una vera e propria rivolta della rete: blogger, web design e publishing di giorno in giorno scovavano e segnalavano bug, errori e disservizi. Il blogger Marco Pugliese decise di sferrare un “attacco pratico” realizzando una versione del layout del portale completamente in XHTML e CSS “per dimostrare al mondo, e soprattutto agli sviluppatori e gestori del sito che era possibile realizzarlo in mezza giornata, senza spendere 45 milioni di euro, e senza affidarsi a IBM Italia S.P.A, ITS S.p.A e Tiscover AG per ottenere un buon risultato”; nacquero blog che monitoravano costantemente il caso come The Million Portal Bay e Scandalo Italiano, sul quale si legge: “questo blog, aperto al contributo di tutti i professionisti del multimedia italiano, nasce per motivare meticolosamente, analiticamente, punto per punto perché www.italia.it è un portale mal progettato, mal realizzato, mal scritto, e che grida vendetta nel suo essere scandaloso spreco di denaro pubblico, nonché un’offesa alla competenza e alla professionalità dei lavoratori del web italiano”; fu organizzato il Barcamp “rItalia” all’Università Bicocca, per discutere e confrontarsi sul tema della ri-progettazione del portale “questa volta nelle mani di gente competente, senza fini di lucro e probabilmente senza costi, sul modello collaborativo di Linux” (tra i partecipanti anche Marco Ottolini, ex membro del team Italia.it, che nel suo blog scriveva: “la storia di Italia.it non è una semplice questione di magna magna, ma è lo specchio dell’Italia menefreghista, incompetente ed arrivista. Avevano a disposizione 45 milioni di Euro, avrebbero potuto fare un prodotto eccellente per promuovere l’Italia all’estero, non ci sono riusciti ma se ne sono fregati e hanno presentato lo stesso il portale senza considerare le conseguenze negative che avrebbe potuto avere per il paese, pensando solamente al proprio interesse personale”). Insomma, dopo 11 mesi di contestazioni e la richiesta alla Corte dei Conti, il primo gennaio 2008, arrivò l’inevitabile chiusura del sito.

Il testimone passa a Michela Vittoria Brambilla; il 15 gennaio, il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta ed il Sottosegretario con delega al Turismo, siglano un protocollo d’intesa: verranno infusi 10 milioni di euro nella realizzazione del nuovo portale. È l’inizio di una nuova epoca: “il nostro sarà un portale emozionale” dichiarano soddisfatti Berlusconi e Brambilla “l’obiettivo è quello di portare il turismo al 20% del Pil”; difatti, la Roadmap del progetto riporta ad un innovativo modello basato su informazione, promo-commercializzazione e partecipazione, capace di “superare il vecchio modello di promozione turistica pubblica che basa la comunicazione esclusivamente sulle informazioni generiche e spesso astratte relative alla destinazione (paesaggi, spiaggia, arte, patrimonio, ecc)”. Un portale 2.0 con elementi di social network (possibilità di lasciare recensioni, valutazioni, aprire blog, partecipare a chat e forum), wiki, strumenti di tour planning, una web TV e servizi mobile: “il portale saprà cogliere l’opportunità delle nuove modalità partecipative del web 2.0. Tutti potranno raccontare le proprie esperienze di viaggio, proporre itinerari, pubblicare foto, video e segnalare anche le tante eccellenze italiane ancora poco conosciute” (Michela Vittoria Brambilla).

