Massì cari compatrioti esultiamo, oggi è il giorno della Santa Pasqua e Gesù è risorto.
Quindi non prendiamocela più di tanto se anche quest’anno leggiamo che per 51 milioni di italiani niente vacanze di Pasqua.
La motivazione, nel 50% dei casi è la mancanza di soldi.
E pertanto saranno 9,5 milioni, rispetto ai 10,6 milioni del 2011, gli italiani in vacanza che dormiranno almeno una notte fuori casa per Pasqua, facendo segnare un -10,3%.
E pertanto saranno 9,5 milioni, rispetto ai 10,6 milioni del 2011, gli italiani in vacanza che dormiranno almeno una notte fuori casa per Pasqua, facendo segnare un -10,3%.
In palanche saranno qualcosa come un calo del 4% rispetto allo scorso anno.
Dai non c’inquietiamo.
Solo che questa situazione si tramanda nella stessa maniera già dall’anno precedente.
Infatti in questo stesso periodo dell’anno passato, il Bernabò Bocca dichiarò che furono il 17,6% (poco più di 10,6 milioni) gli italiani in vacanza che avevano dormito almeno una notte fuori casa per Pasqua (rispetto al 22% del 2010).
Quindi una perdita consistente che se “ragionata” sotto l’aspetto di “moneta sonante”, comportò un decremento del 19%; quasi un miliardo di euro in meno o giù di lì.
Alè, andiamo avanti.
Il fatto è che anche nell’anno precedente a quest’ultimo non cambiava praticamente una cippa, anzi, i dati delle presenze turistiche risultavano completamente discordanti dalle quattro fonti (autorevoli?) che l’emisero.
Ma non angustiamoci, neh?
Però pur non inquietandomi, non angustiandomi e non prendendomela perché oggi è la Santa Pasqua, non posso fare a meno d’incazzarmici.
Che ci posso fare, son fatto così!
Anche perché, non so voi, ma per quanto mi riguarda credo che ‘sti qui ci stiano prendendo per fessi; a meno che, non lo siano loro.
Opto per la prima ipotesi ma anche la seconda non è completamente da scartare.
Poi ce ne sarebbe una terza ma quella è meglio non dirla; si sa mai.
Ma vengo al dunque.
Bernabò Bocca, il presidente di Federalberghi, di SINA Hotels, di Confturismo, vice del Cnel, cda dell’Enit, e chi più ne ha più ne metta, che oltre a mantenermi abbastanza curioso nonché dubbioso sulla possibilità che può avere un comune mortale nel far bene tutto quel “lavoro” a livello super dirigenziale, dice che la “colpa” è della crisi e la mancanza di soldi.
Cose condivisibili al cento per cento, per carità.
Ma allora perché lo stesso problema non si pone nelle altre nazioni, ad esempio la Spagna, che sta ben peggio di noi (?) e nonostante la crisi interna (disoccupazione, industria in forte calo eccetera) sta mantenendo il lumino acceso attraverso il solo turismo internazionale?
Perché loro (e gli altri) lo incrementano (con gli esteri) in maniera così esagerata mantenendo alta l’equiparazione col locale, mentre noi … vabbè, lo sapete!?!
Eppure il Bocca s’era detto felice e contendo all’atto della nomina a ministro della Brambilla e con lei aveva condiviso molte cose per l’incremento turistico del BelPaese.
Incremento che l'è avvenuto solo sulla carta, e vale a dire con le loro statistiche e dati da un tanto al ton.
Incremento che l'è avvenuto solo sulla carta, e vale a dire con le loro statistiche e dati da un tanto al ton.
La stessa cosa aveva fatto col nuovo (per modo di dire) ministro del turismo, quel Piero Gnudi che in quattro mesi non ha cambiato ancora una mazza.
E che sembra vada avanti a tastoni nel tentativo di capirci qualcosa.
In verità un qualcosa sta cercando di cambiarla ed è quella dell’innesto a nuovo presidente dell’Enit col Pier Luigi Celli, che se non lo faceva era anche meglio, anzi, sicuramente.
Forse che la colpa non sia tutta della crisi e della mancanza di soldi, bensì di questi “consiglieri” che si sono raggruppati nell’ambaradan nazionale preposto al turismo?
Personalmente credo che nel turismo di tutti gli alti livelli, c’abbiamo una staffetta di “zoppi” e che vogliano competere nella 4 X 100 con i professionisti nonché grandi atleti delle altre nazioni a noi concorrenti.
… ma chi va con lo zoppo, zoppica … e arriva tardi!
Beh comunque, Buona Pasqua a tutti voi, cari italiani ... quasi tutti!
Hei Luciano, ma anche a Pasqua?
RispondiElimina;-)
A proposito Buona Pasqua a tutti quelli di qui.
Magari potremmo sempre sperare di acchiappare il turista per la gola... intendo per la bontà dei nostri prodotti dolciari pasquali, naturalmente...
RispondiEliminaBuona Pasqua!!
:-)
@Jennaro
RispondiEliminaBuona Pasqua che contraccambio con ...
Un'antica leggenda racconta che sulla spiaggia le mogli dei pescatori lasciarono nella notte delle ceste con ricotta, frutta candita, grano e uova e fiori d'arancio come offerte per il "Mare", affinché questo lasciasse tornare i loro mariti sani e salvi a terra e con una rete colma di pesci. Al mattino ritornate in spiaggia per accogliere i loro consorti notarono che durante la notte i flutti avevano mischiato gli ingredienti ed insieme agli uomini di ritorno, nelle loro ceste c'era una torta: la Pastiera. Un'altra leggenda narra invece che la pastiera accompagnasse le antiche feste pagane per il ritorno della primavera; difatti gli ingredienti conservano una forte valenza simbolica. Ecco allora la ricotta, addolcita dallo zucchero: trasfigurazione delle offerte votive di latte e miele tipiche delle prime cerimonie cristiane. Il grano: augurio di ricchezza e fecondità. Le uova: simbolo di vita nascente. L'acqua di fiori d'arancio: presagio di primavera. La versione odierna, probabilmente fu messa a punto in un antico monastero napoletano rimasto ignoto: anche questa, tuttavia, è una supposizione. Comunque sia andata, ancor oggi sulla tavola pasquale dei napoletani questo dolce non può mancare.
;-)
Le leggende hanno sempre un fondo di verità Luciano, e poi, è vero che a Pasqua la pastiera fa la sua bella presenza sulle tavole napoletane come anche il "casatiello", dolce e "forte" (pepato), non può non accompagnare i ragazzi "vesuviani" nella loro "scampagnata" di pasquetta "'ncoppo 'a Muntagna" assieme alle fave, colte fresche strada facendo per le campagne... magari non propriamente col consenso dei contadini... ma so' guagliuni... :-)
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