La versione beta viene lanciata il 15 luglio 2009 ma, anche questa volta, la risposta della rete è impietosa: “la blogsfera ha già ampiamente espresso il suo dissenso e le sue critiche al portale, definendolo lento, con troppi video, dal design antiquato e con pochi contenuti descrittivi rilevanti” si legge su Booking Blog, “la parte dei suggerimenti e l’invito agli utenti a collaborare, è per adesso l’unico elemento 2.0 del nuovo portale, che ancora non appare proiettato nel mondo del travel 2.0”. La versione definitiva va online nel mese di dicembre dello stesso anno, dopo poche ore Roberta Milano scrive sul suo blog “online da questa notte la nuova versione del famoso portale italia.it. La comunicazione è stata fatta dalla Redazione, e questa è una novità, sui i principali social network di conversazione: Facebook e Friendfeed […] mancano tuttavia ancora i feed rss, la grafica è di sapore antico e il motore di ricerca interno rimane sempre inadeguato”. Tra una correzione e l’altra, il lungo iter verso l’annosa creazione del portale termina ufficialmente il 17 novembre 2010, giorno dell’esito del bando di gara per la gestione dei contenuti: “evviva”, esultano Rizzo e Stella “l’iter è durato 7 anni. Il tempo impiegato da Facebook per conquistare il mondo”. Nell’ottica di implementare gli strumenti di promozione e rafforzare il “brand Italia”, vengono realizzati joinitaly.com, una community per “raccogliere e divulgare informazioni di interesse turistico riguardanti il territorio nazionale” e italyvisitsyou.com, il portale legato all’iniziativa Magic Italy Tour, il tour europeo in 18 tappe pensato per promuovere l’immagine dell’Italia all’estero.

Dal 2009 ad oggi sono stati spesi per la realizzazione e gestione del portale “9 milioni e 425mila euro dei 10 milioni messi a bilancio fino al 2012, che si vanno ad aggiungere ai 45 milioni già spesi sullo strumento web” (audizione M. V. Brambilla aX Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera). I risultati? Pessimi. Parliamo di una comunicazione inutile e obsoleta, ben lontana dai modelli innovativi e coinvolgenti proposti negli ultimi anni dai portali di promozione turistica non solo stranieri ma anche italiani; basti pensare, ad esempio, al progetto Umbria on the blog o alla campagna web “Voglio vivere così” promossa dalla Regione Toscana, “turisticamente” cresciuta nel 2010 del 2,5% con oltre 42 milioni di turisti. Oltre 13mila pagine viste ogni mese nell’area operatori del sito, 200mila nell’area viaggi e vacanze, 240 milioni le persone che, nell’ultimo anno, hanno visualizzato contenuti sulla Toscana in 787 luoghi di conversazione; il sito regionale è terzo fra i portali di promozione turistica territoriale più visti in Europa, dopo Parigi e Londra, inoltre, la Toscana è presente su 50 social network ed è l’unica regione italiana ad avere una brand channel su Youtube, una pagina specifica su FourSquare e ad aver lanciato il primo esempio di social customer care applicato al turismo, Talk To Tuscany, un luogo virtuale in cui gli utenti pongono domande su qualunque argomento relativo alla regione e ottengono risposte da altri utenti condividendo informazioni su fatti, opinioni ed esperienze personali.

ITALIA.IT VS BLOGOSFERA
“Il problema di fondo di Italia.it è stato nella contaminazione politica che ha avuto fin dall’inizio. Non è mai stato un fine di promozione nazionale, quanto più uno strumento di promozione politica che l’una e l’altra parte hanno sbandierato per dimostrare il proprio impegno nella promozione. Concretamente Italia.it non si è mai retto su un progetto e ciò nonostante il denaro investito scorreva a fiumi: il brand ha pertanto immediatamente perso appeal ed Italia.it è presto diventato sinonimo di uno scandalo del quale sbarazzarsi invece che continuare ad investirvi” spiega Giacomo Dotta, Responsabile di Webnews, “di per sé il progetto non è mai esistito. Questo perché è nato come un portale nell’era in cui i portali sono decaduti ed i social network si sono imposti; questo perché è una proposta dall’alto nell’era in cui è il bottom-up a dominare le dinamiche della rete; questo perché non v’è mai stata una regia ed un progetto da parte di chi capisce e respira realmente la rete con risultati di successo. Italia.it non ha mai coinvolto chi è in grado di sviluppare le idee della rete ed ha piuttosto sempre escluso ogni interessamento, ha respinto ogni richiesta, ha vanificato ogni proposta. Il problema di Italia.it non è Italia.it in sé, quanto chi vi si è nascosto dietro volta per volta. Stanca prima, Rutelli poi, Michela Vittoria Brambilla ora: nessuna delle tre anime di Italia.it è oggi in grado di vantare alcun risultato nonostante i milioni di euro spesi nel progetto. E di questo la pubblica opinione non può non chiederne conto.”

“L’assenza sostanziale di idee traspare in ogni cosa. La scelta di affidare la realizzazione di un portale ad un’azienda pubblica (ACI Informatica) con tutt’altra mission aziendale la dice già lunga; come se realizzare un portale turistico fosse poi solo un problema meramente tecnico-implementativo. Prima di tutto serve un progetto serio di comunicazione turistica, poi grafico e infine, solo in ultima analisi, di implementazione tecnica. Ci vogliono anzitutto le idee (esempio banale: MoroccoTherapy del 2009, originariamente collegato anche al sito istituzionale turistico del Marocco). I dati parlano chiaro. Le poche visite che il portale riceve, per l’80%, arrivano dall’Italia. I dati di Bankitalia, inoltre, dimostrano che il saldo della bilancia turistica nel 2010 ha fatto il minimo storico degli ultimi 5 anni, altro che raddoppio del Pil turistico”, ad affermarlo è Frap1964, ex contributor di Scandalo Italiano e The Million Portal Bay, ideatore di Magic Italy, quello che oggi, nell’era italia.it/Brambilla, potremmo definire il principale blog d’opposizione al portalone nazionale. “Ad oggi, della roadmap originale del progetto (l’ultimo “ideato” da M.V.Brambilla) è rimasta la sola ‘vetrina’ ed una community deserta e sostanzialmente inutile. I contenuti sono quelli di una sintetica guida turistica, ma di infimo ordine. Certamente inutile per gli italiani ma anche per gli stranieri”, i tour virtuali sono disponibili solo in inglese e in italiano, i video solo in italiano, rendendo queste sezioni completamente inaccessibili a buona parte degli utenti stranieri. Molti blogger hanno evidenziato errori nei contenuti; Filippo Larganà, ad esempio, sul blog Sapori del Piemonte, ha offerto un rapido assaggio della sequela di imprecisioni enogastronomiche che il portale propina all’ignaro turista che voglia visitare la regione. “Cosa andrebbe fatto?” chiede Frap1964, “a mio avviso dovremmo fare come gli spagnoli, che hanno un ente pubblico come Seggitur, con una divisione espressamente dedicata allo sviluppo tecnico e dei contenuti del loro portale turistico. E la differenza si vede molto bene. D’altra parte basta vedere cosa ha fatto e fa la regione Toscana con Toscana Promozione: il modello alla fin fine è quello”.

Un’altra questione affrontata da blogger ed esperti è quella del booking online. “Italia.it nasce anche per sviluppare l’abitudine dell’organizzazione online delle vacanze, con prenotazioni di alberghi e biglietti direttamente sul sito” (M.V.Brambilla) … purtroppo, dell’elemento cardine del nuovo progetto, il marketplace (il cui avvio era previsto nel dicembre 2009), ancora nessuna traccia, al suo posto una sezione “alberghi” da cui si accede ad un motore di ricerca i cui risultati sono le liste di alberghi fornite dall’ENIT, con informazioni del tutto generiche e spesso non aggiornate. Eppure nel progetto stesso si sottolineava la fondamentale importanza di questo servizio, facendo leva su dati più che incoraggianti: “l’acquisto di prodotti turistici via web cresce a cifre vertiginose anche in Italia: + 40% annuo”, “per il terzo anno consecutivo le prenotazioni di hotel si confermano il segmento più in crescita del turismo veicolato in rete: +55%”, “il turismo rappresenta il 43% dell’intero e‐commerce italiano con un valore di 1,2 miliardi di euro e una media di 300€ per ordine”, “oltre l’80% di chi acquista online ricerca i portali istituzionali”. Insomma, nonostante le ottime premesse, nulla di fatto. “Purtroppo le resistenze nel settore turistico alla disintermediazione sono enormi, e questo non aiuta di certo. Eppure, un portale nazionale che facesse da frontend, magari sfruttando la tecnologia dei web services, e mettesse in confronto concorrenziale i vari operatori non farebbe altro che un gran bene a tutto il settore” conferma Frap1964.

ITALIA.IT VS 2.0
“Italia.it sarà un luogo di aggregazione e conversazione trasversale a tutta l’offerta turistica italiana.” (M.V. Brambilla) Alla vigilia del debutto, le aspettative sull’utilizzo dei nuovi strumenti di e-marketing e comunicazione 2.0 erano davvero alte, ma la disillusione era proprio dietro l’angolo e il portale si è dimostrato l’esempio di come l’Italia sia riuscita a mal sfruttare una risorsa importante come quella del web. Oltre la community Join Italy, disponibile solo in italiano e inglese (unica nota positiva il collegamento in homepage ai canali social) nulla è stato realizzato. E la presenza sui social? Quasi inesistente. Ad esempio, che fine ha fatto la “presenza d’ascolto” su FriendFeed aperta il 4 settembre 2009? La cosa sembrava anche funzionare, ma niente, il dibattito è durato poco: l’ultimo feed risale al 23 dicembre 2009. E Facebook? Citiamo Roberta Milano: “essere su Facebook non da alcun vantaggio se non si ha una strategia ben precisa e non si hanno contenuti interessanti da condividere”, ed è proprio il caso della pagina collegata a italia.it (Redazione Italiait) il cui l’ultimo aggiornamento risale al 21 giugno 2010. Stessa sorte è toccata alla pagina di Join Italy: “visto l’appello social, sono andata a curiosare tra le novità anche su Facebook e la situazione trovata è questa: un solo post (dicembre 2009), nessuna foto, nessun video, nessuna notizia nella sezione ‘info’, solo 28 ‘mi piace’. Non ho mai pensato debba essere obbligatorio essere su Facebook per essere social, però la sensazione forte è che si abusi delle parole ‘community’ e ‘crowdsourcing’ interpretandole in maniera unidirezionale” (Roberta Milano). Per dovere di cronaca comunichiamo che attualmente i “mi piace” sono saliti a 33 … il resto è immutato.

YIDALINIHAO.COM

Un discorso a parte merita yidalinihao.com, ossia, la versione cinese del portale italia.it, secondo Frap1964 “un caso ancor più eclatante e vergognoso”. Ecco cosa scrivevano sul ‘Corriere della Sera’ Stella e Rizzo: “per cominciare, le quattro grandi foto di copertina che riassumono l’Italia mostrano una Ferrari, una moto Ducati, un pezzo di parmigiano e un prosciutto di Parma. In mezzo: Bologna. Con tanto di freccette sulla mappa che ricordano la sua centralità rispetto a Roma, Milano, Venezia e Firenze. Oddio: hanno sbagliato capitale? No, come ha scoperto ‘il Fatto Quotidiano’, è solo un copia-incolla dal sito cinese della Regione Emilia-Romagna aimiliyaluomaniehuanyingni.com. Ma ancora più stupefacenti sono i video che illustrano le nostre venti regioni. Dove non solo non c’è un testo in cinese (forse costava troppo: i milioni di euro erano finiti …) ma ogni filmato è accompagnato da un sottofondo musicale. Clicchiamo il Veneto? Ecco il ponte di Rialto, le gondole, il Canal Grande, le maschere, i vetrai di Burano … E la musica? Sarà di Antonio Vivaldi o Baldassarre Galuppi, Tomaso Albinoni o Benedetto Marcello, Pier Francesco Cavalli o Giuseppe Tartini? Sono talmente tanti i grandi compositori veneziani del passato … Macché: la Carmen del francese Georges Bizet rivista dal russo Alfred Schnittke! La musica dell’Umbria? Del polacco Fryderyk Chopin. Quella della Campania? Del norvegese Edvard Grieg. Quella del Lazio? Dell’austriaco Wolfgang Amadeus Mozart. Quella dell’Abruzzo? Dell’inglese Edward Elgar. E via così: tutti ma proprio tutti i video che dovrebbero far conoscere l’Italia ai cinesi, fatta eccezione per quello della Basilicata dove la colonna sonora è del toscano Luigi Boccherini, sono accompagnati dalle note di musicisti stranieri. Amatissimi, ma stranieri. […] I presunti ‘interventi di manutenzione’ sul portalone cinese sembrano essere completati. L’unica differenza evidente, ad oggi, è la sostituzione in home-page della veduta aerea di Bologna con una veduta aerea notturna di Milano ed un’immagine di Campo dei Miracoli di Pisa. Tutto il resto è desolatamente identico a prima.”
Sul suo blog Frap1964 scrive: “il sito è costruito su una piattaforma di content management open source: Joomla 1.5. Non c’è una mappa del sito, ma basta navigarci per un po’ e ci si rende conto che, in totale, non si arriva ad una cinquantina di pagine web. Una pagina striminzita per ciascuna regione, una per ciascuna delle cinque maggiori città (qualcuna in più per Milano), otto per il turismo ‘secondo motivazione’, una di informazioni generali sui mezzi di trasporto. I video regionali arrivano direttamente dal portale italia.it. I testi, tradotti con Google Translate in Chrome, appaiono dichiaratamente enciclopedici; si tratta di sintesi e/o di rielaborazioni di quelli del portale italia.it.” Quanto può essere costato yidalinihao.com? Considerati i mandati di pagamento, la cifra si aggira sui 320.000,00 euro.

MAGIC (TRAGIC) ITALY TOUR
Su questa iniziativa, Frap1964 ha creato un vero e proprio blog d’opposizione. Parliamo del Magic Italy Tour, il tour europeo in 18 tappe pensato per promuovere all’estero l’immagine dell’Italia, “un vero e proprio ciclone” che avrebbe dovuto “scuotere i media dei paesi interessati” almeno negli intenti; un investimento in comunicazione pari a 180 mila euro per singola città, per un totale di 3.234.000 euro. Viene creato un sito di riferimento, italyvisitsyou.com, “ospitato da Aruba, altro non è che un blog multilingue basato su WordPress 3.0.1. Di integrare il blog nel portale italia.it, ovviamente nemmeno a parlarne” si legge in un post di Frap1964; “Italy visits you è una appendice di Italia.it. Non è un sito che parla dell’Italia, ma è un sito che parla della promozione dell’Italia stessa. L’utilità non è quella di promuovere il turismo, ma quella di promuovere la promozione” spiega Giacomo Dotta. Il resoconto dei primi tour è impietoso, il ritorno dell’iniziativa ai media internazionali è pressoché nullo, così come nulla è la comunicazione social degli eventi: sulla pagina Twitter si trovano 13 tweet, 10 follower e 0 following, l’erroneo link http://www.magicitalyintour.com/ per mesi in bella mostra (riportante ad una pagina “under costrunction”) è stato solo da pochi giorni sostituito dall’indirizzo corretto italyvisitsyou.com; il canale Youtube ‘Magic Italy in Tour’ ospita 14 video; 14 anche i post pubblicati sul sito (peraltro tutti link che riportano ai video del canale YouTube); Flickr raccoglie poco più di 200 foto (per un totale di quasi 60 visualizzazioni); sulla pagina Facebook, infine, si trovano ben 13 post (ancora una volta link ai video), 0 foto e 0 discussioni.

Insomma, un disastro comunicativo: i media delle città toccate dal tour non prestano la benché minima attenzione agli ospiti italiani. Ma, d’altronde, come fargli visita se le comunicazioni sulla loro presenza sono pressoché inesistenti? Peraltro al disastro comunicativo segue quello organizzativo: “i tedeschi ci hanno accolto benissimo, valorizzando al massimo la nostra presenza. Difatti hanno relegato carrozzone viaggiante e tendopoli acclusa nella piazza della fiera. Che, per chi non lo sapesse, a Stoccarda è praticamente dietro l’aeroporto, cioè completamente fuori città. 

Se ne deduce quindi che vi siano state sicuramente numerosissime presenze” scrive Frap1964. O ancora, “si apprende dalla rivista telematica del nostro ministero delle politiche agricole, Agricoltura italiana online, che il candido carrozzone e tendopoli a seguito sono state ospitate nel magnifico Parc du Cinquantenaire, praticamente a due passi dal Berlaymont Palace, che è poi la sede ufficiale della Commissione Europea (qui sotto è il palazzo a forma di X in alto a sinistra). La freccia verde in basso a destra indica l’esatta posizione del luogo: lo ha testimoniato un italiano a Bruxelles lo scorso martedì.

A giudicare dal video e dalle immagini satellitari, la zona del parco è laterale e completamente circondata, su tutti i lati, da alberi. Il che ha certamente garantito ottima e immediata visibilità del tutto per chiunque entrasse nel parco dai viali centrali e/o percorresse le vie circostanti a piedi e/o in auto”. 

Le nove tappe finali del tour sono in programma tra giugno e agosto, troppo tardi, “proprio in quei paesi in cui l’utilizzo di internet per il booking turistico raggiunge i tassi più elevati in Europa. Cioè proprio dove noi crolliamo miseramente” conclude Frap1964.

ITALIA VS ESTERO

Una ricerca Iulm (D-WEB – La valutazione dei portali turistici delle grandi destinazioni: un confronto internazionale), analizzando alcuni indicatori specifici quali la diffusione degli strumenti web 2.0 (weblogs, RSS, video casting, social bookmark, social networking, podcasts, picture sharing, ecc.) e l’utilizzo di elementi di branding e visual (logo, payoff, immagini, virtual tour), ha dimostrato come il portale italiano sembri sfruttare meno dei concorrenti le potenzialità offerte dal web 2.0, con un utilizzo inferiore alla media (41%). Alfredo Bucciante su pubblicaamministrazione.net scriveva “facendo un piccolo confronto con alcuni siti analoghi presenti negli altri paesi, possiamo vedere come questa opportunità (2.0) sia stata meglio sfruttata dai concorrenti, con un uso sicuramente più disinvolto di questi strumenti. Ad esempio, Visit Norway, probabilmente il miglior sito di turismo da tutti i punti di vista, possiede diversi account sui social network più diffusi. Stesso discorso per Visit Finland, o per Spain.info. Oltretutto, in questi casi sembra che anche le occasioni di interattività siano maggiori, con la possibilità di prenotare direttamente gli hotel, senza ricevere solo una lista, per quanto completa, con semplicemente i loro contatti”. Il confronto è davvero inevitabile e impietoso nella maggior parte dei casi, ma necessario per capire in quale direzione l’Italia, scesa al 12° posto della graduatoria dei Top 25 Country Brands, si sarebbe dovuta muovere.

VisitBritain.com - Il portale inglese, “specchio di un desiderio congiunto a livello locale e nazionale, da parte delle istituzioni e al contempo degli operatori, di voler davvero rinnovare, cambiare ed investire nel turismo in armonia con le esigenze del nuovo viaggiatore iper-interattivo” (Booking Blog), è ricco di contenuti, con una grafica attuale, gestito in modo creativo e up-to-date, “al contrario di quello italiano, statico, privo di contenuti freschi, vuoto dal punto di vista interattivo e soprattutto sociale”.

In un’ottica di promozione unificata, sono stati inseriti in homepage i link ai portali ‘visit-england’, ‘visitwales’, ‘visitscotland’ e ‘visitlondon’. “Gli Inglesi, per stare vicini e sostenere gli operatori del settore, hanno saputo dar vita anche ad un Sito Ufficiale dell’Agenzia del Turismo (sarebbe a dire VisitBritain.org, riservato agli operatori del settore), contenente opportunità, consigli e dati sul turismo nazionale, atti a garantire una visione d’insieme completa, fornendo un supporto e un punto di riferimento valido per tutto il settore”. Si legge su Booking Blog, “il Governo insomma, crede nel Turismo ed è intenzionato ad incentivarlo e ad investirvi seriamente, considerandolo una vera e propria risposta valida a molti dei problemi anglosassoni, primo fra tutti la crisi del lavoro”. Il 5 gennaio 2011, inoltre, è stata lanciata una partnership tra VisitBritain e tutti gli operatori del turismo a livello nazionale, per gettare le basi di un nuovo “programma di marketing globale” che permetta di sfruttare al meglio i grandi eventi nazionali (Matrimonio Reale, Diamond Jubilee, Giochi Olimpici e Paraolimpici 2012).
 
Spain.info – Un altro esempio positivo è quello spagnolo. I motivi? Uno, come ricorda Frap1964, può essere proprio Seggitur. L’altro, il sistema di booking on-line: un motore di ricerca di hotel per località, con filtri avanzati e soprattutto la possibilità di prenotare direttamente sul sito dell’albergo, per garantire il massimo della sicurezza e favorire la disintermediazione proponendo i prezzi più convenienti. “Il sito Spain.info, costato 9 milioni di euro, ha aiutato la Spagna a divenire la seconda meta turistica più popolare del mondo dopo la Francia”, scriveva Davide Berretta sul Wall Street Journal in un articolo dedicato al confronto tra il portale  italiano dell’era Rutelli e quello spagnolo. La maggiore differenza tra i due è proprio nell’approccio alla comunicazione on-line: in italia.it lo stile adottato segue il modello di comunicazione uno a molti, una comunicazione che non da troppo spazio al coinvolgimento e alla partecipazione del visitatore.

Nothinglikeaustralia.com – Vero e proprio portale esperienziale, nominato nella categoria “Best Tourism Website” ai Webby Award 2011, è stato realizzato grazie al coinvolgimento del popolo australiano al quale è stato chiesto di indicare un motivo per cui visitare il proprio Paese. Risultato? Una mappa interattiva con una raccolta di oltre 30.000 racconti, consigli e fotografie “amatoriali”. Un esempio? “Non c’è niente come un momento di intimità di fronte agli sconfinati orizzonti di Cable Beach” (Nick Parish, Broome, WA).

Le parole di Katherine Droga, Regional General Manager Continental Europe di Tourism Australia, riassumono perfettamente i vantaggi di questa scelta: “non c’è niente come ascoltare i consigli di chi il Paese lo conosce in prima persona: gli Australiani. Abbiamo voluto dimostrare che il passaparola resta lo strumento più efficace per la vendita di una destinazione e le esperienze personali sono sempre quelle più ascoltate. La forza di questa campagna risiede nel fatto di essere universalmente comprensibile, semplice, traducibile e adattabile a qualunque mercato. Per ogni Paese abbiamo individuato le immagini e i messaggi più efficaci nella vendita dell’Australia come destinazione turistica”.
Tra le nazioni che han no deciso di puntare sul portale esperienziale e sul vissuto della “gente comune” ricordiamo la Scozia con VisitScotland.com: “senza gli scozzesi, la Scozia sarebbe  un paese come un altro, per quanto sia una splendida terra e paesaggi imponenti. Ma sono le persone quegli ingredienti speciali come cultura, calore, umorismo e una irrefrenabile passione per la vita”. Howie, Evelyn, Donald e Lady Claire sono solo alcuni dei protagonisti che dispensano consigli su cosa visitare, dove mangiare, etc.

Nycgo.com – NYC & Company ha lanciato il sito nycgo.com nel gennaio 2009 con l’obiettivo di offrire a visitatori e newyorkesi una guida completa sulla città di New York, ricca di contenuti e strumenti interattivi che consentono agli utenti di esplorare i cinque distretti della città. Negli ultimi due anni, nycgo.com ha subito un’evoluzione costante, trasformandosi da un website focalizzato sui contenuti editoriali a uno strumento interattivo che utilizza molteplici canali, fino a un’estensione verso il mobile e i social network. I partner Travelocity, Telecharge, Ticketmaster e OpenTable rendono possibili le prenotazioni a partire dal sito di hotel, pacchetti di viaggio, biglietti per eventi e attrazioni, prenotazioni nei ristoranti. L’ente ufficiale del turismo di New York, ha inoltre appena annunciato il lancio di una nuova campagna marketing del valore di 30 milioni di dollari che, secondo un modello simile ad altre recenti partnership pubblico-privato adottate da NYC & Company, utilizza un esiguo ammontare di soldi pubblici generando un maggiore impatto a costi relativamente bassi per i cittadini. La campagna, che utilizza diversi mezzi di comunicazione quali outdoor, stampa e digitale, si focalizzerà sui cinque distretti della città e su un’immagine vibrante e colorata, indirizzata a un target ancora più numeroso sia a livello nazionale che globale; tra gli strumenti web, la pagina nycgo.com/getmorenyc con nuovi itinerari di viaggio (Family, Gay, One Day, Two Day e Shopping) e i social network Twitter (@nycgo) e Facebook (facebook.com/nycgo), con un test per scoprire “che tipo di newyorchese sei”. Sempre in tema di social network, NYC & Company ha inaugurato le sue pagine ufficiali Facebook e Twitter in Italia e in altri otto mercati internazionali (Australia, Brasile, Canada, Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito). “NYC: La Guida Ufficiale” è la fanpage di Facebook dedicata ai viaggiatori italiani, in cui è possibile trovare ogni giorno spunti, suggerimenti, informazioni e novità sulla città, scambiare consigli e condividere esperienze con gli altri fan; @nycgo_it è l’account Twitter in italiano, rivolto alla stampa e agli operatori trade, in cui si possono trovare comunicati stampa, notizie e statistiche sulla destinazione, oltre a spunti e novità della città.


Moroccotherapy.com – Nel 2009, per far fronte alla crisi economica e al declino delle presenze turistiche, l’Ente del turismo del Marocco ha lanciato il sito Moroccotherapy.com, una divertente idea nata per promuovere le offerte e i pacchetti speciali di trenta compagnie turistiche, con sconti e promozioni di vario tipo. Il sito si apre con il video di un fantomatico Dottor Karam che, dopo la somministrazione di un test sulla propria salute, propone all’utente la Moroccotherapy come “unico rimedio alle patologie nate dalla crisi”, obbligatorio ad esempio “per chi non sa più come si chiama sua moglie, dorme 72 ore al giorno, o soffre di ‘tristalgia fulminante’ o di ‘disinteressella’. Tra le proposte per trattare il problema: trattamenti tradizionali, fughe al sole, relax e passeggiate, viaggi aldilà del tempo e così via, tutti rigorosamente in terra marocchina. Esempio di come l’originalità e l’audacia, e un sito realizzato con un budget molto limitato, possano lasciare il segno.

Tourisme-montreal.org – La piattaforma web implementata da Tourisme Montréal è stata concepita per essere appealing, user friendly e interattiva. Il virtual tour propone, con video in alta definizione, gli highlights della città, attraverso i quali l’utente può muoversi, scoprendo la destinazione e le sue attrattive, interagendo e scegliendo cosa esplorare. Il virtual tour proposto è diverso a seconda del tipo di utente (traveller, gay or lesbian, meeting planner, travel professional, journalist, member/partner); questa strategia è stata concepita con l’obiettivo di rendere l’esperienza turistica più tangibile e riposizionare la destinazione sulla base dei singoli target. Nel 2009 Tourisme Montréal ha ricevuto il Webby Award nella categoria turismo (Fonte: D-WEB – La valutazione dei portali turistici delle grandi destinazioni: un confronto internazionale - 2010).

Discoverireland.com - Il portale ufficiale del turismo irlandese, dalla grafica dinamica e colorata, presenta in homepage i collegamenti ai canali Facebook e YouTube. Utilissima per il potenziale turista la sezione “Offerte in primo piano” con i pacchetti proposti da diversi tour operator e la possibilità di scaricare gratuitamente la guida ufficiale del paese e diverse brochure. I video, sottotitolati nelle diverse lingue, sono un vero e proprio viaggio emozionale all’interno della realtà irlandese, un viaggio con delle guide d’eccezione: “la gente del luogo”. Per rafforzare la presenza social, l’ente del turismo irlandese, ha lanciato da poche settimane il nuovo blog: blog.irlanda-travel.com. In linea con la filosofia promozionale dell’ente, la nuova pagina web (di cui si trova il collegamento nella homepage del portale istituzionale) punta all’immediatezza di informazioni originali e aggiornate.

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4 commenti:

  1. La Treccani dell'insipienza


    Un brava alla Roberta Longo

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  2. Io ve dico.
    Questo frap1964 è un gran rompiballe. ;-)
    Standing ovation invece per la Roberta Longo.

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  3. Ve lo dico.
    Questo fra1964 sarà anche un rompiballe ma schiettamente a fondo e scopo di bene.
    Standing ovation a lui e naturalmente alla Roberta Longo.

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